Capitolo 15
EMMA
Sentivo caldo, molto caldo. Volevo girarmi ma non riuscivo a muovermi. Un dolore lancinante pulsava sulle tempie. Aprii leggermente gli occhi, ma la poca luce che entrava dalla finestra mi dava troppo fastidio per cui li richiusi di nuovo. Cercai di riaprire leggermente gli occhi, da quel poco che ero riuscita a vedere non mi trovavo nella mia camera. Cercai di ricordare cos'era accaduto la sera precedente.
Arrivò il primo flashback. Nick che si dava da fare con quella sconosciuta seminuda. Io che bevevo quel drink fortissimo che mi aveva preso Karen, ed infine l'idea assurda di ballare con quel ragazzo. Al ricordo della sensazione di essermi ritrovata nella stessa situazione di due anni fa, mi sentii mancare il respiro. Aprii gli occhi terrorizzata, ma vidi che a tenermi stretta era Nick, che si era addormentato per metà per terra e per metà sul letto. Lo osservai mentre dormiva sereno, nonostante la bruttissima posizione, con un ciocca di capelli che gli ricadeva sul viso.
Altri flashback arrivarono alla mia mente. Nick che tirava un pugno al tipo che mi stava baciando. Lui che l'accompagnava in casa in macchina, io che vomitavo rovinosamente sul pavimento.
Dio che disastro! Vorrei profondare sottoterra! pensai tra me.Eppure nonostante l'inevitabile imbarazzo che provavo, mi sentivo al sicuro lì con lui.
Nick, iniziò a muoversi, poi aprì un occhio. "Tutto bene?" mi chiese con una voce assonnata.
"Tutto bene, solo un gran mal di testa" gli risposi con un filo di voce "Scusa ancora per averti rovinato la serata" dissi imbarazzata.
Lui si alzò stiracchiandosi. "Non ti preoccupare, non era un gran che come festa. Alla prossima però ti tengo d'occhio che non ti metti nei guai" dal mezzo sorriso che aveva fatto, capii che mi stava prendendo in giro.
Ringraziai mentalmente che non avesse fatto nessun accenno a quello che era successo con quel tipo. Provai ad alzarmi dal letto, ma la testa mi faceva un male incredibile, e non mi sentivo un gran che bene.
"Non alzarti" mi disse "Vado a prenderti un'aspirina per il mal di testa. Cosa vuoi per colazione?"
"Veramente non ho molta fame" gli risposi rimettendomi seduta sul letto.
"Lo so, ma non va bene che stai a stomaco vuoto. Ti porto del caffè e dei biscotti" disse senza darmi il tempo di replicare. Non amavo il caffè, soprattutto senza latte insieme, ma forse un po' di caffeina non mi avrebbe fatto male.
NICK
Ero uscito velocemente dalla camera. Non volevo che Emma si rendesse conto di che effetto mi faceva. Quando si era alzata dal letto solo con la maglietta di Liz, che a malapena copriva i suoi fianchi, lasciando in bella vista le mutandine a fiorellini e le gambe affusolate, avevo sentito l'erezione premere dolorosamente contro i jeans. Per fortuna lei non se ne era accorta.
Misi su il bollitore per caffè. Intanto preparai un vassoio con due tazze e dei biscotti.
Quando rientrai in camera, la trovai seduta nel letto, coperta con il lenzuolo per fortuna. Nonostante i capelli sfatti, e le tracce di trucco della sera precedente sul viso, era bellissima.
"Ecco qua, caffè e biscotti, come promesso" dissi posando il vassoio sulla scrivania.
"Wow, anche la colazione a letto!" scherzò sorridendo. Prese un biscotto e lo immerse nel caffè prima di addentarlo. Il mio sguardo si soffermò sulla sua bocca mentre mordeva il biscotto. Lo distolsi e presi anch'io la mia tazza di caffè.
"Dov'è Liz?" Mi chiese ad un tratto.
"È andata a casa di Aiden, perché erano a piedi" spiegai.
"Oddio mi dispiace!" Si scusò nuovamente mortificata.
"Non ti dispiacere.. Credo Liz e Aiden non siano affatto dispiaciuti di aver dovuto passare la notte insieme"
Lei a quel punto sorrise per un secondo, per poi ritornare preoccupata. "Mio padre mi ucciderà per non essere rientrata... non mi era mai capitato" iniziò a pensare ad alta voce.
"Liz ha mandato un messaggio a tuo padre con il tuo telefono, per cui non dovrebbe arrabbiarsi molto" cercai di rassicurarla.
