68. Aspettami
Non sapevo che giorno fosse, non sapevo dove mi trovassi e non sapevo neppure cosa mi stesse attorno ma sapevo bene di avere qualcuno vicino per la quale tutto il resto finiva per non contare più nulla, ero convinto che la presenza di una sola persona fosse in grado di dipingere di nero tutto quel contorno che non riuscivo nemmeno a descrivere e difatti lo faceva persino apparire come il vuoto più totale; non mi importava né del tempo e né dello spazio purché al mio fianco avessi la mia persona.
E in quel momento lui era lì con me.
"Pensi che da adesso sarà sempre così tra noi due?" domandò Taehyung sbucando da dietro le mie spalle e sporgendosi sino a poggiare la sua guancia sulla mia. Chiusi gli occhi cercando di concentrarmi più sul quel lieve contatto piuttosto che alle parole che erano appena uscite dalla sua bocca e alla quale non avrei neppure voluto degnarmi di rispondere, considerato che non mi piaceva affatto il suono di quella questione. Il mio viso, proprio come una calamita, si sporse in maniera automatica sul suo come per poter appoggiare il mio peso su di lui e lasciarmi andare alle sue carezze o solo per poter sentire maggiormente la sua pelle e il suo profumo su di me, che per quanto familiare fossero, non mi bastavano mai e ne richiedevo sempre di più come se quegli elementi fossero per me una specie di droga. La punta del suo naso si avvicinò al mio collo come per odorarmi ma allo stesso tempo quel gesto mi fece il solletico a causa dei suoi capelli e a causa del suo respiro che si infranse su una delle parti più delicate del mio corpo.
"Così come?" chiesi aprendo di poco gli occhi e provando a voltarmi verso la sua direzione tuttavia le sue mani mi bloccarono il corpo, come se non volesse che mi girassi verso di lui o non volesse che le mie iridi si poggiassero sulle sue, sempre scure e attente nello scrutarmi. Avevo l'impressione che Taehyung continuasse a studiarmi malgrado mi conoscesse bene come le tasche dei suoi jeans preferiti e malgrado gli appartenessi già in tutti i modi possibili, tuttavia sembrava sempre tanto volenteroso nel voler cogliere le mie mosse ancora prima che le capissi io, voleva starmi sempre un passo avanti e voleva essere sempre quello in grado di intuire i miei pensieri sulla sua persona o sulla situazione in generale. Lui era quello incalzante, quello importuno e persistenze nelle sue idee, quello che usava ogni pretesto per poter avere sempre l'ultima parola in tutte le discussioni e il comando su tutti gli avvenimenti sebbene in quel periodo fossi io ad averlo in pugno; in realtà ero stanco di fare il finto forte, quello che era disposto a rinunciare alle sue mani e alle sue parole sussurrate all'orecchio perché era scontato che fosse il contrario e quel momento lo confermava ad entrambi.
"Intendo io che vengo a trovarti durante le notti e tu che tutte le mattini seguente fingi che non sia mai accaduto nulla" rispose parlando con un tono basso, la sua voce mi ricordava quella di una ninna nanna ma la verità era che in quel momento avrei voluto fare tutto fuorché dormire.
"Non voglio che sia sempre così" ammisi arrendevole.
"E come vuoi che sia allora?" mi stava provocando perché sapeva che era in grado di eccitarmi tramite quelle domande che mi poneva non solo con una vicinanza abbastanza discutibile ma anche con una voce rauca che non era affatto richiesta in una circostanza di quel genere. "Quando pensi cambieranno le cose tra noi? Tutto questo non ha senso e lo sai bene anche tu" continuò lasciando dei dolci baci sul mio collo sino ad arrivare alla spalla coperta però dalla maglietta, che avrei voluto far sparire con uno schicco di dita; sapevo che Taehyung avesse ragione e difatti mi ritrovai ad annuire alle sue parole.
"L'importante è che siamo insieme" scrollai le spalle e con una mano gli accarezzai la nuca, cosicché lo avvicinassi ancora di più a me. Taehyung si lasciò sfiorare un paio di volte dopo di che spostò la sedia nella quale ero seduto nella sua direzione e quando lo guardai il mio cuore prese a battere ad una velocità sorprendente, quel ragazzo era in grado di travolgermi nell'anima e nel corpo e la sua imprevedibilità era quello che più scaturiva dentro di me un'esplosione di emozioni che mi mandava in tilt il cervello, tanto da non farmi più ragionare. Il silenzio che avevo scelto in quei giorni mi pesava come poche cose nella vita ma ero anche consapevole di non essere neppure pronto per un confronto con lui; dentro di me continuavano ad esistere mille contraddizioni e l'unica cosa alla quale ero rimasto cedevole era il sesso e la passione che provavo ogni qual volta che lui mi girovagava attorno come se fosse un ape ed io il suo fiore.
Le dita di Taehyung si poggiarono sul mio mento, come erano soliti fare ogni qual volta che mi prendeva in giro tuttavia quella volta lo fece per far scontrare i nostri occhi, dal momento che i miei preferivano vagare ovunque pur di non guardare e perdermi nei suoi, che erano bellissimi ma anche tanto pericolosi. Con l'indice mi costrinse ad alzare il volto verso di lui e finalmente percepii nuovamente quella meravigliosa e calorosa sensazione di casa; non l'avevo mai provata prima di incontrare il biondino e allo stesso tempo non ero in grado di ricrearla attorno ai miei migliori amici, quando mi costringevo a rimanere da solo o addirittura quando mi trovavo realmente in casa con i miei genitori. Avevo compreso tramite lui che quella sensazione non dipendeva affatto dal luogo in cui mi trovavo bensì era molto più importante con chi condividevo quel determinato momento e infatti ogni qual volta che mi ritrovavo insieme a lui, tutto quello che mi circondava passava in secondo piano poiché era inevitabile provare all'interno dei nostri cuori quella piccola luce che finiva per illuminarci le iridi e per farci sentire nel posto giusto d'ovunque fossimo. Io con Taehyung mi ero sentito a casa moltissime volte: mi ero sentito a casa nello studio dell'azienda Kim, dentro la palestra della mia scuola, per strada sotto la pioggia o al tavolo del nostro ristorante preferito e avevo compreso che non era il luogo a fare differenza piuttosto il fatto che avessi condiviso con lui tutti quei posti che avevano ora un angolo speciale nel mio cuore. Quelli mi avrebbero per sempre ricordato lui e quella magica sensazione che era in grado di donarmi con un solo sguardo o con un tocco della sua mano.
