54. La vigilia di Natale
Alle volte era difficile fingere che tutto andasse bene, anche le persone più positive alla fine finivano per crollare e alle volte era proprio impossibile cercare di non provare niente e andare avanti indenne con un sorriso finto stampato sul viso. In passato ne ero stato in grado eppure in quel momento, forse troppo imbottito dal disordine che popolava la mia testa, non riuscivo a nascondere quella mia sofferenza apparentemente insanabile.
Avevo decisamente bisogno di qualcuno che mi aiutasse a smettere di stare male ma quella volta ero io l'artefice di tutto quel dolore e non potevo di certo scappare da me stesso. In passato mi ero spesso ritrovato a pensare che la mia vita fosse un totale disastro, che tutto attorno a me si stesse disintegrando ma la mia unica certezza era sempre e solo rimasta Taehyung, ero solito ad aggrapparmi a lui con tutte le mie forze cosicché da non crollare o rimanere soffocato dai miei problemi tuttavia quei giorni avevo compreso quanto scostante fosse quella situazione e soprattutto avevo finalmente capito che fosse una missione ardua affidarsi a qualcuno poiché poi l'intero umore sarebbe dipeso sempre e solo da quella determinata persona e a quel punto sarei rimasto fottuto.
Dentro di me avevo sempre avuto il terrore di rimanere deluso da Taehyung eppure quella volta ero stato io a deludere me stesso e se solo lui avesse scoperto la verità ne avrebbe senza dubbio sofferto molto più di me. Sin dal primo giorno mi ero ritrovato a pensare che una persona come Kim Taehyung non avesse mai potuto trovare nulla di bello o gradevole in una persona ordinaria e quasi insignificante come me eppure con il tempo mi aveva dimostrato che il suo amore per me era più che reale. Forse prima di allora nessuno mi aveva mai amato come aveva fatto lui, non era certo un dato assodato quello dal momento che non me l'aveva mai assicurato, ma di sicuro nessuno mai mi aveva dimostrato affetto come aveva fatto lui.
Taehyung era indubbiamente la mia persona ma ora io avevo tradito la sua fiducia ed era scontato che se avesse conosciuto il mio segreto, nulla sarebbe restato uguale a prima. Non sarebbe più rimasto al mio fianco e peggio ancora avrei dovuto vivere senza mai avere il suo perdono. Non potevo permettermelo.
Mi sembrava tutto un brutto incubo, ma ogni mattina speravo sempre di riaprire gli occhi e tornare a come era prima che commettessi quell'errore, come eravamo prima. Non mi misi a contare i giorni che trascorsero, avevo perso la cognizione del tempo e dunque non sapevo neppure quanto fosse passato dall'ultima volta che avevo visto Taehyung.
Le giornate andavano un po' lente rispetto al solito, le abitudini stavano per prendere un'altra forma e mi stufai presto di quella routine che mi ero costruito da solo. Non ero più uscito di casa, non avevo visto nessuno se non qualche volta, persino per sbaglio, i miei genitori. Per il resto avevo evitato di vedere sia Taehyung che ovviamente Mingyu, non ero in grado di affrontare nessuno dei due per motivi ben differenti.
Ero rimasto in casa, in pigiama e passavo dal divano al letto come un qualsiasi gatto domestico, con l'unica differenza che non riuscivo a dormire più di un paio di ore a notte. I sensi di colpa mi stavano logorando dentro e non potei neanche immaginare cosa provassero le persone con crimini più gravi, doveva essere straziante convivere con quel dolore mischiato al rimpianto e ogni volta che percepivo quella sensazione non potevo che non pensare al biondino che aveva passato tutta la sua vita a indursi colpevole della morte della madre quando in realtà non lo era affatto. Doveva essere straziante sapere di non aver potuto fermare un atto brutale come un omicidio o come tutte quelle orribili violenze che aveva dovuto subire la madre di Taehyung e secondo poi anche lui in prima persona, doveva essere davvero terribile pensare che anche solo un gesto o una minima parola avrebbe potuto cambiare in qualche modo la sua intera esistenza. Taehyung era forte abbastanza da poter sopportare quella sensazione ma io non lo ero affatto e lo dimostrava il mio atteggiamento remissivo, non ero neppure in grado di sopportare un male che avevo commesso io come potevo anche solo pensare di paragonarmi a lui? Taehyung era fuori dal comune e per quanto avessi voluto somigliarsi sotto qualche punto di vista, ero consapevole che mai mi sarei anche solo potuto avvicinare al suo razionale e controllato portamento, lo stesso che durante i primi tempi mi ero ritrovato a criticare e a disapprovare con fermezza.
Avevo potuto usare la scusa dell'influenza stagionale e dunque avevo evitato di recarmi in azienda, in verità amavo andarci perché mi faceva stranamente sentire un uomo adulto, tutto d'un pezzo e finalmente con la testa sulle spalle tuttavia il vero motivo che mi spingeva a rimanere a casa era che non volevo vedere Taehyung per nessuna ragione al mondo. Cosa avrei dovuto dirgli? Sapevo che se l'avessi raggiunto avrei avuto due opzioni dinnanzi a me: o mi sarei dovuto comportare come se non avessi mai fatto nulla di male o avrei dovuto riportare tutti gli eventi accaduti affinché avesse avuto un ottimo e assennato movente sia per mollarmi definitivamente che per licenziarmi. Era scontato che se avessi scelto la seconda mi sarei dato la zappa sui piedi da solo dunque scelsi la via più facile: starmene zitto.
In quei giorni tuttavia non avevo mai smesso di darmi da fare e sapevo che nonostante tutto quel casino, avrei comunque continuato a lavorare per la realizzazione delle armi poiché in quel momento erano la priorità di Taehyung e di conseguenza anche la mia. Avevo svolto il mio lavoro da casa e poi inviato tutte le mail necessarie sia al mio socio che al mio ragazzo.
Il fatto di non aver partecipato attivamente o personalmente non aveva rallentato affatto le mie mansioni, anzi probabilmente era molto più complicato lavorare in azienda con Taehyung che sul divano della mia cucina. Lui tendeva spesso a distrarmi di proposito, si prendeva la pausa caffè, la pausa per la sigaretta e avrebbe presto aggiunto la pausa del sesso se solo gli avessi dato corda tutte le volte che provava a mettermi sopra quella fottuta scrivania. Lui era bravo nel praticare entrambe le cose, era evidentemente nato per essere un imprenditore di successo e allo stesso tempo per scopare in ogni occasione, dove e con chi volesse, al contrario io quando ero lì, volevo eccellere per non deluderlo perché sapevo quanto tenesse alle sue aziende e ai suoi progetti dunque non potevo permettere che le nostre voglie o il suo culo mi distraessero dalle attività professionali che ero tenuto a svolgere. Per tutte quelle ragioni avevo trovato vantaggioso il lavoro da casa tuttavia vi era un'unica cosa che mi mandava in tilt il cervello: la solitudine.
