26. Primo passo

Ero sempre stato dell'idea che mai nessuno avrebbe proposto una scommessa se non fosse stato sicuro di poterla vincere al novantanove per cento tuttavia in quel momento, quando sentii Taehyung pronunciare quelle parole, fui certo che non avesse alcuna intenzione di vincere. Era solo tanto intenzionato a farmi perdere completamente la testa e ci era riuscito talmente bene da farmi desiderare di perdere. Non avevo davvero voglia di fare qual giochino con lui ma avevo semplicemente voglia di scontare la mia penitenza.

Ovviamente in genere, per quanto competitivo fossi nella vita, non mi ritrovavo mai ad accettare delle sfide o delle scommesse della quale non fossi convinto di poter eccellere. Volevo sempre donare il meglio delle mie opportunità, farmi valere e mettere in mostra tutte le mie abilità migliori così come d'altronde avrebbe fatto chiunque, specialmente di fronte alla persona per cui si provava un interesse che era persino difficile da nascondere. D'altro canto però non ero neppure solito a sottrarmi dai confronti che mi si ponevano davanti, volevo in qualche modo superare me stesso e dimostrare di poter fare tutto nel giro che qualche tentativo e forse era proprio quello il motivo per cui riuscivo a trionfare in tutti i tipi di sport; mi era facile apprendere così come distinguermi dagli altri.

In quell'occasione tuttavia non volevo né vincere a tutti i costi come al mio solito e né sottrarmi da quel gioco, al contrario quasi paradossalmente ero solo bramoso di poter perdere. Quella sua proposta mi allettò in un modo particolare e al solo pensiero di poter mettergli le mani addosso e di poter gustare ogni parte del suo corpo, provocandogli così quel piacere a cui già da tempo stava aspirando, mi sentii bruciare dal desiderio.

Ero smanioso di perdere e arrivare al dunque di quell'accordo poiché ero impaziente di poter accontentare tutte le voglie di Taehyung che nel solo udirle, divennero anche le mie; ci ritrovammo a condividere quelle fantasie nella speranza che potessero prendere finalmente forma, diventando quindi parte di quella strana realtà.

Avevo chiaramente espresso il desiderio di non cedere ai suoi sfizi o di non donarmi subito a Taehyung eppure quella sua proposta mi allettò in un modo talmente particolare che non riuscii a sottrarmi. Era scontato che nessuno avrebbe mai accettato una scommessa di quella portata, almeno che non si volesse perdere e quello era naturalmente il mio obiettivo.

Volevo perdere per poi poter vincere qualcos'altro.

Ero convinto di quello che facevo e non mi sarei tirato indietro neppure dopo aver visto lo sguardo confuso e sorpreso di Taehyung, era stato lui a sfidarmi ma probabilmente non si aspettava da me una reazione del genere: colui che aveva rifiutato tutti i suoi baci adesso stava cercando di sbottonargli i jeans, senza neanche un pizzico di imbarazzo ma solo con una gran voglia di scoprirne di più. Non ero mai andato più in là dell'amicizia con un ragazzo e di conseguenza non mi ero mai spinto oltre il bacio, dunque i preliminari e il sesso con il genere maschile era un'esperienza del tutto nuova per me ma non volevo nascondere ancora per molto la tentazione e la volontà che sentivo dentro di me, tutte le volte che lui mi stava accanto e che mi stuzzicava.

La verità era che non avevo mai avvertito la voglia per i ragazzi prima di conoscere Taehyung e forse era proprio quel fattore a spaventarmi, da quando l'avevo incontrato e in seguito conosciuto mi sentivo terribilmente fuori dal normale poiché era insolito e soprattutto ambiguo svegliarsi un giorno e provare magicamente attrazione per qualcosa che non ti aveva mai attirato prima. Era difficile da spiegare: o Taehyung mi aveva completamente fottuto il cervello oppure fino di allora non avevo ancora scoperto la mia vera essenza, velando così la mia bisessualità e i miei veri interessi.

Taehyung faceva nascere e crescere in me desideri a cui non avevo mai aspirato prima, mi rendeva sguarnito ed esordiente in un mondo che avevo schivato e a cui mi ero sottratto per tutta la vita. Era come se riuscissi a vedere la vera assenza delle cose solo in quel momento che mi stavo per la prima volta affacciando ad una finestra che sino a quel momento era rimasta serrata a causa di un grande e pesante lucchetto.

