Capitolo 6
EMMA
Il dolore lancinante alla testa era reso ancora più insopportabile dal fastidioso suono della sveglia. A tentoni, con gli occhi chiusi, cercai il telefono per spegnerla. Colpii il cellulare che finì per terra, ma la sveglia non smise di suonare. Imprecando mi alzai con un occhio chiuso e uno mezzo aperto, lo cercai, ed era finito sotto il letto e lo spensi.
L'ultima cosa che volevo era andare a lezione, il mio corpo reclamava ancora almeno un paio di ore di sonno, ma non potevo proprio permettermi un'assenza già il secondo giorno, senza contare che mio padre era già abbastanza infuriato ed era meglio evitare di peggiorare la situazione.
Mi trascinai in bagno. Presi un dischetto e un po' di latte detergente e iniziai a togliere i residui del trucco della sera precedente. Applicai un po' di correttore e di fondotinta, cercando di camuffare le due grandi occhiaie che rendevano il mio viso ancora meno presentabile del solito. Accesi il cellulare per controllare che ora fosse e mi resi conto di essere in super ritardo. Mi infilai i primi vestiti che mi capitarono a tiro e scesi di corsa le scale per andare in cucina a prendere un'aspirina.
Mentre inghiottivo l'acqua, i ricordi della sera prima mi assalirono. La sensazione del corpo di Nick contro il mio, il tocco delle sue mani, e quegl'occhi blu che mi scrutavano come se volessero leggermi dentro.
Oddio l'alcool mi ha davvero fatto davvero un brutto scherzo!
Accesi la macchinetta per farmi un caffè; quella mattina ne avevo proprio bisogno, e presi i biscotti dal sacchetto riposto nell'armadio vicino al frigorifero. In quell'istante il cellulare vibrò.
Visualizzai il messaggio di Liz.
Liz: Ti va di vederci alla caffetteria dell'università? Facciamo colazione insieme.
La proposta di Liz mi allettava molto. Spensi la macchinetta del caffè e mi precipitai fuori casa. Gli risposi velocemente e iniziai a correre per non far tardi.
In realtà avrei potuto prendere l'auto, ma l'idea di mettermi al volante con il traffico delle otto del mattino non mi allettava molto, senza considerare che trovare parcheggio vicino all'università era come cercare un ago in un pagliaio.
Arrivai trafelata davanti all'ingresso della caffetteria. Entrai e un leggero tepore mi avvolse. Al mattino le temperature cominciavano ad abbassarsi e io non amavo particolarmente il freddo.
Guardai in tutte le direzioni, c'erano parecchi ragazzi che chiacchieravano tra loro mentre si gustavano il loro caffè, ma di Liz nemmeno l'ombra. Quando scorsi un tavolino libero, andai a sedermi per prendere posto. Sentii il mio stomaco brontolare. Avevo decisamente fame e se non avessi bevuto un caffè mi sarei addormentata alla prima lezione. Scrissi un messaggio.
Io: Sono arrivata adesso alla caffetteria. Vi aspetto dentro.
La risposta di Liz non tardò ad arrivare.
Liz: Sono passata a chiamare Karen, arriviamo tra due minuti.
Difatti pochi minuti dopo entrarono nella caffetteria parlando e ridacchiando.
Mi stupì molto vederle così pimpanti e piene di energia, dato che io mi sentivo uno straccio.
Ci salutammo e ordinammo la colazione.
Per fortuna Nick e Aiden non ci sono... pensai mentre sorseggiavo il mio caffè e addentavo il cornetto.
"Emma tutto bene?" mi domandò Liz, destandomi dai miei pensieri.
"Tutto bene, sono solo un po' stanca" la rassicurai mentre finii di bere l'ultimo sorso del mio caffè.
"Che ne dici di venire da me oggi pomeriggio, per vedere gli appunti di economia? Oggi ho lezione solo fino alle tre" mi propose.
"Mi ero quasi scordata di economia... Certo oggi va benissimo. Finisco anch'io presto" e così dicendo ci alzammo per dirigerci verso le aule.
NICK
Era da più di mezz'ora che la lezione era cominciata, e io non ero riuscito a sentire praticamente nulla di quello che il professore stava dicendo. La mia mente continuava a tornare alla sera precedente, alla sensazione che avevo provato stringendo Emma tra le braccia.
Che diavolo mi succede? Devo assolutamente tornare in me mi dissi cercando di scacciare quei pensieri dalla testa.
Avevo persino inventato una scusa con Liz quel mattino per non doverla incontrare, ma nonostante ciò i pensieri continuavano ad andare su lei.
Quando la lezione terminò, Aiden mi prese da un lato e mi chiese incuriosito "Che hai oggi Nick? A lezione sembravi su un altro pianeta!"
"Non ho nulla" sbottai infastidito "Ho solo un po' di sonno, tutto qua!" chiusi il discorso e mi incamminai verso l'aula della prossima lezione.
All'ultima lezione sbadigliai assonnato. Le lezioni oggi erano interminabili e non vedevo l'ora di tornare a casa. Oltretutto dovevo ancora preparare quella maledetta tesina su Romeo e Giulietta per la lezione di letteratura della prossima settimana.