Per un paio di giorni non avevo avuto vicinanza con nessuno e dal momento che non avevo alcuna voglia di presentarmi in azienda e soprattutto dal momento che la scuola sarebbe rimasta chiusa ancora per un po', non sapevo per quanto tempo sarei rimasto in quel oblio e quella continua incertezza non faceva altro che aumentare il mio isolamento e di conseguenza la mia perdita di contatto.
In quel periodo ero solito a confidarmi con Jimin, era una persona molto persuasiva ed era in grado di estorcere anche il più intimo e nascosto segreto tuttavia ero ficcato in una circostanza che non mi permetteva di sfogarmi con lui. Jimin era mio amico e l'aveva dimostrato in diverse occasioni, malgrado ciò non mi era possibile fare affidamento su di lui poiché la questione era seria e riguardava Taehyung in prima persona. Sebbene mi fidassi di lui era prevedibile che avrebbe preferito e scelto sempre il suo migliore amico a tutto il resto, non potevo competere con quel legame e in cuor mio neppure volevo dunque non mi restava che tenere la bocca chiusa anche con lui.
Senza che me ne rendessi conto però mi ritrovai a mandare un messaggio ai miei amici di sempre, il rapporto con loro era migliorato parecchio dopo aver scoperto della mia malattia e ne ero grato, malgrado in passato fossi stato io il primo ad averli allontanati. Yoongi e Hoseok però non erano affatto persone permalose e non erano neppure mai stati stizziti nei miei confronti, mi avevano sempre trattato con riguardo e avevano fatto in modo che nulla cambiasse tra di noi, anche quando la lontananza aveva ormai preso il sopravvento nel rapporto. Forse perché mi volevano un bene dell'anima o forse solo per pietà, mi erano rimasti affianco e mi convinsi sempre più che fosse per la seconda ipotesi, dopotutto mi erano accaduti degli avvenimenti non molto felici e avrei senza dubbio fatto pena persino al mio peggior nemico.
Erano venuti da me prima di pranzo, avevo ordinato qualcosa da mangiare online e nel mentre che aspettavamo che il campanello suonasse ci rifugiammo in camera mia. Avevano subito capito che qualcosa non andasse in me e persino Hobi non aveva scherzato o non mi aveva preso in giro come invece era solito fare, piuttosto mi aveva domandato come stessi e il motivo per cui li avevo chiamati. Generalmente non andavano mai al punto senza prima una buona dose di affermazioni preliminari eppure quella volta non si sedettero neppure, saltarono il preambolo e mi chiesero cosa ci fosse di tanto urgente. Mi conoscevano troppo bene, avrei potuto sfuggire dalla mia famiglia e persino da Taehyung ma da loro mi era letteralmente impossibile.
"Vi ho chiamato perché sento di voler svuotare il sacco, non ce la faccio più a tenermi tutto dentro ma allo stesso tempo non riesco a dire quello che vorrei ad alta voce" sussurrai abbassando lo sguardo.
"D'accordo, allora se vuoi iniziamo noi" aveva detto Yoongi sedendosi a gambe incrociate sul tappeto al centro della stanza. "Anche noi abbiamo qualcosa da raccontarti"
"Allora ci aggiorniamo a vicenda?" dissi con un tono interrogativo e con una mezza risata quando in verità ero abbastanza imbarazzato da quella situazione. Di solito sapevamo tutto di noi e anche in tempo reale ma con tutti gli impegni e i problemi in cui mi ero imbucato non avevo trovato lo spazio neppure per farmi una doccia tranquilla. "Chi comincia?" chiesi entusiasta di quella specie di gioco che sarebbe servito per tenerci al corrente del nostro presente.
Hoseok che aveva senza dubbio la miglior vita tra di noi, proprio come il protagonista di un film aveva preso la parola. Ci aveva detto di aver incontrato una ragazza bellissima durante le gare di danza che si tenevano alla fine dell'anno e che gli aveva fatto perdere la testa in poco tempo. Avevo sgranato gli occhi a quella notizia ma non potei che esserne felice, non feci altro che sorridere per tutto il tempo del racconto. Inoltre aveva anche vinto la competizione di ballo e se da un lato ero orgoglioso di Hobi, poiché sapevo quanti sacrifici facesse per mantenersi in forma e per far combaciare quella sua passione allo sport e persino allo studio dall'altro ero leggermente invidioso del suo traguardo. Anch'io come lui a fine anno avrei dovuto avere una medaglia al collo eppure le cose erano andate diversamente, di certo però non per merito mio. Quell'informazione mi lasciò dell'amaro in bocca tuttavia non potei far altro che alzarmi per andarlo ad abbracciare e per congratularmi con lui, cercando così di non lasciare posto al confronto e di conseguenza alla gelosia.
In men che non si dica arrivò il momento di Yoongi e giacché fosse una persona di poche parole sapevo che presto sarebbe toccato a me dunque cominciai a prepararmi psicologicamente.
"Mio padre ha deciso di restare in città fino alla fine delle feste" aveva detto scoraggiato poiché non vedeva l'ora che andasse via per ritrovare così la serenità tuttavia non pareva più possibile. Era rimasto a Busan più del previsto e questo lo aveva infastidito parecchio, al punto da sentirsi male fisicamente. Era persino finito in ospedale dopo aver litigato con suo padre e dunque una notizia del genere avrebbe finito sicuramente per rovinare anche le sue vacanze. "Poi fatemi pensare..." si prese qualche secondo come per decidere cosa farci sapere prima tra moltitudini avvenimenti. "Ah sì, ho deciso di andare dallo psicologo per cercare almeno di capire i problemi che ho" esclamò pensieroso. "E poi forse ho una cosa che potrebbe seriamente interessarvi" continuò senza neppure darci spazio di commentare i suoi sfoghi.
"In questi giorni mi sono visto con Jimin" esclamò mordendosi la pellicina vicino le unghie. "Siamo rimasti in contatto quando sono uscito dall'ospedale e solo recentemente ho trovato il coraggio di posare il cellulare e di vederlo di persona, così siamo usciti per prendere un caffè" ci raccontò sempre più in imbarazzo e non riuscii a capire come cogliere quella sua nuova relazione con l'amico del mio ragazzo. Come funzionava? Da quel momento potevamo tipo organizzare delle uscite a quattro?