Quella volta avrei voluto prendere io il comando della situazione e persino su di lui; ero desideroso di fargli provare tutto quello che lui riusciva a donare a me senza neppure sforzarsi più di tanto. Avrei voluto fargli uscire il cuore dal petto, volevo sentirlo battere forte e allo stesso tempo avrei voluto spezzargli il respiro cosicché avessi potuto constatare l'effetto che gli provocavo. Ancora di più però avrei voluto vederlo sottomesso ai miei gesti e difatti mi ritrovai a guardarlo dritto negli occhi, anche quando abbassai la zip dei suoi pantaloni.

"Jungkook..." sussurrò e non capii dove volesse arrivare quel suo richiamo, ad ogni modo però mi ritrovai ad interromperlo poiché non volevo parlasse. Nel giro di qualche secondo mi ero ripromesso di dovermi godere quel momento senza razionalità e così prima che me ne potessi pentire o ripensarci, cercai di sovrastarlo.

"Lasciami fare" dissi avvicinandolo maggiormente a me ma allo stesso tempo guidandolo verso la scrivania al nostro lato, lo feci poggiare su di essa cosicché avessimo potuto contare su quell'elemento nel caso la situazione avesse preso un'altra svolta. La mia mente non perdeva neppure un secondo in chiacchiere inutile bensì ero solito a vagare nelle mie fantasticherie sino ad arrivare ad idee impossibile, tuttavia quella volta le visioni che mi si presentarono davanti non solo erano tutte parecchio appetibili ma stranamente anche realizzabili.

Cominciai a baciarlo ripetutamente sul collo mentre con le mani strinsi il lembo della sua maglia per poterla abbassare cosicché potessi continuare a baciarlo un po' più in basso, fino a dove arrivava la sua pelle nuda. Per un secondo mi focalizzai sulle sue clavicole sporgenti e senza neppure rendermene conto, leccai la parte sporgente delle sue ossa riuscendo ad assaporare il suo sapore mieloso. Le mie narici furono intasate dall'odore forte del profumo che si applica ogni volta sui suoi indumenti ma che finiva sempre per mischiarsi anche con la sua pelle morbida. Nel frattempo con le dita vagai dal suo petto al suo basso ventre ma mi sentii dannatamente impacciato nel compiere quel banale gesto poiché sebbene con le labbra riuscissi ad essere impavido, con le mani risultai impacciato e quasi timido. Io non mi ero mai permesso di toccarlo in quella maniera prima di allora, a differenza sua che invece infilava sempre le mani dappertutto, anche senza il mio consenso. Pensai che fosse piacevole quella vicinanza ma più gli stavo accanto e più il suo corpo mi stuzzicava tutti i sensi, apparendo eccessivamente invitante sotto tutti i punti di vista.

Fermai un attimo tutte le mie movenze per poter osservare i dettagli del suo viso e vidi con piacere che teneva gli occhi chiusi, pensai a quanto bello fosse e a quanto io fossi fortunato nel vederlo in quelle condizioni: tanto vulnerabile e tanto remissivo a causa mia. Mi piaceva la maniera in cui reagiva ad ogni cosa che facevo e mi persi nel credere che tutto quello fosse reale, malgrado fossero passati già diversi giorni dai nostri primi e impavidi incontri, non mi capacitavo ancora del fatto che una persona come Taehyung potesse trovare piacere nel trascorrere del tempo con me. Peggio ancora quando mi ritrovavo a pensare che potesse davvero provare un interesse nei miei confronti.

I miei pensieri vennero interrotti da un gesto inaspettato di Taehyung poiché sebbene continuasse a tenere gli occhi chiusi, non perse tempo e mi attirò verso di lui, mettendomi una mano dietro la schiena. Quando però il nostro sguardo si scontrò, io non mi sentii più sicuro di nulla e mi incantai in quelle iridi scure, lasciando che finalmente mi baciasse di nuovo.