EMMA
Il professore di matematica stava spiegando i vari metodi di calcolo della statistica, io cercavo di concentrarmi e prendere appunti, nonostante il mal di testa non fosse del tutto passato.
Quando la lezione terminò tirai un sospiro di sollievo, e andai incontro a Liz per andare a casa insieme a lei.
Eravamo a piedi perché Liz quel mattino era venuta al campus con Nick, che però oggi finiva alle quattro.
Il sole pomeridiano era ancora caldo, per cui ci incamminammo tenendo in mano il giubbino, e rimanendo in maniche corte. Passando davanti ad una gelateria la golosità prevalse e ci prendemmo un cono per ciascuna. Io stracciatella e pistacchio, i miei gusti preferiti, mentre Liz cioccolato e limone.
La casa di Liz non distava molto dal campus, e dopo una decina di minuti ci trovammo davanti ad una bella villetta, con davanti un grande giardino curato, pieno di fiori e piante di ogni tipo.
"Mia madre adora il giardinaggio" mi disse Liz notando che ero rimasta incantata a guardare i fiori nelle aiuole.
"Sono veramente stupendi" constatai entrando nel frattempo in casa.
Liz mi fece strada, salendo le scale e andando direttamente in camera sua. Mi sedetti sul suo letto, posando lo zainetto e il giubbino.
Nel frattempo Liz prese alcuni libri e blocchi con appunti posandoli sulla scrivania ordinatissima.
"Vado un attimo in cucina a prendere da bere, intanto tu tira fuori il blocco degli appunti, ok?"
Annuii sorridendo. Presi il blocco degli appunti e lo posai sulla scrivania mentre il mio sguardo osservava la sua camera.
I mobili in legno bianco, il letto grande ad una piazza e mezza, le pareti di un verde pallido. Ammiravo come Liz fosse ordinata, la mia camera era sempre un vero caos, con vestiti e libri sparsi ovunque.
Sulla parete a fianco del letto vi erano appese delle fotografie, così mi avvicinai per osservarle meglio. Nella prima in basso c'era Liz sorridente il giorno del diploma, nella seconda, che sembrava essere stata scattata l'estate precedente, c'era lei sorridente e felice che abbracciava un ragazzo, e l'ultima era una foto di quando era piccola, si vedevano tre bambini, probabilmente Liz e Nick con un'altro bambino. Guardai con maggiore attenzione la foto. Dovevano essere ad una cerimonia perché erano vestiti in modo molto elegante. Liz aveva già lunghi capelli neri che incorniciavano un visetto dolce e allegro. Alla sua sinistra c'era un ragazzino dai capelli castano chiari e gli occhi blu, pensai fosse un fratello maggiore o magari un cugino. Dall'altra parte, c'era un bimbo leggermente più grande di Liz, con i capelli scuri e profondi occhi blu, sicuramente era Nick. Notai quanto era cambiato. Il bimbo nella foto era paffutello, con gli occhiali, e sembrava infastidito o intimidito dal dover stare in posa per la foto.
Sentii la voce di Liz che stava entrando in camera, trasalii e distolsi lo sguardo dalle foto.
"Dai su incominciamo!" mi disse entusiasta.
Mi sedetti alla scrivania e lei iniziò a spiegare.
NICK
Le lezioni erano finalmente terminate. Presi il mio zaino e mi diressi verso la mia auto. Non vedevo l'ora di distendermi nel letto.
Veramente devi fare la tesina di letteratura sbuffai al pensiero.
Parcheggiai nel vialetto a fianco del garage ed entrai in casa. Passando davanti alla camera la sentii parlare. Mi chiesi con chi potesse essere. Difficilmente mia sorella portava a casa delle amiche.
Decisi di aprire la porta per salutare e vedere con chi fosse.
"Ciao Liz. Sono arrivato" le dissi mentre aprivo la porta. Non appena misi la testa dentro la camera, i miei occhi si scontrarono con quelli di Emma, la quale distolse quasi subito lo sguardo per fissare gli appunti segnati.
"Ciao Nick" mi salutò lei "Sto dando qualche lezione di economia a Emma" mi informò.
"Bene, allora non vi disturbo" e me ne andai in camera mia.
Tirai fuori il mio blocco degli appunti per iniziare a scrivere qualcosa di quella dannata tesina. Mi misi le mani nei capelli, non potevo rimanere di nuovo bocciato. Mio padre non me lo avrebbe mai perdonato.
Ad un tratto ricordai Emma parlare in modo appassionato di Romeo e Giulietta durante la lezione di letteratura, e un'idea mi balenò nella testa. Forse Emma mi avrebbe potuto salvare.
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SPAZIO AUTRICE
Ecco finalmente il nuovo capitolo! Non è un gran che lo so...
Grazie a tutti quelli che hanno letto, votato e soprattutto commentato questa storia! Mi fa davvero tanto piacere!
E questa volta dovete decidere chi mettere nel ruolo di Liz!
Danielle Campbell
Marie Augeropoulos
Mila Kunis
Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate della storia, e ditemi chi preferite nei ruoli di Aiden e Liz, così li inserisco nel cast!
A presto
Allison
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