71. Come Soldati

Un rumore sordo mi fece girare la testa e vidi Axel fissare il vuoto davanti a sé, con il cancellino ai suoi piedi. Sapevo che a questa rivelazione non avrei avuto delle reazioni positive, ma tutto questo silenzio mi mette paura.
Vidi Rachel riprendersi ma prima che potesse fare o dire qualcosa, la porta si aprì mostrandoci un Nathan molto affannato:
Nathan:"vi conviene sbrigarvi, l'allenamento è iniziato"
Vidi Rachel alzare lo sguardo sul blu e guardarlo inorridita e spaventata:
Nathan:"mancate solo voi. Non potete rifiutare: è un'ordine"
Mark abbassò lo sguardo stringendo i pugni per contenere la rabbia e puntando gli occhi su tutti noi, ci rassicurò:
Mark:"sono il capitano... Ci penso io"

*****

Arrivati al campo l'aria gioiosa e determinata che respiravo ogni volta prima di un allenamento sembrava sparita. Al suo posto, un'aria spaventata e delusa incombeva sulle facce dei miei compagni.
Il capitano, alla vista del mister, si irriggidí ma essendo consapevole della sua posizione all'interno della squadra, non poteva permettersi di lasciarsi intimorire, perciò, fece un profondo respiro e si avvicinò al diretto interessato.

Non sentii nulla ma da lontano riuscii comunque a vedere tutti gli sforzi del nostro capitano per far cambiare idea a quell'uomo freddo e deciso.
La loro conversazione si concluse con un gesto negativo del capo da parte dell'allenatore Travis e Mark tornò da noi, sconfitto.

Mister:"prima di cominciare vorrei mettere in chiaro alcune cose; questo allenamento, che lo vogliate o meno, continuerà finché ve lo dirò io.
Nessun vostro tentativo mi farà cambiare idea. Non è una cosa che ho deciso da un momento all'altro, di questo potete starne certi, ma per quanto inutile e senza un senso vi possa sembrare, questo duro allenamento non avrà una fine a meno che non ve lo dica io!
Dovranno partecipare tutti, e nessuno, ribadisco nessuno, dovrà saltare gli allenamenti. Chiaro?"
Nessuno osò fiatare o alzare la testa per guardarlo negli occhi.
Mister:"ho detto: è tutto chiaro!?" domandò alzando la voce.
Squadra:"si, mister!" urlò la squadra di rimando, addolorata.

L'allenatore Travis piegò la testa a destra e a sinistra facendola scrocchiare, per poi dirci gli esercizi che andremo a fare:
Mister:"le modalità dell'allenamento saranno le stesse di quelle della scorsa volta: niente palla, solo e unicamente esercizi fisici"
A quella affermazione sgranai gli occhi incredula e rimasi allibita quando scoprii che gli esercizi assegnati sono gli stessi che fanno i militari: corsa, flessioni, addominali, sbarre...
Ci stava allenando come dei soldati.

Mister:"iniziate con la corsa, poi proseguite come da programma.
Harris, tu vieni con me" mi disse.
Mi incamminai verso il mister che mi stava aspettando a bordo campo, ma una mano davanti al mio petto mi fermò:
Rachel:"per quale motivo?" domandò la mia amica fissandolo negli occhi.
Mister:"ti chiami per caso Cristal Harris?"
Rachel:"e lei, per caso, è veramente il nostro allenatore Percival Travis? Perché lui non ci avrebbe mai dato delle indicazioni simili"
Ci fu una lotta di sguardi infuocati tra gli occhi di Rachel e quelli del mister. Dopo secondi interminabili, il nostro allenatore parlò senza mai staccarle lo sguardo di dosso:
Mister:"lasciala andare, Smith. Deve allenarsi così come voi"
Rachel:"e allora? Non può allenarsi con noi? E poi, chi è lei per imporcelo?"
Cristal:"Rachel, ora stai esager-"
Rachel:"le persone non cambiano.
Ci ha preso in giro fin dal primo giorno... Ammesso che sia veramente lui" disse con una risata amara, rispondendomi.
Rachel:"con noi c'era solo lei durante i nostri viaggi in Europa ed è l'unico che sapeva dove eravamo e che cosa facevamo. La pietra dentro la valigia di Cristal, al collo di Axel...
Lei è sempre stato al corrente di tutto; era l'unico che poteva agire senza farsi vedere, l'unico di cui noi non sapevamo mai nulla, l'unico ad avere tutte la nostre informazioni..." disse rivolgendosi all'allenatore. Fece una pausa, riordinando gli eventi e come illuminata riprese il discorso:
"lei era l'uomo che parlava con Helena White in Inghilterra, colei che ha dato la pietra ad Axel!
Che intenzioni ha? Dove vuole portarla? Perché ci fa questo?" domandò agitata e tutto il suo corpo si irrigidí.