Non mi aveva neanche dato il tempo di sentire le sue labbra sulle mie che subito la sua lingua si scontrò in modo frenetico con i miei denti, il mio palato e con tutto quello che non riuscii più a sentire solo miei. La sua bocca mi apparì calda e umida e prese a baciarmi con un'irruenza che mi fece sentire partecipe di qualcosa e la nostra unione mi parve una dolce carezza sebbene aggressiva e quasi infuocata. Quel bacio aveva lo stesso sapore dell'ultima volta, era violento e caratterizzato da un impeto di desiderio incontrollabile.

Era come se stessimo aspettando quel bacio da tantissimo tempo e nonostante ci stessimo assaporando con una foga incontenibile sembrava che non ci bastasse mai. Era come se richiedessimo sempre qualcosa di più, eravamo insaziabili e incontrollabili ogni qual volta che ci ritrovavamo l'uno tra le braccia dell'altro e difatti nel giro di pochi secondi il nostro fiato si fece corto. Quel bacio stava prosciugando il nostro respiro così come tutte le nostre energie tuttavia non eravamo affatto intenzionati a volerci separare poiché ogni qual volta che ci abbandonavamo ai nostri desideri più profondi, finivamo per non riuscire a smettere.

Le sue mani scorrevano velocemente sul mio corpo, lasciandomi una sensazione di calore al di sopra dei vestiti e difatti senza rendermene conto, presi ad ansimare, rompendo così il silenzio che regnava tra di noi.

Taehyung mi morse il labbro prima di terminare il bacio e improvvisamente la sua calda lingua scivolò sulla mia mandibola per poi succhiare il lobo del mio orecchio, facendomi gemere ancora e ancora. Quel semplice gesto mi sembrò impossibile da sopportare e deglutii rumorosamente quando mi ricordai della mia iniziale intenzione: forse per la prima volta avrei voluto apparire forte ai suoi occhi e allo stesso tempo volevo essere io quello capace di dominare, per poterlo fare però avrei prima dovuto contenere le mie emozioni, motivo per cui cercai di mantenere un minimo di contegno nel tentativo che non mi vedesse sempre come quello fragile e condiscendente ai suoi tocchi. Mi spostai di qualche centimetro per evitare che continuasse con le sue provocazioni e colsi l'occasione di un suo inaspettato movimento per potergli infilare una coscia nel mezzo delle sue gambe semi aperte, potendo così percepire la sua protuberanza. Io fui parecchio sorpreso per quella sua eccitazione e allo stesso tempo, percepii lui irrigidirsi a quel tocco del tutto imprevisto.

Nonostante le nostre rispettive reazioni, non persi l'occasione per strofinarmi su di lui e nel mentre anche Taehyung riprese a baciarmi, quella volta però molto più lentamente e mi stupii del fatto che fosse ancora più eccitante dei precedenti e poi con un ultimo schiocco sulle labbra si allontanò.

"Quanto dovrò aspettare ancora?" bisbigliò colpendomi il viso con il suo respiro caldo e capii subito a cosa si riferisse.

A quelle parole decisi di non farlo più attendere e così immediatamente mi ritrovai ad accontentarlo, non perché me l'avesse ordinato lui bensì perché era una scelta che avevo già preso da qualche minuto. La verità era che avevo temporeggiato nel tentativo di comprendere se quell'atto potesse essere per noi giusto o sbagliato, alla fine però con tutti quei baci che ci eravamo dedicati non ero riuscito a comprendere un bel nulla così semplicemente seguii il mio istinto.

La cintura che circondava la sua vita era stata già sfilata da tempo così non mi rimase che toglierla definitivamente dai suoi pantaloni con un gesto veloce e dopo di che mi ritrovai anche a sbottonarli e a sfilarli del tutto. Abbassai la testa guardando il rigonfiamento all'interno dei boxer e mi ritrovai a deglutire come se avessi appena visto qualcosa di così invitante da non poterne fare a meno. Il suo membro era già duro e semi eretto malgrado non l'avessi ancora toccato, ero stupito ma anche tanto soddisfatto e così senza perdere altro tempo gli tolsi anche quella stoffa nera, che diventava sempre più stretta, liberando così la sua vigorosa erezione.

Quando trovai dunque il coraggio di abbassargli anche i boxer, afferrai il suo membro e percorsi tutta la sua lunghezza, accarezzandolo con un banale tocco. Quello che io però avevo ritenuto un semplice contatto, fece uscire dalla bocca di Taehyung un mugolio soffocato che mi diede subito piacere. In quell'istante alzai il viso per poterlo guardare e mi resi conto che stesse trattenendo il respiro così mi diedi finalmente una mossa.