"Non ci posso credere, mi sembra assurdo" esclamò stupito Hoseok mentre io al contrario avevo sin da subito osservato e di conseguenza colto uno strano luccichio negli occhi di Yoongi ogni qual volta che lo beccavo da solo con Jimin, avevano istaurato facilmente un buon rapporto motivo per cui l'arancione aveva deciso di aiutarmi a scoprire i segreti del suo passato. Era come se tra di loro si fosse creata una piccola fiamma focosa che se alimentata nel giusto modo, sarebbe potuto divenire un fuoco vero e proprio.
"E quindi cosa è successo tra voi?" chiesi sempre più curioso.
"Nulla di che, siamo solo stati insieme e abbiamo parlato del più e del meno" mi spiegò alzando le spalle.
"Anche a te fa delle battutine a sfondo sessuale che metterebbero in imbarazzo anche la persona più sfrontata del mondo?" domandai ancora, impicciandomi spudoratamente.
"In verità no" mormorò quasi con un tono interrogativo, come se avesse voluto chiedermi il motivo per cui gli avessi posto una questione di quel genere.
"Cazzo questo è un buon segno" esclamai esaltato.
"Il fatto che non abbia pensieri zozzi su di lui e che non voglia scoparselo è un buon segno?" si ritrovò a parlare ad alta voce Hobi. "In quale universo precisamente?" continuò impertinente facendomi però ridere, a differenza di Yoongi che invece si ritrovò ad aggrottare le sopracciglia poiché non avesse ancora colto il punto della mia riflessione.
"È assodato che tra amici si scherza di continuo, senza alcun freno né pudore e fidati se ti dico che è quello che fa Jimin sia con me che con Taehyung per il semplice motivo che ci ritiene davvero solo ed esclusivamente degli amici" spiegai gesticolando. "Al contrario in te probabilmente vede o sente ben altro e dunque evita quei comportamenti amichevoli per far spazio ad altri fattori o semplicemente per far evidenziare lati di lui che sfrutta solo in caso di interesse verso qualcuno" finii di chiarire la mia supposizione sull'argomento e solo dopo qualche secondo vidi Yoongi annuire, come se avesse compreso e addirittura condividesse la mia ipotesi.
Alla fine le nostre mille trattazioni furono interrotte dal fattorino che ci aveva gentilmente portato il pranzo a casa, l'avevamo mangiato di fretta e furia come se non mangiassimo da giorni interi e solo quando fummo con le pance piene, Hoseok mi guardò e disse ciò che speravo avessero scordato, sebbene fosse praticamente impossibile.
"Forza Jungkook, ora tocca a te" mi incitò calorosamente. Non potei più sfuggire anche perché non era realmente quello che volevo anzi, li avevo chiamati e avevo fatto in modo che venissero da me proprio per potermi finalmente sfogare con qualcuno senza che potessi aver paura di inclinare un rapporto.
Gli raccontai tutto per filo e per segno, non tralasciai nulla di importante e se da un lato li avevo lasciati a bocca aperta dall'altro non avevano osato giudicarmi e provarono immediatamente a mettersi nei miei panni e consigliarmi sul da fare. Gli avevo confessato della gelosia di Taehyung, delle attenzioni che mi riservava il moro, del lavoro che dovevo svolgere insieme a lui, del mio errore e dunque del bacio con Mingyu e infine della mia omissione e dei miei sensi di colpa.
Yoongi e Hoseok si ritrovarono d'accordo nell'esporre il loro riscontro al mio sconcertante racconto e mi avevano perciò detto di dimenticare ciò che era successo e di conseguenza mi avevano raccomandato di tenere la bocca chiusa, dal momento che nessuno dei tre, ovvero né me, né Mingyu e tantomeno Taehyung, avrebbe tratto alcun beneficio da quella scottante verità. Proprio come avevo sospettato, sarei dovuto rimanere in silenzio e negare anche l'evidenza.
"Cosa farai oggi?" mi domandò ad un certo punto Hoseok e non compresi il motivo di quella domanda, comunque alla fine mi ritrovai a buttarmi sul divano con una violenza non necessaria e sbuffai prima di dargli una risposta.
"Spero di rimanere a casa anche oggi perché voglio continuare ad evitare tutti finché non mi sentirò meglio" dissi sincero, sperando di sentirmi meglio il più presto possibile, anche se quel mio andazzo non mi ispirava per nulla fiducia poiché se avessi continuato in quel modo probabilmente non mi sarei mai ripreso dal torto che avevo commesso e la cosa peggiore era pensare che se lui l'avesse scoperto starebbe stato anche peggio di me.
"Quindi non passerete la vigilia di Natale insieme?" domandò ancora, come deluso dal mio comportamento.
"C'è ancora tempo per decidere" scrollai le spalle mentre Yoongi e Hoseok si voltarono in contemporanea per lanciarsi un'occhiata complice, come se avessero appena colto qualcosa che io però non ero riuscito a comprendere, così aggrottai le sopracciglia confuso.
"Jungkook" mi richiamò il menta cosicché potessi guardarlo. "Oggi è il 24 dicembre" mi avvertì forse preoccupato della mia reazione, aveva lo stesso tono di una persona che aveva appena dato la peggiore delle notizie e difatti mi allarmai totalmente. Tutto quello che avevo vissuto in quei giorni e la frenesia che ne era conseguita mi avevano fatto perdere la testa, al punto che tutto il resto era passato in secondo piano, così come le feste che tanto avevo desiderato e aspettato eppure erano arrivate senza che me ne accorgessi. Non avevo comprato nulla per i miei genitori, ne tantomeno per i miei amici o per il mio ragazzo, non avevo neppure provveduto ad un minimo pensierino da donargli e non potei che giudicarmi e descrivermi come un perfetto egoista che non faceva altro che versare delle stupide lacrime da coccodrillo che non avrebbero ovviamente risoluto nulla se non lacerarmi il cervello.
L'ultima cosa che volevo era rovinare le festività a tutti per un mio increscioso sbaglio tanto che rimasi a bocca aperta, dal momento che davvero non mi ero reso conto che fossimo già arrivati alla vigilia di Natale e se lo avessi saputo sicuramente non mi sarei mai permesso di invitare i miei migliori amici a casa. Loro non sembravano disturbati da quella mia convocazione inaspettata tuttavia io mi sentii improvvisamente in colpa perché in qualche maniera li avevo privati di vivere quella ricorrenza come meglio preferivano, non conoscevo i loro impegni visto che non mi ero affatto informato ma la sola idea di averli traviati mi fece sentire male. Al telefono li avevo persino supplicati di raggiungermi poiché stava diventando sempre più difficile e angoscioso stare da solo con il mio rammarico così li pregai di ascoltarmi cosicché potessi sfogarmi in qualche modo o anche solamente per farmi compagnia, come erano soliti fare quando ero giù di morale.
