76. Le Mie Ultime Note

Pov Rachel
Rachel:"Erik!?"
Mark staccò la mano dalla bocca di Hurley ed entrambi tirarono un sospiro di sollievo.
Mark:"ehy Erik! Cosa ci fai qui?" parlò il capitano accogliendolo con un sorriso.
Erik:"mi hanno chiamato per delle questioni personali e siccome ero di passaggio, ho pensato di venirvi a salutare"
Più lo guardavo più mi sentivo male. Nella mia testa riaffiorò il ricordo della telefonata nella quale lui mi aveva lasciata. Avrei voluto porgli tutte le domande che quel giorno al telefono lui non mi aveva lasciato fare; sola sul tetto della scuola, con il vento che mi scompigliava i capelli e mi asciugava le lacrime.

Ad un tratto lui girò la testa e spostò lo sguardo sui miei occhi.
Mark:"hai fatto bene e visto che ci sei, che ne dici di gioc-"
Senza accorgermene mi trovai a terra, interrompendo Mark. Appena i miei occhi si scontrarono con quelli di Erik, tutte le mie forze mi abbandonarono e le gambe cedettero.
Subito mi soccorse Jude che mi affiancò.
Erik:"eccola qui la nuova coppia. Non hai perso tempo dopo che ti ho lasciato" disse disgustato.
Continuavo a guardarlo stupita, quasi non lo riconoscessi.
Rachel:"cosa stai dicendo Erik?"
Erik:"hai capito benissimo. Io ho sempre pensato ti dispiacesse, che ti sentissi ferita... Nei giorni successivi continuavo a pentirmi di quello che avevo fatto a te e a noi. Invece tu non hai avuto problemi a girare pagina e vivere la tua vita con qualcun altro.
Se solo avessi saputo prima che razza di persona sei, non avrei perso tempo con te!" urlò lui infuriato.

Io non riuscivo a fare nulla. I suoi occhi mi fissavano e la rabbia intrisa al loro interno mi intimoriva. Le parole che pronunciava, mi colpivano al cuore come mille lame, mentre l'immagine positiva che avevo su di lui si faceva sempre più lontana.
Erik:"perché mi fissi senza dire nulla? Reagisci così come hai fatto con la nostra relazione!" mi incitava lui.
Non riuscivo più a sopportare le sue parole così lasciai rispondere alla mia rabbia: mi alzai e mi posizionai davanti a lui.
Rachel:"si può sapere che cosa ti prende!? Sai benissimo che ti ho pregato fino alla fine di non lasciarmi sola! Sei tu che hai interrotto la chiamata! Dovrei essere io a urlarti contro chiedendo spiegazioni!
Mi hai lasciata tu perché credevi di non essere adatto a me! Mi hai lasciata dicendo che altrove avrei trovato qualcuno che avrebbe saputo rendermi più felice di te! Perché ora che sono felice ti lamenti!?" gli urlai di rimando.
Erik:"stavo male, Rachel! Che altro potevo dirti!? Ci sentivamo solo qualche volta per telefono perciò ho interrotto la nostra relazione! Ma non avrei mai pensato che la stessa ragazza che diceva di amarmi, si sarebbe trovata qualcun altro dopo poco tempo! Perciò dimmi, cara Rachel: ti sei divertita a vivere la tua gioiosa vita calpestando la nostra relazione? Sei contenta ora!?" mi disse avvicinandosi sempre di più a me. Poi, in uno scatto improvviso, mi tirò i capelli facendomi piegare la testa all'indietro. Io urlai dal dolore ma lui non si scostò, continuando a tirarmeli.
Mark:"Erik fermati!" urlò agitato il capitano, ma lui sembrava non sentire.
Jude:"ORA BASTA ERIK!"
Jude si frappose tra noi e allontanò l'americano da me con una spinta. Erik perse l'equilibrio, ma prima di cadere a terra, afferrò il mio braccio trascinandomi con sé. Jude, grazie ai suoi riflessi, riuscì a prendermi in tempo mentre Erik cadde a terra.
Jude:"tutto bene?"
Io mi massaggiai la testa e annuii. Il capitano nel frattempo si avvicinò ad Erik per aiutarlo, ma lui si rimise in piedi da solo e scattò verso Jude con un pugno in aria.

Pov Cristal

Tempo prima

Dopo essermene andata dal campo da calcio scolastico, decisi di andare a casa e chiudere questa giornata.
Mentre camminavo mi venne in mente il ragazzo incappucciato che incontrai qualche giorno fa al parco.
Continuavo a chiedermi chi fosse e quanto tempo passerà prima di incontrarlo di nuovo, perché è certo che un giorno ci rincontreremo.
Da giorni però continuo a interrogarmi sul mio futuro e su come mi devo comportare per evitare la peggior fine.
Ad un tratto sentii il bisogno di tornare in quel parco, così affrettai il passo, tornai a casa, appoggiai la cartella e mi diressi immediatamente in quel posto. Non sapevo nemmeno io il motivo, ma esattamente come la scorsa volta, ne sentii il bisogno.

Arrivai all'entrata con il fiatone per il passo accelerato. Mi addentrai nel parco guardando la gente intorno a me e subito ricordai le parole del ragazzo.

"no, non credo propio che tu voglia essere l'artefice delle loro morti"

Come se le avesse pronunciate in quello stesso momento ad alta voce, puntai lo sguardo alla panchina tra la luce e l'ombra, sotto l'albero infondo al parco. Ma non c'era nessuno lì.
Stavo per voltarmi e tornare a casa, quasi delusa per non averlo trovato lì, ma allo stesso tempo sollevata, quando un raggio solare illuminò un oggetto sulla panchina, facendolo luccicare.
Mi avvicinai lentamente, coprendomi lo sguardo con una mano per evitare di accecarmi, mentre la testa iniziava a pulsare. Una volta lì indietreggiai intimorita; infilzato nello schienale della panchina usurata, c'era un pugnale la cui lama luccicava alla luce del sole. Da esso, appesa con un filo, pendeva la pietra rossa.

"Ogni tua azione peserà sul tuo futuro e in quanto mia preda, ti seguirò sempre aspettando il momento giusto per attaccare.
È un vero peccato che una ragazza così bella debba morire, ma è il destino che spetta a quelli come te e a tutti quelli che ti aiuteranno.
Non avrò pietà per nessuno..."

In preda al panico iniziai a correre e uscii dal parco dirigendomi a scuola, pregando che non sia successo nulla ai miei amici. Se fosse successo qualcosa a loro, non me lo sarei mai perdonato.
Correvo velocemente senza mai fermarmi e più volte persi quasi l'equilibrio a causa del forte mal di testa. Correvo, lottando fra il dolore e la stanchezza.
Dopo qualche minuto vidi il cancello della Raimon Junior High.

CJ:"credi davvero di poterli proteggere?"

Arrivata davanti all'entrata mi fermai di colpo e sbiancai.

Cristal:"CJ!?"
CJ:"ti sono mancata?"

Ingoia a fatica la saliva e cercai di calmarmi.

Cristal:"se ti dico di no, ti offendi?"
CJ:"sapevo che sparire non ti avrebbe fatto bene; cretina sei e cretina rimani"
Cristal:"che fine avevi fatto?"
CJ:"mi sono presa una lunga vacanza"
Cristal:"non scherzare! Perché sei sparita per tutto questo tempo?"
CJ:"pensavo non ti mancassi"
Cristal:"CJ!"

La testa cominciò a martellare finché il dolore divenne insopportabile. Varcai il cancello barcollante, appoggiandomi poi al muretto con la schiena.

CJ:"come sei debole... Mi chiedo come tu abbia continuato a vivere fino ad adesso..."
Cristal:"CJ!"
CJ:"ma guardati... Credi davvero di poter difendere i tuoi amici, quando l'unica ad aver bisogno d'aiuto qui sei tu? Sciocca!"
Cristal:"non è vero! Posso difenderli"
CJ:"ah si? E come? Ti hanno sempre protetto gli altri, fin da quando eri piccola. Tu non sai cosa significa trovarsi davanti a un pericolo, ad avere alleati, a riporre fiducia nelle persone che hanno sempre cercato di proteggerti; hai litigato con i tuoi genitori, aggrappandoti alla tua ultima speranza: tuo fratello. E ora lui dov'è?
Ti ha abbandonata, così come tu hai abbandonato i tuoi genitori, giocando alla vittima. Se continui così non farai altro che trascinare con te i tuoi amici verso una rovinosa fine"

Portai le mani alla testa e scivolai con la schiena contro il muretto, sedendomi a terra.
Cristal:"basta... Ti prego, CJ..." dissi con un fil di voce, prossima ad un pianto. Lei però non ascoltò le mie preghiere e si mise a ridere.
CJ:"e hai il coraggio di negare la tua debolezza? Credi davvero che le tue lacrime saranno in grado di fermare tutto questo!? Credi che il tuo nemico si compassionerà davanti alla tua debolezza!? Con quale faccia dici di poter difendere le persone accanto a te!!?"