Cominciai a procurargli quel piacere che mi aveva richiesto e mossi la mano su e giù, esercitando una leggera pressione con le dita e dando vita ad movimento ritmico che era solito ad avvenire durante una sega. Stranamente la situazione non mi mise a disagio, al contrario i suoi continui gemiti facevano crescere in me altri mille desideri e mi eccitavano più di quanto potessi immaginare. La mia mano continuò ad accarezzare il suo membro e usai il suo liquido seminale per lubrificare la punta e gran parte della sua lunghezza in modo che diventasse un gesto più fluido e scorrevole.

Tuttavia tutto quel ben di Dio non mi bastava più; volevo poter fare altro e portare Taehyung al suo limite poiché non volevo che quello fosse solo un bel ricordo, bensì un segno indelebile che mai avrebbe potuto lasciare la sua mente. Non ero talmente presuntuoso da poter credere di poter essere bravo sino a quel punto poiché non l'avevo mai fatto prima e difatti sin a quel momento, non avrei mai immaginato di poter fare o anche solamente di poter pensare una cosa di quella portata ma all'improvviso, mi ritrovai a desiderare di sentire il suo sapore e proprio per quella ragione, mi inginocchiai davanti a lui.

Nell'esatto instante in cui poggiai le ginocchia per terra capii di non potermi più sottrarre ma alzai lo sguardo voglioso verso di lui prima fare qualsiasi altra cosa; lo stuzzicai con gli occhi e lui fece lo stesso poiché naturalmente Taehyung conosceva già l'intento di quel mio gesto.

Senza alcuna esitazione lo presi in bocca nonostante non l'avessi mai fatto prima; staccai la spina del mio cervello e mi lasciai andare del tutto a preliminari che prima di allora mi erano solo stati dedicati. Ero sempre stato arrendevole sotto quel punto di vista, io mi ero ritrovato più volte a subire quelle attenzioni da parte di qualche ragazza ma mai ero stato io, in prima persona, ad eseguire quell'atto che mi diede un impensabile brivido di appagamento.

Mi ritrovai a baciarlo, a succhiarlo e a leccarlo con una lentezza straziante; in quel momento semplicemente cercai di fare del mio meglio, da una parte godendomi la sua lunghezza all'interno della mia bocca e dall'altra, provando a compiacerlo il più possibile.

Lo sentii ansimare sempre più affannosamente e il mio cuore ricominciò ad avere i battiti accelerati quando Taehyung, tra un gemito e l'altro, sussurrò il mio nome. Mi staccai istintivamente poiché mi venne spontaneo fare un sorriso e difatti colsi quel breve attimo per riprendere fiato, d'altro canto però i continui versi che uscivano dalla sua bocca, mi spronarono a continuare e così tornai su di lui. Subito ripresi a leccare e a giocare avidamente con quel membro in grado di provocarmi un'inspiegabile e bizzarra ebbrezza che non potei negare mi piacesse, nel giro di qualche secondo infatti dovetti ammettere a me stesso che quel contesto ma soprattutto quella determinata posizione, mi compiacque come poche cose nella vita.

Mi ritrovai a ruotare la lingua intorno la sua punta si o a quando non sentii la mano di Taehyung intrufolarsi tra i miei capelli; li strinse forte ma li tirò senza farmi male e tramite quell'agevole mossa, mi invase nuovamente la bocca. Mi costrinse ad ingoiare ancora la sua erezione ma quella volta fu lui a dettare il ritmo che più gli piaceva.

In un certo senso mi sentii appagato poiché il solo pensiero che in quel momento lui stesse godendo grazie a me, mi fece sentire quasi importante, ragion per cui avrei continuato ancora per molto se solo non avessi cominciato a sentire dolore alla mascella.

Ora era lui a muoversi e a spingersi dentro la mia bocca mentre io rimasi quasi inerme, sotto i suoi desideri.

"Sei bravo" si complimentò, osservandomi dall'alto mentre non smise neppure per un attimo di venirmi incontro con il bacino. "Guardami negli occhi adesso" sussurrò ancora con un tono che mi parve autoritario e in quell'istante mi ritrovai a pensare che malgrado le mie iniziali intenzioni, Taehyung finiva sempre per avere l'ultima parola e per comandarmi a bacchetta.