"Mi sei mancato tanto" sussurrò il biondo sul mio viso, il suo respiro caldo si infranse direttamente sulle mie labbra facendomi così venire ancora più voglia di baciarlo eppure non riuscivo ad avvicinarmi sebbene fosse un mio desiderio. Avevo cercato di poggiare la mia bocca sulla sua, avrei voluto intrecciare le nostre lingue e sentire il suo sapore mischiato al mio eppure parevo essere bloccato sulla mia postazione, non riuscivo a muovermi o a sporgermi verso di lui. Forse stavo solo aspettando una sua mossa o forse ero semplicemente curioso di sapere cos'altro avrebbe voluto dirmi.
mi ritrovai però a pormi delle domande: perché aveva usato proprio quelle parole? Perché mi aveva detto che gli ero mancato se non ero mai andato via da lui? Eravamo rimasti sempre insieme dunque come avevo fatto a mancargli? Ma soprattutto perché sentivo che anche lui mi era mancato terribilmente?
"Taehyung" mormorai a bassa voce come per paura di poter svegliare qualcuno, come se nessuno avesse dovuto sentirci ma la verità era che ero tanto confuso da non capirci nulla.
"Non parlare ti prego" mi interruppe supplichevole avvicinandosi ancora di più al mio viso. "Non pensare nemmeno" le sue labbra si poggiarono finalmente sulle mie ma non provai nulla; il cuore mi batteva ancora forte e quasi mi sentii eccitato a quel contatto tuttavia non riuscii a percepirlo al cento per cento, era come se non fosse reale ma provai comunque a bearmi di quel gesto che avevo tanto atteso. Mi sarei aggrappato ad ogni oggetto e avrei raccolto ogni briciola pur di rimanere legato a Taehyung e così mi ritrovai ad immaginare tutte le volte che ci eravamo spinti oltre la decenza raggiungendo così il nostro piccolo paradiso.
Chiusi gli occhi e vagai per la mia mente sebbene in quel momento Taehyung stesse continuando a baciarmi; pensai che avrei voluto andare oltre quel bacio e avrei tanto voluto che lui usasse le sue mani per spogliarmi di quei vestiti che ci impedivano di osservarci e di toccarci come invece meritavamo e allo stesso tempo bravavamo proprio come i primi di giorni, nella quale lui era troppo spaventato per poter esporsi a livello sentimentale mentre io al contrario ero troppo timido e insicuro per potergli donare la mia verginità. Ora tutto di me apparteneva a lui e avrei voluto che mi conservasse per il più lungo tempo possibile cosicché avrei potuto serenamente riposare tra le sue braccia ma allo stesso tempo però mi sarebbe piaciuto che anche lui cedesse dinnanzi a me e mi regalasse parti di se che non aveva mai regalato a nessuno. Volevo che fossimo una cosa sola ma non più tramite l'amore che avevamo già confessato di provare l'un l'altro e neppure con le confidenze che credevo fossero ormai abbastanza piuttosto con quell'atto carnale che mai avrebbe potuto stufarmi. Sarei stato in grado di dominare Taehyung per più di tre volte di fila e in egual modo sarei stato anche disposto a sottomettermi per lui, a sentire la sua presenza tutte le volte che lui avrebbe avuto voglia perché sapevo che quella passione non avrebbe mai abbandonato i nostri corpi costantemente bollenti e vogliosi di degustare giochi e posizioni che non conoscevamo ancora ma che avremmo presto voluto provare.
Immaginai le sue carezze sul mio corpo ma quelle che erano delicate e con rispetto si trasformarono ben presto in altro, le sue mani si poggiarono sulle mie natiche e prima che me ne accorgessi, Taehyung riuscii a sollevarmi proprio come se fossi una piuma in grado di svolazzare sebbene non ci fosse nemmeno un filo di vento. Approfittai di quel suo gesto inaspettato per poter allacciare le mie gambe intorno al suo bacino e quando lo feci, mi diede l'impressione di non voler perdere altro tempo in preliminari e né tantomeno in chiacchiere, difatti con le gambe si mosse in avanti facendomi così scontrare con il muro freddo di quella stanza che neppure riconobbi. Non avevo idea di dove ci trovassimo ma ovviamente, come sempre non era importante cosa ci fosse attorno ai nostri corpi purché questi sarebbero rimasti avvinghiati l'un l'altro, godendo di quel calore che neppure un fuoco avrebbe potuto darci.
"Jungkook" bisbigliò accanto al mio orecchio, con la voce leggermente sollecitante come se volesse porgermi una domanda eppure mi vietai di rispondere e piuttosto mi concentrai sulla presenza del suo petto contro il mio e allo stesso tempo di un'altra presenza che sbatteva proprio all'altezza del mio membro ancora coperto dai pantaloni. "Jungkook" ripeté ancora facendomi aggrottare le sopracciglia e quel nome, in men che non si dica divenne una cantilena che avrei voluto non sentire più. Dalle mie labbra umide fuoriuscii un lamento soffuso e quando percepii i miei muscoli muoversi in una direzione che non coincidevano affatto con la posizione nella quale mi trovavo in precedenza, mi sorsero dei dubbi che mi fecero sentire uno stupido e che prima di quel momento non avevo neppure pensato di prendere in considerazione.
"Jungkook vuoi svegliarti una volta per tutte?" la voce rauca e sensuale che dapprima apparteneva a Taehyung si modificò e d'un tratto divenne femminile e se per un istante mi era apparsa bassa e maliziosa adesso risultava solamente alta e tanto fastidiosa. Aprii gli occhi e non solo compresi di aver davanti a me la figura di mia madre ma ebbi pure la terribile conferma che tutto quello che avevo vissuto faceva parte di un sogno, che per quanto bello rimaneva comunque l'ennesimo sogno che mi ricordava che nulla di tutto quello potesse in alcun modo divenire realtà.
Sospirai avvilito e mi misi le mani sul viso cercando di darmi un contegno sebbene potessi percepire in mezzo alle mie gambe una protuberanza che era solita spuntare la mattina dopo un bel sonnellino ma specialmente veniva fuori ogni qual volta che mi ritrovavo a pensare a quel biondino che sebbene non vedessi più da tempo, continuava a farmi sempre lo stesso effetto di sempre. Quelle sensazioni piacevoli non mi avevano abbandonato neppure per un giorno e parevano non volerlo fare, era come se quei pensieri inconsci erano in qualche modo intenzionati a volermi ricordare ciò che avevo perso e ciò che probabilmente non potevo più avere; mi ero lasciato scappare l'unico barlume di felicità che la vita mi aveva messo davanti e ora che non apparteneva più a me, per sorridere non mi rimaneva altro che ricordi e fantasie.