In quel momento sentii la voce ci Rachel richiamarmi correndo verso di me, interrompendo fortunamente la voce di CJ, ma io non osai alzare la testa. Sentii Rachel fermarsi a pochi passi da me e subito dopo parlò Hurley.
Hurley:"Cristal! Che succede?"
Io non risposi.
Rachel:"di solito succede... Quando è vicino alla pietra"
Hurley:"perciò mi state dicendo che i cattivi sono vicino a noi!?"
Subito dopo riconobbi pure la voce di Caleb.
Caleb:"I cattivi... Non siamo in un fumetto. Però se Cristal reagisce così, sicuramente sta succedendo qualcosa"

Avrei tanto voluto parlare ma la voce non accennava ad uscire. Ogni mio tentativo veniva annullato dalla risata di CJ che riempiva la mia testa e copriva i miei pensieri.
Ad un tratto sentii dei passi e cominciai a pensare al peggio. Pensavo fossero solo una mia immaginazione, ma quando i miei amici si guardarono tra di loro ansiosi, capii che una delle mie più grandi preoccupazioni stava diventando realtà.
Man mano che i passi si facevano più forti, dentro di me iniziai a provare un grande senso di colpa. Per qualche ragione pensai che quei passi appartenessero al ragazzo che incontrai tempo fa al parco e subito mi tornò in mente la pietra rossa appesa al coltello conficcato nella panchina di poco prima.
Iniziai a incolparmi per non aver detto a nessuno del mio incontro. Iniziai ad agitarmi non sapendo quali saranno le imminenti conseguenze delle mie azioni. Iniziai ad immaginarmi un orribile futuro.
Poco dopo i passi si fermarono e sentii Rachel esclamare un nome.
Rachel:"Erik!?"
A quel punto, sorpresa, alzai leggermente la testa per guardare, ma la luce del sole mi impediva di vederlo con chiarezza in faccia. Vedevo gli altri parlargli con un grande affetto mentre Rachel sembrava aver visto un fantasma. Capii subito il motivo di quella sua reazione. Volevo appoggiarla, farle sentire che c'ero, ma riuscii solo a pronunciare il suo nome in un sussurro che lei ovviamente non sentì.
Mentre parlavano, sentivo nell'americano un'aura diversa da quello che di solito porta la presenza di Erik. L'aura gioiosa e lucente era stata sostituita da qualcosa che assomigliava più alla rabbia e al disprezzo.
Per qualche ragione, la tranquilla chiacchierata che si stava svolgendo davanti a me tramutò in un acceso scontro verbale tra Erik e Rachel, dopodiché si passò alle mani.
L'aura intorno a Erik di fece sempre più potente tant'è che mi sentii schiacciare da essa; l'aria intorno a me scomparí e tutto si fece più piccolo. Mi sentii soffocare e vedere i miei amici litigare tra di loro non mi aiutava a sentirmi meglio. La testa cominciò di nuovo a farmi male e di conseguenza strinsi tra le mani l'erba del prato su cui ero seduta per non urlare. Cominciai a sudare mentre tutto intorno a me girava. Chiusi gli occhi, ma non mi aiutò affatto.

CJ:"ora che ti prende? I tuoi amici si stanno picchiando e tu te ne stai qui a fare cosa? Mentre tu pensavi a fare la vittima, loro ti hanno cercato per tutto il pomeriggio perché erano preoccupati per te. Il minimo che tu possa fare è aiutarli, ma a quanto pare non ti importa"
Cristal:"z-zitta..." sussurrai con un filo di voce.
CJ:"dicevi di volerli proteggere ma se non sai nemmeno fermare un loro litigio a causa di un piccolo dolore alla testa, è meglio che ti arrendi e rinunci.
La loro vita è nelle tue mani, ma riuscirai a portare avanti un tale peso? Io non credo proprio. Non vorrei essere nei loro panni e quasi mi dispiace che la loro vita dipenda da una persona che non è nemmeno in grado di alzarsi e affrontare i suoi problemi"
Cristal:"HO DETTO BASTA, FERMATI!" urlai alzandomi di scatto, guardando dritto davanti a me; Erik stava correndo verso Jude, pronto a tirargli un pugno. Axel e il capitano si mossero nello stesso momento per fermarlo ma nessuno dei due sarebbe arrivato in tempo. Fu proprio quando mi ero già immaginata il pugno di Erik toccare la faccia di Jude che arrivò il nostro salvatore. Un ragazzo dai capelli blu comparve all'improvviso e con grande velocità si mise davanti ad Erik, fermando il suo pugno con una mano. Per evitare che potesse scattare un'altra volta, ruotò il braccio dell'americano e lo fermò contro la sua stessa schiena.
Noi tutti rimanemmo allibiti.
Etik:"ehy, mi stai facendo male, lasciami!"
Il blu strinse ancora di più la presa.
Hurley:"t-tu sei..." provò a parlare Hurley ancora scosso. Il ragazzo dai capelli blu si girò verso di noi e si presentò:
"Hector Helio, è un piacere rivedervi ragazzi"

Dopo aver sentito quel nome, i ragazzi si ripresero.
Mark:"n-non ci credo, Hector! Cosa ci fai tu qui?"
Hector:"sono qui per lo stesso motivo di Erik. Un'associazione ci ha chiamati qui in Giappone per... Delle questioni. E visto che mi trovavo da queste parti ho pensato di venirvi a salutare"
Jude fece un passo indietro e piegò leggermente la testa.
Jude:"grazie"
Hector:"ho sentito una ragazza urlare, altrimenti non sarei intervenuto in tempo. E a giudicare dalla faccia, credo che sia stata tu"

Hector aveva lo sguardo fisso sui miei occhi aspettando una risposta, che io non gli avrei dato siccome non sapevo come reagire. A salvarmi fu Rachel che si fiondò su di me per rinchiudermi in un abbraccio.
Rachel:"Cristal... Stai bene?"
Io non le risposi ma la strinsi di più a me, evitando di guardare Hector. Quando Rachel si staccò da me, mi sorrise con gli occhi lucidi e poco dopo, si radunarono intorno a me tutti gli altri. Iniziarono a parlarmi di qualcosa che io però non sentii, troppo occupata ad osservare i movimenti di Hector; egli infatti si avvicinò all'orecchio di Erik e gli disse qualcosa. Poco dopo il blu lasciò la presa e l'americano, con un ghigno sul volto, sparì.

Rachel:"comunque, sei sicura di stare bene? Ti abbiamo cercata dappertutto e quando ti abbiamo trovata..."
Caleb:"sembravi un cadavere ambulante"
Hurley:"ma insomma! La delicatezza!"
Cristal:"s-sto bene, non vi preoccupate"
Axel:"questa è l'unica cosa che non ci puoi chiedere. Ci preoccupiamo sempre per te, altrimenti non saremo qui" mi disse lui con un sorriso che io ricambiai.
Jude:"quello che è successo prima a Cristal, non può essere dato dalla pietra rossa. Quando è entrato Erik, abbiamo appurato che non c'è nessun portatore qui in giro. A meno che non sia nascosto qui da qualche parte... Ma per ora siamo al sicuro" ragionò lui.

I ragazzi parlavano tra di loro e nessuno sembrava essersi accorto della scomparsa di Erik. Avrei voluto farlo notare, ma anche se non guardavo direttamente negli occhi Hector, il suo sguardo mi opprimeva facendomi sentire sempre osservata.
Ad un tratto il blu parlò, interrompendo i nostri discorsi.
Hector:"ehy Mark, siccome è passato tanto tempo dall'ultima nostra partita, che ne dici di sfidarci?"
Il capitano lo guardò un po' confuso all'inizio, ma infondo stavamo parlando di Mark Evans perciò non perse tempo a sfoggiare il suo sorriso e ad accettare.
Mark:"lo sai, non mi tiro mai indietro davanti ad una sfida!"
Hector si avvicinò a noi e guardò con sfida Mark.
Hector:"bene, allora preparatevi. Non vedo l'ora di sfidarvi un'altra volta e di vedere cosa sanno fare le nuove arrivate" disse guardandomi negli occhi. Io ricambiai lo sguardo, impassibile. Mi chiedo perché da quando è arrivato non fa altro che guardarmi...
Mark:"aspetta! Tu vuoi sfidarci in una partita, ma ci siete solo tu ed Er-"
Il capitano smise di parlare e cercò con lo sguardo Erik.
Per la prima volta da quando se n'era andato, anche gli altri si resero conto della mancanza dell'americano.
Hector:"siccome non è niente di ufficiale, faremo una partita sette contro sette. Una partita amichevole con tanta passione e nessun rancore" detto questo, Hector schioccò le dita e dal cancello d'entrata entrò Erik seguito da altri cinque ragazzi.