La sua espressione rimase preoccupata, ma dopo aver bevuto il bicchiere d'acqua con l'aspirina, mi chiese il suo telefono. I suoi occhi verdi si rabbuiarono mentre leggeva i messaggi.
"Sembra che non sia arrabbiato, ma lavora anche questa mattina" disse un po' sconsolata, dopo aver spento il display.
"C'è qualcosa che non va?"
Lei prese una ciocca dei suoi capelli e iniziò ad attorcigliarla con il dito. Sembrava nervosa. " È così strano che mio padre vada in ufficio la domenica. Non l'ha mai fatto. Da quando siamo a Boston è cambiato... ho paura che abbia dei problemi sul lavoro" confessò.
"Se vuoi uno di questi giorni possiamo passare dal suo ufficio, così cerchi di capire come vanno le cose. Magari ha solo tanto lavoro" le parole mi erano uscite d'impulso, ma vedere il suo sguardo illuminarsi mi rallegrava.
Un secondo dopo me la ritrovai abbracciata a me, per ringraziarmi, ancora mezza svestita. Mi scostai "Non c'è bisogno di ringraziarmi" dissi più freddo di quello che avrei voluto sembrare, ma averla addosso mezza nuda mi faceva degli strani effetti.
Solo in quell'istante lei si rese conto di avere solo la maglietta. La vidi arrossire violentemente e balbettare "Scusa, scusa... non mi ero resa conto..." e si rifugiò sotto il lenzuolo. "Dov'è il mio vestito?" chiese poi.
"Te lo sei sporcato, quando vomitato" risposi. Lei arrossì nuovamente. "Non ti preoccupare. Ti cerco dei vestiti Liz, e poi ti accompagno a casa."
EMMA
Credo che la mia faccia avesse assunto tutte le colorazioni del rosso possibili. Quella mattina stavo facendo una gaffe dietro l'altra.
Solo gaffe?? Gli sei saltata addosso mezza svestita!! E con quelle orribili mutandine con i fiorellini... Chissà cosa avrà pensato...
"Non ti preoccupare. Ti cerco dei vestiti, e poi ti accompagno a casa." la voce di Nick mise fine ai miei pensieri.
"Grazie"
Lui aprì l'anta dell'armadio, tirò fuori un paio di jeans e una maglietta e li posò sul letto, poi senza guardarmi, si diresse verso la porta.
"Cambiati con calma. Se hai bisogno del bagno è lì a fianco" disse indicando la porta. "Vado a cambiarmi anch'io" si chiuse la porta dietro, lasciandomi da sola.
Mi tolsi la maglietta con cui avevo dormito, rimanendo solo con il reggiseno e le mutandine. Solo a quel punto mi resi conto che probabilmente Nick, mi aveva vista così la sera precedente.
Non riuscirò più a guardarlo in faccia senza arrossire pensai infilandomi i jeans e la maglietta. Sbirciai fuori dalla porta e vedendo che il corridoio era vuoto, sgattaiolai in bagno.
La mia immagine allo specchio rimandava il mio viso ancora stravolto. Gli occhi erano arrossati, il trucco era colato ovunque, e i capelli erano una massa informe. L'acconciatura che aveva fatto Liz, si era totalmente disfatta, e ciuffi ricadevano qua e là. Sospirai.
Sciacquai il viso più volte, eliminando tutte le tracce di trucco. Poi tolsi le forcine e pettinai i capelli, infine presi un elastico e li legai in una pratica coda. Certo le occhiaie rimanevano, ma almeno risultavo un po' più presentabile.
Non avrei mai pensato che Nick potesse comportarsi così "da bravo ragazzo", che non approfittasse della situazione.
Ma ti sei vista?? Non sei assolutamente il suo tipo! Non so se l'hai notato, ma le ragazze con cui esce sembrano modelle uscite dalle riviste... mi fece eco la mia coscienza.
E' vero, però comunque è stato proprio carino ieri sera pensai ancora. Tornai in camera a prendere mia borsa e mi diressi al piano di sotto.
Nick stava cercando qualcosa dentro un mobile e mi dava le spalle. Si era fatto la doccia e si era cambiato. Aveva una maglietta bianca molto attillata ed evidenziava ancora di più i suoi muscoli, i capelli spettinati con il gel erano più perfetti del solito.
"Eccomi, scusami se ci ho messo tanto" dissi.
Lui si girò ed io mi ritrovai nuovamente con i suoi occhi azzurri su di me. "Arrivo subito" mi disse finendo quello che stava facendo.
