35. Una promessa
Io e Taehyung non eravamo mai stati una certezza, non eravamo mai stati nulla di effettivo eppure in qualche modo le nostre mani non erano mai stati al loro posto, sgattaiolavano sempre sul corpo dell'altro come se avessimo una calamita a cui era impossibile resistergli. Nella nostra conoscenza non vi era mai stata una tappa di seduzione o di corteggiamento, era accaduto tutto senza che ce ne rendessimo conto e tutto in maniera molto naturale: niente appuntamenti galanti, niente parole dolci, niente impegni vincolanti verso l'altro e di conseguenza sarebbe stato più logico se nessuno avesse cominciato a provare dei sentimenti che andassero oltre l'attrazione sessuale. Una relazione che accumulava tutte quegli elementi era senza dubbio definita una semplice amicizia da letto e in quel momento non sapevo neppure se mi andasse bene una cosa del genere, sebbene quella costatazione mi era impossibile sfuggire dai suoi tocchi. Non vi era niente di più bello della leggerezza della non-relazione eppure con Taehyung mi sarebbe tanto piaciuto provare o vivere un azzardo come quello.
Se da un lato infatti era piacevole la mancanza di vincoli dall'altro rimaneva ostica l'idea di un rapporto occasionale, non mi piaceva pensare che sarebbe potuto finire tutto da un momento all'altro eppure misi quella probabilità in conto sia per l'imprevedibilità di Taehyung sia per quel rapporto che quasi sicuramente era destinato ad una fine non troppo lontana. In quell'istante però più che ad una fine mi sarei dovuto focalizzare su un inizio imminente che mi fece vibrare tutto il corpo alle sole parole che Taehyung mi sussurrò all'orecchio.
Quando quella mattina nel suo studio mi inginocchiai per lui lo feci istintivamente, lo feci perché lo desideravo e non per l'eventualità che potesse un giorno ricambiare, non era mai stato quello il mio intento sebbene non potei negare di essere impaziente, probabilmente a causa di tutte quelle volte in cui mi ritrovai a pensare a lui sotto di me, intento a procurarmi piacere. Finalmente sembrava essere giunto il momento così malgrado il mio impaccio cercai di chiudere gli occhi e lasciarmi trasportare il più possibile.
Taehyung premette il palmo della mano sulla mia erezione e una volta abbassati anche i boxer strinse le sue dita fredde attorno al mio membro cominciando a muoverle velocemente mentre con una tremenda sfacciataggine continuò a sussurrarmi qualcosa all'orecchio con il solo scopo di farmi eccitare ulteriormente. Il tono rauco e profondo della sua voce mi tormentò, sembrava non volermi dare pace e improvvisamente mi resi conto di quanto ci sapesse fare con le parole e in generale in quel tipo di situazione.
Percepii la sua lingua tracciarmi la linea dell'orecchio per poi mordicchiarmi il lobo. "Hai un buon odore"
Chiusi gli occhi cercando di concentrarmi maggiormente sulle pompe che stava esercitando sul mio membro piuttosto che alle sue continue chiacchiere o al movimento della sua lingua sul mio collo. Con le labbra scese sempre più giù lasciando una scia di saliva fino ad arrivare alla clavicola dove si fermò a lungo, succhiò lievemente la pelle attorno cercando però di non lasciarmi segni troppo evidenti. "Vorrei baciare ogni centimetro della tua pelle" disse fermandosi per un attimo, costringendomi così a riaprire gli occhi per osservarlo.
Mi sorrise furbo e senza spezzare il contatto visivo aumentò i movimenti, facendomi gemere rumorosamente forse per la prima volta ma prima che potessi contenermi mi stuzzicò la punta con il pollice e un altro gemito uscì dalla mia bocca. "Vuoi che faccia qualcos'altro?" mi chiese cercando il mio sguardo un'ultima volta mentre io sospirai ormai frustato.
La sua naturale sensualità mi travolgeva fino a star male, lasciandomi quasi senza fiato.