Quando mi girai per vedere in faccia i miei amici, li vedi intenti a guardare i ragazzi appena entrati abbastanza sbigottiti. Tra di loro ne riconobbi solo alcuni.
Hector:"non credo che questi ragazzi abbiano bisogno di molte presentazioni, infondo li avete già incontrati, ma le farò ugualmente, anche per le nuove arrivate: alla mia destra, Edgar Partinus dei cavalieri della regina, la rappresentante dell'Inghilterra. Affianco ad Erik, Mark Kruger e Dylan Keats, dell'Unicorno, rappresentante dell'America. Infine, Thiago Torres e Miquel Ros, dell'Impero, rappresentante dell'Argentina!"
Thiago:"da quanto tempo che non ci si vede, Mark Evans"
Dylan:"beh? Non si usa più salutare? Che triste benvenuto"

Il capitano si batté due mani sul viso e sembrò riprendersi dal suo stato di schok.
Mark:"scusateci, ma ci avete presi alla sprovvista. È un piacere rivedervi!"
Nonostante il sorriso, riuscivo a leggere sul volto di Mark una leggera preoccupazione.
Hector:"bene, se nessuno ha qualcosa in contrario, direi di iniziare subito la partita"
Mark:"certo! Vi conduco al campo scolastico"
Con quella frase il capitano si allontanò da noi conducendo i nostri avversari al campo, ma non prima di aver lanciato uno strano sguardo a Jude, che lui capí al volo. Anche Rachel sembrò accorgersene.
Jude:"forza, andiamo anche noi"
Senza indugio, Jude seguì il capitano e gli altri ragazzi senza aspettarci. Rachel e Caleb lo affiancarono subito e lo stesso fece Hurley dopo avermi lanciato un ultima occhiata. Axel, invece, aspettò che avanzassi per prima. Mi lanciò uno sguardo preoccupato ma allo stesso tempo pieno d'affetto. Con un sorriso cercai di trasmetterli che stavo bene, per poi fare il primo passo e seguire gli altri, sussurrando i miei pensieri.
Cristal:"cosa sta succedendo?"

*****

Appena arrivammo al campo, la squadra avversaria stava discutendo al centro mentre Mark ci stava aspettando in panchina con la divisa da portiere già indossata.
Mark:"non pensavo di disputare un'altra partita così presto e invece eccoci qua" disse con un sorriso.
Rachel:"nemmeno io, eppure il caso ha voluto farci arrivare degli avversari proprio quando la nostra squadra si è divisa. Per di più rivali dei nazionali che per puro caso si trovavano tutti qui. È buffo non credete?" parlò la mia migliore amica con un falso sorriso stampato in faccia.
Jude:"ve ne siete accorti allora. Perciò è inutile che vi dica che dovremo fare attenzione ad ogni loro mossa"
Hurley:"pensavo fosse solo una mia impressione, invece la situazione è proprio strana"
Caleb:"strana o no, noi dobbiamo comunque disputare una partita con loro"
Mark di alzò dalla panchina e si mise davanti a noi.
Mark:"Caleb ha ragione, per ora pensiamo a giocare. Tu stai bene Cristal?"
Cristal:"sto bene. Non preoccupatevi per me"
La mia amica appoggiò una sua mano sulla mia spalla in segno di conforto ed io le sorrisi di rimando.
Mark:"perfetto! Allora procedi pure, Jude" gli disse il capitano e Jude con un cenno del capo iniziò a parlare.
Jude:"siamo solo in sette perciò direi di adottare uno schema 2-3-1; la nostra punta sarà Axel. Cristal, tu ti sposterai al centro campo insieme a me e a Caleb. Rachel e Hurley in difesa. Il capitano ovviamente in porta. Chiaro?"
Tutti furono d'accordo e subito dopo andammo a metterci la divisa, radunandoci poi al centro campo.

Mark:"bene, direi che la partita può avere inizio" disse il capitano ad alta voce, richiamando l'attenzione del capitano della squadra avversaria, Hector.
Hector:"certo, noi siamo pronti. Do a voi l'onore del calcio d'inizio" affermò con un sorrisetto.
Subito dopo le due squadre si posizionarono rendendo così possibile vedere lo schema avversario: il loro attaccante è Edgar, al centro campo sono posizionati Erik, Mark Kruger e Dylan Keats, mentre a difendere ci sono i due membri dell'Impero: Thiago Torres e Miquel Ros. In porta, il capitano Hector Helio.

Axel posizionò la palla davanti a lui e ricambiò lo sguardo di superiorità di Edgar, con uno di sfida. Appena gli diedero il permesso di partire, Axel avanzò subito verso la metà campo avversaria, scartando facilmente l'inglese. Subito lo raggiunse Dylan Keats e Jude, che si trovava poco più avanti, richiamò la palla. Axel passò così la palla al suo compagno di squadra, il quale avanzò senza problemi, arrivando così in difesa. Thiago scattò in direzione del regista, ma non provò a rubargli la palla, diversamente dal suo compagno Miquel che entrò in scivolata, senza però riuscire a fargli perdere la palla.

Con poche semplici mosse, siamo riusciti ad arrivare davanti alla porta avversaria e Jude passò la palla indietro. Sembrava non esserci nessuno, invece la palla venne ricevuta da Axel il quale tirò in porta con "l'avvitamento esplosivo".
Hector Helio cercò di pararla senza però usare nessuna tecnica e la palla finì in porta, ricadendo a terra con dei piccoli rimbalzi tra il silenzio.

Nessuno esultava perché era palese che ci avessero lasciato segnare e non capivamo il perché di questa loro scelta.
J

ude:"perché ci avete lasciato segnare?"
Hector si chinò a terra per raccogliere la palla e poi guardò Jude.
Hector:"non so di che cosa tu stia parlando. Avete segnato, è questo quello che conta, no?"
Mark:"no invece! Sappiamo di che cosa siete capaci, per questo stiamo giocando seriamente. Voi invece ci avete concesso un gol e non è quello che vogliamo!"
Caleb:"avete proposto voi di fare una partita qui e d'ora, non capisco perché vi stiate trattenendo. Vi facciamo forse pena? Perché non hai parato la palla con una super tecnica, Hector? È forse arroganza la tua?"
Mark:"Caleb!" lo riprese il capitano, ma Hector lo fermò cominciando a parlare, con lo sguardo fisso sugli occhi di Caleb.
Hector:"chiamala arroganza, chiamala strategia... Chiamala come vuoi. Ciò che conta è il risultato finale"
Con quest'ultima frase, ognuno tornò al proprio posto facendo ricominciare la partita.
Edgar calciò la palla e subito avanzò verso la porta avversaria. Caleb si diresse verso di lui e lo fronteggiò per il possesso di palla, uscendone vincitore. Immediatamente partì all'attacco trovandosi poco dopo davanti ad Erik e a Mark Kruger, pronti a marcarlo. Vista la difficoltà di Caleb nell'avanzare, mi portai avanti e richiamai la palla; lui con un passaggio lungo me la passò ed io avanzai per la fascia laterale destra, completamente libera. Trovai strano che avessero lasciato una fascia completamente scoperta, ma non ci pensai molto siccome mi stavo avvicinando sempre di più alla porta.
Ero pronta a segnare quando non sentii più la palla tra i miei piedi e poco dopo mi ritrovai a terra.
Axel:"Cristal!"
Axel che era poco distante da me, si avvicinò, mentre io mi rialzai da terra tranquillamente, capendo che non mi ero ferita.
Caleb:"ehy tu, avevi intenzione di ferirla?" chiese Caleb con uno sguardo per niente amichevole.
Axel:"c'era il rischio che si ferisse con quella scivolata, Thiago" disse Axel lanciandogli anche lui un'occhiataccia.
Thiago:"è in piedi, perciò non si è fatta nulla"
Guardavo Thiago, Caleb e Axel lanciarsi occhiate di fuoco e la cosa non prometteva bene.
Hector:"l'importante è che nessuno si sia fatto male, smettetela di fronteggiarvi e riprendiamo la partita"
Cristal:"ha ragione Hector. Axel, Caleb, smettetela di lanciargli ochiattacce. Io sto bene, non preoccupatevi"
Thiago guardò i ragazzi con un ghigno compiaciuto, che loro notarono.

La partita riprese con una nostra rimessa in campo. La palla era indirizzata a me, ma Dylan Keats riuscì ad intercettarla e senza perdere tempo la passò ad Erik, il quale attaccò.
Cristal:"ragazzi, fate attenzione!"
Jude gli andò incontro per contrastarlo e gli occhi di Erik sembravano quasi essersi accesi di una strana luce. L'americano aumentò la sua velocità pronto a scontrarsi con il suo avversario ma Mark Kruger lo raggiunse e con un'occhiata riuscì a placare l'entusiasmo del suo amico. Erik infatti, diminuì la sua corsa e passò la palla al compagno, fermandosi poco dopo. Mentre Mark Kruger avanzava, vidi Erik, fermo in mezzo al campo, chiudere con forza gli occhi come se stesse provando dolore. Poi, sospirò e riaprì gli occhi osservando le mosse del suo amico.
Quest'ultimo era ormai arrivato in difesa, mentre Hurley e Rachel si preparavano a difendere.
Hurley:"difendiamo ad ogni costo, Rachel!" disse lui mostrandole un sorrido. Lei ricambiò e con sicurezza rispose.
Rachel:"certo!"
La mia amica si preparò a sfoggiare la sua super tecnica ma venne interrotta dal suo avversario.
Mark K.:"risparmia le energie, non sarà necessario. Ragazzi!"
Mark Kruger tirò la palla e questa cominciò ad avvicinarsi alla porta lasciando un fascio di luce viola. Da dietro al ragazzo, spuntarono Erik e Dylan che raggiunsero la palla, scagliandola insieme verso il cielo. Mark Kruger, alzandosi in aria, riuscì a prenderla e urlando "grande lupo" scagliò senza troppo sforzo la palla in rete. Rachel non riuscì ad utilizzare la sua tecnica e nemmeno Hurley riuscì ad agire in fretta. In men che non si dica, entrambi i difensori si trovarono a terra, così come il capitano in porta.
I tre avversari osservavano il loro operato soddisfatti senza però esultare per il punto appena acquisito.
Hurley si alzò con la testa leggermente dolorante ed aiutò Rachel a rimettersi in piedi.
Jude:"ragazzi state bene?"
Entrambi risposero affermativamente mentre il capitano non accennava a muoversi.
Cristal:"Mark?"
Tutti spostarono lo sguardo sul capitano inerme per poi avvicinarsi preoccupati.
Jude:"cosa è successo?"
Rachel:"capitano ci sei?"
Axel:"apri gli occhi Mark!"
Le labbra del capitano iniziarono a muoversi impercettibilmente, come se volesse parlare.
Hurley:"capitano parla! Esprimi i tuoi ultimi desideri!" gli disse in lacrime, scuotendolo per le spalle.
Caleb:"com'è che lo dai già per morto?" gli disse lanciandogli uno sguardo perplesso.