Mi presi qualche secondo per poter metabolizzare quella banale ma impensata scoperta e deglutii rumorosamente prima di cercare di far uscire la voce, nel tentativo di scusarmi con loro tuttavia il campanello suonò, facendo sussultare tutti e tre per la sorpresa. Il mio corpo si bloccò istintivamente come se non volessi realmente scoprire chi ci fosse all'esterno di quella porta, la stessa che mi materializzava l'immagine di una cosa che in quel momento era l'ultima che volevo ricordare, era come un flashback che non mi dava pace e dunque qualsiasi elemento o considerazione che mi si presentava davanti, mi facevano tornare in mente Mingyu che poggiava le sue labbra umide sulle mie.
Chiusi gli occhi violentemente come se mi ci fosse finito dentro qualche insetto pericoloso, in realtà era però un gesto automatico che mi ritrovai a fare per scacciare quella visione dalla mia testa. Al contrario i miei amici erano tranquillamente rimasti seduti attorno al tavolo e mi incitarono ad andare ad aprire come se avessero in qualche modo intuito chi ci fosse all'esterno.
Sospirai e gli lanciai un'occhiataccia piena di sdegno e disappunto tuttavia rimaneva sempre casa mia dunque mi incamminai per raggiungere l'ingresso. Feci la solita domanda di rito ma nessuno rispose così mandai al diavolo tutto e aprii la porta comunque, pronto per urlare in faccia a qualunque essere che mi si presentasse davanti, a tutti tranne che ad una particolare persona, la stessa che mi si presentò dinnanzi agli occhi una volta che spalancai l'entrata: Taehyung.
Da una parte fui sollevato che fosse lui, perché forse dentro di me avevo una paura fottuta di ritrovare Mingyu sull'uscio d'ingresso e con le scarpe sotto il mio tappetino di benvenuto ma dall'altra parte era come se fossi appesantito dalla sua presenza. Sapevo che tutte quelle fissazioni non erano evidenti al mio ragazzo, tant'è che continuava a comportarsi come aveva sempre fatto, nulla in lui era cambiato e avrei tanto voluto non cambiare neppure io tuttavia non ero in grado di resistere a quella variazione di sentimenti che finivano per modificare anche i miei comportamenti. Ero felice che non li avesse ancora notati ma sapevo che sarebbe bastato poco per farmi crollare definitivamente, avevo sempre detto di essere bravo ad omettere e nascondere le cose tuttavia ero una vera e propria frana nel mentire, non sapevo dire bugie soprattutto quando i sensi di colpa prendevano il sopravvento del mio corpo ed ero sicuro che se solo Taehyung mi avesse posto delle domande, avrei finito per dirgli tutto e anche per filo e per segno, distruggendo così la nostra relazione.
Era come se il mio petto fosse un focolaio e che la sola sua presenza fosse in grado di aggiungere altra legna, aumentando così quel fuoco che mi tormentava l'anima giorno dopo giorno.
"Il tuo regalo di Natale sono io" esclamò mostrando il suo adorabile sorriso quadrato. "Non sei contento?" chiese notando il mio stupore e solo quando concentrai il mio sguardo sulla sua figura piuttosto che all'attonimento della sua comparsa, mi accorsi del fiocchetto rosso che portava in testa e sorrisi automaticamente. Era vestito con un elegante pantalone beige, un maglioncino rosso adornato con i tipici abbellimenti natalizi e infine un nastro rosso tra i capelli biondi che lo facevano sembrare un ragazzo innocente ma ancora più bello del solito. Aveva le braccia tese in avanti e in esse erano legate un sacchetto trasparente in cui all'interno sembrava esserci del cibo, più specificatamente dolcetti mentre tra le mani aveva due bottiglie di champagne che fece scoccare tra di loro, facendo risuonare un tintinnio familiare dal momento che avevo passato molti weekend ad ubriacarmi in camera con Hoseok.
"Sono sempre contento quando sono con te" sussurrai schietto poiché era ormai lampante per entrambi l'amore che provavo per lui, ero sollevato del fatto che Taehyung fosse finalmente certo di quello che provavo nei suoi confronti perché ero stanco di fingere che non fossi innamorato tuttavia ora gli avrei dovuto tenere nascosto un'altra questione, senza dubbio molto più spinosa dei miei semplici sentimenti.
"Ti dico la verità, avrei tanto voluto metterlo attorno al cazzo ma poi ho pensato che non avresti potuto vederlo subito" parlò riferendosi al fiocchetto che portava in testa ed era totalmente serio e tranquillo come se mi stesse leggendo la lista della spesa mentre le mie guance probabilmente si colorarono dello stesso rosso che portava addosso. Come poteva essere così sfacciato e rilassato allo stesso momento? Non riuscivo davvero a comprenderlo tuttavia mi venne istintivo ridere, forse istericamente, alla fine comunque finii per avvicinarmi a lui e automaticamente gli misi una mano sulla bocca, per paura che potesse peggiorare quella già imbarazzante situazione.
"Ci sono i miei amici di là" lo avvertii nella speranza che capisse il motivo della mia reazione allarmante tuttavia Taehyung tirò un sospiro di sollievo prima di imprecare e quasi mi spinse come per dire "Mi hai fatto prendere uno spavento"
"Cazzo per come hai fatto credevo che ci fossero i tuoi" mi rimproverò e a quel punto rotai gli occhi e mi spostai per lasciarlo passare.
"Sono andati da qualche parente che probabilmente neppure conosco" scrollai le spalle e cercai di aiutarlo, togliendogli qualcosa dalle mani tuttavia lui mi sorpasso esaltato, raggiungendo così la cucina dove incontrò Hoseok e Yoongi che li salutò svogliatamente con un gesto della mano.
"E non ti hanno invitato?"
"In realtà ho scoperto solo adesso che è festa" dissi subito cosicché capisse da solo il motivo per cui non gli avevo mandato alcun messaggio di auguri e soprattutto tramite le mie parole si sarebbe preparato psicologicamente sul fatto che non avessi preparato alcun regalo per lui, anche se conoscendolo sapevo che quello era l'ultimo dei suoi pensieri.
"Allora... i genitori di Jungkook lo trascurano di continuo e lo sappiamo, io invece sono giustificato dal momento che la mia famiglia è morta" esclamò sarcastico e vidi i miei amici sgranare gli occhi a quella affermazione cruda ma pur sempre veritiera mentre io dovetti mordermi il labbro per cercare di non ridere a quella sua battuta, del tutto infelice. "Ma neppure voi avevate intenzione di festeggiare?" gli chiese curioso, inciampando quasi su se stesso.