"Vorrei che tenessi la bocca occupata per un po', così almeno la smetteresti di parlare" esclamai e finalmente dopo avermi premuto un dolce bacio sulle labbra si inginocchiò davanti al mio pulsante rigonfiamento. Iniziò a far scorrere la lingua su tutta la mia lunghezza e di nuovo quando sfiorò la punta, ispirai profondamente afferrandogli quei capelli biondi e morbidi come la seta. Cominciai a muovere i fianchi cosicché il mio membro scivolasse dentro e fuori la sua bocca in modo fluido mentre lui con la mano non smise mai di masturbarmi alla base o dove non arrivava con la bocca e in pochi secondi la stanza si riempì di rumori osceni e di miei continui gemiti di piacere che Taehyung sembrava apprezzare parecchio. Non era la prima volta per me ma era come se lo fosse, le sensazioni che provai erano completamente diverse da quelle precedenti, nessuno mi aveva mai fatto sentire ciò che mi fece sentire lui in quei pochi minuti, erano inspiegabili le emozioni che avvolsero il mio corpo e il mio cuore nel vederlo sotto di me intento a procurarmi piacere e probabilmente se non mi fossi trattenuto gli sarei già venuto dentro, eppure continuavo a resistere poiché non volevo che finisse.
Aveva quella irritante e innata sicurezza che mi mandava fuori di testa e che mi lasciava completamente concentrato su di lui e sui suoi movimenti così accurati e ritmici. Il risucchio della sua bocca apparve volgare e del tutto indecente al contrario della sua calda e umida lingua che somigliava più ad una delicata carezza, la più dolce che avessi mai ricevuto in tutta la mia vita.
"Oh, si così" lo esortai quando si soffermò solo sulla cappella, disegnando dei cerchi concentrici con la lingua e nel mentre appoggiò le mani sulle mie cosce tremolanti, come se avesse capito che da un momento all'altro le mie gambe avrebbero potuto cedere a causa del troppo piacere e che mi sarebbe bastato davvero poco per raggiungere l'apice. Buttai la testa all'indietro quando Taehyung con la lingua tracciò le vene pulsanti del mio membro e così con una velocità sorprendente mi sembrò di perdere il controllo e di essere già in qualche modo arrivato in paradiso.
Continuò solo per qualche altro minuto, senza dubbio i minuti più appaganti di tutta la mia vita, mi chiesi come avessi fatto per tutto quel tempo senza provare una goduria come quella e allo stesso tempo sperai che le sue labbra potessero toccarmi ancora una volta o che ci saremmo spinti oltre, un giorno non troppo lontano da questo.
"Oh mi dio Taehyung" sussurrai aggrappandomi alle sue spalle e spingendolo verso di me, in modo che potesse nuovamente accogliere il mio membro e quando sentii l'orgasmo percorrermi dentro, mi spinsi fino ad arrivargli in gola e poco dopo venni urlando il suo nome senza neppure un minimo di vergogna.
Cazzo, quello si che poteva essere chiamato orgasmo.
Abbassai lo sguardo verso di lui, i suoi capelli biondi erano scompigliati, le labbra erano gonfie e rosse e il suo petto mostrava un respiro irregolare. Lo guardai in quello stato e sentii il mio cuore battere velocemente, più veloce di quando facevo le gare di sport e anche più veloce del momento precedente, in cui mi beavo di un piacere quasi sconosciuto. Si leccò le labbra cercando di ripulirsi dal mio seme e intanto mi resi conto di quanto mi stessi innamorando di lui ogni giorno di più, era difficile da spiegare, avevo paura che fosse la persona sbagliata per me, non avevo mai avuto una relazione così tormentata e instabile con una persona, specialmente con un ragazzo. Per me era tutto nuovo e il fatto che lui non volesse parlarne mi spaventava maggiormente, avevo provato più volte a ricevere delle risposte da parte sua ma ogni volta le evitava ed io ero forse troppo timido per poterle pretendere. Mi ripetevo spesso che mi andava bene ciò che eravamo ma a quel punto cosa eravamo realmente? Dei semplici scopamici?
"Vedi che quando non parli ci divertiamo di più?" disse alzandosi e dandomi un veloce bacio sulla guancia mentre io lo fulminai con lo sguardo.
"Si in effetti non è stato male" esclamai per colpirlo nell'orgoglio.
