12. Una spiegazione per Artù
"Ma cosa mi dici del portale nella tinozza di Artù?"
La bocca di Merlino si distese in un lungo sorriso al ricordo della scena: ora che conosceva la verità e che non temeva più di avere a che fare con magia nera o stregoni malvagi, era più tranquillo e poteva ricordare quel momento addirittura con una certa ilarità.
"Beh, quello ti ha colto di sorpresa, vero? Aveva fatto altri tentativi, aprendo altri portali nel bosco, in una capanna e in una grotta, ma per fortuna non c'era nessuno. Ad un certo punto, però, ha pensato che quello che gli serviva era più precisione e concentrazione, allora si è servito dell'elisir di attenzione preparato da lui stesso. Così, è riuscito ad aprirne uno nelle stanze del principe: non sapendo dove abitavi tu, si è focalizzato su Artù, perché, dopo quello che Sir Gillian ci aveva detto, rispondendo a delle nostre domande prima di perdere la memoria, era chiaro che tu ti trovassi molto spesso vicino a lui... Ci ha provato un paio di volte, ma non c'era mai nessuno, finché è riuscito ad aprirne uno nella tinozza e ha sentito la tua voce; avrebbe voluto risucchiare solo te ovviamente e abbiamo visto il tuo braccio che si avvicinava a noi. Però, Artù deve averti afferrato, così il portale non ha funzionato correttamente, perché Gilbert non aveva previsto di trasportare due persone alla volta e siete finiti lontanissimi nel tempo, tra secoli! Ma il resto lo sai già: sono arrivata qui nel bosco con l'occorrente per cenare, anche perché abbiamo pensato che fosse meglio farvi riposare e farvi arrivare al villaggio domani mattina... Ho attivato l'amuleto, il portale si è aperto proprio di fronte a voi grazie all'incantesimo di richiamo, vi ho visto e vi ho afferrato! Tutto è andato bene, perché Gilbert aveva potenziato il passaggio anche con una formula che fosse adatta per due persone."
"Già, sei stata fantastica anche tu, grazie ancora, ma ora che facciamo con Artù? Non possiamo certo dirgli che stavate cercando me..."
Merlino ora aveva uno sguardo preoccupato e aveva frenato il suo iniziale entusiasmo: sarebbe stato già difficile convincere Artù a mettere piede in un villaggio magico per aiutare i suoi abitanti, ma sarebbe stato ancora più impossibile agire davanti a lui se c'era bisogno della propria magia.
"Troveremo un modo, non preoccuparti, dobbiamo fare in fretta però: domani mattina andremo al villaggio e Gilbert ti spiegherà tutto il resto."
"E se non fossi in grado di aiutarvi? Forse mi avete sopravvalutato... A volte mi servo dei consigli di Gaius, io ho ancora così tanto da imparare... Cosa dovrei fare esattamente? Che cosa vi sta succedendo?"
Lynn stava per spiegarsi, quando una voce forte, anche se un po' lontana, arrivò alle loro orecchie.
"Merlino! Merlino!"
Era Artù che cominciava ad essere impaziente e, a dire il vero, anche un po' ansioso, perché pensava che loro due ci stessero mettendo troppo tempo e ancora non si fidava della ragazza.
"Oh no, dobbiamo tornare, Artù comincia a spazientirsi. Vieni, raccogliamo i funghi! Tu raccogli un po' di foglie di tarassaco, presto o sospetterà qualcosa!"
Poi urlò a gran voce per farsi sentire da Artù.
"Tutto bene, Artù, tranquillo, ora arriviamo!"
Lynn si agitò e si chinò per raccogliere velocemente quello che riusciva a trovare, anche se ormai era quasi buio.
"Scusami, ho parlato troppo!"
"Aspetta!"
Merlino stese il braccio e Lynn, trattenendo il fiato, vide cambiare il colore dei suoi occhi: due luci deboli, ma sufficienti illuminarono le loro mani.
"Così vedremo meglio, non trovi?"