"Diciamo che abbiamo preferito sopportare le paranoie del nostro caro amico Jungkook" rispose Yoongi, concentrandosi sulla domanda ed evitando così di commentare la prima frase. In quel momento presi davvero coscienza di aver davvero sottratto la vigilia ai miei amici e mi resi conto che avevano di gran lunga preferito starmi accanto piuttosto che dirmi la verità malgrado io fossi spesso sparito dalla circolazione, non facendomi addirittura sentire per giorni interi. Vi era stato un periodo in cui avevo scelto di allontanarli ma in verità era lo stesso periodo in cui avrei tanto voluto allontanare anche me stesso se solo fosse stato possibile, ero fuori di me, sembravo totalmente un altro ragazzo al punto di non riconoscermi neppure e le uniche persone che erano state in grado di starmi affianco senza che mi venisse la nausea e senza che mi sentissi fuori luogo erano state Taehyung e Jimin. Erano così differenti dal mio modo di essere, la nostra vita non combaciava per nulla eppure erano stati per me come una specie di droga, era complicato spiegare ma più mi inserivo nella loro caotica vita e più volevo farne parte, avrei voluto essere come loro ma non ne ero stato in grado.
"Che paranoie ha il mio amato coniglietto?" chiese abbassando il tono della voce, facendola così diventare più ovatta e quasi bambinesca. "Ti si è forse sgonfiata la tetta sinistra?" continuò a parlare mettendomi una mano sulla nuca e scendendo così da potermi anche accarezzare le spalle e infine la schiena, come per rassicurarmi o consolarmi da una terribile disgrazia. Mi scostai di poco e lo guardai male assottigliando lo sguardo, giusto per capire quale fosse il suo gioco tuttavia visto che mi ero allontanato dal suo tocco, si allungò la manica del maglione e con quella mi colpì il petto facendo anche una giravolta su se stesso e a quel punto mi allertai sul serio.
Taehyung non mi era mai sembrato un tipo da baldoria o uno che in generale amava divertirsi facendo autoironia o prendendo in giro la gente attorno a sé, erano poche le volte in cui l'avevo sentito ridere seriamente perché piuttosto preferiva di gran lunga sorridere o mostrare agli altri il suo ghigno fastidioso. Era generalmente piuttosto autorevole e razionale come persona e allo stesso tempo i suoi atteggiamenti erano sempre stati molto ponderati tanto che mi disorientò quel suo comportamento che non riuscii in alcun modo a identificare in lui. Era fin troppo sarcastico, ridanciano e soprattutto aveva accennato la morte dei suoi genitori in maniera fin troppo leggera per essere in sé, visto che solitamente non li nominava neppure per sbaglio.
"Ok se nessuno vuole dirmelo, passiamo avanti" esclamò esaltato dopo che i miei migliori amici avevano evitato di rispondere, ovviamente anche loro straniti dalle sue parole e soprattutto presi alla sprovvista delle sue domande ironiche. "Chi vuole farsi un goccio con me?" chiese cominciando ad aprire tutti gli stipetti della cucina nel tentativo di trovare dei bicchierini per l'alcool e a quel punto scambiai un'occhiata fugace con i miei amici e tramite quella capii che entrambi avessimo colto la motivazione del suo modo di agire e d'altronde non era poi così inconsueta l'idea che fosse arrivato già brillo a casa mia. Io non ero nessuno per giudicarlo e né tantomeno potevano farlo Yoongi o Hoseok che tendevano ad ingerire liquori come se fosse acqua naturale tuttavia eravamo soliti farlo di sera o di notte, di certo non cominciavamo a bere dopo pranzo o durante la vigilia di Natale, ad ogni modo mi ritrovai improvvisamente alleggerito e riuscii anche a farmi una risata.
Per un momento avevo avuto il dubbio che Taehyung avesse in qualche modo scoperto il mio tradimento e che volesse farmela pagare comportandosi in maniera strana o che volesse persino vendicarsi in qualche maniera, non aveva alcun senso eppure mi ero ritrovato a pensarlo lo stesso e questo perché ero macchiato di una colpa indelebile che sarebbe rimasta sul mio petto e che non mi avrebbe lasciato in pace per chissà quanti altri giorni a seguire. Sapevo che non fosse possibile, non vi era alcun modo che lo scoprisse a meno che non fossi io o Mingyu a dirglielo direttamente, dunque sarei potuto stare tranquillo tuttavia non riuscivo ad esserlo ed era tutto a causa di quei sensi di colpa che mi ripetevano ogni secondo quanto fossi stato stupido a lasciarmi trasportare da quella dannata atmosfera e che mi tormentavano per aver rovinato l'intero rapporto con Taehyung, lo stesso che avevo fatto fatica a costruire.
Era la prima volta che lo vedevo ubriaco e pensai, quasi sperai, che avesse solamente voglia di divertirsi un po' e dal momento che fosse una giornata festiva magari voleva farlo in modo completamente differente dal solito, non mi turbava affatto purché non si fosse sentito male così lo aiutai sia a prendere i bicchieri che a stappare la bottiglie di birra che rubai a mio padre.
"Ho saputo che tu e Jimin uscite" si impicciò bevendone un lungo sorso, non sapendo che Yoongi fosse anche più riservato di lui, desiderava che le sue faccende private rimanessero tali eppure forse perché sapeva che Taehyung fosse già abbastanza ubriaco, si bilanciò parecchio e trovò il coraggio di annuire con naturalezza, quasi fiero di quella nuova frequentazione. "Mi fa piacere così almeno smette di importunare me" continuò serio. "Sapete ho sempre avuto timore che prima o poi saremmo potuto finire a letto insieme a causa dei suoi incessanti riferimenti sessuali nei miei confronti e che di conseguenza avremmo rovinato la nostra splendida amicizia, però ovviamente non posso biasimarlo dato la mia bellezza e la mia sbalorditiva personalità, cioè è proprio normale innamorarsi di me" concluse quello strano monologo facendomi roteare gli occhi.
"Non è che anche voi siete un po' innamorati di me?" domandò ai miei amici che non fecero altro che ridere in modo spropositato del mio ragazzo, che non si rendeva conto di far la parte del pagliaccio. "Non vorrete mica nascondermelo? Sapete riesco a comprendere quando qualcuno è cotto di me" disse saccente, spostando lo sguardo verso di me.
"Cosa vorresti dire?" mi precipitai a dire.
"Che sei pazzo di me" disse avvicinandosi e mordendosi le labbra con una certa forza.
"La smettete di amoreggiare davanti a me?" chiese cortesemente il menta mentre si voltò con un'espressione rivoltante sulla faccia, non smettendo però di versarsi l'alcool dentro il bicchiere.