Feci come mi aveva ordinato perché lo trovai estremamente sexy e anche perché morivo dalla voglia di ammirarlo mentre lo spingevo al suo limite, difatti poco dopo si ritrovò costretto ad inarcare la schiena e con un'ultima spinta, buttò la testa all'indietro, beandosi di quell'orgasmo che gli avevo appena procurato. Il suo corpo venne travolto da leggeri spasmi e lievi tremori dovuti probabilmente dall'eccessivo piacere a cui era stato sottoposto mentre nel suo viso comparve un'espressione di completa goduria che mi fece sentire compiaciuto come mai prima di allora.

Taehyung mi venne dritto in gola e mi sforzai di ingoiare quel sapore amaro mentre lui si accasciò definitivamente sulla scrivania. Il suo respiro era affannato così come il mio ma al contrario di me, lui si prese tutto il tempo per riprendersi da quel godimento mentre io dovetti ripulirmi la bocca dal suo liquido, sebbene fossi fiero di ciò che avevo fatto.

"Cazzo mi sento rinato" mi sorrise pronunciando quelle parole senza nemmeno un pizzico di vergogna mentre ed io mi rialzai, cercando di non far trasparire quel sentimento di orgoglio che provavo, visto che non volevo scoprisse che lui fosse il primo per cui mi ero inginocchiato o che quello fosse stata per me, il primo preliminare che facevo ad un ragazzo. "Ho sognato le tue labbra intorno a me sin dal primo giorno" confessò senza ritegno e immediatamente le mie guance diventarono rosse per la vergogna.

Possibile che il post pompino fosse addirittura più imbarazzante dell'atto stesso?

Sebbene le sue parole mi crearono un leggero disagio, proveniente dalla mia timidezza, non potei negare che mi fece anche tanto piacere scoprire che avesse avuto quell'imminente pensiero su di me. Mi aveva fatto comprendere più volte, sia con i gesti sia attraverso le sue esclamazioni, che fosse realmente interessato a me a livello sessuale ma la mia paura più grande non era di certo riferita a quella visione, al quanto evidente. Non discutevo sul fatto che provassimo entrambi una passione e una complicità tale da farci sentire vicini e tanto simili, come se ci conoscessimo da una vita intera o ancora peggio che non ci conoscevamo affatto ma che eravamo comunque consapevoli di essere destinati all'unione. Era qualcosa che a parole non potevo spiegare ma la cosa che più mi preoccupa era il suo carattere e i miei timori più grandi verso tutta quella situazione; sebbene ci piacessimo a vicenda non riuscivo a intravedere nessuna luce o alcun futuro per noi.

Eravamo tanto vicini fisicamente ed ero quasi sicuro che avremmo finito per diventarlo ancora di più dopo quello che avevamo fatto quel giorno, tuttavia lo sentivo anche tanto lontano al livello sentimentale. Io sentivo di star guidando con un piede sull'acceleratore e con una marcia sin troppo alta, al contrario Taehyung pareva non voler neppure togliere la presa dal freno a mano. Non eravamo compatibili sotto quel punto di vista e avevo quindi paura di non riuscire a sbloccare le sue emozioni, lasciarlo trasportare da ciò che realmente sentiva dentro di sé e magari anche verso di me.

Ero desiderio di potergli chiedere cosa provasse in quel momento, se fosse felice o se avesse provato qualcosa per me, oltre naturalmente il piacere evidente che aveva anche dimostrato abbastanza. Malgrado le mie intenzioni però non avrei mai voluto risultare pesante, almeno non dopo quello che avevo fatto per lui, così semplicemente cercai di continuare quel gioco di sfide, visto che ormai avevo imparato a conoscere quella parte sfacciata di Taehyung.

"Allora spero che tu possa ricambiare il favore al più presto" mormorai riferendomi chiaramente a quel preliminare e mi avvicinai a lui, che si era già rivestito.