Ad un certo punto dalla bocca di Mark uscì una pernacchia e con ancora gli occhi chiusi, si mise a ridere. Tutti tirarono un sospiro di sollievo con un pizzico di voglia di prenderlo a pugni.
Poi aprì gli occhi e guardò il sole in cielo.
Mark:"è stato proprio un tiro potente. Non l'ho neanche percepito da quanto veloce è stato. Questo era quello che volevo!" detto questo si mise a sedere e ci guardò negli occhi uno per uno.
Mark:"ascoltatemi, ora i nostri avversari cominciano a fare sul serio. Tirate fuori tutta la vostra forza e mostratemi la vostra grinta e la vostra passione nei vostri tiri. Finché ci sarà quella e saremo uniti, vi assicuro che la dea della vittoria ci assisterà sempre! Saremo imbattibili! Perciò..."
Con uno sguardo serio si alzò da terra, poi rivolgendoci un gran sorriso pronunciò la sua celebre frase.
Mark:"giochiamo a calcio, ragazzi!"
Con tutto il nostro entusiasmo, alzammo un pugno in aria esultando a gran voce. Poi il capitano si rivolse ai nostri avversari.
Mark:"avete sentito? Questo è lo spirito che voglio in questo campo. Vedete di non trattenervi ancora!"
La squadra avversaria -che nel frattempo si era radunata al centro campo- ci rivolse uno sguardo di sfida accompagnato da un ghigno vittorioso, quasi stessero già assaporando la vittoria. Poi, il loro capitano rispose al nostro.
Hector:"certo. Sarà un grande piacere"

La partita proseguì senza intoppi, con grandi battaglie di botte e risposte. A volte cadavamo a terra, ma ci siamo sempre rialzati più forti e con più grinta di prima. Entrambe le squadre si stavano godendo questa partita, ma più andavamo avanti, più questo senso di goduria sembrava esprimersi solo da una parte, lasciando unicamente rancore dall'altra.

Giunse così la pausa. La partita era 4-2 per gli avversari, ma noi non avevamo la minima intenzione di arrenderci.
Mark:"forza ragazzi, dobbiamo recuperare due gol, ma tutto sommato la partita sta proseguendo bene!" disse sfoggiando un sorriso prima di bere.
Jude:"è vero, ma avrete sicuramente notato che gli ultimi attacchi si stavano concentrando maggiormente su Axel in attacco e Rachel in difesa.
Ma non solo, i loro attacchi continuano ad aumentare di potenza e a volte ci siamo scontrati con un gioco pericoloso, soprattutto per quanto riguarda Cristal"
Axel:"questo però quando si trova da sola. Non la stanno prendendo di mira, altrimenti la attaccherebbero anche quando ci spostiamo in gruppo, cercando di crearsi l'occasione"
Caleb:"probabilmente a Thiago non è bastata la pericolosa scivolata fatta all'inizio e si sta mettendo d'accordo con gli altri per attaccarla" commentò appena smise di bere.
Cristal:"non credo proprio che lo stiano facendo solo per una fissazione di Thiago"
Rachel:"forse non sarà davvero così, ma per ora evita di attaccare da sola. Potresti fare una brutta fine"
Jude:"Rachel ha ragione. Quando partirai all'attacco, noi ti staremo sempre intorno, così da evitare il gioco pericoloso"
Mark:"bene, allora faremo così d'ora in poi. Ragazzi, torniamo in campo!"

Una volta che entrambe le squadre furono in posizione, toccava a Edgar dare il calcio d'inizio e appena gli venne dato il permesso, passò la palla ad Erik dietro di lui, lanciandomi uno sguardo accompagnato da un ghigno.
Nessuno a parte me, sembrava essersene accorto tant'è che pensai di essermelo immaginato.
Caleb avanzò verso Erik, ma quest'ultimo lo scartò girandosi da un lato, guardandolo con uno sguardo vittorioso. Mentre Erik era distratto a lanciarsi occhiattacce con Caleb, Jude gli si avvicinò con l'intento di impadronirsi della palla, ma il suo compagno Mark Kruger lo avvertì, riuscendo così a passare in tempo la palla al compagno, annullando l'attacco dell'avversario.
Erik:"hai finito le tattiche, regista?" disse guardando in faccia Jude con superiorità.
Jude:"se fossi in te, mi concentrerei di più sul campo intorno che su un unico avversario. Se non fosse stato per il tuo amico, ti avrei sicuramente preso la palla"
Erik lo guardò infuriato.
Mark K.:"smettila di litigare Erik e concentriamoci su-"
Erik:"passami la palla Mark! Devo chiudere una questione" disse furioso.
Il suo compagno, capendo che non avrebbe cambiato idea, gli passò la palla e Caleb approfittò della sua vicinanza per scattare e prendere la palla al volo.
Nessuno di noi se lo aspettava e quando Erik girò lo sguardo verso Jude, questi gli rispose con un sorriso.
Jude:"io ti avevo avvertito"
L'americano digrignando i denti, lasciò il compito di fermare Caleb a Mark, il quale partì immediatamente e lo raggiunse. Dalla mia posizione riuscii a vedere Dylan Keats muoversi dalla sua postazione e dirigersi indisturbato verso Caleb. Quest'ultimo era troppo impegnato a mantenere la palla che non se ne accorse, così lo richiamai.
Cristal:"Caleb, passa!"
Lui alzò lo sguardo e vedendo Dylan avanzare, si decise a passarmi la palla. Questa mi arrivò tra i piedi e dopo aver analizzato la situazione davanti a me, avanzai decisa verso la porta. Subito dopo mi affiancò Axel.

Hector:"beh, direi che è arrivato il nostro momento, ragazzi. Voi che dite?" disse facendo un pò di stretching ai muscoli con un sorriso.
Thiago:"finalmente! Non ne potevo più di tutta questa farsa" rispose preparandosi.
Miquel:"quando vuoi capitano"
Hector:"bene... Che nessuno si trattenga più, diamo il via al divertimento!" annunciò a gran voce il capitano avversario.

Mi guardai intorno ponendo maggiore attenzione sui nostri avversari; ognuno di loro sembrava essere rinato. Le loro espressioni traboccavano di una strana felicità, mentre i loro occhi luccicavano.
Axel:"stai attenta Cristal. Qui le cose cominciano a farsi fin troppo pericolose" disse continuando a guardare davanti a sé.
Io annuii e continuai ad avanzare.

Arrivati nella difesa avversaria, i due difensori non persero tempo a sbarrarci la strada.
Thiago:"e così sarete voi i primi"
Mi guardai attorno cercando di capire quale mossa avrei dovuto adottare per portare la mia squadra alla vittoria; tirare in porta sarebbe solo uno spreco, in quanto Thiago e Miquel si trovano proprio lì davanti e le possibilità che la palla entri sono veramente poche.
Quando girai la testa per trovare qualche compagno libero a cui passarla, capii che era troppo tardi: ognuno di loro era marcato stretto.
Thiago:"ci state pensando troppo. Non avete possibilità contro di noi. Arrendetevi"
Axel:"scordatelo"
Thiago:"guardati intorno: tirare in porta è impossibile e passarla agli altri..."
Quando anche Axel si accorse della situazione, Thiago sfoggiò un sorriso vittorioso. Continuavo a guardare il campo dietro di me cercando di trovare una soluzione, quando notai che i nostri compagni erano marcati per la maggior parte nella nostra metà campo, mentre io e Axel ci trovavamo nella parte opposta. Il centro era completamente libero.
Mentre pensavo a qualche tattica, Jude attirò la mia attenzione senza farsi vedere dall'avversario: con una mano stava indicando qualcosa alle sue spalle. Quando puntai lo sguardo dietro di lui notai il capitano uscire indisturbato dalla sua porta e correre per la fascia laterale destra. Nessuno l'aveva notato finché Mark cominciò ad urlare.
Tutti i presenti cominciarono ad osservarlo confusi, seguendo i suoi movimenti con lo sguardo. L'attenzione era maggiormente riposta sui giocatori più vicini alla metà campo ed ora a Mark, perciò i nostri difensori riuscirono a muoversi inosservati.
Thiago:"che pensa di fare il vostro capitano?" ci chiese mentre lo osservava avvicinarsi a noi.
Nemmeno io riuscivo a capire le sue intenzioni e guardandomi intorno, non sembravo essere l'unica. È da pazzi lasciare la porta per correre dall'altra parte del campo per cercare di aiutare i propri compagni, ma a lui non importava, anzi, continuava a correre con la speranza che brillava negli occhi.