"Se ti fa piacere invito anche Jimin così almeno non ti sentirai più lo sfigato di turno e magari anche tu puoi scopare la vigilia di natale" lo prese in giro facendogli assottigliare lo sguardo tuttavia fui il primo ad essere d'accordo nel farlo venire a casa mia, avendo poi anche il consenso di Yoongi e di Hobi e così lo chiamammo al telefono facendo un po' di baccano in vivavoce giusto per sapere se avesse già preso degli impegni e anche per fargli capire che ci stavamo divertendo e che dunque non si sarebbe pentito nel venirci a trovarci. A sorpresa neppure lui aveva un programma ben stabilito, i suoi genitori erano rimasti in ospedale per un turno d'emergenza e così ci disse che nel peggiore dei casi avrebbe trascorso la vigilia con la nonna tuttavia scelse di raggiungerci senza che glielo ripetessimo due volte.
Improvvisamente quella buia e dimenticata vigilia si trasformò in una giornata entusiasmante, piena di risorse e inaspettatamente di divertimento puro: eravamo solo in cinque ma eravamo noi cinque ed io non potevo desiderare di meglio.
"Ai nuovi amori che stanno per sbocciare" aveva esclamato Hoseok prima di portare i calici in alto e brindare, riferendosi indubbiamente a sé stesso ma anche alle due coppie che lo circondavano quali me e Taehyung che oltre tutti i segreti continuavamo a rimanere in piedi e poi c'erano Yoongi e Jimin che non avevo ancora studiato bene tuttavia era evidente il feeling che li legava, sin dal primo giorno che si incontrarono in ospedale.
Rimanemmo tutto il pomeriggio a bere alcolici, a parlottare tra di noi e a giocare a qualche gioco da tavolo con cui abitualmente non avremmo mai giocato eppure durante le feste divenivano magicamente spassosi così in men che non si dica si fece buio. La verità era che in inverno il sole tramontava presto e così anche quando era soltanto tardo pomeriggio pareva notte fonda e ne approfittammo per ordinare altro cibo online data la fame chimica che aveva sviluppato il troppo alcool. Nell'attesa del corriere Jimin, Yoongi e Hoseok si spostarono in salone, dove si sedettero sul divano mentre Taehyung finì per scolarsi tutte le bottiglie già vuote sotto il mio sguardo attento e ormai quasi infastidito così semplicemente raggiunsi gli altri cosicché evitassi di reagire male alle azioni del biondino, che avrei presto definito un ubriacone senza ritegno.
Anch'io avevo bevuto, così come tutti tuttavia lui aveva chiaramente esagerato e quello non mi piaceva affatto. Mi buttai avvilito sul morbido divano accanto agli altri e cercai lo sguardo di Jimin poiché magari lui avrebbe potuto calmare l'animo irrequieto del suo migliore amico, che forse malgrado tutte le cose che avevamo passato insieme, rimaneva sempre la persona che più lo capiva e conosceva meglio tuttavia pareva imbambolato dalle labbra di Yoongi che stava semplicemente tenendo una conversazione con Hoseok così dovetti schioccare le dita diverse volte prima che mi notasse.
"Sono preoccupato per quel cretino" mormorai sbuffando e indicando la cucina.
"Quel cretino si comporta così da quando è morta sua madre, io mi sono ormai abituato e sì" affermò fermandosi per un secondo per poi continuare subito dopo. "La sua prima sbronza l'ha avuta a sei anni" disse ridacchiando, anche lui evidentemente rintronato dagli alcolici, tanto da non capirne la gravità della situazione.
Lo guardai da lontano e senza riflettere molto su quello che mi era appena stato riferito, mi alzai di scatto e tornai sui miei passi come se mi fossi improvvisamente pentito di averlo lasciato da solo. Una volta dentro sospirai leggermente avvilito e poggiai entrambe le mani sul tavolo, rivolgendo i miei occhi quasi supplichevoli verso la figura di Taehyung, che era dall'altra parte del bancone bianco ancora straripante di piatti sporchi e bottiglie vuote.
"Taehyung" sussurrai deglutendo e aspettando che mi guardasse, quando lo fece però il mio cuore perse un battito. Alzò lo sguardo verso di me e il respiro si fece più pesante, perché doveva essere sempre così difficile comunicare con lui? Persino ora che eravamo definitivamente una coppia e che in teoria tutto filava liscio ero timoroso di discutere con lui o anche di porgli una semplice domanda. "Ti va di parlare?"
"Abbiamo parlato tutta la giornata" mi rispose naturalmente, non aveva usato quella risposta per infastidirmi o per scherzare, al contrario era serio forse anche troppo per essere ubriaco fradicio e non potei che sorridere per la sua innocenza, che venne quasi raddoppiata dallo stordimento dell'alcool.
"Intendo di parlare seriamente" mi grattai la nuca impacciato e così il biondino si alzò a fatica dalla sedia, come se fosse pervaso da una spossatezza fulminea tuttavia assecondò la mia richiesta.
"Però prendimi il pacchetto per favore" disse indicando un angolo accanto ai fornelli della cucina, voltandomi capii che si stesse riferendo al pacchetto delle sigarette e così feci, dopo di che indossai il giubbotto dal momento che compresi la voglia che avesse Taehyung di fumare e visto che dentro casa mia era severamente vietato, uscimmo fuori di casa. Dall'attaccapanni accanto alla porta d'ingresso afferrai velocemente anche un altro giubbotto, non sapevo di chi fosse ma l'importante in quel momento era che Taehyung non prendesse freddo, così quando chiusi l'entrata alle mie spalle, lasciando però i nostri amici dentro e al calduccio, poggiai il morbido indumento sulle sue spalle.
Gli passai il pacchetto e in men che non si dica sfilò una sigaretta e se la portò alle labbra, tuttavia prima di accenderla scese un gradino e dopo di ciò si sedette per terra. Si voltò verso di me per qualche secondo, mi guardò dalla testa ai piedi prima di girarsi e osservare il paesaggio spoglio di fronte ai suoi occhi, la mia zona non era di certo un'ambiente sfarzoso al contrario era scarno e leggermente privo di personalità però non era così male viverci.
Mi misi entrambi le mani in tasca mentre Taehyung si accese finalmente la sigaretta. Non riuscii a vederlo compiere quell'azione tuttavia percepii il soffio delle sue labbra e tramite quello fui in grado di ricreare nella mia testa l'immagine di lui che inspirava la prima boccata di fumo, tanto mi ero abituato ad osservarlo.
