Capitolo 49

NICK

All'ingresso del locale c'era una fiumana di gente in coda per entrare.

Mi fermai ad ammirare Emma. Era veramente bellissima quella sera. Da quando era entrata in auto non ero più riuscito a toglierle gli occhi di dosso.
Il vestito che le aveva dato Liz sembrava apposta per lei, le fasciava il corpo valorizzandolo senza essere volgare, mentre il bianco metteva in risalto la sua pelle abbronzata.
Ero talmente perso a guardarla che salutai a malapena Tracy.
Risi alla battuta di Aiden per quanto riguardava il matrimonio e quando mi voltai mi resi conto che Liz e Emma si erano allontanate verso l'open bar. D'istinto la seguii.
Le arrivai da dietro e vedendo che aveva in mano un Angelo Blu, non resistetti a prenderla in giro.
"Ehi, che fai, ti vuoi ubriacare?"
Ne approfittai per metterle una mano intorno al fianco, mentre con l'altra mi presi un bicchiere di mojito.

"Non mi ubriaco solo con questo" ribatté lei con un sorriso di sfida, bevendone un sorso abbondante. Se avesse continuato di questo passo si sarebbe ubriacata nel giro di pochissimo.
Ricordando una delle prime sere che era uscita con noi e si era ubriacata con un Sex on the beach, non potei fare a meno di continuare a sfotterla.

Continuammo a camminare, aveva bevuto un bel po', e non capivo se ondeggiasse per la poca stabilità che aveva sui tacchi o se fosse già ubriaca. Rideva per ogni sciocchezza e il suo  viso si illuminava quando sorrideva. Adoravo vederla così spensierata.
"Ti va se ci sediamo qui?" mi propose ad un tratto, indicando un lettino a bordo piscina miracolosamente vuoto.
Annuii, e appena lei si sedette accanto a me, mi resi conto dell'enorme cazzata che avevo fatto.
Per poter stare entrambi Emma mi era praticamente addosso. Non contenta aveva anche appoggiato la testa sulla mia spalla.

Spostai una ciocca di capelli che le ricadeva sul viso e lei sgranò gli occhi come se l'avessi svegliata.
Cercai di dominare il desiderio di baciarla, facendo l'ennesima battuta.
"Lo vedi che sei ubriaca?" la presi in giro.
Sul suo viso si formò un broncio adorabile, anche se ammise "Non sono ubriaca, mi gira solo un pochino la testa".
Risi e senza pensarci le diedi un piccolo morso sul naso. Mi resi conto solo dopo di quanto fosse pericoloso avvicinarsi così a lei, assaggiare la sua pelle.
Ebbi a malapena il tempo di realizzare quello che avevo fatto che lei mi morsicò la guancia.
"Ahia, mi hai fatto male" mi lamentai più per prendere le distanze che per altro.
Il bacio leggero che lei mi posò sulla guancia arrivò senza preavviso lasciandomi letteralmente senza fiato.
"Ti fa ancora male?" mi sussurrò mandando in tilt i pochi neuroni ancora funzionanti nel mio cervello.
Gli posai un bacio dove prima l'avevo morsicata. "Così siamo pari" mi ritrovai a sussurrarle a mia volta.

Un istante più tardi le sue labbra sfiorarono l'angolo della mia bocca e io non capii più nulla. Senza più pensare, mi impossessai delle sue labbra, assaggiai il sapore della sua bocca.
Avevo sognato quel bacio praticamente ogni notte negli ultimi mesi eppure la realtà superava di gran lunga qualsiasi fantasia.

Assaporai ogni centimetro delle sue labbra, della sua bocca che sapeva di cocco. La strinsi a me, accarezzandole la schiena, con la paura che potesse svanire da un momento all'altro, come nei sogni che in quei mesi avevo fatto su di lei.

Quando ci staccammo rimasi inebetito a guardarla, incatenato ai suoi occhi verdi, quasi mi aspettassi che fosse svanita nel nulla.

"Non mi sono sognata tutto, vero?" chiese facendomi riemergere dal mio stato di trance e dando voce ai miei pensieri.

"No, direi che è successo davvero... E non hai idea di quanto l'abbia desiderato" mi ritrovai ad ammettere.

"Anch'io sono mesi che non penso ad altro... Ma avevo paura, ho ancora un po' di paura a dire il vero" confessò guardando un punto indefinito dello sdraio.

Ricordai tutte le volte che avevo notato il suo sguardo terrorizzato. "Avevo intuito che c'era qualcosa che ti spaventava... Ti va di parlarne?"
L'espressione del suo volto si irrigidì appena, ma poi mi rispose "Ti prometto che ne parleremo, ma non stasera. Ora voglio godermi solo questo momento"

Non ebbi il tempo di replicare che le sue labbra furono nuovamente sulle mie facendomi dimenticare ogni pensiero. Dischiusi le labbra e lasciai la sua lingua invadere la mia bocca e il suo profumo offuscare la mia mente facendomi perdere ogni traccia di lucidità.

"Nick, Emma? Ma che diavolo..." la voce acuta di mia sorella mi riportò alla realtà.

EMMA

Staccai le mie labbra da quelle Nick. In un istante ritornai alla realtà. La musica, la gente che ballava e Aiden e Liz che ci guardavano straniti.

"Beh, non avete mai visto due che si baciano? Non mi sembra ci sia nulla di così interessante." liquidò Nick mettendosi seduto.

"Si, certo... soprattutto se la ragazza che stai baciando è Emma" lo sfottè Aiden.