"È tardo pomeriggio Jungkook e dormi da dopo di pranzo, se continui così non solo non riuscirai a dormire stanotte ma finirai per farmi credere di aver bisogno di essere ricoverato" mi rimproverò mia madre con un tono mezzo arrabbiato e un tono mezzo ironico, non sapevo su quale dei due basarmi ma comunque conoscendo mia madre sapevo quanto fastidio le procurassi ogni volta che ai suoi occhi apparivo poco produttivo. In realtà si stava quasi abituando considerato che da quando ero tornato dal viaggio con i miei amici non avevo combinato nulla di buono; mi trascinavo a scuola per forza d'inerzia, non avevo voglia di studiare per delle lezioni che non avrebbero potuto darmi un futuro certo e non avevo nemmeno voglia di uscire con Yoongi o con Hoseok, chiaramente da quando avevo firmato le dimissioni non avevo neppure più un lavoro e dunque non avevo nessun impegno da rispettare. Era scontato dire che quella sensazione di vuoto mi faceva sembrare sia agli occhi degli altri ma specialmente ai miei occhi una vera e propria nullità tuttavia era più forte di me, non ero in grado di reagire come avrei dovuto e oltre la sofferenza che mi aveva lasciato la relazione con Taehyung, continuavo a pensare che non avrei realizzato niente di buono nella mia vita poiché mi era stato impedito di compiere il mio interesse più grande, quello a cui mi ero dedicato sin da piccolo: chiaramente non ero potevo più allenarmi a causa del mio disturbo cardiaco e mi ero quindi arreso nel cercare un'altra passione o un'altra via di fuga che mi avrebbe permesso di liberare la mente o perlomeno mi avrebbe evitato che continuassi a pensare all'unica cosa che non dovevo pensare.
"Si mamma, ora mi alzo" mi lamentai per levarmela tra i piedi e difatti uscii dalla mia camera sbuffando, ovviamente contrariata da quel mio comportamento. Tra le mura della nostra casa, le cose andavano sempre peggio, i miei genitori non avevano ancora un lavoro tuttavia ci eravamo potuti permettere di pagare l'affitto e di mettere del cibo sulla tavola grazie al fruttuoso stipendio che avevo guadagnato lavorando con l'imprenditore più famoso e ricco del paese, la verità era che non gli avevo chiesto nulla se non di firmare le mie dimissioni giacché avrei potuto non rivederlo mai più tuttavia qualche giorno dopo, Taehyung mi aveva spedito l'assegno e se non fosse stato per i nostri problemi economici l'avrei persino strappato. L'avrei fatto perché non volevo avere nessuna connessione con lui, non volevo che qualcosa in mio possesso avrebbe potuto farmi ricordare di lui eppure ero stato troppo coscienzioso per poter gettare via tutti quei soldi che naturalmente mi sarebbero stati utili in mille modi diversi.
Mi misi a sedere sebbene la difficoltà delle mie condizioni e afferrai il cellulare che avevo lasciato sotto al cuscino del mio letto, accesi il display per constatare l'orario e mi resi conto che anche quella giornata aveva avuto un riscontro negativo e che non aveva portato a nessun riscontro da parte mia, come d'altronde nessuna di quelle che apparteneva al nuovo anno aveva fatto. Quello non era decisamente il mio anno migliore al contrario pareva che ogni male fosse stato riservato durante quello a cui invece avevo fatto più affidamento, difatti inizialmente avevo creduto che sarebbe stato uno dei più belli e memorabili considerato che avevo accanto un fidanzato che avrebbe potuto rendermi felice tuttavia per colpa mia, era andato tutto in fumo e quegli avvenimenti mi avevano portato a credere che tutti i desideri che avevamo espresso sotto la torre di Seoul non si fossero realizzati affatto.
Io stavo male come non lo ero mai stato e vedere i messaggi che Taehyung continuava imperterrito a mandarmi mi rendeva ancora più debole e sofferente di quanto già non fossi, trovai però il coraggio di strisciare la notifica per farla così sparire e fingere che non esistesse, in quel modo non sarei stato invogliato ad aprire la sua chat, la stessa che avevo evitato con tanta fatica e anche un pizzico di punizione nei miei stessi confronti.
"Perché mi fai questo?" mormorai afflitto tra me e me e mi buttai nuovamente sul letto a pancia in su, contemplando la maniera in cui quel biondino non mi avesse lasciato in pace neppure per un giorno da quando avevo lasciato la sua azienda. Ero stato io ad infliggere quel dolore ad entrambi eppure a Taehyung pareva non importare minimamente, era desideroso di riavermi e me l'aveva dimostrato in tutte le manieri possibili però sempre portandomi un rispetto che a quel punto non credevo nemmeno di meritare da parte sua; aveva cercato di rimanere al mio fianco sebbene io non glielo avessi permesso e difatti non avevo mai osato rispondere alle sue chiamate o leggere quei messaggi che imperterrito aveva continuato a scrivere malgrado non avesse mai ricevuto un responso da parte mia.
Era ormai trascorso un mese esatto da quando avevo messo piede fuori il suo studio ma anche dall'ultima volta che avevo visto il viso di Taehyung o dall'ultima volta che avevo sentito la sua voce; mi era mancato terribilmente motivo per cui mi era risultato difficile fingere che non avesse provato a tenere un legame con me, odiavo quel suo modo di fare perché mi faceva sentire uno perfetto stronzo e per qualche istante avevo persino creduto che quella concezione potesse essere adatta al mio comportamento nei suoi confronti eppure era l'unico che mi permetteva di stare un minimo in pace con me stesso. Mi dava l'aria di star compiendo le azioni giuste, quelle che un giorno mi avrebbero portato a stare bene anche senza di lui sebbene in quel momento fossi parecchio lontano dalla sensazione di benessere; non mi ero affatto abituato alla sua assenza e non ero ancora riuscito a scindere la mia mente dal mio cuore e per quanto mi sforzassi di farlo, continuavo a pensarlo a tutte le ore della mia giornata e naturalmente lui non mi aiutava a fare l'opposto, al contrario mi metteva nella condizione di non potermi dimenticare di lui.
Taehyung durante quel mese si era comportato come se la nostra fosse una qualsiasi relazione a distanza: non mi aveva dato modo di potermi liberare di lui al cento per certo e avrei chiaramente voluto far ricadere tutta la colpa su lui ma la verità era che non ero pronto a dire addio anche alle accortezze che continuava a darmi e alle emozioni che quelle piccolezze mi trasmettevano, anche se in un certo senso non le meritavo affatto ma soprattutto non avrei dovuto accettarle considerato che sarei dovuto ripartire da zero, senza di lui. La realtà dei fatti era ben diversa; io mi ero ormai abituato alle sue notifiche sebbene non le avessi mai aperte, non mi ero mai concesso quella libertà poiché sapevo non avrebbe avuto senso eppure l'idea che Taehyung continuasse a pensarmi e che in qualche maniera mi rendesse ancora partecipe della sua vita mi rendeva estremamente felice, più di quanto avrei dovuto essere. Mi ero ormai abituato a quelle sue notifiche giornaliere e probabilmente avevo già sviluppato dentro di me la paura che prima o poi, se non avesse presto ricevuto da parte mia un responso, si sarebbe stufato e avrebbe preso la voglia di mandare avanti quella usanza che aveva ideato pur di farmi sapere che mi era ancora vicino, nonostante tutto.