"Non è stato male? Stai scherzando?" ripeté proprio come avevo immaginato. "Spero che tu lo stia dicendo solo perché hai voglia del bis"
"Ho voglia di riavere i miei vestiti" dissi sviando il discorso dato che volevo che gli rimanesse il dubbio almeno per tutta la notte anche se vanitoso e capace com'era, ne dubitai fortemente.
"Cosa farai adesso?" mi chiese calmo porgendomi la tuta e la felpa scolastica, facendomi aggrottare le sopracciglia per la confusione. "Intendo dire come farai con le spese e con la tua famiglia" continuò abbassando lo sguardo imbarazzato, forse si sentiva in colpa per avermi fatto licenziare dall'unico luogo che era stato disposto ad accettare un ragazzino senza esperienza e senza un titolo di studio o forse era semplicemente preoccupato per la mia condizione, come aveva già dimostrato giorni prima.
"Ce la caveremo come abbiamo sempre fatto, non pensarci troppo d'accordo?" non volevo che i miei problemi diventassero anche i suoi problemi. "Io vorrei concentrarmi sul campionato adesso" sussurrai nonostante mi sentissi in colpa anche solo al pensiero, sarei potuto sembrare egoista ma quello era il mio obiettivo e avrei fatto di tutto per conseguirlo, anche digiunare pur di evitare di sciupare soldi.
"È quello che vorrei anch'io" alzò lo sguardo venendomi incontro. "Jungkook lascia che ti aiuti"
"No" dissi immediatamente scansandomi dal suo tocco, non stavo con lui per avere qualcosa in cambio e non mi sarei mai approfittato della sua persona o dei suoi soldi. Ero forte abbastanza per badare a me stesso, avevo solo bisogno di più tempo per potercela fare, ma come avevo detto a Mingyu non volevo scorciatoie e accettare l'aiuto di Taehyung sarebbe stata la scorciatoia più corta che potessi intraprendere. "Ti ho già detto che non voglio che tu ti intrometta nelle mie questioni personali"
"Perché no? Potrei darti i soldi di cui hai bisogno..."
"Sai... è proprio questo il motivo per cui ti tenevo nascosta la mia condizione economica, non volevo che ti sentissi costretto a donarmi i tuoi soldi" gli dissi infastidito. Da una parte mi faceva piacere la sua proposta perché sapevo che fosse un'idea genuina il fatto di volermi aiutare ma dall'altra mi sembrava disgustosa, non avrei mai accettato di fare il mantenuto soprattutto da una persona come Taehyung, sarebbe stato umiliante e piuttosto avrei preferito chiedere l'elemosina agli sconosciuti.
"Non mi servi sotto questo punto di vista quindi per favore non insistere" gli dissi calmo, sfilandomi anche la camicia per poter finalmente tornare al mio usuale abbigliamento. Ci fu un momento di completo silenzio così mi avvinai a lui.
"Vorrei solo che tu rimanessi al mio fianco Taehyung" sussurrai porgendogli un mignolo. "Lo prometti?" ero ridicolo ma era il massimo che potessi fare, non essendo ancora pronto per poter affrontare una discussione seria su di noi.
"Lo prometto" disse subito e inaspettatamente, intrecciando il suo mignolo al mio, stringendolo per sigillare ufficialmente la promessa.
Una volta lasciata l'azienda mi diressi verso casa, dove ad aspettarmi ci sarebbero stati i miei genitori. Erano successe tantissime cose in quel periodo eppure loro erano all'oscuro di tutto, non sapevano nulla di me, di quello che pensavo o di quello che facevo durante le giornate, era triste non potere avere un'appoggio da parte loro ma d'altronde non l'avevo mai avuto, ero sempre stato solo in casa e tutto ciò che mi riguardava personalmente, sembrava non importargli. Mi convinsi che fossero brave persone, avevo bisogno di crederlo ma di certo non erano dei bravi genitori, non mi avevano mai dato l'affetto e la presenza di cui i bambini o gli adolescenti avevano bisogno, le loro priorità erano ben differenti. Il lavoro era più importante di qualsiasi altra cosa, cercare in tutti i modi possibili di mantenere economicamente la famiglia e soprattutto ebbi l'impressione che fossero fissati con il mio futuro, volevano che vivessi bene probabilmente un po' traumatizzati dai nostri problemi e dal loro recente licenziamento. Pensavo di renderli felici cercando di aiutare, trovandomi un piccolo lavoretto dopo scuola ma a quanto pare mi sbagliavo ancora una volta...