Seguirono lunghi attimi di silenzio, ricolmi di occhiate e respiri corti per l'agitazione:
Mister:"ti sbagli. Le persone cambiano, eccome.
Ma comunque... Se fossi io il 'cattivo', perché mai vi sto facendo allenare duramente? Perché mai, nonostante avessi Cristal sempre in pugno non l'ho mai portata via dalla sua famiglia e da voi?" le disse "ci sono troppi perché a cui tu non puoi dare risposta e troppe poche informazioni per formulare una teoria e per proteggerla. Arrenditi, Rachel Smith.
Andiamo Cristal"
Come se si fosse arresa, Rachel abbassò il braccio dandomi la completa libertà di scelta, ma io non avevo nessuna intenzione di andare.
Guardai l'espressione sconfitta della mia amica: il corpo debole, la testa bassa che lasciava ricadere le ciocche di capelli in avanti...
Più la guardavo più mi sentivo morire dentro. Come soffre lei, soffro io e sento il peso delle parole nel suo cuore...
Poi, quando tutto sembrava finito, un sorriso che assomigliava più a un ghigno vittorioso, si fece largo sul suo viso:
Rachel:"la prego di non sottovalutarmi mai più. Non saranno certo le sue parole a fermarmi..." disse con voce chiara e decisa.
Rachel:"Per lei portare Cristal lontano da tutti noi per 'un allenamento' non sarebbe un tentativo di rapimento?
Direi che è una prova più che sufficiente per incolparla, insieme a tutte le mie conclusioni in merito alla pietra trovata in uno dei nostri viaggi.
E poi..." disse alzando la testa "lei non la chiama mai per nome"

Per tutta la durata di questo dibattito tra la mia migliore amica e il mio allenatore, osservai le loro espressioni; mentre Rachel aveva un'espressione furiosa, delusa e protettiva nei miei confronti, dall'altra parte, il mister non ha mai accennato un'espressione di sorpresa o di rabbia. Era così impassibile mentre lei gli gridava contro e lo accusava di essere uno dei miei famigerati inseguitori e assassini, che faceva quasi paura.
Ogni tanto, invece, mi lanciava delle occhiate che sembravano quasi volermi rassicurare.

Ad un tratto Rachel scattò in avanti verso il mister.
Era ormai vicina a lui quando capii le sue intenzioni:
Cristal:"fermati, Rachel! Lui non-"
Le mie parole non le arrivarono in tempo e con tutta la rabbia che aveva in corpo si lanciò sul mister. Ma prima che potesse fargli qualcosa, l'allenatore Travis bloccò il pugno carico di Rachel a mezz'aria e le storse il braccio portandolo dietro la schiena, girandola verso di me.

Davanti a me vidi la fine di ogni mia azione; qualunque cosa mi riguardi finisce sempre con il far del male alle altre persone e mi chiesi se sarà davvero questo quello a cui verrò sempre sottoposta. Mi chiesi se le persone continueranno a ferirsi a causa mia, mentre io rimarrò a guardare.

Assolutamente no.