Quella sua nuova abitudine mi aveva fatto sentire come una di quelle donne sposate che attendeva delle frasi d'amore su una carta ingiallita ma con una grafia perfetta che le avrebbe permesso di percorrere e afferrare ogni emozione che quelle parole d'inchiostro gli avrebbero scaturito, mi aveva fatto sentire come se aspettassi un marito che era stato costretto a dover partecipare ad una guerra della quale non era neppure informato abbastanza ma che lo aveva comunque reso un soldato. Taehyung aveva continuato tramite quella consuetudine a rendermi partecipe di qualcosa, non aveva tagliato quel filo che sin dal primo giorno ci aveva tenuti uniti e che invece io avevo provato a bruciare cosicché non ne rimanesse alcuna traccia ma soprattutto tramite quel gesto mi aveva fatto comprendere di poter contare su di lui anche se magari lui non avrebbe più potuto contare su di me.
Odiavo quella sensazione ma ancora di più odiavo le evidenze che quella distanza avevano messo in risalto. Stare senza di lui mi aveva aperto gli occhi sul fatto che fossi completamente da solo e allo stesso tempo mi aveva fatto rendere conto di quanto ogni vicenda si fosse trasformata in qualcosa da dover condividere con lui; io nella mia vita non avevo mai avuto niente ma non l'avevo neppure mai cercato eppure inaspettatamente avevo trovato Taehyung che mi aveva fatto vivere la vita come non l'avevo mai vissuta e come non avevo nemmeno mai immaginato di poterla vivere. Io come ogni persona al mondo ero consapevole di quanto il pianeta terra fosse letteralmente immenso e se da sempre mi era sembrato infattibile da poter osservare tutto, da quando avevo incontrato Taehyung mi ero sentito completo anche tra un piccolo spazio di terra e sapevo che con lui quello mi sarebbe bastato sino alla fine dei miei giorni. Mi sentivo molto più romantico e desideroso di ricevere attenzioni da quando lo avevo lasciato ma forse era solo una conseguenza della consapevolezza di ciò che mi ero lasciato scappare e di ciò che avevo perso in maniera definitiva; in quel mese mi ero domandato tante volte come avevo fatto a sopravvivere quando ancora non stavo con lui ma non ero stato capace di trovare una risposta perché ora qualsiasi cosa non parlava più solo di me, bensì comprendeva noi come coppia. Io mi sentivo qualcuno solo se accanto a lui mentre lui si sentiva se stesso solo accanto a me, era una costatazione che nessuno sarebbe stato in grado di togliermi dalla testa e quell'allontanamento che io avevo scelto per entrambi, aveva aumentato a dismisura quella mia certezza.
Avevo avuto modo di comprenderlo appieno quando per la prima volta mi ero ritrovato ad alzare lo sguardo verso le stelle, quei piccoli puntini luminosi mi facevano venire in mente lui e tutti i nostri primi e inesperti momenti insieme, anche il semplice e limpido cielo ora mi rammentava lui e mi ricordava il suo passato ma anche il suo futuro senza di me. Persino il venticello fresco mi ricordava lui poiché mi dava la sensazione delle sue mani fredde tra i miei capelli o sulla mia pelle cedevole, la pioggia invece mi faceva tornare in mente tutti i nostri primi baci mentre i raggi del sole che si posavano sulla mia testa o che mi sfioravano i vestiti mi ricordavano di tutte le volte che Taehyung me li aveva tolti con una veemenza sorprendente.
Improvvisamente pensai di voler trascorre un'ultima notte insieme a lui, come se quella avesse potuto risollevare il mio umore o risolvere tutti gli incubi che facevano ormai parte della mia quotidianità e allo stesso tempo tutti i sogni che mi tormentavano da quando ci eravamo detti addio. La figura del biondino era sempre presente nella mia mente e che tenessi gli occhi aperti o chiusi poco importava, era assurda la dipendenza che avevo scaturito e mi chiesi se anche per lui fosse lo stesso; era inutile comportarsi da ipocriti e fingere che non fosse così anche per Taehyung perché i suoi lunghi messaggi e le sue incessanti notifiche mi avevano fatto intuire che stessimo soffrendo in egual modo e che sicuramente anche lui era bramoso di voler passare con me un'ultima notte, anche se in verità entrambi avremmo voluto averne a disposizioni altre mille, probabilmente anche infinite.
Eppure mi convinsi di avere l'urgenza di condividere con lui un'ultima notte, volevo poter percepire ancora una volta il suo respiro e il suo odore sulla mia pelle, avrei voluto udire i suoi gemiti, i suoi sussurri e le sue continue provocazioni che mi eccitavano come un qualsiasi preliminare ma più di tutto avrei voluto sentire la sua presenza dentro di me e dopo di quella, forse avrei giurato di lasciarlo andare per sempre.
Afferrai nuovamente il cellulare prima che potessi pentirmi di quella scelta o prima che semplicemente mi tornasse la ragione e il buon senso, gli stessi principi che più di un mese fa alla scoperta della verità, avevano scavalcato tutti gli altri, per poter prendere la decisione di mettere da parte l'unica persona che era in grado di donarmi felicità e che allo stesso tempo mi avevano fatto credere che quella sarebbe stata la cosa più giusta da fare per poter trovare dentro di me la serenità che credevo di meritare. Cliccai su quella rinomata chat e mi accorsi di quanto vuota fosse di miei contenuti al contrario però Taehyung si era preso cura di riempirla di parole e per la prima volta dopo tantissimo tempo mi ero permesso di leggere qualche riga che mi aveva dedicato i primi giorni di rottura, difatti mi ritrovai a dover scorrere molto per poter risalire e raggiungere la prima notifica che avevo ricevuto.
La trovai con facilità e il cuore mi salì in gola.
"Mi dispiace per come sono andate le cose tra di noi ma voglio che tu sappia che io non ho alcuna intenzione di arrendermi all'idea di averti nella mia vita per il semplice fatto che non riesco ad immaginare un futuro senza di te, ora però voglio rispettare la tua scelta di non volermi vedere né di volermi sentire e quindi non mi rimane che accontentarmi di usare questo mezzo per provare a starti accanto, anche se in questo momento è l'ultima cosa che desideri" lessi velocemente e in men che non si dica, solo tramite quelle parole iniziali, mi spuntarono le lacrime agli occhi e difatti mi ritrovai a pensare di aver fatto bene a non leggerli prima poiché allora probabilmente mi avrebbero reso molto più instabile e colpevole, tanto che sarei corso da lui nel giro di qualche giorno. "Volevo solo chiederti scusa per come mi sono comportato all'interno del mio studio, ho perso la testa per qualche secondo e mi sono ritrovato a credere di poterti fare cambiare idea tramite le scintille che creano i nostri corpi quando si trovano a contatto tra loro. Sono stato uno stupido a pensare che avresti ceduto alle mie voglie ma volevo solo farti sapere che mi pento della mie azioni" continuai a far vagare i mie occhi curiosi sul dispositivo che conteneva tutte quelle frasi che mi parevano delle più delle mazzate al cuore.