"Cosa volevi dirmi?" mi chiese semplicemente, all'estero poteva apparire una domanda banale tuttavia proprio quella riuscii ad impanicarmi, tanto da balbettare qualcosa per poi finire per fare scena muta. Pensai che sarei sembrato ridicolo ai suoi occhi ma c'era molto altro che lui non poteva di certo sapere, ecco perché non era capace a mettersi nei miei panni e né di cogliere le mie ambigue emozioni. Quel posto che adesso stavo condividendo con lui, con il mio ragazzo e la persona che dicevo di amare più di chiunque altra cosa al mondo, qualche giorno prima lo stavo condividendo con qualcun altro e il solo pensiero mi fece venire un conato di vomito, che probabilmente neppure Taehyung che aveva bevuto poteva comprendere appieno. Ebbi paura che quel luogo mi avrebbe per sempre ricordato quel maledetto bacio e quella dannata accondiscendenza che aveva pervaso il mio corpo, proprio nell'esatto momento in cui lui si era avvicinato a me. Ebbi paura che quella domanda sarebbe stata l'ultima che Taehyung potesse farmi poiché se avessi risposto davvero con la verità probabilmente non sarebbe più rientrato in casa mia ma l'avrei visto percorrere il sentiero davanti a me e frecciare con la sua macchina il più lontano da me. Sapevo che l'avrebbe fatto se l'avesse scoperto, mi tornarono in mente le raccomandazioni dei miei migliori amici e perciò ancora una volta chiusi gli occhi e mi morsi le labbra, cercando di ingoiare la veridicità dei fatti, che si erano svolti proprio accanto alle gradinate in cui lui ora stava seduto.
Quando donavi anima e corpo ad una determinata persona ma alla fine quel qualcuno a cui tanto tenevi finiva per deluderti, cominciavi a sentirti triste, angosciato e con un dolore alla bocca dello stomaco che all'inizio potrebbe apparire insanabile tuttavia non lo era poiché il tempo sarebbe stato in grado di cancellare quei ricordi e dunque risanare qualsiasi desolazione. Ero certo però che nulla avrebbe potuto competere con il tormento che stavo subendo io e con il male che avvertivo ogni giorno di più, potevo tranquillamente sostenere o disputare che essere delusi da terze persone era nulla in confronto a ciò che si provava nel deludere se stessi.
Sospirai cercando di riprendermi, di certo non gli avevo chiesto di uscire per ricordare ancora una volta di essere solo un bugiardo traditore. Volevo parlargli sul serio.
"Mi dispiace per oggi" sussurrai riferendomi al fatto che mi fossi dimenticato della vigilia di natale, malgrado la stessi aspettando impazientemente ma soprattutto mi sarei voluto scusare con lui per ben altro: come ad esempio il mio comportamento ingiustificabile nei suoi confronti, il distacco che avevo avuto e per quel bacio che non sarebbe mai dovuto accadere tuttavia mi limitai a fingermi dispiaciuto per il contesto in generale.
"Io mi sono divertito" fece spallucce come se non gli importasse veramente ma io, che ero sempre molto attento ai particolari che lo riguardavano, avevo colto un cambiamento nel tono della sua voce.
"Ti sei divertito grazie alla birra e preferisco non sapere quale altro alcolico tu abbia ingerito prima di presentarti qui" gli feci notare quasi adirato.
"E che problema c'è? Tu puoi dimenticarti di una festa, puoi scegliere di evitare di rispondere alle mie chiamate ed io non posso bere un po'?" mi domandò come pronto per litigare tuttavia non era quello che volevo io. "E poi era solo champagne" disse infine rispondendo alla mia affermazione e confermando dunque che fosse arrivato a casa mia già brillo e secondo poi mi aveva appena rivelato di essersi accorto di quei piccoli cambiamenti che avevo effettuato nella nostra coppia, si era reso conto della mia lontananza e probabilmente ne soffriva anche.
"Sei ubriaco" gli feci notare ancora, stuzzicandolo e scendendo tutti i gradini cosicché potessi guardarlo in faccia.
"E a te che importa?" chiese rivolgendomi uno sguardo leggermente esasperato, al contrario il mio era totalmente rilassato che riuscii a reggere e a specchiarmi nei suoi occhi senza sentirmi troppo insicuro.
"Preferivo trascorrere la vigilia in un altro modo" dissi sincero ma sapevo che non fosse solo colpa sua, anzi probabilmente ero più colpevole io che lui.
"In che modo?" continuò con quel tono di sfida, come se fosse pronto o addirittura desideroso di litigare o rovinare l'intera giornata che avevamo trascorso insieme. "Hai ancora molte feste a disposizione, quelle puoi passarle come meglio preferisci o con chi preferisci... non lo so" precisò e a quel punto sospirai. Quelle parole erano senza dubbio scandite dal troppo alcool che aveva ingerito ma mi parevano anche dettate da un particolare sentimento di gelosia che non capii però da dove fosse scaturito.
"Ma io voglio passarle tutte con te Taehyung" ammisi in un sussurro. "Ma non in questo modo, vorrei che fossi con me al cento per cento e non che ti imbottisci di alcool per reggere meglio queste cazzo di festività" buttai fuori tutto quello che pensavo, forse perché ero consapevole che l'indomani avrebbe ricordato poco o forse addirittura nulla. "Lo sai che odio quando fumi no? Non mi piace neppure quando bevi perché diventi un'altra persona ed io vorrei trascorrere le feste con la persona di cui mi sono innamorato e non con il ragazzo visibilmente giù di morale che cerca però in tutti i modi di comportarsi da spavaldo per camuffare la propria tristezza" dissi speranzoso che capisse il mio punto di vista, difatti vidi i suoi occhi addolcirsi.
"Vieni qui" bisbigliò togliendosi la sigaretta dalle labbra e battendo ripetutamente il palmo della mano sul gradino in cui era seduto. Era ovvio che fosse una maniera facile per dirmi di sedermi accanto a lui e solo dopo qualche secondo lo accontentai, andandomi così a sedere al suo fianco. Mi piaceva quando prendeva quelle iniziative e anche se fossi stato realmente arrabbiato con lui non potevo far altro che compiacerlo purché alla fine rendeva felice anche me.
"La verità è sono io quello a dovermi scusare con te" disse dopo un po' di tempo ma io mi ritrovai subito a negare con la testa. "Mi comporto in questo modo da sempre durante le festività, da quando ne ho memora praticamente ma prima di questo momento non era mai importato a qualcuno e nessuno tantomeno mi aveva mai ripreso" cercò di spiegarmi le sue ragioni mentre io ebbi persino paura di voltarmi per guardarlo negli occhi poiché magari si sarebbe bloccato e non mi avrebbe più parlato, così rimasi a giocare con i miei anelli a testa bassa, come se non lo stessi neppure ascoltando realmente. "Odio il natale e tutte le ricorrenze che sono solite a celebrarsi con la propria famiglia, forse perché sono terribilmente invidioso o forse solo perché mi ricordano che sono un cazzo di orfano fin dall'infanzia" continuò struggendosi, era evidente che quella situazione gli pesasse più di quanto avevo sempre immaginato.
