Capitolo 54
NICK
Era appena l'alba, ma io non riuscivo più a resistere nel letto. Mi alzai velocemente dal letto e mi feci una doccia veloce. Infine mi infilai un paio di jeans e una t-shirt, dopodiché presi un paio pantaloncini comodi e una maglietta da mettere come cambio nello zaino.
Scesi giù in cucina. Non c'era ancora nessuno, perché Flor non arrivava prima delle sette. Accesi il bollitore e mi preparai un caffè e mangiai velocemente due biscotti. Essendo in anticipo potevo iniziare a preparare la mia sorpresa per Emma. In realtà non era proprio una sorpresa, ma mi era venuta in mente un'idea per aiutarla a sentirsi più sicura di sé, e poi avevo voglia di passare un di tempo solo con lei.
Scesi giù nel seminterrato e andai a prendere un cestino di vimini che avevo trovato in uno degli armadi del sottoscala. Tornai in cucina e iniziai riempirlo con alcune bibite. Nel frigorifero Flor lasciava sempre qualche prelibatezza già pronta per cui non ebbi difficoltà a preparare dei panini e qualche leccornia, senza dimenticare di prendere dei alcune fette di cheesecake alle fragole.
Caricai il cestino nella macchina e andai a recuperare un plaid pulito. Rientrai in casa in tempo per vedere Liz uscire di corsa.
"Dove vai a quest'ora?" la fermai.
"Mi vedo con Emma in caffetteria" disse prendendo la sua borsa.
"Aspettami così andiamo insieme"
Salii in camera a prendere il mio zaino e poi salimmo in macchina.
"Nick, io e Emma volevamo stare sole però, sai chiacchiere tra ragazze"
"Non ti preoccupare Liz, io devo andare in biblioteca per prendere alcuni testi che mi servono per preparare la tesi"
Il parcheggio dell'università era ancora deserto quando arrivammo. Liz mi salutò e si diresse verso la caffetteria mentre io entrai nei corridoi ancora silenziosi del campus in modo che Emma non mi vedesse.
EMMA
"Emma mi dispiace così tanto" ripeté per l'ennesima volta Liz "Se penso a tutte le domande idiote che ti abbiamo fatto!" Non si dava pace.
" Liz non potevate saperlo, ok? E io ho sempre fatto in modo che nessuno si accorgesse di nulla. Non te ne devi fare una colpa"
"Sono felice che tu ti sia voluta confidare con me, e in generale sappi che se avrai bisogno di qualunque cosa io ci sarò" fece una breve pausa finendo il suo croissant "E se quel cretino di mio fratello dovesse farti soffrire sappi che sarò sempre dalla tua parte"
La abbracciai forte " Grazie Liz! Non ho mai avuto una vera amica come te!"
" Sei la sorella che non ho mai avuto!"
Avevamo parlato molto ed ero felice di essermi confidata con lei.
"Liz, Emma ma che diavolo fate ancora lì? Sta per iniziare l'esame di economia!" la voce di Karen arrivò come un uragano e ci riportò alla realtà. Era tardissimo. Era l'ultimo esame del semestre prima delle vacanze estive e dovevamo assolutamente arrivare in tempo.
Corremmo a perdifiato lungo i corridoi schivando gli altri studenti e arrivammo davanti all'aula trafelate e senza fiato, ma per una volta il destino era dalla nostra parte. Il professore non era ancora arrivato.
Grazie a Liz e alle sue lezioni potevo sperare di riuscire non solo a passare l'esame, ma di avere anche un voto che non mi avrebbe abbassato la media. L'esame si rivelò meno duro di quanto pensassi, e lo terminai prima del previsto. Liz si fermò a chiedere alcune delucidazioni, mentre io uscii dall'aula chiedendomi dove fosse Nick. Non feci in tempo a guardarmi intorno che due mani mi chiusero gli occhi e il fresco profumo di muschio bianco che ormai riconoscevo ad occhi chiusi, invase le mie radici.
"Indovina chi sono" sussurrò nell'orecchio facendo partire un brivido che mi percorse tutta la schiena. Avrei riconosciuto quelle mani e quel profumo anche tra mille.
"Nick!" esclamai "Vuoi farmi morire di infarto?"
"E poi come farei senza di te?" tolse le mani dagli occhi, e le andò a posizionare sui fianchi e mi baciò nell'incavo tra il collo e la spalla per poi arrivare alla mia bocca. Non mi ero ancora abituata alle sensazioni che dava sentire le sue labbra sulla mia pelle. Lo abbracciai per ritrovare l'equilibrio.
"Non lo so, magari ne trovi una più carina e sexy di me" scherzai baciandolo sul naso.