Se prima ero stato capace di aspettare e quasi a fingere che quelle notifiche non esistessero, ora ero bramoso di conoscere tutti i pensieri che gli erano passati per la testa durante quel tempo che mi parve infinito e persino senza alcun senso. La vita senza di lui risultava essere completamente vuota e priva di ogni colore, priva di sogni, di particolari e priva anche di tutti i presentimenti positivi eppure erano bastati dei banali e superficiali messaggi per riempirmi l'anima di sensazioni belle e per liberarmi da tutti i rimpianti e di tutti i timori che erano nati in me alla scoperta di come era morto il signor Kim.
"Jungkook io so che tu credi che non possiamo più stare insieme ma lasciami peccare di presunzione, come d'altronde ho sempre fatto" sorrisi lievemente nel leggere quelle parole poiché riuscii ad udire perfettamente la sua voce attraverso la mia mente, il suo tono vanitoso rimbombava all'interno del mio cervello e mi diede come l'impressione di star parlando con lui faccia a faccia. "Tra noi due non finirà mai del tutto, puoi anche opprimere i tuoi sentimenti ma prima o poi quello che credevi di aver scacciato, tornerà forse più forte di prima perché siamo destinati a ritrovarci sempre" rotai gli occhi e pensai che quelle parole parevano non appartenergli eppure mi ritrovai ad essere d'accordo con lui. Ero consapevole di aver bisogno di lui sotto tutti i punti di vista e sapevo anche che entrambi avremmo tanto voluto amarci incondizionatamente come forse non avevamo mai fatto prima e allo stesso tempo avevamo una gran voglia di lasciarci amare come solo noi eravamo in grado di fare.
"Tu sarai sempre il mio amore più grande, non importa quanto tempo passerà prima che anche tu lo capisca" tirai su con il naso prima di continuare e solo in quel momento mi resi conto che stessi piangendo. "Io ti sto aspettando" a quel punto scoppiai in un pianto liberatorio e il mio petto fu presto invaso da dei singhiozzi che mi resero quasi difficile la respirazione e difatti mi costrinsi a smettere di leggere. Vi erano tantissimi altri messaggi che non avevo ancora aperto ma in quel momento ero talmente provato da non poter reggere altre parole, al contrario avrei voluto che quelle cose me le dicesse dal vivo; avrei voluto constatare di persona se avesse avuto il coraggio di affermare quelle dichiarazioni tanto importanti anche davanti ai miei occhi avidi di sentire parole che le sue labbra non avevano mai detto e che le mie orecchie non avevano mai udito ma soprattutto volevo essere sicuro che quelle sue ipotesi fossero ancora credibili, dovevo essere certo che pensasse ancora quelle cose nei miei confronti e l'unico modo per accettarlo era senza dubbio quello di rivederlo.
Avevo appena appreso che Taehyung sarebbe stato capace di aspettarmi ma lo stava facendo davvero? Anche dopo tutti quei giorni? Ebbi paura non fosse così ma neppure un secondo dopo tornarono quelle fastidiose domande che mi mettevano una soggezione incredibile. Il mio petto aveva il respiro irregolare e improvvisamente mi ritrovai a pensare per quanto tempo ancora Taehyung sarebbe stato in grado di aspettarmi.
Ma a seguito di quelle mi ritrovai a pormi una domanda molto più importante di tutte quelle precedenti: io cosa stavo aspettando per mettere fine a tutta quell'attesa irragionevole che ci aveva portato solo ad un profondo stato di agonia?
Mi passai i palmi delle mani sulle guance e me le ritrovai completamente zuppe di lacrime, le asciugai sulle lenzuola sotto di me e dopo di che afferrai nuovamente il dispositivo che era rimasto aperto sulla chat del biondino. Forse preso da una bizzarra e inusuale euforia o forse semplicemente spinto dalle parole che avevo letto e che mi avevano fatto percepire quello stato d'animo che avevo persino dimenticato, mi ritrovai ad aprire la tastiera. Sospirai e mossi le dita automaticamente.
"Dove ci vediamo allora?" scrissi di fretta e furia, non dandomi dunque modo di pensarci una seconda volta, avrei voluto seguire il mio istinto così come d'altronde avevo sempre fatto, anche quando avevo preso delle scelte errate che mi avevano portato a soffrire e della quale mi ero anche pentito tuttavia sapevo che anche quella sarebbe potuta rivelarsi uno sbaglio. Prima che potessi rifletterci però mi ritrovai a cliccare sopra il tasto dell'invio giacché non avessi potuto fare nient'altro per rimediare a quel messaggio, se non aspettare impazientemente una sua risposta. Nel frattempo chiusi gli occhi nel tentativo di placare la mia ansia, il cuore mi batteva forte come mai prima di allora e pareva che stessi aspettando il responso di una questione di vita o di morto; era l'effetto che mi faceva quel dannato biondino e non potevo far altro che farmi riempire il corpo di emozioni poiché mi era impossibile contestarle o far finta che non esistessero.
Prima di conoscere Taehyung ma anche ogni qual volta che prendevamo le distanze avevo avuto modo di comprendere che la mia vita senza avere lui al mio fianco risultasse noiosa, monotona e priva di una ragione al contrario quando mi concedevo il lusso di stare insieme a lui tutto pareva avere un senso e persino io, come persona riuscivo a sentirmi valido e con una motivazione per la quale valeva la pena continuare a vivere. Da quando avevo messo un punto alla nostra relazione tormentata avevo compreso che pur di stare con lui avrei accettato di percepire tutte quelle sensazioni negative alla quale per un'attimo avevo creduto di poter sfuggire eppure per quanto ci provassi, non ero stato in grado di andare avanti e forse non avevo neppure provato a voltare quella pagina che avrei dovuto addirittura strappare pur di uscire indenne da quella situazione che si era creata. La verità era che quella situazione mi piaceva parecchio, mi faceva sentire vivo sebbene continuassi a soffrire tanto quanto risultassi felice e così mi ritrovai a paragonare quel rapporto ad un qualunque sabato sera; era un po' come quando le persone andavano a bere con l'intento di divertirsi ma anche di prendersi una forte sbronza malgrado però il giorno dopo avrebbero risentito di tutto quell'alcool nelle vene tuttavia sarebbero state disposte a rifarlo perché per qualche ora avevano messo da parte tutti i pensieri ed erano riusciti a stare bene nonostante la nausea, il vomito e i giramenti di testa che erano inevitabili il giorno seguente.