Varcai la porta di casa e uno strano odore di cibo invase le mie narici, la prima sensazione che provai fu lo stupore, rimasi sconcertato poiché di solito a cucinare ero io e anche perché era da giorni che non mangiavo un pasto completo. Lasciai tutto all'entrata per dirigermi in cucina dove trovai mia madre ai fornelli intenta a cucinare della carne e del riso in bianco mentre mio padre stava sfogliando tranquillo il giornale, tossii rumorosamente facendomi così notare da loro che mi sorrisero e mi invitarono a sedermi con loro.
"State bene?" fu la prima cosa che gli chiesi, leggermente spaventato dal loro repentino cambiamento: in poco tempo mi erano andati contro, mi avevano alzato le mani ma avevamo anche risolto, ricominciando a parlare mentre adesso sembrava quasi tutto normale, si sembrano dei genitori normali.
"Jungkook abbiamo passato momenti difficili" cominciò mia madre sedendosi proprio accanto a me e prendendomi per mano. "Ma questo non significa che non ti vogliamo bene, spero che tu sappia quanto sei importante per noi. Sei il nostro unico figlio e desideriamo il meglio per te" annuii capendo che si stessero scusando con me.
"Abbiamo saputo che ti sei licenziato" azzardarono a dire.
"Si, era la cosa migliore da fare" sussurrai sincero poiché avevo seriamente capito che non era il posto adatto a me, non dopo quello che Lee aveva tentato di farmi,. Ovviamente loro ne erano all'oscuro e per questo motivo preferii fargli credere che avessi capito i miei errori e che sarebbe stato meglio per me concentrarmi unicamente con la scuola, esattamente quello che mi ripetevano di continuo.
"Il lavoro è questioni da adulti, tu non devi preoccuparti di questo o almeno non ancora" si intrufolò mio padre, affermando quel pensiero che non riuscivo a condividere. "Vogliamo solo che tu riesca a superare il CSAT, è tutto quello che ti chiediamo" annuii scoraggiato, cercando di non farglielo notare, volevo che il nostro rapporto tornasse quello di una volta, non mi piaceva litigare con loro quindi avrei accettato quelle condizioni. Ancora una volta avrei obbedito al loro volere pur di non deluderli.
Improvvisamente mia madre mi strinse in un'abbraccio impacciato e timido che ricambiai e dopo aver cenato insieme mi diressi in camera mia, più stanco che mai. Non avevo neppure le forze di andare sotto la doccia, mi limitai a cambiarmi e buttarmi sul mio caldo e comodo letto, avevo davvero bisogno di dormire profondamente ma non riuscivo a smettere di pensare.
Mi dispiaceva non lavorare più allo stip club, mi ero ormai abituato a quella malsana routine che mi aveva indebolito sia fisicamente che mentalmente, tuttavia avrei volentieri continuato a ballare in quel locale se il proprietario non fosse stato un lurido pervertito. Mi ero divertito e avevo fatto un'esperienza del tutto nuova, lavorare lì anche se per poche settimane mi aveva cambiato, non avrei mai pensato di poter ballare davanti a centinai di persone o mostrare loro il mio corpo nudo eppure l'avevo fatto con un innata spontaneità che stupii persino me stesso. Inoltre quello stip club mi aveva avvicinato a Taehyung, e probabilmente quel luogo mi avrebbe ricordato per sempre lui, tutte quelle volte a cui aveva rinunciato al suo sonno per venirmi a prendere con la sua auto alle quattro del mattino, la settimana in cui l'aspettai invano, le sue preoccupazioni nei miei confronti e persino la lite che aveva avuto con Lee. Tutti quei avvenimenti erano stampati nella mia testa, erano per me dei ricordi importanti ed ero già terribilmente nostalgico poiché sapevo di non poterne creare altri.