I due si sorrisero a vicenda.
"Sì, grazie."
"Allora, è più urgente pensare a quello che dirai ad Artù; in fondo, non è uno stupido e non dobbiamo permettere che abbia dei sospetti su di me, potresti dire che..."
"Lo so io, ho un'idea: fingiamo di essere ai vostri tempi in un villaggio abbastanza vicino a Camelot, gli dirò che abbiamo sentito parlare di lui, che anzi abbiamo visto nelle stelle che è destinato ad essere un grande re e volevamo conoscerlo per, beh, per qualcosa che poi mi inventerò... Una volta arrivati al villaggio cercheremo di distrarlo, mentre tu parli con Gilbert: è meglio che ti spieghi bene lui, perché non c'è tempo... Solo se sarà necessario gli cancelleremo la memoria o lo addormenteremo, non preoccuparti: non avrà problemi."
Merlino era ammirato dalla prontezza della ragazza; immaginò per un attimo che una mente capace di improvvisare come la sua gli sarebbe stata molto utile come aiuto a Camelot: le scuse che Gaius trovava per giustificare le sue assenze ad Artù si limitavano a lasciargli supporre che fosse quasi sempre a perdere tempo alla taverna. E, invece, lui nel frattempo agiva nell'ombra per salvare Artù e Camelot dai problemi che all'occorrenza si presentavano, senza potersene prendere mai il merito.
"Certo che l'immaginazione non ti manca e neanche le idee vedo! Bene, facciamo così: lascio tutto nelle tue mani, non parlare troppo di magia di fronte ad Artù e per ora non dirgli che tu sei proprio l'unica nel villaggio senza poteri; dubito che vorrebbe seguirci altrimenti. Andiamo ora."
***
"Alla buon'ora! Li siete andati a coltivare i funghi? Ormai è buio pesto, che facevate?"
Artù si era visibilmente innervosito e li guardava in modo sospettoso.
"Spiritoso! Ci abbiamo messo un po' più del previsto, del resto non volevo certo rischiare di raccogliere funghi velenosi, dato che qui ci sono anche quelli; li abbiamo proprio visti infatti, non è vero, Lynn?"
Merlino guardò la ragazza con un'occhiata complice, che non convinse del tutto il principe. Lynn annuì e fece un leggero inchino verso Artù.
"Certamente, il vostro servo è molto scrupoloso, principe Artù, siete fortunato ad averlo al vostro fianco: avrebbe potuto raccogliere i funghi macchiottini, che sono simili a questi commestibili, ma hanno più macchie e sono più ruvidi al tatto. Allora sì che sarebbe stato un problema, perché il vostro volto si sarebbe ricoperto di talmente tante macchie blu che nemmeno vostro padre avrebbe più potuto riconoscervi. Non volevate certo correre questo rischio, non è vero?"
Artù spalancò gli occhi chiaramente spaventato all'idea e li guardò entrambi, indicando il cestino di Lynn.
"Siete sicuri che quelli vadano bene, non è vero?"
"Certo, principe, me ne intendo un poco e il buio non è un problema: come vi ho detto, se si è esperti si distinguono anche al tatto."
"Beh, per essere sicuri Merlino assaggerà tutto per primo quando sarà pronto, non è vero, Merlino?"
Il tono di Artù non ammetteva un rifiuto.
"Certamente, come desiderate. Mi metto io all'opera, Lynn, non preoccuparti."
"Ma io, se volete me ne occupo io, davvero posso..."
Artù la interruppe bruscamente.
"Niente affatto, signorina, ora siediti qui di fronte a me, mentre Merlino finisce di cucinare, ci devi qualche spiegazione, non trovi? Non mi importa se ci hai salvato, ancora non mi fido di te: prima di tutto, dove accidenti siamo finiti?"
Lynn obbedì, gettando uno sguardo sfuggente a Merlino, che nel frattempo stava pulendo i funghi e li gettava nella pentola, all'apparenza assorto nel suo compito; in realtà, sapeva bene che la stava ascoltando attentamente e non voleva certo deluderlo: doveva recitare al meglio di fronte ad Artù.