Taehyung era senza dubbio il mio alcool preferito; alle volte mi dava la nausea ma altre mi rendeva talmente felice da farmelo dimenticare completamente. Io ero consapevole che ogni cosa positiva avesse anche un lato negativo e sebbene Taehyung pareva possedere più sfumature brutte e spaventose, ero a conoscenza di anche tutte le cose belle che era in grado di regalarmi tuttavia non ero ancora riuscito a capire se fossi stato disposto ad accettare qualsiasi evento pur di averlo al mio fianco.
Avrei mai potuto viverlo senza paura? Senza rimorsi o senza vergogna?
Il telefonino vibrò nel giro di qualche minuto e per la prima volta dopo mesi ero stato entusiasta di sentire quella piccola suoneria che difatti mi fece anche sussultare, in quel periodo non avevo fatto altro che ignorarlo e spegnerlo di continuo considerato che non volevo né sentire e né vedere nessuno tuttavia in quell'occasione mi ritrovai a catapultarmi per afferrarlo e accendere il display nella speranza che apparisse il suo nome. Riempii i polmoni d'aria quando lessi "Taetae", lo stesso contatto che lui aveva memorizzato per me e così senza aspettare un secondo di più, aprii la notifica, proprio come facevano le ragazzine alla prima cotta.
"Ricomincia dalla metropolitana, poi vai dove ti dice il cuore" lessi velocemente il messaggio e mi ritrovai non solo a sorridere come uno stupido ma mi venne naturale aggrottare le sopracciglia poiché quelle poche e semplici parole mi avevano anche incuriosito terribilmente. Mi guardai intorno e assottigliai gli occhi assorto totalmente dai miei pensieri, non stavo davvero osservando ciò che caratterizzava la mia camera da letto piuttosto stavo cercando di capire dove volesse arrivare Taehyung tramite quell'invito.
Avevo l'ansia che si aspettasse da me qualcosa che non ero ancora capace di dargli o forse avevo solo l'ansia perché dopo tutto quel tempo, non sapevo più come comportarmi con lui. Avrei dovuto fingere che non fosse accaduto nulla di brutto tra di noi? Da dove saremmo dovuti ripartire per riavere un po' di pace? Erano quelle le domande che improvvisamente popolarono la mia mente sempre piena di paranoie e pensieri che probabilmente Taehyung non si era mai fatto; lui era senza dubbio quello più problematico tra noi ma allo stesso tempo pareva essere sempre quello più docile, spensierato e accondiscendente alle vicende che la vita ci metteva davanti mentre io al contrario ad ogni piccolezza o problema che la vita mi poneva, perdevo la testa e sentivo di non poter più sostenere nulla se prima non avessi messo a posto tutto il resto. Fingevo tanto di voler tutto sotto controllo ma la verità era che oramai non c'era più nulla di lineare o sano nella mia esistenza e così mi ritrovai a credere che se avessi anche solo sfiorato una guancia del mio amato biondino, mi sarei sentito meglio e mi sarei sentito come quando tutti i pezzettini di un puzzle si completavano a vicenda e davano quel senso di totalità e beatitudine. Nonostante tutto ero ancora cosciente che Taehyung fosse l'unica persona in grado di farmi sorridere e di farmi percepire di avere un cuore, delle emozioni da dover divulgare ma soprattutto mi ricordava di esistere in una realtà che meritavo di vivere.
Senza riflettere maggiormente mi alzai dal letto e corsi in bagno per darmi una rinfrescata, ad un tratto sentii il bisogno di lavarmi, di profumare e di sentirmi più bello, forse come non mi ero mai sentito dall'inizio di quell'anno. Mi spogliai dei miei vestiti casalinghi e mi infilai in doccia dove mi schiumai di fretta e in furia pur di ridurre il tempo che mi separava da lui e proprio quando feci scorrere sul mio corpo l'acqua calda che mi avrebbe non solo rilassato da tutti i nervi ma avrebbe anche fatto in modo che fossi già pronto per uscire, difatti indossai una asciugamano attorno alla vita e mi posizionai di fronte il grande specchio. Guardai il mio riflesso e solo in quel momento mi accorsi che per quanto esaltato e impaziente fossi, non avevo neppure degnato di una risposta il biondino che però sperai cogliesse quel mio silenzio come qualcosa di positivo, considerato che ero stato io a prendere l'iniziativa.
Ancora una volta il mio cuore prese a battere velocemente e se il solo pensiero mi donava tutte quelle emozioni, non potei neanche lontanamente immaginare cosa sarebbe successo quando l'avrei rivisto dal vivo; quando avrei riavuto modo di perdermi nei suoi bellissimi ma pungenti occhi, le sue labbra sempre rosate o le sue mani che non riuscivano mai a stare al loro posto o le sue parole alle volte dolci e alle volte solo tanto maliziose e con tanta voglia di mettermi a tacere purché dalla mia bocca potesse uscire altro, oltre che un fiume di parole. Non potei che domandarmi se avessimo trascorso quel tempo che ci aspettava quasi impazientemente, litigando ancora, cercando di mettere la parola pace tra di noi oppure se avessimo solo chiacchierato come due vecchi amici, amici che però non eravamo mai stati; da sempre eravamo stati tanto complici ma mai solamente amici. Mi era impossibile anche solo pensarlo e mai avrei voluto che fosse un mio amico, non avrei mai potuto accettare di averlo al mio fianco senza poterlo toccare come l'avevo toccato in passato e mai allo stesso tempo avrei rinunciato a farmi sfiorare dalle sue dita lunghe e dalle sue unghie curate molto più di una donna di alto rango, ai suoi tocchi delicati o ai suoi baci dolci tanto quanto quelli aggressivi e che mi toglievano letteralmente tutto il fiato a mia disposizione.
Improvvisamente mi ritrovai a fantasticare su ciò che avrebbe potuto farmi, chiusi gli occhi nel tentativo di poter percepire attraverso i miei ricordi ma anche attraverso la mia inventiva le sue mani sui miei addominali o le sue labbra sul mio collo, sulle mie spalle e la sua presenza dietro di me. Un calore nel basso vetro e un bruciore all'interno del mio stomaco mi sconvolse l'anima e quasi mi eccitai malgrado in realtà allo specchio continuasse ad esserci solamente la mia figura, ero ancora solo in quelle quattro mura ma mi ritrovai a deglutire e a passarmi la mani tra i capelli bagnati prima di essere colto da una voglia improvvisa di sbrigarmi giacché potessi arrivare prima a quell'incontro.
