5. Albione in pericolo
Quella notte, Merlino si agitò a lungo nel sonno, rigirandosi spesso nel suo letto; all'improvviso, sentì dentro la sua mente una voce profonda, che conosceva bene.
"Emrys! Emrys!"
Il grande drago Kilgharrah, l'ultimo della sua specie, prigioniero nei sotterranei di Camelot, lo chiamava col suo nome druido. Merlino si svegliò, si rivestì velocemente e prese una torcia; uscì dalla sua stanza e chiuse piano la porta, per cercare di non svegliare Gaius, poi uscì. Muovendosi silenziosamente e con cautela, evitò le sentinelle all'esterno del castello, fece distrarre con un incantesimo le guardie delle prigioni per poter passare senza essere visto e scese giù per gli innumerevoli vecchi gradini che portavano al luogo dove da tanto tempo era rinchiuso il drago, incatenato e obbligato a vivere al buio e in solitudine per ordine di Uther.
"Sei venuto, giovane mago."
"Già, non potevo ignorarti, no? E poi tanto non riuscivo a dormire bene, sono molto preoccupato. Un cavaliere di Camelot è scomparso, svanito nel nulla."
Il drago si limitò a guardarlo intensamente, senza rispondere: in quello sguardo Merlino percepiva la forza e la saggezza della magia antica, una magia potente che scorreva pure nelle sue vene, anche se da molti meno anni.
"Credo che qualcuno abbia creato un portale e lui ci sia finito per sbaglio e sia stato trasportato via da qui. Ho bisogno di sapere se ne esistono altri."
"Giovane mago, è un momento difficile per il nostro mondo, dovrai stare molto attento. Potrebbe accadere qualcosa di grave, qualcosa che mette a rischio il futuro e l'esistenza stessa di Albione. Anzi, sta già accadendo, avverto qualcosa di molto spiacevole."
"Cioè? Cosa sta succedendo? E chi è il colpevole?"
"I tempi, Emrys, o meglio, le dimensioni spazio-temporali si stanno unendo tra loro e questo potrebbe portare il caos e addirittura modificare o cancellare il futuro o il destino di Camelot; qualcuno ha creato più portali - avverto chiaramente la loro presenza -, ma ha voluto unire troppe dimensioni, troppo lontane e troppo distanti tra loro, e così facendo ne ha perso il controllo."
"Come sarebbe? E perché l'avrebbe fatto? Cosa succederà ora?"
"Chi ha creato i portali forse vuole venire a Camelot nei giorni nostri o forse vuole conoscere i suoi limiti e sapere quale arco spazio-temporale riesca a controllare. O forse non è in grado di controllare i portali e li sta aprendo a caso in epoche diverse. Ma unire troppe dimensioni è pericoloso: l'uomo, anche se dotato di magia, rimane un essere che vive un suo tempo limitato e porsi al di sopra del tempo è rischioso; chi viaggia nel tempo potrebbe modificare il tempo stesso suo malgrado, agendo in base a ciò che non dovrebbe in realtà sapere, perché deve ancora accadere. Rifletti: qualcuno potrebbe venire dal futuro e dire adesso ad Artù chi sei e cosa sei destinato a fare al suo fianco. Questo sarebbe un disastro, potresti essere separato da lui o essere ucciso per ordine di Uther, Albione potrebbe non nascere mai e Artù potrebbe addirittura non diventare re. "
"In sostanza bisogna fermare il responsabile, qualunque siano le sue intenzioni, per evitare una catastrofe! Non esiste un modo per evitare che i portali vengano aperti? Che so, qualche controincantesimo?!"
"Non che io sappia, giovane mago. Se vuoi salvare il futuro, devi trovare chi li sta creando e convincerlo a smettere."
Albione, dunque, era davvero in pericolo: bisognava agire al più presto.
Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top