"Sai in realtà pensavo che l'avrei fatto io il primo passo" ammise scrollando le spalle. "Mi hai stupito Jungkook" continuò serio, guardandomi negli occhi. "Fingi tanto di essere un santarellino ma lavori in uno strip club e poi me lo suc..." gli misi una mano sulla bocca per evitare che lo dicesse ad alta voce e che continuasse ad usare quei termini volgari che non mi appartenevano e che dunque mi mettevano a disagio. A quel gesto vidi gli occhietti di Taehyung ridursi in una piccola e sottile linea in contrasto con le sue guance, che si riempirono proprio come era solito a fare un pezzo di pane durante la lievitazione: erano quelli gli elementi che caratterizzano un suo sorriso sincero e fu proprio quello che gli spuntò in quel momento e difatti mi ritrovai a dover togliergli la mano dal viso, per poterlo ammirare meglio.

"C'è forse qualcos'altro che dovrei sapere?" domandò curioso, assottigliando lo sguardo e prendendomi poi per il polso mentre io mi ritrovai a ragionare su ciò che mi aveva appena detto; ero parecchio timido a parole ma in quel periodo le mie azioni si contrapponevano spesso alla mia visione delle cose, riuscendo persino a stupire me stesso.

"Si" gli dissi prendendolo per le spalle e scontrando il mio petto contro il suo. "Non ti sopporto" bisbigliai ma lui si sporse verso di me e mi rubò un veloce bacio a stampo.

"Stasera aspettami, perché ti vengo a prendere" disse ad un tratto mentre si spostò per potersi sedere sulla sedia di fronte la sua scrivania. Una volta comodo, allungò la mano verso un cassetto e dall'interno prese un pacchetto di sigarette.

"No, ho bisogno di dormire e se mi vieni a prendere sono sicuro che non chiuderò occhio" dissi poggiandomi proprio di fronte a lui dato che in quella stanza, solitario com'era, vi era soltanto una sedia.

"Perché poi per tutta la notte non riesci più a toglierti il mio bel visino dalla mente o perché pensi che finiremo per scopare in macchina?"

"Un'altra battuta del genere e ti faccio del male" a quel mio avvertimento sgranò gli occhi e fece un versetto di paura, fingendo così di essere preoccupato. "Sono stanco e devo dormire se voglio vincere il campionato" cercai di spiegare. "Tra pochi giorni cominciano gli allenamenti a scuola" continuai a parlare mentre Taehyung con il volto prese ad annuire e nel frattempo con il pollice fece roteare la rotellina dell'accendino, avvicinando poi la sigaretta, già posizionata sulle labbra, alla fiamma. Mi persi ancora una volta ad osservarlo ma quando aspirò lo trovai così maledettamente sensuale che dovetti guardare altrove per poter riprendere la convenzione. "Per questo motivo preferirei che non mi venissi più a trovare senza preavviso" gli dissi a malincuore, considerato che per me le gare erano molto importanti di qualsiasi altra cosa, ragion per cui non potevo permettermi nessuna distrazione tra i piedi.

"E perché mai?" domandò quasi arrogante.

"Perché io non vengo a fare irruzione nella tua azienda quando ne ho voglia quindi anche tu devi fare lo stesso" mi imposi.

"Va bene, non arrabbiarti" si affrettò a dire, allungando la mano.

"Che c'è?"

"Dammi il tuo telefono"

"No, non mi fido di te"

"Allora vuol dire che lo cercherò io" disse tenendo la sigaretta, leggermente già consumata, stretta tra le labbra mentre allungò le mani sulle mie cosce. Subito mi dimenai ma lui continuò a vagare in cerca del mio cellulare quando in realtà capii che fosse solo un pretendo per palparmi il culo.

"Smettila, ecco prendi" dissi arrendendomi e porgendogli il mio telefono già sbloccato.

Non sapevo cosa stesse facendo ma potei tranquillamente immaginare che stesse per memorizzarmi il suo numero e senza un apparente motivo mi sentii emozionato. Ad un certo punto però lo vidi distanziarsi dallo schermo e sorridere dolcemente.

"Mi spieghi che diamine stai facendo?"

"Mi sto solo scattando una foto da mettere nel mio contatto, così quando mi manderai un messaggio, guarderai il mio splendido visetto" mi informò e ruotai semplicemente gli occhi dato che ormai non avevo più parole per descrivere quanto fosse egocentrico e vanitoso.

"E perché dovrei scriverti scusa?"