Mark:"noi non ci arrenderemo mai! Non importa quale sia l'ostacolo, non importa se sembra impossibile da superare, c'è sempre un modo per cavarsela e niente e nessuno potrà impedircelo!"

Dietro al capitano arrivarono Rachel e Hurley e i tre continuarono ad avanzare con sicurezza. Nel volto degli avversari era visibile la loro confusione, ma questa non li fermò dal mettersi in gioco; i giocatori più vicini, smisero di marcare i miei compagni e cercarono di fermarli. Rachel, Hurley e Mark non sembravano affatto preoccupati, anzi, agirono come se fosse tutto parte del loro piano: la mia amica si divise dal gruppo e andò in contro agli avversari che si stavano avvicinando. Ad un tratto però si fermò e chiuse gli occhi.
Sotto si lei cominciò a formarsi un scintillante fiocco di neve, le punte dei suoi capelli cominciarono a colorarsi dello stesso colore del ghiaccio e quando aprì gli occhi, due diamanti lucenti osservavano con attenzione gli avversari che correvano di fronte a lei. Delicata come la discesa di un fiocco di neve dal cielo ma veloce come un brivido lungo la schiena, avanzò tra i suoi avversari e in un attimo i loro piedi furono congelati al suolo, impedendo a loro qualsiasi movimento.
Le loro mosse mi riempirono di coraggio e subito mi avvicinai, passando la palla a Mark. Lui la ricevette e subito dopo la lanciò in aria. Guardavo la palla salire finché poi non fu fermata da Hurley con un sorriso vittorioso stampato in faccia, dopodiché puntò lo sguardo su di me.
Hurley:"ehy Cristal, mi servirebbe un drago. Vieni a darmi una mano?"
Io non me lo feci ripetere due volte e mi alzai in aria anch'io, affiancando il rosa. Lui chiamò la sua "onda inarrestabile" ed io, in contemporanea, il mio "drago dell'Apocalisse"; una grande onda si innalzò dietro di noi e quando entrambi colpimmo la palla, un drago rosso di fece l'argo tra l'onda uscendo con un ruggito. In quel momento, sotto lo sguardo sorpreso e meravigliato di tutti, la palla sfrecciò a grande velocità verso la porta tagliando l'aria in due.
Axel:"è incredibile"
Hector:"è la forza del drago, ma non è pura" disse con una punta di fastidio.
Thiago e Miquel si prepararono a difendere e in quel momento si sentì un forte rumore e una grande nuvola si alzò in aria, impendendoci la visione. Per qualche attimo, un forte dolore mi prese la testa, poi sparì e quando la nuvola si fu dissipata, la palla giaceva ai piedi dei due difensori.
Hurley:"impossibile!"
Thiago:"eppure la palla si trova qui, ai nostri piedi"
Una terza voce si aggiunse al discorso avvicinandosi a noi.
Erik:"ve la dico io una cosa impossibile: non sarete voi ad uscirne vincitori"
E poi una quarta.
Dylan:"non finché sarete a questo livello"
Un altro avversario si stava avvicinando a noi.
Edgar:"al momento, l'unica che potrebbe batterci è lei" disse l'inglese indicandomi.
Mark K.:"non avete scampo"
Quando mi guardai attorno, notai che ci avevano circondati. Quando anche gli altri ne presero atto, era troppo tardi.
Mark:"Hector, che cosa significa?"
Il capitano avversario uscì dalla sua porta e si avvicinò a noi.
Hector:"è stato tutto un nostro piano sin dall'inizio. Non abbiamo mai avuto intenzione di giocare questa partita"
Hurley:"sapevo io che erano i cattivi!"
Hector:"cattivi? Noi non abbiamo intenzione di fare nulla di malvagio"
Axel:"allora perché ragrupparci in questo modo senza lasciarci via di fuga?"
Ad un tratto vidi Thiago palleggiare la palla e scagliarla verso un punto preciso. Quando sentimmo un rumore, Caleb e Jude giacevano a terra e lì vicino si trovava la palla.
Hector:"per evitare situazioni del genere"
La mia amica spostò lo sguardo triste dai nostri due compagni ad Hector, trasformandolo in pura rabbia.
Rachel:"perché state facendo tutto questo? Che cosa volete da noi!?"
Hector:"da voi nulla. Quello che vogliamo è la vostra amica Cristal"
Subito Rachel e Axel si misero davanti a me per difendermi, mentre io guardavo i ragazzi della squadra avversaria, fissarmi.
Axel:"per quale motivo volete Cristal? Che cosa volete da lei!?"
Hector ci guardò ridendo, divertito dalla situazione.
Hector:"non siamo noi quelli a volerla. Siamo solo degli strumenti sotto gli ordini di qualcun altro"
Mark:"non capisco... Di che cosa stai parlando?"
Con la coda dell'occhio riuscii a vedere Jude alzarsi a fatica e poco dopo sentii la sua voce tremolante.
Jude:"l-la p-pietra"
Rachel scattò la testa preoccupata verso gli avversari e li guardò attentamente. Quando anch'io alzai lo sguardo sui loro occhi, li vedi accendersi di rosso e sotto la loro maglia, qualcosa stava emanando una luce dello stesso colore. A quel punto, la testa cominciò a pulsare sotto quella potente luce e subito dovetti portare le mani alla testa a causa dell'insopportabile dolore.
Edgar:"quella volta, in Italia... È stato quello il primo momento in cui vi siete imbattuti in questa pietra"
Rachel:"come fai a saperlo?"
L'inglese, mantenendo il suo atteggiamento composto, rise.
Edgar:"poi siete arrivati in Inghilterra... Sbaglio o il vostro attaccante improvvisamente si stava comportando in un modo totalmente differente dal suo? Quella volta avete pensato bene: era la strana pietra che portava al collo ad averlo 'cambiato', ma non avevate idea di che cosa fosse. Anzi, tutt'ora non ne avete idea"
Mark:"sei stato tu a dargliela? Abbiamo incolpato quella ragazza ingiustamente?"
Edgar:"no. A quel tempo nemmeno io avevo idea di che cosa fosse. È stata veramente Helena White a mettere al collo di Axel Blaze la pietra. Però è stato bello vedere la faccia delusa di Cristal e la vostra confusione"
Axel:"stai mentendo!" disse tra i denti, guardando con rabbia l'attaccante inglese. Lui invece era molto tranquillo.
Rachel:"no, sta dicendo la verità. Cedere alle loro provocazioni non serve a nulla. Finiremo per fare il loro gioco"
Hector:"ma voi state giocando con noi fin dall'inizio. Ogni vostra azione cadrà a nostro vantaggio, perciò vi sto rendendo le cose più facili; dateci Cristal e qui nessuno si farà male. Noi non vogliamo niente del genere e credo che nemmeno voi lo vogliate"

I miei amici si guardavano tra di loro, cercando negli occhi dell'altro una soluzione. Potevo leggere la loro paura, la loro confusione, la loro ansia... Tutto questo per colpa mia.
Tutti noi avevamo capito che le loro non erano solo parole al vento, ma che facevano sul serio. Guardandomi intorno, cominciavo a capire le parole di quel ragazzo. Cominciavo a capire cosa volesse dire con "essere l'artefice delle loro morti" e più ci pensavo, più mi rendevo conto che consegnarmi di mia spontanea volontà a loro, era l'unica e giusta opzione.
Raccolsi tutto il mio coraggio e feci un passo in avanti in direzione di Hector, ma improvvisamente la voce del capitano attirò l'attenzione di tutti, fermando i miei passi.
Mark:"tutto questo è assurdo. Perché ci state pensando tanto?"
Hector:"non ho tutto il giorno effettivam-" cominciò a dire lui, ma venne interrotto da Mark.
Mark:"perché ci state pensando tanto? Io non baratterò mai un mio amico, anche se la posta in gioco è la mia salvezza! Stavate prendendo in considerazione la possibilità di consegnarla a loro?"
Rachel:"no Mark, assolutamente! Ma-"
Mark:"non c'è nessun 'ma'! Non so cosa vi sia successo ragazzi, non so perché state facendo tutto questo, ma scordatevi Cristal. Sono pronto a difenderla con tutte le mie forze e nè voi nè nessun altro me lo impedirà. State facendo una cosa sbagliata. Voi non siete questi! Non fareste mai del male a noi, ai vostri amici!" si rivolse ai nostri avversari il capitano, mostrando Caleb e Jude feriti.
Dopo quelle parole, nei loro occhi sembrava essere cambiato qualcosa. Una nuova luce, forse una nuova consapevolezza, si stava facendo largo tra di loro e riuscii quasi a leggerci una rischiesta d'aiuto.