In macchina, mentre mi riaccompagnava a casa, nonostante il silenzio, il clima sembrava meno teso del solito. Nick tamburellava il dito sul volante seguendo il ritmo della musica che passava in radio. Lo guardai di sottecchi e lo vidi sorridere. Sembrava proprio di buonumore.
"Grazie ancora di tutto. Ti ho anche fatto uscire apposta per riaccompagnarmi" mi scusai nuovamente.
"Non ti preoccupare" sogghignò "Vado a prendere Liz. Aiden ha avuto fin troppo tempo a disposizione con lei"
Risi. Povero Aiden, non aveva idea in che casino si era infilato.
Parcheggiò la macchina di fronte casa mia. Prima di scendere lo ringraziai nuovamente "So che ti ho fatto passare una serata infernale, sei stato un vero amico. Ci vediamo domani a lezione e non essere troppo duro con Aiden". Rise alla mia battuta su Aiden. "Non ti preoccupare, gli faccio prendere solo un po' paura. Cerca di star bene per domani, ok?" disse facendomi l'occhiolino.
Annuii con un mezzo sorriso e scesi dalla macchina.
NICK
Dopo che Emma era scesa dalla macchina, mi diressi verso casa di Aiden, ripensando alle sue parole. "Amico" così mi aveva definito. Non ero mai stato amico di una ragazza, le ragazze le portavo a letto e basta. Senza contare l'attrazione che provavo per lei, era evidente per quanto avessi tentato in tutti i modi di non pensarci. Eppure mi piaceva l'idea di passare del tempo con lei, mi piaceva vederla sorridere.
Arrivato davanti alla casa, suonai al campanello.
"Ma che diavolo ci fai tu qui??" Aiden era venuto ad aprirmi in boxer, ancora assonato.
"Sono venuto a prendere Liz" risi divertito dalla situazione.
"Parla piano sta ancora dormendo"mi sgridò, facendomi entrare.
"Che diavolo avete combinato questa notte, che dormivate ancora?" dissi cercando di mantenere la voce più seria possibile.
Lui mi lanciò un'occhiataccia. "Non credo siano affari tuoi" borbottò lui.
"E' di mia sorella che stiamo parlando, non dimenticarlo" dissi continuando la recita.
"Che succede?" sentii la voce di Liz, che ancora assonnata ci aveva raggiunti "Nick, ma che diavolo ci fai qui?" disse poi rendendosi conto che ero io.
Si era seduta su una delle sedie che si trovavano nella piccola cucina, e indossava unicamente una t-shirt di Aiden che le arrivava a metà coscia, e si intravedeva tutto.
"Ho portato a casa Emma, e sono passato a prenderti. Non pensavo proprio di trovarti così" mi morsi la lingua per non ridere. Mi stavo divertendo troppo a metterli in imbarazzo.
Lei arrossì per un attimo. Poi passo al contrattacco. "Come se tu non avessi già fatto di peggio. A proposito tu non hai passato la notte con Emma?"
Rimasi senza parole. Da Liz proprio non me l'aspettavo. "Che centra?? Emma stava male" ribattei stizzito.
"Vuoi dire che non hai approfittato della situazione??" rincarò la dose Aiden.
"Certo che no! Ma per chi mi hai preso?"ribattei con veemenza. Lui e Liz si rivolsero uno sguardo d'intesa, poi con voce complice disse "Vedi che avevo ragione? A Nick piace Emma"
Fulminai entrambi con lo sguardo. "A me non piace proprio nessuno. Siamo solo amici, ok?" Poi rivolgendomi a Liz "E tu vai a vestirti che andiamo a casa, prima che rientrino mamma e papà."
Nonostante il mio tono serio, lei fece l'occhiolino e sorrise a Aiden, per poi tornare in camera a vestirsi.
Io rimasi lì ad aspettarla, ma nella mia testa una sola domanda continuava a girarmi Davvero vuoi essere solo suo amico?
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SPAZIO AUTRICE:
Sono riuscita finalmente a postare il nuovo capitolo!
Fatemi sapere cosa ne pensate... Attendo i vostri pareri, e le vostre supposizioni su cosa succedere.
Se non l'avete ancora fatto, andate a votare su chi preferite per interpretare Tracy.
E poi 1k!!!! Quasi non ci credevo! Grazie di cuore a tutti quelli che hanno continuato a leggere questa storia, votarla e commentarla.
A presto,
Allison
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