Prima che potessi fare solo un passo, la voce del mister catturò la mia attenzione:
Mister:"sei tropo precipitosa nelle tue conclusioni. Hai ancora molta strada da fare...
Lo dirò solo a te, Rachel, così che tu possa comprendere tutte le azioni che vi riguarderanno da oggi in avanti: io vi sto proteggendo.
Io vi sto allenando così che un giorno vi possiate difendere, perché non è con un pallone che vi saprete difendere da un agressore, non è con un pallone che potrete fermare un arma o sopravvivere a una sparatoria" disse puntando i suoi occhi sui miei, mentre Rachel faceva passare lo sguardo da me al mister. Io in risposta alzai le mani per dirle che io non gli ho detto nulla.
Nello stesso momento, l'allenatore Travis lasciò andare Rachel:
Mister:"non è da me che vi dovete difendere"
Rachel:"come possiamo fidarci? Pensandoci bene le mie conclusioni non erano del tutto folli. Una base logica c'era... Come posso essere sicura che non ci volterà mai le spalle, sempre se non l'ha già fatto?" gli chiese massaggiandosi il polso.
Lui si limitò solo a guardarla negli occhi e senza che aggiungesse la minima parola riuscii a capire molto in quel suo sguardo:
Cristal:"devi fidarti e basta, Rachel. Lui ripone molta fiducia in noi" le risposi continuando a guardare l'allenatore Travis "e io pure" conclusi non appena anche lui voltò il suo sguardo su di me.

Rachel:"quindi... Da chi dovremmo difenderci?"
Mister:"difficile dirlo. Qui chiunque potrebbe essere un assassino sotto copertura o una spia.
Non è da escludere che potrebbe essere anche una persona che fa parte delle nostre vite, ma che nasconde questa identità"
Rachel:"perciò dobbiamo diffidarci di tutti e guardarci sempre le spalle"
Mister:"esatto. Per questo motivo vi sto allenando. Non potrete mai sapere quando colpiranno e soprattutto chi.
Nessuno di voi dovrà saltare questi allenamenti, perché ci siete dentro tutti. Tu a maggior ragione, Cristal.
So che sono duri, so cosa ne pensate ma dire a tutti voi il motivo sarebbe stato rischioso"
Cristal:"potrebbero essere qui intorno e noi non lo sappiamo"
Mister:"esattamente.
Ora, basta chiacchiere dovete tornare ad allenarvi. Cristal, tu vieni con me"
Rachel:"vengo anch'io!"
Mister:"no, tu devi stare qui e dare una motivazione agli altri per allenarsi. Comincia a dirlo a Evans, lui saprà che cosa fare. Motivare la squadra è nel suo sangue"
Rachel annuì, poi si voltò e tornò in campo:
Rachel:"solo un'altra cosa: lei come fa a sapere tutte queste cose? E perché mai ora ci chiama per nome? Lei sembra sapere più del dovuto..."
Mister:"credevo fosse una cosa"
Rachel:"beh, se le avessi detto che avevo più di una cosa da chiederle, non mi avrebbe nemmeno ascoltato.
E vorrei davvero sapere. Non è un solo fatto di curiosità... "

Poi, il nostro allenatore si avvicinò a Rachel e le mostrò qualcosa che mi fece rabbrividire. Inaspettatamente, alzò il ciuffo di capelli viola che gli ricopriva l'occhio sinistro e le mostrò una lunga cicatrice che gli percorreva in diagonale sopra alla palpebra, tenendolo completamente chiuso:
Mister:"la verità uccide"

*****

Dietro alla scuola scoprii esserci uno spazio all'aperto abbastanza spazioso e completamente inutilizzato. Tutta la scuola è circondata da alberi perciò esso era isolato da occhi esterni ed è qui che si sarebbe svolto il mio allenamento.
Mister:"qui non dovremmo avere problemi" disse guardandosi intorno.
Mister:"l'allenamento a cui ti sottoporrò andrà ad allenare i tuoi riflessi e il combattimento, tutto senza l'aiuto del drago"
Io lo guardai confusa:
Mister:"quando non controlli le tue emozioni tendi ad utilizzarlo incondizionamente, ma non potrai far sempre affidamento su di lui.
Dovrai imparare a cavartela da sola e saper affrontare il nemico senza mostrare chi sei veramente. È un segreto troppo prezioso e dovrai conservarlo con grande segretezza.
D'ora in poi dovrai evitare di parlarne in pubblico. Dovrai mostrarlo il meno possibile e imparare a controllarlo.
Dovrai imparare a domare le emozioni"

A quelle parole, pensai a quella volta a casa mia, quel pomeriggio in cui scoprii che i miei genitori mi avevano cancellato tutti i ricordi della mia infanzia. In giardino mi arrabbiai molto, ma successe qualcosa di diverso dal drago, sentii una potenza diversa ma che comunque mi apparteneva.
Invece nel successivo sfogo avvenuto in bagno, sentii per l'ultima volta CJ manifestarsi e per qualche ragione non fu la stessa di sempre.