Ad un tratto sentii un forte fischio che mi fece piegare in due. Insieme a me, si piegarono dal dolore pure i nostri avversari, mentre i miei compagni ci guardarono confusi e allarmati. Dopo un pò il suono si interruppe ed Hector, ancora scosso dal fischio, si avvicinò pian piano alla palla.
Hector:"amici, dici? Non mi servono persone che prima o poi mi feriranno. Quello che mi serve è la forza, lei non mi tradirà mai. Perciò, se non volete consegnarci Cristal, vorrà dire che ce la prenderemo da soli"
In uno scatto fulmineo, prese la palla e la lanciò a grande velocità verso di me, ma non avevo il tempo di reagire. Ad un tratto qualcuno mi tirò da parte e il colpo venne ammortizzato da qualcun altro, cadendo poi a terra. Subito mi avvicinai al corpo e riconobbi Axel.
Cristal:"Axel! Ehy!" cercai di richiamarlo, scuotendolo leggermente. Lui mostrò una smorfia, contorcendosi dal dolore.
Axel:"stai... Bene?"
Cristal:"io sto bene, si, sei tu quello che non sta affatto bene! Me la sarei cavata in qualche modo, non dovevi metterti in mezzo!"
Axel:"non avresti fatto in tempo a reagire... Lo sai anche tu" disse con fatica a causa del dolore.
Dopodiché anche gli altri si avvicinarono.
Mark:"Axel, stai bene?"
Hurley:"è stato colpito in pieno da una cannona! Come potrebbe stare bene!?"
Rachel:"che facciamo? Non possiamo lasciarlo qui! E Jude e Caleb sono nella sua stessa situazione. Dobbiamo fare qualcosa anche per-"
Axel:"tenete al sicuro Cristal, loro non sono più i ragazzi... Che conosciamo... J-Jude-" disse, provando ad alzarsi, ma ricadendo a terra subito dopo.
Cristal:"non ti muovere, Axel, così-"
Axel mi prese lentamente la mano e la strinse alla sua.
Axel:"Jude sa qualcosa. Nella riunione... L-La pietra..."
Rachel:"Aspetta, Jude sa qualcosa e non ci ha detto nulla? Riunione? Quale riun-"
Pian piano la sua stretta sulla mia mano perse forza e quando lo guardai in viso, le palpebre cominciavano ad abbassarsi finché poi perse completamente i sensi. Ogni mio richiamo risultò inutile e quando Mark si alzò infuriato nel tentativo di fare qualcosa, un'altra palla stava viaggiando questa volta in direzione del capitano. Lui però sembrava essersene accorto e provò a pararla, ma subito cadde a terra. La palla non fece in tempo a ricadere a terra, che venne indirizzata verso Hurley. Quest'ultimo stava guardando ancora sconvolto il corpo inerme dell'attaccante e quando se ne accorse, Mark si era già rialzato in piedi e con le sue ultime forze ricevette il colpo al posto di Hurley, cadendo poi a terra.
Non c'era un attimo di respiro perché la palla veniva continuamente scagliata fra di noi, con una rete di passaggi da parte dei nostri avversari. Erano così precisi e veloci, che l'oggetto sferico non si vedeva nemmeno.
Decisa, viaggiava tagliando l'aria in due, colpendo i miei amici, annullando ogni loro tentativo di rialzarsi. Dopo un pò la palla tornò tra i piedi di Hector e le uniche ancora in piedi eravamo io e Rachel.
Hector:"siete rimaste solo voi due. I vostri amici sono a terra e ora che non avete distrazioni, rifaccio la domanda a te, Rachel: ci consegnerai Cristal, evitando di continuare a lottare inutilmente finché cadrai a terra priva di sensi, o lascerai a noi il compito di prendercela con la forza?
Con la prima opzione ti possiamo assicurare la sua salvezza, mentre se sceglierai la seconda... Lei si guadagnerà qualche ferita come risultato della sua testardaggine e della tua pessima scelta. Il suo destino è nella tue mani" concluse con un ghigno compiaciuto.
Osservavo la sua espressione facciale e il suo corpo, e da come stringeva i pugni lungo i fianchi, era fin troppo tesa. Non potevo biasimarla: avere tra le mani la vita di una persona ed essere il giudice che decreterà la sua fine, è folle. Volevo a tutti i costi evitare di farle prendere una scelta del genere, ma contro di loro noi non avevamo nessuna arma da utilizzare. Noi non potevamo fare nulla, a parte...
Cristal:"Rachel non prenderà questa scelta, verrò volontariamente con voi" dissi ad un tratto, guardando dritta negli occhi di Hector.
Rachel:"no, tu non andrai da nessuna parte" disse prendendomi per un braccio. Quando mi girai, guardai la sua mano stringere con forza il mio braccio e spostando lo sguardo sui suoi occhi li vidi così lucenti da sembrare di vetro.
Cristal:"è l'unico modo, Rachel" le dissi in un sussurro.
Rachel:"no, non lo è! Troveremo un altro modo che non metta in discussione la vita di nessuno!"
Cristal:"è per questo che ci andrò volontariamente; non dovrai compiere nessuna scelta che ti faccia pentire in seguito, tu sarai salva e potrai portare tutti in ospedale così che possano curarsi. Vivrai senza pericoli d'ora in poi, infondo è colpa mia se-"
Rachel non mi fece finire la frase e staccò con forza le sue mani dalle mie, guardandomi tra le lacrime, con rabbia.
Rachel:"perché continui a darti la colpa di tutto questo!? Ogni volta ti fai passare per una calamita per queste orribili situazioni, ma non è colpa tua se la vita di tutti noi è cambiata drasticamente! Tu, esattamente come tutti noi sei una vittima! Non sei l'artefice, capito!? Non lo sei!
Non ti lascerò mai andare perché non è una tua volontà, ma ti senti costretta dalla situazione. Non voglio vivere una vita senza di te al mio fianco! Senza i sorrisi e gli scherzi insieme alla mia migliore amica!
Ci siamo salvate a vicenda, ma non so se puoi capire come tu mi abbia migliorato la vita. Mi hai stravolto la vita e l'hai resa migliore. Mi hai salvata e ora tocca a me salvarti! Perciò lascia che... Che... "
Nemmeno lei aveva una soluzione a tutto questo. Non sapeva che fare, infatti si fermò a pensare per poi riprendere il discorso, pronunciando frasi ed escogitando soluzioni che non avrebbero portato a nulla.
Io le feci un sorrido, portai lentamente la mia mano alla sua testa e le diedi due colpetti affettuosi, come eravamo solite fare fin dalla nostra infanzia.
Cristal:"è tutto ok, Rachel. Se è per salvare voi tutti, non c'è nessun problema. Forse questo sarà un addio, forse non potremo più fare tante cose insieme, escogitare tanti altri scherzi a Mark e alla squadra, sorridere e piangere insieme... Ma ricordati che potranno separarci, ma non potranno mai rubarci i nostri preziosi ricordi. Finché avremo quelli, non ci separeremo mai veramente. Io sarò sempre nel tuo cuore e nei tuoi ricordi, anche a distanza di anni"
Sentii una lacrima scendere dal mio occhio così feci congiungere la mia fronte con quella della mia migliore amica.
Cristal:"né la distanza né il tempo riuscirà mai a separarci. Dove c'è Rachel ci sarà sempre Cristal. Dove c'è Cristal, ci sarà sempre Rachel"
La sentii singhiozzare e mormora qualcosa che però non capii, così mi allontanai dalla mia amica e le voltai le spalle, asciugandomi velocemente le lacrime. Quando guardai Hector, lo vidi sorridere compiaciuto dalla sua vittoria, dopodiché allungò un braccio e mi porse la sua mano.
Hector:"noi tutti giuriamo di non fare mai più del male ai tuoi amici e ti conduremo verso il tuo destino. Forza, prendi la mia mano e conferma la tua decisione, Cristal Harris. La tua vita per la loro salvezza"
Allungai esitante la mia mano verso la sua e in quel momento sentii quasi il mio passato andare in frantumi mentre un velo di oscurità avvolgeva il mio futuro. Stavo per stringere la sua mano quando un paio di occhialini sfrecciarono tra di noi, scontrandosi contro la faccia di Hector per poi scivolare e finire nel suo palmo aperto. Io ritirai velocemente la mano e guardai gli occhialini divertita.
Jude:"p-proprio i miei occhiali dovevi usare?"
Caleb:"l'alternativa era la tua scarpa, ma usare i tuoi occhialini c-come fionda... Era un'idea migliore"
Con difficoltà trattenni una risata mentre Hector chiudeva gli occhialini da aviatore di Jude in un pugno, rompendo le lenti.

"È il tuo momento! Usalo!"

Vidi Hector lanciare un'occhiata ai suoi compagni e loro capendo le sue intenzioni, si prepararono a far qualcosa. Osservavo Jude e Caleb che cercavano di rialzarsi, preoccupata, passando più volte lo sguardo da loro agli avversari ed è proprio in quel momento che riconobbi la voce di CJ.

CJ:"Lo sai anche tu che li attaccheranno e questa volta faranno in modo che non si alzino più. Non dicevi di volerli proteggere? È il momento di agire! Mentre loro faranno da esca, tu attacca! Attacca!"

Mi portai una mano alla testa sentendomi confusa. Voltai lo sguardo verso Rachel che, se pur distrutta dalle sue emozioni, continuava a guardarmi preoccupata, in ginocchio. Nello stesso momento, pure Mark e Hurley si stavano rialzando, aiutandosi a vicenda e vidi degli strani movimenti da parte degli avversari. Axel invece non accennava a muoversi. A lui avevano dato il colpo più forte.