"Sarebbe scontato o troppo sdolcinato dirti che non sarai più solo da adesso?" tentai di dire senza imbarazzo, per il bene di entrambi. Con la coda dell'occhio notai Taehyung scuotere la testa e così trovai il coraggio di girarmi verso di lui, così ci guardammo finalmente negli occhi.
"No, ti prego" sussurrò con le lacrime che minacciarono di scendere e di rigargli dunque le guance. "Dimmelo perché ho bisogno di sentirtelo dire e di crederci davvero, anche solo per una volta" non l'avevo mai visto in quel modo.
"Ci sono io con te Taehyung e ti giuro che non ti farò mai più sentire solo per le feste ma ti prego di non comportarti più in questa maniera perché mi fa davvero male vederti in queste condizioni" dissi sincero e a quel punto la sua mano fredda si allungò su di me, poggiandola così sulla mia coscia in modo da accarezzarmi lievemente attraverso il tessuto dei pantaloni. "Poi se avrai voglia di ubriacarti è ovvio che possiamo farlo insieme" proposi sorridendo e fui contento di vedere che anche a lui spuntò un sorriso, dopo di che poggiò delicatamente la testa sulla mia spalla e sospirò.
"Te l'ha detto Jimin non è così?" mi domandò calmo e mi bilanciai sbirciando così la sua espressione, vidi che aveva gli occhi chiusi e stava lasciando che la sigaretta si consumasse tra le sue dita. Io annuii anche se non poté vedermi tuttavia continuò a parlare lo stesso. "Sai a natale si crea un'atmosfera che è impossibile non amare, i bambini amano credere in babbo natale, amano vedere le luci piazzate per tutta la città, i regali, addobbare l'albero con i propri genitori ed era proprio quello che amava e che faceva il me del passato" parlò ancora con un fil di voce, sembrava che si stesse quasi per addormentare e mi venne istintivo mettere un braccio attorno alle sue spalle come per farlo accoccolare meglio. "Ero solito ad aspettare impazientemente le feste mentre al contrario ora vorrei che non venissero mai più, vorrei che sparissero per sempre" fece un leggero sbuffo prima di continuare. "Mi piacerebbe tornare indietro solo per rivivere alcuni momenti che forse da bambino davo per scontato... Sai mia madre era solita a venire nel mio letto la mattina di ogni vigilia, si intrufolava tra le mie lenzuola e mi teneva tra le sue braccia prima di preparare la colazione" raccontò e poggiai la testa sulla sua, quella situazione cominciava a farsi sempre più intima ed era forse la cosa più bella che era accaduta quel giorno che la gente si ostinava a definire magico. "Generalmente era sempre la mia badante a prepararla oppure i datori che lavoravano perennemente in casa nostra però per la vigilia di natale ci teneva a preparare tutto con le sue mani ed io sebbene non mangio più il suo cibo, ricordo ancora il gusto come se l'avessi assaggiato oggi per la prima volta" con le dita scacciò la sigaretta altrove, forse si era stancato di fumare dato i ricordi che gli erano venuti a galla e di conseguenza anche una terribile e inguaribile nostalgia.
"Mi manca tanto e mi mancano tanto anche quei momenti ma io davvero vorrei non ricordarli più ed è questo il motivo per cui preferisco ubriacarmi" mi spiegò flebile.
"Io non posso capire come ti senti a riguardo però credo che i ricordi siano fondamentali, non devi cercare di scordarli a patto che siano belli" provai a farlo ragionare. "Dovresti cercare di annebbiare quelli brutti o quelli che ti rendono tristi ma quelli con tua madre li devi tenere stretti per tutta la vita" esclamai convinto stringendolo a me ancora di più. "Almeno tu hai dei momenti belli da ricordare..." dissi non per spostare l'attenzione verso di me ma per farlo sentire meglio.
"Neppure il mio compleanno è piacevole sai" si scostò da me e mi rivolse lo sguardo, sembrava rilassato nonostante quei ricordi malinconici. "Ricordo che erano giorni di completa allegria perché erano consecutivi. Festeggiavamo il natale, il mio compleanno e poi il capodanno come se fosse un gran ricevimento nella quale venivano invitate anche persone che non avevo neppure mai visto" sorrise forse per le visioni che gli passarono per la mente, nel frattempo io feci lo stesso cercando di immaginare un piccolo Taehyung vestito con un abito e una cravatta fin troppo stretta per il suo esile collo. Fantasticai su un bimbo smarrito in un posto fin troppo grande, sicuramente una sala di lusso in cui tutti si vantavano di essere stati invitati per il piccolo e unico figliolo della famiglia Kim. "Non ho più festeggiato dopo la morte di mia madre" disse alzando le spalle leggermente rassegnato.
"Anche per il tuo compleanno ti ubriachi?" chiesi curioso di conoscere la sua ordinarietà.
"Diciamo che succede spesso, soprattutto se non ho nessun impegno lavorativo e quindi nessun motivo per rimanere sobrio" ammise senza problemi poi però lo vidi boccheggiare come se volesse dirmi altro, così rimasi in silenzio aspettando che si decidesse a parlare. "Jungkook ti prometto però che quest'anno non mi ubriacherò se ci sarai tu con me" disse dolce e sgranai quasi gli occhi per quella sua affermazione, era sempre strano per me sentire determinate parole dalla sua bocca.
"Non ti lascio solo" esclamai come se fosse una garanzia. Entrambi quella sera ci promettemmo qualcosa ma il gesto più bello era che entrambi eravamo certi di poterle mantenere per l'amore che provavamo l'un per l'altro. "Passeremo un bel compleanno insieme Taehyung"
Spazio Autrice
Eccomi con un capitolo un po' di passaggio però fatemi sapere se vi piacciono comunque o se li ritenete noiosi così BOOM come per magia non li faccio più, li faccio sparire proprio. Io personalmente apprezzo i momenti in cui si forma questo gruppetto di amici e poi amo quando Taehyung si confida con Jungkook ma ovviamente la vostra opinione conta più della mia e quindi ditemi se non vi piacciono!
MA PASSANDO ALLE COSE SERIE SSECONDO VOI QUESTO COMPLEANNO RIUSCIRANNO DAVVERO A PASSARLO FELICI E CONTENTI OPPURE NO? eheh forse succederà qualcosa che lo rovinerà chi lo sa.
Per gli amanti dello spoiler vi dico che nel prossimo si ritroveranno Mingyu, Taehyung e Jungkook tutti nello stesso posto, cominciamo a pregare!
-Federica
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