Quando mi asciugai definitivamente, mi diressi di fronte all'armadio per scegliere gli indumenti giusti, quelli che immaginavo a Taehyung potessero piacere e ancora una volta mi sentii come se quello fosse il nostro primo appuntamento. Ero euforico come se da quell'invito dipendesse la mia futura felicità e se da un lato provavo le palpitazioni dall'altro provavo anche un senso di pace, quelle erano da sempre stati gli ossimori più belli che avevano caratterizzato la mia relazione insieme a lui e che mi rendevano vivo come non mai, mi facevano sentire di avere i piedi per terra ma allo stesso tempo mi mandavano la testa tra le nuvole; era assurdo eppure era la sensazione che più mi era mancata. Io continuavo a credere di aver fatto bene ad averlo lasciato, ad aver interrotto qualsiasi cosa mi legasse a Taehyung poiché dentro di me tramite quella rottura era nata una maturità che non avevo prima e che non credevo neppure di poter provare, tuttavia accompagnata a quella, era spuntato anche un gran dolore. Quando avevo preso la scelta di dividermi dal biondo, sapevo già che sarei stato male nei giorni a seguire e probabilmente anche nei mesi a seguire poiché sapevo che lui era l'unica persona in quel periodo a farmi stare bene e che dunque non avrei mai potuto dimenticarlo tanto velocemente. Non avrei mai pensato di arrivare sino a quel punto poiché da lui ero sempre stato preparato a tutto eppure la verità sul suo passato mi aveva turbato talmente tanto da prendere delle decisioni che qualche tempo prima non avrei mai intrapreso e neppure sarei mai arrivato a pensare. Io amavo Taehyung, ero totalmente perso sotto ogni punto di vista eppure mi ero ritrovato costretto a fare un passo indietro pur di rispettare me stesso e forse anche per placare le ansie e le paure che automaticamente erano nate a seguito della sua verità.
In quell'istante io avevo pensato di essere giusto e razionale tuttavia ora in quel momento, dopo aver letto il suo messaggio, ero desideroso e irrequieto di riavere sulla mia pelle una sua carezza o un suo abbraccio. Tutti quegli elementi che aleggiavano nel mio cervello mi avevano fatto arrivare alla conclusione che per quanto male mi avesse potuto fare quella relazione insieme al biondo, ne avevo fortemente bisogno proprio come avevo bisogno di respirare, di mangiare o di dormire. Taehyung era per me un bene essenziale alla quale non avrei più potuto fare a meno.
Sospirai avvilito e alla fine scelsi dei semplici pantaloni stretti, forse proprio con l'intento di mettere in risalto le mie cosce muscolose o anche il mio culo sodo mentre coprii il mio petto con una maglia a maniche corte per poi indossare un chiodo rosso di pelle. Misi gli stivali neri e dopo di che indossai anche le mie solite collane e i miei soliti orecchini che per qualche strana ragione mi rendevano molto più sicuro di me stesso, la mia preparazione terminò con una spruzzata di profumo e con un ultimo sguardo gettato allo specchio, quando mi ritenni soddisfatto annuii a vuoto e uscii dalla mia camera per potermi dirigere alla porta d'ingresso.
I miei genitori erano in casa ma non avevo alcuna voglia di dire loro dove fossi diretto, ero rimasto stupito dal fatto che avessero provato a loro modo a starmi accanto, senza farmi alcuna domanda e soprattutto senza essere troppo invasivi nei miei confronti, avevano naturalmente compreso che c'entrasse la mia relazione con Taehyung, quello che ritenevano la miglior cosa che potesse capitarmi considerati tutti i suoi soldi e la sua fama eppure non mi avevano forzato nel fare nulla. Avevo apprezzato il loro silenzio e allo stesso tempo avevo apprezzato le misere attenzioni che mi avevano donato senza però obbligarmi a fare qualcosa che io non avrei voluto fare; nel giro di qualche giorno avevano intuito che avessi pesantemente litigato con il biondo e subito dopo, vedendomi spesso stare tra le mura di casa, avevano anche potuto constatare che non fossimo più una coppia. Mia madre mi aveva intimato di non farmelo scappare considerato che loro vedevano un imprenditore piuttosto che il semplice e problematico ragazzo che invece vedevano i miei occhi eppure non aveva messo bocca su quella questione privata, probabilmente perché mi aveva visto stare male come mai prima di allora. Ad ogni modo non dissi loro nulla, da una parte perché non volevo che mi tormentassero con i loro discorsi o raccomandazioni inutili e dall'altra perché non mi piaceva l'idea di illuderli di una pace tra noi visto che neppure io sapevo a cosa mi avrebbe portato l'incontro con Taehyung.
Uscii di casa silenziosamente come se fossi un ladro e chiusi allo stesso modo, cercai di non fare alcun rumore ma quando mi voltai, non potei che sussultare alla vista di una macchina scura di fronte il mio vialetto. Il respiro si fece più corto poiché quella auto sebbene non la conoscessi e fossi cosciente che non appartenesse al mio biondino, mi causò comunque delle reazioni inaspettate che mi fecero capire quanto non fossi pronto per rivedere quel viso che non aveva abbandonato i miei sogni durante la notte e i miei pensieri durante le giornate; sarebbe stato più arduo di quanto avessi potuto immaginare ma cercai di darmi forza cercando ragioni che mi spingevano a camminare e raggiungere quella macchina che mi diede l'impressione di essere lì per me. Pareva mi stesse aspettando e difatti lessi sopra la carrozzeria lucida e perfettamente nuova, una specie di targa nella quale vi era scritta la parola "taxi" e la mia espressione dapprima spaventata e sorpresa mutò in cigliata e stranita da quella accortezza non richiesta.
Mi avvicinai con il cuore che batteva come un tamburo e mi piegai verso l'oscuro finestrino che pian piano si abbassò per svelare un uomo che non avevo mai visto prima e infatti in quell'esatto momento il mio cuore tornò a battere normalmente.
"Salve, un certo Kim Taehyung mi ha pagato proficuamente per dirti di non fare storie e di poggiare il tuo grasso culo sul sedile posteriore" esclamò la persona alla guida che tramite quella banale frase fu in grado di riportarmi tantissimi vecchi ricordi a galla, gli stessi che in tutti quei giorni avevo provato con dolore e insistenza a cancellare dalla mia mente e sempre gli stessi che a quanto pareva, il biondino non voleva dimenticassi, motivo per cui aveva utilizzato proprio quella frase per convincermi ad andare da lui. La verità era che quella volta non avevo bisogno di ulteriori ragioni perché ero già abbastanza deciso e sicuro di ciò che stavo per fare, quello di volerlo vedere era un mio desiderio interiore così come allora lo era stato separarmi da lui. All'inizio della nostra relazione avevo timore che quel biondino potesse decidere per sempre per entrambi eppure in qualche maniera le situazioni si erano capovolte e senza che ce ne accorgessimo, io ero diventato quello fermo e risoluto mentre Taehyung con il tempo si era trasformato in una persona accondiscendente e malleabile.