CJ:"Qual è il problema? Ti sei finalmente accorta di essere debole? Un pò tardi per realizzarlo e come sempre hai un pessimo tempismo"

Cristal:"io non voglio far del male a nessuno" sussurrai, scorgendo un orribile finale.

CJ:"Vedi i tuoi amici laggiù? Si tengono a malapena in piedi mentre due vostri avversari si stanno spostando nell'ombra per dargli il colpo finale. La tua amica se n'è accorta e sta per lanciarsi a difenderli, ma lo sai che non può nulla, così come il vostro capitano e il surfista. Stanno tutti cercando di proteggerti, di impedire che tu faccia una brutta fine quando solo loro ad essere in condizioni pietose. E tu? Tu te ne stai qui ad esitare quando hai un grande potere dalla tua parte! Loro finiranno a terra e sarà solo ed esclusivamente colpa tua... Sarai l'artefice delle loro morti Cristal. Prima o poi loro rischieranno la propria vita per te, mentre tu non potrai fare altro che piangere per la tua inutilità"

Iniziai a tremare perché sapevo che le sue non erano solo parole, ma fatti. Mentre io continuavo a tremare, loro hanno sempre combattuto e messo in gioco loro stessi per proteggermi, e nemmeno ora, feriti e addolorati, non rinunciavano a difendermi. Abbassai lo sguardo sul marchio del drago e con un sorriso affranto, lo guardai pulsare.
Cristal:"lo so, sono patetica"
In quel momento un urlo attirò la mia attenzione sulla scena che si stava svolgendo poco distante da me: come aveva detto CJ, Rachel si stava lanciando per proteggere Caleb e Jude, mentre qualche lacrima usciva dai suoi occhi. Senza perdere ulteriore tempo, corsi in direzione della mia amica e fermai la corsa del suo avversario facendolo inciampare sulla mia gamba. Come previsto, lui cadde a terra e subito rigirai un suo braccio dietro alla schiena, mettendomi sopra. Il ragazzo sotto di me si dimenava cercando di sfuggire dalla mia presa e quando girò il volto riconobbi Erik.
Cristal:"Erik non voglio farti del male. Cerca di ragionare e torna in te!"
Lui però non sembrava ascoltarmi e utilizzò la pietra per rendermi più debole, infatti sentii un martellante dolore alla testa e qualcosa dentro di me bruciare.
Rachel:"Cristal-"
Cristal:"Rachel, allontanati da qui e porta Caleb e Jude con te, rischiate solo di peggiorare la vostra situazione!"
Rachel mi guardò titubante ma le lanciai lo sguardo più rassicurante che riuscissi a fare in quel momento. Dopo un ultima occhiata, aiutò i due a rialzarsi.
Rachel:"fai attenzione"
Jude:"Cristal loro-"
Cristal:"lo so. Prometto che li sconfiggerò, in modo che tutto questo finisca!"
Vidi chiaramente gli occhi di Jude guardarmi con speranza e affetto, dopodiché si incamminò con Rachel.
Caleb:"e vedi di tornare. Possibilmente viva. Non farti strane idee, semplicemente non salto dalla gioia all'idea di fare il becchino" prima di andarsene, riuscii a scorgere un sorriso in quel suo solito atteggiamento.

Mentre guardavo i miei amici allontanarsi, avvertii qualcuno avvicinarsi velocemente da dietro. Quando girai la testa, Dylan Keats si stava dirigendo verso di me con un pugno alzato, perciò mi spostai da Erik e rotolai a terra evitando il suo attacco.
Mark:"Cristal!"
Sentii il capitano chiamarmi così mi girai e lo vidi lanciarmi il pallone. Nello stesso momento, Erik e Dylan si stavano lanciando all'attacco, così, una volta ricevuto il pallone, lo lanciai in aria eseguendo il "Drago dell'Apocalisse". La palla si diresse verso i due avversari circondata da un dragone rosso e dalle sue fiamme, mentre il mio corpo venne percosso da un calore confortevole. Arrivata faccia a faccia con loro, curvò la sua rotta in modo da colpirli entrambi al petto. Questi a causa dell'urto, vennero spinti poco più indietro e poi caddero a terra producendo un rumore sordo.
Quando mi girai per sorridere a Mark e ringraziarlo, vidi lui e Hurley venire circondati. Con rabbia, ripresi il pallone e lo colpii con forza scagliandolo verso il primo ragazzo. Egli non aspettandoselo venne colpito. Quando la palla tornò indietro feci lo stesso con il secondo, ma a differenza dell'altro, lui me la rispedì indietro con un calcio e per poco, riuscii a schivarla spostandomi di un passo. Quest'attimo di distrazione, però, mi costò caro; Thiago Torres mi si scagliò subito dopo contro, tirandomi un pugno sullo stomaco che mi fece piegare il due dal dolore.
Hurley:"ehy, dove sono finite le buone maniere!? È pur sempre una ragazza, anche se è una tua 'nemica'"
Thiago si girò a guardarlo e Hurley si spaventò.
Thiago:"voi non avete proprio idea di che forza abbia dentro di sé. Avrà pure un corpo esile, ma dentro di lei ha una bestia"
Sentii una rabbia incontrollata farsi strada dentro di me e un forte bruciore sul marchio. Strinsi nella mano la terra sotto di me e poi mi rialzai di scatto, tirando un pugno a Thiago in pieno viso. Lui si riposizionò e si passo una mano sotto il naso, dove gli usciva del sangue.
Thiago:"sangue scarlatto come i tuoi occhi. Era proprio di questo che stavo parlando" disse con un ghigno alzando lo sguardo dalla sua mano ai miei occhi. Io digrignai i denti.
Cristal:"Mark, Hurley andate via. Qui ci penso io"
Thiago:"cosa ti dice che li lasceremo andare?"
Io feci un piccolo sorriso.
Cristal:"avete per caso paura che avvertano qualcuno di quello che è successo qui? Mi dispiace deludervi ma altri tre miei compagni se ne sono già andati di qui"
Proprio quando avevo pensato di averli intimoriti, una voce alle mie spalle mi affermò il contrario.
Erik:"tu dici?"
Subito mi girai allarmata e cercai con lo sguardo i miei amici, ma non vidi nessuno e questo mi provocò una sensazione di sollievo ma anche di ansia. Con la coda dell'occhio vidi tutti i ragazzi avversari cominciare a radunarsi vicino a me e subito mi misi in guardia.
Cristal:"ragazzi, andate. Qui la situazione comincia a farsi seria e questa è la vostra sola occasione di fuggire"
Hurley:"aspetta, che significa? La situazione non è sempre stata abbastanza seria? Vuoi dire che accadrà qualcosa di peggiore di essere fatti a pezzetti dopo essere stati circondati? Non ci credo. Questa doveva essere una partita amichevole, come abbiamo fatto ad arrivare a questo punto!?" disse lui sclerando, visibilmente agitato.
Io non risposi perché non volevo pensare a una situazione peggiore di questa. In più, l'ansia che i miei amici non siano riusciti a mettersi in salvo non voleva andarsene.
Mark:"se non possiamo essere d'aiuto in queste condizioni, perché non fuggivamo tutti insieme? Perché devi affrontarli tutti e sette da sola quando hai più possibilità di salvarti se scappiamo ora? Penseremo dopo a che cosa fare con loro, ma ora è più importante che tu ti metta in salvo!"
In qualche modo le parole del capitano riuscirono a rilassarmi, non so se per la sua positività in un "dopo" o per la preoccupazione di tutti loro nei miei confronti. Fatto sta, che questo mi convinse sempre di più nel volerli protteggere ad ogni costo.

Ignorai per qualche attimo gli avversari in avvicinamento e girai la testa per guardare con un sorriso i due ragazzi dietro di me.
Cristal:"starò bene. Fidatevi di me e raggiungete gli altri. Ci vediamo dopo"
Loro mi guardarono per qualche secondo esitanti, ma alla fine si convinsero.
Mark:"certo, allora ci affidiamo a te! A dopo!" mi disse con un sorriso che mi diede molta positività.
Hurley:"sistemali per bene e poi raggiungici! È una promessa, vero?"
Io annuii.
Cristal:" 'vi prometto che ci vediamo dopo'. Meglio ora?" dissi mettendomi una mano sul cuore. Lui alzò un pollice e mi sorrise.
Hurley:"ora va bene! Buona fortuna, Cristal! A dopo!"

Detto questo, i due cominciarono ad allontanarsi ed io non staccai lo sguardo da loro finché non vidi di sfuggita qualcuno attaccare. Con velocità feci un salto indietro e mi misi in guardia mentre la forza cominciava a scorrere dentro di me.

"Forza! Ora non hai possibilità di fuggire devi per forza attaccare. Mostrami il tuo potere!"

Mentre realizzavo che era CJ a parlarmi pensai ad un modo per utilizzare il mio "potere" senza il pallone, siccome si trova molto distante da me.