Pensando a Taehyung mi venne in mente di contattarlo e così feci, senza troppe paranoie presi il telefono e scorsi la rubrica fino ad arrivare al suo numero.
"Stavo pensando che se domani sei libero potremmo cominciare a studiare insieme" digitai di fretta e con il cuore in gola per l'ansia.
Era da tempo che sognavo di studiare con lui, precisamente dal momento in cui mi aveva confessato di non aver finito gli studi poiché costretto ad andare a lavorare. Volevo scoprire le sue potenzialità, di cosa fosse capace di fare e se fosse stato più bravo di me anche in quell'ambito. Biologia avanzata era la materia che avevano scelto i miei genitori sebbene sapessero della mia passione per lo sport, dato che il loro sogno era probabilmente vedermi con la divisa bianca del medico o con la cravatta di un avvocato di successo, speravano che quella materia potesse aprirmi la mente e che avrei cambiato strada, al contrario mi avevano portato ad odiare ogni tipo di scienza.
La vibrazione del mio cellulare mi fece ricordare della proposta che avevo appena mandato al biondino, che non tardò molto a rispondere così come io non tardai a visualizzare.
"Certo, non vedo l'ora di studiare spagnolo mi amor" lessi velocemente il messaggio e ruotai gli occhi ormai rassegnato dal suo modo di essere, allo stesso tempo però mi accorsi di aver stampato sul viso un eccessivo sorriso che mi fece sentire un perfetto idiota. Continuai a rileggere quel nomignolo che mi aveva affibbiato e pensai a quanto sarebbe stato bello sentire pronunciare una parola talmente dolce dalla sua voce rauca e profonda.
"Smettila di sbagliare materia di proposito, sai che è biologia" scrissi indifferente come se quel "mi amor" non mi avesse toccato minimamente.
"Lo so e spero di poter essere alla tua altezza Jungkook"
"Dobbiamo solo studiare insieme, nessuno è più bravo dell'altro... Scommetto che faremo pena entrambi"
"In caso possiamo sempre fare altro..." lessi e malgrado non potessi vederlo in viso, immaginai quel ghigno sul suo volto e quella voce provocatoria intento a fare allusioni.
"Buonanotte Taehyung" digitai tagliando corto senza però smettere di sorridere neppure per un secondo, mi resi conto che quella fu la nostra prima conversazione telefonica e nonostante fosse stata breve mi aveva reso felice, e lo ero ancora di più sapendo che l'indomani l'avrei rivisto.
"A domani mi amor" insistette nel chiamarmi in quel modo e probabilmente se l'avesse fatto ancora mi sarei persino abituato.
Posai il cellulare sul comodino e mi girai su un fianco coprendomi interamente col piumone, quella era stata senza dubbio una giornata impegnativa, avevo riscontrato problemi con il mio corpo perdendo così la possibilità di allenarmi con i miei compagni, avevo avuto un altro rapporto fisico con Taehyung, mi ero finto un imprenditore agli occhi di Mingyu e avevo risolto i disguidi con i miei genitori. Ero sollevato ma allo stesso tempo spaventato poiché alcuni problemi sembrano essere risolti mentre altri sembrano appena cominciati, tuttavia in quel momento presi coscienza dei miei obiettivi, dovevo superare quella maledetta biologia, prendere dei ottimi voti a scuola ed entrare in un prestigiosa università con una borsa di studio per poter finalmente rendere orgogliosi i miei genitori ma ancora più importante, dovevo stracciare i miei avversari durante gli allenamenti a scuola e infine vincere il campionato per poter rendere orgoglioso anche me stesso.
Spazio Autrice
BUON PRIMO NOVEMBRE, COME STATE? COME AVETE PASSATO HALLOWEEN RACCONTATEMI QUALCOSA. Io ho fatto un umile festicciola con i miei amici più stretti e indovinate? Si, mi sono travestita da winx nonostante i miei 20 anni wow che paura.
Che ne pensate della smut? Lo so che ne volete ancora e infatti sono qui per dire che sta per arrivare la loro primissima volta! E come sempre tiro il sasso e lancio la mano adios^
-Federica
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