"Per qualsiasi cosa Jungkook" tornò serio e il fatto che avesse pronunciato il mio nome me lo confermò. "Non fare il finto forte con me perché so che ti sono mancato" continuò puntandomi un dito e guardandomi negli occhi. "E poi posso dirti la verità?" chiese ancora aspettando il mio consenso, difatti riprese a parlare solo quando annuii. "Non mi piace il posto in cui lavori e non lo dico perché è un club ma perché è lontano da casa tua ed è sempre notte fonda quando finisci"

"Ti stai preoccupando per me?" gli chiesi ridacchiando.

"No, è solo che la notte non riesco a dormire sapendo che sei solo per le strade di Busan, capisci che potrebbe succedere qualsiasi cosa?" a quella sua affermazione lo guardai teneramente, le sue parole mi parvero dolci probabilmente perché non avevo mai ricevuto certe attenzioni da qualcuno, considerato che nemmeno i miei genitori mi rivolgevano preoccupazioni di quel genere.

"Non voglio cambiare lavoro, mi trovo bene e poi ho un taxi personale adesso" dissi ironico, riferendomi naturalmente a lui.

"Ma rifiuti che ti venga a prendere"

"Taehyung solo per questa volta ok?" tornai serio. "Lo sai che mi fa piacere vederti" confessai poiché non volevo ferirlo a causa di quel rifiuto.

"Come vuoi" mi disse accondiscendente e porgendomi il telefono, una volta tornato nelle mie mani andai subito a controllare la rubrica per vedere la foto che si era scattato tuttavia quando lessi il nome con cui si era memorizzato, mi bloccai un attimo. Aveva scritto "Taetae" con l'aggiunta di due cuoricini rossi e mi resi conto ancora una volta quanto in realtà quel biondino fosse romantico ed estremamente carino, decisamente l'opposto di quello che voleva far credere agli altri.

"Scrivimi per farmi sapere quando hai tempo per studiare letteratura" esclamò distratto, cambiando argomento.

"Era biologia"

"Si, è lo stesso" disse sventolando una mano, facendomi ridere.

In quell'instante mi chiesi se avessi fatto bene a chiedere il suo aiuto: Taehyung mi sarebbe davvero servito per studiare o avrei colto quell'occasione solo per trascorrere altro tempo con lui?

Non potevo ancora saperlo e malgrado avessi fiducia in lui e nella mia scelta non trovai una risposta. Mi aveva fatto piacere il fatto che avesse accettato nonostante i suoi mille impegni ed ebbi come l'impressione che avrebbe fatto di tutto pur di aiutarmi, così come fece con il lavoro. Sapevo di poter contare su di lui e quella mia convinzione venne rafforzata dalla sua precedente confessione: aveva ammesso di stare in pensiero per me e tramite quelle parole riuscii a comprendere il motivo per cui mi venne a prendere al locale. Temeva che mi succedesse qualcosa ma io al contrario, mi ritenevo abbastanza grande e responsabile per poter gironzolare in giro senza la compagnia di qualcuno, era scontato il fatto che mi piacessero le attenzioni che mi riservava e che mi piacesse trascorrere il tempo con lui tuttavia a malincuore mi ritrovai a dover rifiutare il suo autoinvito. Non potevo permettermi di stare male, soprattutto ora che avrei dovuto affrontare gli allenamenti e combattere contro Jin e Namjoon per la medaglia che ero intenzionato a ricevere; avevo bisogno di vincere per poter partecipare al campionato e per potermi confrontarmi con dei veri professionisti, in maniera tale da constatare il mio attuale livello.

"Ora è meglio che io vada" dissi tranquillo poiché avevo bisogno di tornare a casa, lavarmi, trovare un posto per custodire il mio nuovo dipinto, realizzato da Taehyung e infine avrei dovuto prepararmi per andare a lavoro. Il giorno prima il mio capo mi aveva avvisato di andare al locale qualche ora prima del solito poiché ci sarebbe stata una riunione con tutti i dipendenti e di certo io non volevo arrivare in ritardo o addirittura mancare.

"Ti accompagno allora" a quel punto si alzò dalla sedia e mi mise una mano sulla schiena per portarmi fuori dall'edificio. Raggiunta l'uscita mi venne istintivo fare un piccolo inchino per poterlo salutare tuttavia mi fermai in tempo, come a mezz'aria e così ci ritrovammo a ridere insieme dalla mia goffaggine e dopo di che lo salutai.