"È molto semplice Cristal. Questo non è mai stato un potere da utilizzare come super tecnica per le partire di calcio. Non è per quel motivo che ti è apparso... Rilassati e credi in te stessa, credi nel drago. Lui è te e tu sei lui. Siete una cosa sola. Credi in te stessa"

Chiusi gli occhi e respirai a fondo provando a credere nelle mie capacità. In quel momento sentii ogni mio senso amplificato: avvertivo ogni minimo movimento attorno a me, percepivo il vento soffiare sulla mia pelle, ogni odore era più forte del normale... Aprii gli occhi e con semplici e veloci movimenti, parai ogni attacco di Miquel che con la sua stazza, stava cercando di sopraffarmi. Mentre lui si sforzava di attaccare con la forza dei suoi pugni, io puntai alle gambe e con un calcio negli stinchi lo atterrrai.
Quando rialzai lo sguardo su di loro, stavano guardando il corpo inerte di Miquel per terra, mentre io sorridevo vittoriosa. Subito si lancio all'attacco il trio proveniente dalla Unicorno e mi fu difficile difendermi da ogni loro attacco e pensare ad una strategia, ma non mi arresi. Fermai con un braccio l'attacco proveniente da destra da parte di Dylan e con l'altro braccio quello di Erik da sinistra. Mark Kruger stava per colpirmi al centro quando gli diedi un calcio al petto, spingendolo indietro. Poi Dylan puntò alle mie gambe ma riuscì ad accorgermene in tempo per saltare ed evitare il colpo. Con una piroetta evitai l'attacco di Erik per poi scontrarmi di nuovo con Mark Kruger.

Cominciavo a stancarmi di tutti questi loro attacchi, così presa da un'impeto di rabbia, finii lo scontro con Mark con un pugno il quale lo fece cadere a terra. Girai sul posto e alzando una gamba riuscii a vedere una scia di fuoco dietro di me che si spense quando colpii il petto di Erik, facendolo cadere addosso a Dylan.
La fatica cominciava a sentirsi. Fisicamente e mentalmente mi sentivo più stanca, ma non avevo scelta: dovevo andare avanti.

Thiago urlò e cominciò ad avanzare verso di me. Appena me ne accorsi, feci un grande respiro e mi lanciai verso di lui, ma qualcuno ci fermò.
Hector:"ora basta!"
La sua voce penetrò all'interno delle nostre menti facendoci fermare automaticamente. Dopo, mi sentii legare la mani dietro alla schiena mentre qualcuno mi teneva ferma. Thiago davanti a me sembrò calmarsi mentre io continuavo a muovermi cercando di liberarmi.
Hector:"calmati Cristal, non puoi metterti contro di noi"
Smisi di muovermi e con un ghigno, alzai lentamente la testa e guardai Hector davanti a me.
Cristal:"vi ho messi al tappeto un paio di volte, chi ti dice che non possa mettervi fuori gioco una volta per tutte ora?"
Lui non sembrò cedere alla provocazione, ma al contrario, mi guardò impassibile, mentre tutti gli altri si radunavano intorno a noi.
Può sembrare una scena già vista, ma l'atmosfera è decisamente diversa, come se da un momento all'altro tutto potesse finire. Mi sentivo sempre più oppressa, sempre più affaticata, mentre gli occhi lottavano per non chiudersi.
Cristal:"che cosa mi succede?"
Hector:"te l'ho detto: è finita. Non puoi metterti contro di noi"
I loro sguardi mi mettevano in soggezione e temendo la loro prossima mossa, decisi di prendere un pò di tempo in modo da elaborare un piano.
Cristal:"non dire assurdità. Solo perché siete riusciti a bloccarmi, non significa che verrò con voi. Non l'avrete mai vinta! Ho ancora molta forza dentro di me"
Hector:"non importa quanta forza tu abbia in corpo, c'è una cosa a cui voi portatori del drago non sapete resistere"
Lo osservavo avvicinarsi a me, mentre in testa ero riuscita a trovare un modo per liberarmi le mani e farla finita, ma improvvisamente tutti i miei pensieri scomparvero. Provavo solo una forte sensazione di confusione e un dolore diverso da quello fisico.

CJ:"la storia cominciava a farsi interessante, ma da una comparsa debole come te, non potevo aspettarmi granché. Cosa pensi di fare, ora? I tuoi genitori ti hanno abbandonata da tempo ormai, tuo fratello è scomparso nel nulla senza lasciare traccia e i tuoi cari amici, non sono più qui.
Non trovi allettante la proposta di andare con loro? Potresti diventare più forte. È sempre stato quello il tuo sogno. Spezza quelle catene che ti tengono legata a quelle persone e vivi libera, Cristal!"

Sentii la presa sulle mie mani allegerirsi e subito me me portai una alla faccia. Con gli occhi sbarrati guardai i ragazzi attorno a me fissarmi con degli occhi completamente diversi, mentre la pietra rossa fuori dalle loro maglie pulsava con intensità. Pian piano sentivo che i sensi mi stavano abbandonando.
Cristal:"che cosa state facendo?" sussurrai non sentendo più il terreno sotto di me e cadendo a terra, di conseguenza.
Hector:"non puoi vincere questa guerra. Voi siete destinati a scomparire"

CJ:"non essere ingenua: continuando così non arriverai da nessuna parte. Vai con loro, Cristal!"

Cristal:"no. Non andrò da nessuna parte"

Cercai di rialzarmi ma mi sentivo pesante, come se la gravità mi stesse schiacciando al suolo. Lottavo per rialzarmi ma il corpo non rispondeva. Lottavo per raggiungere i miei amici, per provare a perdonare i miei genitori. Lottavo però senza successo, mentre la voce di CJ era sempre più forte.

Hector:"la storia può finalmente seguire il suo vero corso. Tutto andrà secondo i loro piani ora che abbiamo in pugno la portatrice del drago più potente. Presto non ne resterà neanche uno e Cristal sarà il loro sacrificio. Tutto si ripeterà per un breve periodo, ma questa volta tutto finirà una volta per tutte"

CJ:"peccato, avrei voluto divertirmi un altro pò con te"

Mi accasciai a terra con lo sguardo rivolto verso il cielo, lasciando scorrere via le mie ultime forze. Non avevo più intenzione di lottare, non in questo stato. Non sentivo più nemmeno il drago, solo la martellante voce di CJ che mi causava un forte mal di testa. Che sia tutto finito?

Cristal:"perché CJ? Perché mi stai abbandonando?"

CJ:"sono la tua coscienza, ricordi? Tu stai per lasciarci, è normale che ti stia abbandonando. Un vero peccato"

Cristal:"perciò sta davvero tutto per finire. E pensare che per una volta avevo davvero pensato di farcela...
Io però non mi riferivo a quello: cosa ti è successo? Perché negli ultimi tempi non hai fatto altro che ricordare le mie debolezze?"

Il mio corpo stava cominciando a gelare. Sentivo sempre più freddo e le palpebre si fecero più pesanti del solito.

Cristal:"quando vivevo nell'ombra di mio fratello, Rachel ancora non c'era. Tu sei stata la mia unica amica, la mia unica salvezza. Ora sono circondata da persone a cui voglio bene, ma non so di chi posso fidarmi. Cosa è successo alla mia vita improvvisamente? Come sono arrivata qui? Perché me ne sto andando? Se non ci fossi stata tu CJ, non so cosa mi sarebbe successo. Tutt'ora non so cosa farei senza di te, nonostante tutto"

Lentamente riuscii a girare la testa di lato e vidi quei ragazzi fissarmi impassibili. In lontananza vidi anche una figura incappuciata allontanarsi da un albero e sparire dalla mia visuale. Non mi domandai nemmeno chi era. Non me ne importava.

CJ:"gli amici però ti possono voltare le spalle e usarti solo per i loro scopi. Mi eri d'intralcio Cristal, perciò ti ho manipolata a mio piacimento. Ti ho fatta soffrire"

Cristal:"così sembra. Ha un ché di ironico tutto questo: una parte di me che si ribella e mi fa soffrire, mentre l'altra combatte e si fa forza. È possibile? Forse sto solo impazzendo" dissi con una risata.

Le facce dei miei amici si materializzarono sopra di me mentre ridono e sorridono, e capii subito che era solo un'immagine creata dalla mia testa. Seppur consapevole che era solo un'illusione, allungai con fatica una mano verso il cielo provando a toccare i loro visi. Il braccio però ricadde subito a terra e una lacrima solcò il mio viso.

CJ:"addio Cristal"

La testa smise finalmente di farmi male e provai un sollievo, totalmente fuori luogo per quella situazione.

Cristal:"addio... Amici..."

Con gli occhi rivolti verso quel cielo sereno, le palpebre cominciarono a chiudersi per l'ultima volta. Poco prima di sprofondare nel buio, un'intensa luce bianca apparve davanti a me mentre qualcuno chiamò il mio nome. Avrei voluto vedere mio fratello un ultima volta, dare un degno saluto ai miei amici e genitori.
Ma evidentemente non avevo più tempo.
Questa è la fine di un avventura che seppur breve, mi ha dato tanto dolore e tanta felicità. Come la fine di un libro senza seguito, tante cose mi rimarranno sconosciute; non saprò mai la mia vera natura e tutti i segreti che essa nasconde. Ma sono felice, perché un solo pallone è riuscito a cambiare la mia vita.

Con un sorriso, mi abbandonai al silenzio, sprofondando in un lungo sonno privo di dolori, mentre le ultime note gravi di questo brano venivano suonate.

Si, questa è la mia fine...

































Fine








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