In quel periodo caratterizzato solo ed esclusivamente da litigate e incomprensioni avevo tirato fuori un coraggio che non credevo di possedere, avevo preso decisioni che credevo mi avrebbero reso più felice o perlomeno dalla parte del giusto eppure il tempo mi aveva insegnato che non sarei più stato in grado di tastare la felicità se non avessi avuto la mia persona di fianco a me. Quella persona che c'era sempre stata e continuava ad esserci nonostante io per lui non abbia mai fatto nulla di eclatante, al contrario lo avevo gettato sul fuoco quando meno mi conveniva e non ero stato capace di dimostrare quell'amore che dicevo di provare verso di lui. Dopo quello che era successo a Seoul io non gli avevo più dato ascolto, in realtà non lo avevo neppure lasciato spiegare poiché non volevo sentire ragione, non avevo alcuna intenzione di cambiare idea forse perché in quel momento di tanta confusione mi andava bene in quel modo, forse avevo davvero necessità di separarmi da lui per comprendere l'amore che provavo nei suoi confronti cosicché da poter superare ogni trauma e male che mi era scaturito nel conoscere la verità sul suo conto. D'altro canto se non avessi compreso lui nel presente o oltrepassato quel delitto che aveva commesso in passato, allora avrei davvero messo una pietra sopra tutta la nostra relazione e quell'incontro avrebbe, ancora una volta, sancito la mia futura decisione su tutta quella faccenda che continuava a legarci.
L'uomo all'interno della macchina aveva l'aria talmente stanca da non riuscire neppure ad aprire lo sportello per uscire oppure per venire ad aprire il mio e difatti mi parlò abbassando il finestrino vicino alla mia figura, allo stesso tempo però quella circostanza pareva divertirlo parecchio e difatti lo vidi ridacchiare sotto i baffi. Non gli porsi alcuna domanda, semplicemente avrei fatto come mi aveva richiesto e così poggiai una mano sulla maniglia per potermi infilare e poi sedere su quel taxi che mi avrebbe riportato finalmente da Taehyung e quando poggiai davvero le chiappe su quel sedile, mi feci per la prima volta dopo tanto tempo una risata di cuore, una di quelle che faceva vibrare l'anima per quanto pura e genuina fosse e fu gentilmente accompagnata da una allegra canzone che trasmise la stazione radiofonica e poi dal vento gelido di quel tardo pomeriggio che mi sfiorò la pelle proprio come avrebbe fatto una dolce carezza.
Quel vento mi avrebbe portato direttamente da lui e per la prima volta dopo tanto tempo mi ritrovai ad essere felice, a provare l'ansia di un futuro imminente che mi avrebbe regato una gioia alla quale non ero più abituato e nemmeno più in grado di gestire, difatti sperai che quelle quattro ruote si muovessero velocemente giacché io potessi arrivare il più presto possibile. Ero stanco di averlo tra le mie braccia solo durante le ore notturne e non perché fosse una relazione segreta o una di quelle che non nessuno avrebbe dovuto scoprire ma per il semplice fatto che non avevo smesso di sognarlo neppure per una notte. Da quando mi ero lasciato alle spalle quella vecchia relazione, Taehyung mi aveva stravolto tutti i sogni con la sua presenza tanto da farmi sembrare che fosse reale e tanto da farmi rimpiangere di averlo mollato; il suo viso era bello proprio come l'ultima volta che l'avevo visto mentre i suoi occhi erano vispi e sorridenti come non lo erano mai stati dal vivo, i suoi tocchi invece non riuscivo mai a percepirli come veri ma le emozioni che mi trasmettevano erano comunque in grado di svoltarmi tutta la giornata. Il mio umore si basava su dei semplici sogni, lo vedevo disegnarmi nuove strade da percorrere e ogni percorso rendeva quei momenti con lui più lunghi e le mattine molto più stanche, ogni sera ero desideroso di scoprire che parole avrebbe usato nei miei confronti e che stato d'animo lo avrebbe delineato poiché poi erano quelli a rendermi contento per il resto delle ore che mi separavano dal mio caldo letto.
Quei sogni erano spesso caratterizzati da tutte le nostre memorie insieme ma anche da momenti che non avevamo mai vissuto e che probabilmente però speravo di poter ricominciare a vivere: la verità era che avevo una folle paura di non poter costruire altri ricordi con lui e allo stesso tempo avevo paura che prima o poi avrei dimenticato anche quelli che ormai erano gli unici a farmi sentire bene.
Ogni sera prima di chiudere gli occhi, malgrado il risentimento che continuavo a provare verso di lui, mi ritrovavo a sperare che uno di quei interminabili sogni terminasse con un suo bacio sulla fronte, sino a scendere teneramente sulle mie palpebre chiuse cosicché poi avrei potuto aprirle e rendermi conto che i raggi del sole non erano gli unici ad accarezzarmi il viso. Avrei voluto sentire le sue mani fredde su di me in contrasto con la mia pelle calda dettata dal sonno della notte, avrei voluto scambiare quei nostri soliti sguardi nella quale riuscivamo a trasmettere tutte le emozioni che avevamo in corpo e poi magari il volto di Taehyung si sarebbe potuto sporgere sulle mie labbra. Avrei tanto voluto svegliarmi tramite quei suoi dolci baci poiché sebbene avessi rinunciato facilmente al mio biondino, non avevo alcuna intenzione di rinunciare anche a tutte le vicende che avevamo trascorso nei nostri luoghi preferiti o semplicemente a tutte le chiacchere, i sussulti, i respiri e i baci che ci eravamo scambiati con tanto amore, quelli sarebbero stati impossibili da sopprimere ed ero certo che non si sarebbero neppure sfumati con gli anni.
Ora stavo letteralmente contando i minuti che mi separavano da lui; era bellissima quella dolce ossessione che avevo per lui, sebbene qualche tempo prima avevo osato definirla come una relazione tossica. Sapevo che lo fosse, così come sapevo che stavo per imbattermi nell'ennesimo sbaglio eppure quello sbaglio mi dava l'aria di essere il più giusto che potessi commettere e quell'incantevole idea mi diede improvvisamente l'adrenalina necessaria per poter incontrare di nuovo il mio amore più grande.
"Taehyung aspettami ancora un po' per favore" non riuscii a comprendere se quel mio pensiero si fosse trasformato in un sussurro oppure se fosse rimasto solamente nella mia testa, in ogni caso fu l'unica cosa che riuscii a formulare durante tutto il tragitto in macchina.
"Sto arrivando" dissi infine nella speranza quasi che mi sentisse.
Spazio Autrice
So che ultimamente vi è venuto pesante leggere i capitoli considerati tutti i litigi, le paranoie e le mille contraddizioni del protagonista quindi spero vivamente che questo aggiornamento sia risultato a voi leggermente più piacevole da leggere. Fatemi sapere le vostre impressioni e ricordate di lasciare una stellina se vi è piaciuto^
Taehyung e Jungkook stanno per incontrarsi nuovamente dopo un mese, cosa succederà mai? VI RICORDO CHE MANCANO ESATTAMENTE 3 CAPITOLI ALLA FINE DEL LIBRO MUAH!
-Federica
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