"Non preoccupatevi, siete al sicuro, siete nella vostra epoca e non lontano da Camelot."
"Sicura? Non ho mai sentito parlare di quei funghi, ad esempio!"
"Beh, siamo a circa, direi, dieci giorni di viaggio da Camelot, se si ha un buon cavallo, e questo territorio è piuttosto pacifico, il mio villaggio non è abitato da tante persone: è una piccola comunità e preferiamo vivere in modo piuttosto isolato. Per questo non credo che ci conosciate."
"E praticate la magia, dunque?"
"Sì, il nostro capo all'occorrenza è in grado di fare della magia, ma qui non siamo a Camelot e la magia, mio principe, qui non è mai stata proibita. Per... molti degli abitanti essa è del tutto comune a dire la verità, anche se io non ho proprio uno straccio di poteri: solo grazie a Gilbert, che aveva già preparato il portale, vi ho potuto portare qui. E posso assicurare che si tratta solamente di magia buona, ma anche piuttosto debole, come avete visto i portali che sono stati aperti non hanno causato gravi danni e..."
"Non hanno causato gravi danni, davvero? Per gravi intendi la distruzione di Camelot, magari? O un cataclisma universale?! Un cavaliere è sparito, siamo quasi stati fatti a pezzi da una folla inferocita, dopo che mi è toccato saltare il bagno! E soprattutto, una brava ragazza rischia di essere uccisa come strega intanto che noi ce ne stiamo qui a mangiare una zuppa di fagioli e funghi!"
Lynn assunse un'aria preoccupata e spaventata: Merlino si ricordò che lui non le aveva detto nulla al riguardo e nemmeno al villaggio potevano sapere nulla della ragazza imprigionata.
"Ma questo è terribile, com'è possibile? Per quale motivo?"
"Beh, mi sembra ovvio: si trovava nelle scuderie quando Sir Gillian è scomparso ed è stata accusata da mio padre! Mentre il vero colpevole sarebbe questo vostro... capo! Un mago da strapazzo e incosciente per come la vedo io!"
Lynn non replicò per difendere la reputazione di Gilbert: aveva orrore di ciò che aveva appena sentito ed era molto ansiosa per quella povera ragazza innocente.
"Allora dobbiamo sbrigarci: Gilbert, cioè il nostro capo, sarà mortificato quando lo verrà a sapere, non ne ha idea, vi assicuro... Partiremo all'alba, purtroppo non sarei in grado di orientarmi di notte!"
"Dobbiamo sbrigarci a fare cosa? Perché diamine siamo stati trascinati qui, mentre io desideravo soltanto fare un bagno?"
"Beh, mi sembra logico, abbiamo bisogno di Mer..."
Merlino fece un gran fracasso con la pentola per coprire la voce della ragazza e rovesciò dell'acqua gettando un grido, mentre Lynn si rendeva conto del suo errore: accidenti alla sua linguaccia, la storia della ragazza l'aveva sconvolta e stava dimenticando di dover mentire e di non dire nulla riguardo ai poteri di Merlino. Artù si distrasse fortunatamente e si girò verso il suo servo.
"Ma che diamine combini, Merlino?! Non puoi cucinare in silenzio? Sto cercando di interrogarla e tu che fai?! E poi sarei io quello che non era in grado di badare nemmeno a una pentola!"
Merlino si scusò assumendo un'aria mortificata e Lynn si rese conto di quante volte lui aveva e avrebbe ancora dovuto mentire ad Artù, nascondendo la sua vera identità e proteggendolo nell'ombra; ora che l'aveva conosciuto, lo ammirava ancora di più di prima, non solo come mago, ma anche come persona: era umile e disposto al sacrificio, pur di proteggere quello che era importante per lui.
"Scusate scusate, Artù, non volevo disturbarvi mentre facevate il vostro brillante interrogatorio, ma avevo messo troppa acqua e mi sono scottato!"