"Fai attenzione, mi raccomando" disse riferendosi sicuramente al lavoro. "Aspetta non mi saluti con un bacio?" domandò dolcemente come colto da un'improvvisa illuminazione mentre io mi presi qualche secondo per riflettere sul da fare. Taehyung d'istinto chiuse gli occhi e così subito mi avvicinai a lui per potergli afferrare il mento e per farlo poi voltare dall'altro lato, cosicché io potessi poggiare le mie labbra sulla sua guancia.

Non eravamo fidanzati giusto? Perché mai avrei dovuto baciarlo in bocca? Dopo quelle mie constatazioni e dopo essermi beato della sua reazione, mi incamminai e lo salutai con un gesto della mano e con un'espressione seria in viso, al contrario però in quel momento il mio cuore sorrideva come non aveva mai fatto prima.

Taehyung's pov.

Un bacio sulla guancia.

Jungkook mi aveva davvero lasciato con un bacio sulla guancia dopo quello che aveva fatto all'interno del mio studio. Pensai di dover perdere le speranze con lui poiché provare a capirlo era un'impresa letteralmente impossibile. Sospirai e alzai gli occhi al cielo prima di rientrare in azienda, cercando dunque di non pensare a tutte le volte che aveva evitato i miei baci o a tutte le volte che mi aveva rifiutato come se non gli piacessi abbastanza.

Era difficile rimanere al passo di Jungkook poiché pareva cambiare idea o opinioni nel giro di qualche minuto ed era in grado di mandarmi in confusione come nessuno era mai riuscito a fare. Durante il tragitto per tornare nello studio, mi concentrai su ciò che accadde quel pomeriggio ma non solo non riuscii a metabolizzare ma non potei nemmeno credere che una persona tanto timida e chiusa in se stessa, avesse potuto compiere quel gesto tanto inaspettato, a causa di una semplice sfida che era nata per scherzo.

Era da settimane ormai che continuavo a pensare al suo corpo su di me e come avevo detto a lui, avevo sognato le sue labbra attorno al mio cazzo sin da primo giorno che lo incontrai, era strano da dire ma mi aveva colpito talmente tanto da farmi tornare ragazzino. Generalmente io preferivo sempre andare al sodo della situazione; non amavo moltissimo i preliminari ma quello fu senza dubbio il migliore che avessi ricevuto in tutta la mia vita e fu soddisfacente come una vera e propria scopata.

Avevo immaginato spesso una visione di quel genere ma la verità era che la realtà fu addirittura migliore di tutti i sogni che avevo immaginato ad occhi aperti; prima di allora non avevo mai pensato che del semplice sesso orale potesse essere così bello e soprattutto così appagante.

Rientrando nel mio ufficio mi scompigliai i capelli e provai a focalizzarmi su altro, prima che con il solo ricordo mi ritrovassi ancora una volta eccitato a causa sua. Nel giro di qualche secondo mi venne un'idea che mi parve elettrizzante e difatti, prima che sfumasse in qualche modo, presi il telefono dalla scrivania e senza pensare alle conseguenze o alle avvertenze che mi erano state fatte, digitai il numero di Jimin e lo chiamai. La sua voce risuonò squillante come sempre ma non gli diedi il tempo di parlare a lungo poiché lo interruppi, porgendogli una domanda per me di fondamentale importanza.

"Jimin, ti va di andare allo strip club stanotte?"

Spazio Autrice

Buonaseraaa amici come state?? voglio sentire applausi, vedere coriandoli e complimenti dal momento che sono tornata ad aggiornare regolarmente!! sono molto fiera in questo periodo ma vorrei anche un feedback da parte vostra.

Se vi sta piacendo la storia in generale e cosa ne pensate dei taekook? e soprattutto vorrei sapere se vi piace il mio modo di scrivere e se è stato di vostro gradimento la smut perché per me è importante.

Per il resto mi chiedevo anche MA VOI preferite Dynamite, Butter o permission to dance?? perché giuro che per me è letteralmente impossibile sceglierne una so let me know.

ORA VI LASCIO CI VEDIAMO AL PROSSIMO AGGIORNAMENTO e chissà cosa succederà all'interno dello strip club ^.^ (in tutto questo Jungkook e Jimin non si sono ancora conosciuti ops)

-Federica

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