"Emma, vedo che il mio vestito ha avuto l'effetto voluto" Liz mi fece l'occhiolino facendomi arrossire e abbassai lo sguardo imbarazzata. "Beh, noi andiamo Nick, vi lasciamo tranquilli, ho avvisato papà che dormo da Emma, mi raccomando reggimi il gioco"

"Nick, che ne diresti se ce ne andiamo anche noi? Sono un po' stanca" proposi sbadigliando. Purtroppo l'alcool tendeva a farmi venire sonno.

"Certo, ti accompagno a casa" mi assicurò lui.

"Potresti fermarti da me" non ebbi il tempo di formulare l'idea nella mia testa che le parole mi erano già uscite dalla bocca.

"Ok, allora salutiamo Tracy. Intanto avviso che mi fermo da Aiden per la notte, anche se ho la sensazione che nostro padre darà di matto sapendo che entrambi  non rientriamo  stanotte" asserì Nick facendo ridere Liz.

Usciti dal locale, ci incamminammo insieme verso casa. Liz ne approfittò, mi prese da parte e mi sussurrò curiosa "Non mi racconti niente Emma?"

"Beh, in realtà è stato tutto inaspettato..." iniziai arrossendo.

"In ogni caso sono troppo contenta di avere te come cognata" asserì lei con aria sognante.

"Non ti sembra di correre un po' troppo Liz?" sussurrai imbarazzata "Ci siamo solo baciati e conoscendo tuo fratello mi sembra un po' azzardato vederci già sposati.

"Sarà, ma qualcosa mi dice che sei la persona giusta per lui" affermò convinta.

Aiden, che aveva fatto il terzo grado a Nick, si avvicinò a Liz e la prese per mano. "Liz andiamo, lasciamo soli i due piccioncini" poi si rivolse verso di me sogghignando "E tu Emma mi raccomando, fallo penare perché se lo merita."

Liz e Aiden si allontanarono, dirigendosi verso la villetta di Aiden, mentre Nick mi prese per mano avviandoci in silenzio  verso casa mia.

"Sicura che tuo padre non arriverà all'improvviso?" chiese entrando in casa "Vorrei evitare di essere evirato".
"Sicurissima!" risposi ridendo alla sua battuta "È da Lauren, tanto per cambiare" non riuscii ad evitare il tono acido nella mia voce.
"Non è che sei gelosa?" mi canzonò lui.
"Chi io?" replicai indispettita "No, però tra mia madre che ha un'altra famiglia, e mio padre che è talmente preso dalla sua nuova storia d'amore da ricordarsi a malapena dove abita, ci sono momenti che mi sento un po' abbandonata" confessai salendo le scale.
"Beh, il lato positivo è avere spesso la casa libera" mi sussurrò nell'orecchio, depositando una scia di piccoli baci sul collo, che mi procurarono i brividi lungo tutta la spina dorsale " Non mi sembra tanto male".
Senza quasi rendermene conto, ci ritravammo distesi sul mio letto. Le sue labbra furono di nuovo sulle mie e io persi in un istante la facoltà di pensare, lasciandomi travolgere dalla passione.
Le sue mani accarezzavano la mia schiena, potevo sentire il calore delle sue dita sopra la stoffa leggera del vestito. Gli sollevai l'orlo della maglietta accarezzando il suo petto scolpito. Lui gemette, staccò una mano dalla schiena e un dito andò a tracciare una linea immaginaria che partiva dall'incavo del ginocchio e arrivava appena sotto del vestito, dirigendosi verso l'orlo dei miei slip. Un brivido gelido e la sensazione di essere senza ossigeno mi attanagliò senza preavviso. Mi staccai dalla sua bocca cercando di respirare, il cuore sembrava essere letteralmente impazzito.
NICK

Non riuscivo a comprendere esattamente cosa fosse successo. Un momento prima Emma mi stava accarezzando sotto la maglietta mandomi fuori di testa e un secondo dopo si era staccata da me con gli occhi sbarrati e il fiato corto. Si abbracciava le ginocchia quasi a volersi proteggere da un nemico immaginario. Rimasi per un attimo sconcertato, indeciso sul da farsi, poi mi avvicinai a lei abbracciandola.
"Ehi, che succede? C'è qualcosa che non va?" gli sussurrai accarezzandole i capelli.
Lei sembrava essersi calmata un pochino, anche se le lacrime avevano iniziato a rigare il suo viso.
"È successo di nuovo" sussurrò con un filo di voce.
"Ti va di parlarne?" sperando di capire cosa la tormentava.
"Non volevo parlarne stasera" mormorò tirando su col naso "Non volevo rovinare questa serata speciale"
"Emma, non hai rovinato nulla" la rassicurai "Questa resterà per sempre una serata speciale"
Si asciugò il viso dalle lacrime con il dorso della mano, poi fece un gran respiro, quasi dovesse riprendere fiato. "Ok, forse la cosa migliore è raccontarti tutto" iniziò con voce flebile ma determinata " Se dopo non volessi più stare con me , lo capirei Nick, davvero. Spero solo di poter continuare ad essere tua amica."
La guardai stranito. Davvero non capivo cosa potesse dirmi di così grave da pensare una cosa del genere. La guardai negli occhi, prensi il viso tra le dita. "Emma, io ti amo e non è una cosa che dico con facilità, anzi, e non ci penso proprio a lasciarti, qualunque cosa mi racconterai questa sera."
Lei sgranò gli occhi. Si strinse a me per un istante e poi iniziò a raccontare.
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SPAZIO AUTRICE
Buongiorno a tutti,
Sono tornata con un nuovo capitolo! Scusate l'immenso ritardo ma purtroppo il tempo per scrivere è sempre poco.
Spero vi sia piaciuto, fatemi sapere cosa ne pensate...nel prossimo scoprirete esattamente cosa è successo a Emma.
A presto
Allison

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