"Cerca di fare più attenzione, ti sei fatto molto male?"
"No, nulla di grave, penso."
"Bene, meglio così, è pronto ora? Ho una certa fame!"
"Certo certo, è pronto, perfetto direi."
"Bene, l'hai assaggiato?"
"Certo."
"Beh, assaggialo di nuovo di fronte a me: voglio essere sicuro di non trasformarmi in un troll o in un mostro pieno di macchie!"
"Paura eh, Artù? Andiamo, è buonissimo! Non perderete le vostre regali sembianze."
Merlino mangiò qualche cucchiaio di zuppa con espressione soddisfatta, convinse Artù e gli porse un piatto fumante. Nel frattempo, Lynn aveva avuto tempo di pensare a cosa dire al principe e, accettando con un sorriso il piatto che Merlino le porgeva, riprese a parlare, rassicurata dal fatto che Artù sembrava di buon umore, ora che stava mettendo qualcosa nello stomaco vuoto.
"Le cose stanno così, ecco... Il mio capo e tutti noi abbiamo sentito parlare di voi, principe Artù, e volevamo conoscervi perché siamo certi che solo voi potete risolvere il nostro problema: scrutando le stelle, abbiamo appreso che avevamo bisogno di portare al villaggio un cavaliere di nobile lignaggio, bello, forte e valoroso, destinato ad essere re. E così, abbiamo pensato che nessuno sarebbe stato meglio del principe di Camelot Artù Pendragon, che è ormai famoso ovunque per la sua bravura con la spada nei tornei, per la grazia con cui cavalca e per il suo coraggio. Dovete affrontare una sorta di prova, credo, non conosco i dettagli, ma siamo in pericolo e solo voi potete aiutarci!"
Artù, ingoiando un cucchiaio dopo l'altro, sembrava davvero compiaciuto per tutti quei complimenti e ora guardava Lynn in modo meno minaccioso.
"Suvvia, suvvia, non esagerare, sono lieto di essere conosciuto, perché vuol dire che anche Camelot è un regno apprezzato, ma non esageriamo: non sono più bravo con la spada di tanti altri e spesso nei tornei è anche questione di fortuna, non è vero, Merlino?"
"Ma certo, Artù, certo, non potete negare di essere molto fortunato."
Lynn sorrise a Merlino e riprese coraggio per terminare le spiegazioni.
"Avevamo bisogno di voi insomma, ma temevamo che non avreste mai accettato di venire di vostra spontanea volontà, perché da voi la magia è proibita e il nostro capo non poteva certo correre il rischio di entrare a Camelot. Così, ha pensato di farvi venire qui con un portale che collegasse il nostro villaggio con la vostra stanza; però, all'inizio ha avuto dei problemi, perché non aveva mai fatto una magia simile prima, quindi Sir Gillian è stato portato qui al vostro posto, ma sta benissimo davvero, anche se al momento ha perso la memoria perché ha battuto la testa nell'arrivare qui. Però, vedendovi, sicuramente potrebbe riacquistarla!"
"Bene, lo spero proprio: domani, appena arriveremo al tuo villaggio, parlerò con lui e mi assicurerò che tu non abbia mentito, e poi parlerò con il tuo capo e vi aiuterò, se è il caso. Ma non ho cambiato né cambierò opinione riguardo a tutto ciò che riguarda la magia: secondo me, non può mai portare nulla di buono..."
Lynn osservò Merlino che se ne stava in silenzio apparentemente assorto nella sua zuppa e capì quanto dovesse pesare il suo segreto di fronte all'atteggiamento di Artù e, probabilmente, di tutta Camelot. Artù continuò.
"Poi, però, dovremo partire subito per Camelot, con o senza magia se avete cavalli da prestarci, perché non abbiamo tempo da perdere! Saranno tutti preoccupati per la nostra scomparsa e c'è una ragazza da scagionare."
"Certo, con un nuovo portale sarete subito a Camelot, fidatevi: Gilbert non sbaglierà più."
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