"Perché esiste qualcuna più carina e sexy di te?"
"Piantala di prendermi in giro!" gli diedi un finto pugno sul braccio " Piuttosto perché non mi dici qual è la sorpresa?"
"Lo scoprirai presto curiosona" disse con tono misterioso "Ti aspetto al parcheggio per l'ora di pranzo" depositò un bacio leggero sulle labbra "Hai preso un cambio come ti avevo detto, vero?"
NICK
Emma annuì e un secondo dopo le sue labbra arrivarono tradimento sulle mie, si schiusero, lasciarono che la sua lingua trovasse la mia. Mi lasciai travolgere da quel bacio inaspettato. Le mie mani iniziarono a vagare sotto la maglietta, accarezzando la pelle nuda della schiena. Cercai di ritrovare un minimo di autocontrollo, ricordando a me stesso che ci trovavamo nei corridoi dell'università.
Dopo aver salutato Emma, mi avviai verso l'ufficio del professor Marshall, per definire gli ultimi dettagli per la mia laurea. Secondo lui avrei potuto laurearmi a settembre, all'inizio del nuovo semestre.
Il professore approfittò del fatto che avessi la mattinata libera per darmi l'elenco dei testi a cui fare riferimento e verificare la scaletta degli argomenti della mia tesi.
Oltre a quello avrei dovuto presentare il prototipo della nuova app che avevo creato.
Quando l'orologio del campus suonò mezzogiorno dovetti fare una corsa per arrivare alla mia auto dove c'era Emma che mi aspettava.
EMMA
Abbassai il finestrino dell'auto perché faceva davvero molto caldo quel giorno, mentre Nick guidava silenzioso. Stavamo uscendo dal centro di Boston ma non avevo idea di dove volesse portarmi.
"Dai Nick, per favore dimmi almeno dove andiamo" lo supplicai per l'ennesima volta.
Lui scosse il capo sogghignando e scuotendo la testa. "Te l'ho detto, è una sorpresa! Se ti dico dove andiamo che sorpresa è?"
Sbuffai indispettita, la curiosità mi stava divorando, ma dovetti rassegnarmi. Prima di continuare ad ammirare il panorama dal finestrino, sbirciai di sottecchi il volto di Nick, e notai il suo sguardo divertito e sereno. Ero felice di come stessero andando le cose tra di noi.
Il viaggio durò circa un'ora e mezza, e quando ci fermammo al limitare di un boschetto, rimasi a bocca aperta. Scesi per ammirare meglio dove eravamo e notai un piccolo lago seminascosto.
Rimasi incantata a guardare quell'angolo di bosco che sembrava fatato tanto che trasalii quando Nick mi chiamò.
"Cosa fai lì imbambolata Emma? Su vieni qui!" mi chiamò e solo in quel momento mi resi conto che aveva steso una coperta sul prato di fronte al lago e aveva apparecchiato per un perfetto pic-nic.
"Wow, che meraviglia!" esclamai sedendomi sulla coperta "Non ricordo l'ultima volta che ho fatto un pic-nic!"
"Ringrazia Flor per tutto questo ben di Dio, io ne ho solo riempito il cestino" dichiarò candidamente addentando un tramezzino.
"Quella donna dovrebbero farla santa" confermai assaggiando un tramezzino con salmone affumicato e formaggio alle erbe. "Adesso però mi dici qual è la sorpresa? O mi vuoi far credere di voler solo riempire il mio stomaco?"
Nick scoppiò a ridere, poi replicò "Perché non ti sembra una sorpresa sufficientemente bella, questo posto incontaminato e un pranzetto succulento?"
"È una bellissima sorpresa ma, secondo me, mi stai nascondendo ancora qualcosa"
"Hai ragione, c'è ancora una sorpresa, ma non ti dirò ancora nulla. Goditi il pranzo". Mi porse un piattino con tanti piccoli assaggi.
Mi rassegnai a dover ancora aspettare prima di poter soddisfare la mia curiosità e mi gustai i manicaretti di Flor.
NICK
Volevo godermi quel pomeriggio con Emma, per cui anche se lei aveva insistito molto, non le avevo ancora rivelato la mia sorpresa.
" Questa cheesecake alle fragole è davvero favolosa! Posso chiedere a Flor la ricetta?" mi chiese divorando l'ultimo boccone.
"Certo che sì" mormorai "A patto che poi me la fai assaggiare" le sfiorai l'angolo della bocca con le labbra, leccando uno sbaffo di crema. In attimo le nostre labbra si unirono in un bacio più profondo che diventò sempre più intenso.
"Forse è meglio che adesso ti riveli la mia sorpresa" balbettai staccandomi dalle sue labbra prima che la situazione ci sfuggisse di mano.
Lei rimase per un attimo disorientata. "Ah già la sorpresa" mormorò con voce flebile. "Di che cosa si tratta?" chiese cercando di ricomporsi.
"Ti sei portata dietro dei vestiti comodi come ti avevo detto?"
Lei annuì prendendo lo zainetto. " Bene, allora cambiati in macchina, poi mi cambierò io " le dissi cercando di ritrovare un po' di autocontrollo.
Pochi minuti più tardi eravamo entrambi in maglietta e pantaloncini corti.
"Allora adesso che facciamo?" chiese Emma riportandomi alla realtà. Non mi ero reso conto di essere rimasto a fissare le sue gambe nude. I pantaloncini erano così striminziti che coprivano a malapena il suo sedere perfetto. Deglutii a vuoto, e cercai di ricompormi. "Ho pensato di insegnarti qualche mossa di karate, come autodifesa personale. Credo che possa essere un modo per renderti più sicura di te."
Sul suo viso si allargò un sorriso. "Grazie, credo sia davvero una bella idea, anche se non so se riuscirò ad imparare qualcosa. Sono una vera frana negli sport!" ridacchiò imbarazzata.
"Sarai bravissima, ne sono certo! E poi hai il migliore allenatore al mondo: me!" scherzai.
"Sei proprio mister modestia!!" ridacchiò lei.
"Adesso iniziamo l'allenamento, poi sono certo mi darai ragione" replicai posizionandomi dietro di lei "Cominciamo dalla posizione delle mani e delle braccia" dissi portando le sue braccia alla giusta altezza e leggermente aperte. Poi mi rimisi di fronte a lei. "Se qualcuno cerca di afferrarti, stringerti e vuoi liberarti, facendo questa mossa carichi il tuo peso sul polso e potresti anche romperglielo. " Poi le portai il braccio dietro la schiena immobilizzandola ed infine le mostrai alcuni calci da dare in punti strategici.
"Che ne dici di provare su di me le mosse che ti ho fatto vedere fino ad ora? Fai finta che sono un malintenzionato che ti ha bloccato contro un muro" proposi.
"Ok ci proverò" acconsentì un po' incerta.
Le bloccai le braccia per vedere se riusciva a trovare un modo per liberarsi. Subito cercò di divincolarsi cercando di liberare una delle due braccia, poi quando comprese che non ce l'avrebbe fatta, utilizzò uno dei calci che le avevo fatto vedere prima. Caddi sul prato e lei mi finì addosso.
EMMA
Il torace di Nick era duro come la pietra. Il mio viso era ad un niente dalla sua bocca e potevo sentire distintamente il battito del mio cuore che sembrava essere impazzito. Rimasi così, coricata su di lui, per un tempo che mi sembrò infinito, fino a che lui non mi riscosse dai miei pensieri.
"Emma! Pensi di alzarti o vuoi rimanere coricata su di me tutto il giorno? Sai cominci ad essere pesante" mi provocò lui.
Mi ripresi dal mio stato di trance, mi alzai e gli feci una linguaccia. "Io non sono pesante!" ribattei indispettita.
Lui ridacchiò e senza preavviso mi prese in braccio sollevandomi da terra. Lanciai un urlo per lo spavento e mi dimenai leggermente.
"Non ti muovere altrimenti cadiamo per terra" disse con la voce leggermente affannata e le mani salde sulla mia schiena nuda. La maglia leggermente corta si era tirata su lasciandomi scoperta buona parte della schiena. Le sue dita bruciavano sulla mia pelle fresca provocandomi una serie di brividi su tutto il corpo. Mi mossi leggermente e finimmo entrambi sul prato. La mia maglia si era alzata totalmente, scoprendo il mio seno coperto a malapena da un reggiseno in pizzo bianco. Era finito ad millimetro dalla bocca di Nick che sembrava aver smesso di respirare. Quando sentii la sua erezione premere sulla mia coscia nuda sentii un'ondata di calore arrivare su tutto il corpo, togliendomi il respiro.
Nick si riprese prima di me. Mi fece alzare e sistemare la maglietta.
"Forse per oggi è meglio fermarci qua" disse. La sua voce mi sembrò ad un tratto fredda e distaccata.
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NOTA DELL'AUTRICE:
Lo so che è passata una vita da quando ho aggiornato l'ultima volta, ma il tempo è sempre poco e ultimamente faccio veramente fatica a scrivere.
Un grazie speciale a chi continua nonostante tutto a leggere questa storia ❤️
Spero a presto
Allison
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