Dopo il suo discorso, il mister si tolse il suo solito cappotto blu, rimanendo con una maglietta a maniche corte lilla, per facilitare i movimenti.
Mister:"inizieremo con il 'Judo'.
È un'arte marziale che ti aiuterà sia nel combattimento che nella difesa. Tu però già lo conosci... " disse guardandomi.
Io però non riuscii a prestargli molta attenzione. Ero persa tra i miei pensieri riguardo al futuro.
Non sentii più una parola da quel momento, solo un rumore di passi.
Il mio corpo voleva reagire, sentiva che che stava per succedere qualcosa, ma la mia mente combatteva per torturarmi ancora con mille paranoie e domande.
Non battei ciglio quando una ventata d'aria si scontrò nel mio viso e nemmeno quando mi ritrovai il pugno del mister a pochi centimetri dalla faccia.
Mister:"avrei potuto colpirti"
Cristal:"ma non l'ha fatto" ribattei con gli occhi puntati sul suo pugno.
Mister:"io voglio combattere ad armi pari e nelle stesse condizioni.
Tu sei distratta, fuori da questo mondo. Un colpo del genere avresti sicuramente saputo evitarlo e in più avresti reagito, difendendoti.
È la prima cosa che ti ha insegnato tuo padre ed è l'unico sport che ti ha fatto continuare una volta rimossi tutti i ricordi sul calcio e sulle tue origini"
Alzai lo sguardo sui suoi occhi chiedendomi da dove le prendesse tutte queste informazioni.
Mister:"sei in possesso di un grande potere, ma che su di te è sprecato nelle tue condizioni attuali. Come puoi solo pensare di proteggere la tua amica senza la capacità di difenderti? Come pensi di affrontare il tuo nemico se non sai nemmeno controllare la tua potenza? Ti servirà molto allenamento, tu come tutto il resto della persone che sono a conoscenza di questo tuo segreto: la squadra. Diventerete più forti, ne sono certo" disse abbassando il pugno.

Spostai lo sguardo altrove producendo una risata amara, con un sorriso divertito stampato in faccia:
Cristal:"diventare più forte, essere in grado di combattere contro il mio nemico uscendone con meno ferite possibili, portatrice di un grande potere che saprò usare al meglio...
Così facendo diventerò un'arma a tutti gli effetti! E il mio unico scopo sarà sopravvivere!
Non avrò una vita da vivere, ma quello che dovrò fare sarà solo guardarmi le spalle ed essere sempre vigile su tutto e tutti; vedrò i bambini giocare, le ragazze uscire per passare un pomeriggio tra amiche e le coppie sedute al bar a scambiarsi dolci parole. Vedrò la vita degli altri scorrere con tutta la calma e la libertà che si meritano, ricordandomi che io non potrò far nulla di tutto ciò!" sputai tutto quello che pensavo, ma il mio allenatore non batté ciglio.
Mister:"quindi? Che intenzioni hai? Lasciare che tutto vada come deve andare e subire ogni attacco del nemico aspettando il momento in cui ti uccideranno? Non eri tu quella che aveva criticato i suoi genitori perché non avevano mosso un dito sulla questione, lasciandoti all'oscuro di tutto? Ora ritiri tutto ciò che hai detto?"
Rimasi allibita per un secondo, ma la risposta alla sua domanda fu immediata:
Cristal:"non ritiro nulla" risposi ferma.
Mister:"hai intenzione di lasciar morire le persone a te care senza fare nulla?"
Cristal:"mai"
Mister:"avere una vita diversa da tutti gli altri, senza un minimo di svago e di relax, sarà il prezzo da pagare per salvare molte persone da un futuro disastroso" mi parlò con molta calma.
Poi appoggiò entrambe le mani sulle mie spalle e guardandomi negli occhi, parlò:
Mister:"se vuoi salvare i tuoi amici o qualsiasi altra persona, allora diventa più forte. Impara a controllare il grande potere che ti hanno donato e vivi. Vivi per te stessa e per dare una speranza a chi crede di averla persa. Diventa un simbolo per tutti.
Diventa... un drago implacabile"





















Spazio autrice: 🔥
Ehy! È da un po' che non faccio più uno spazio autrice e che parlo apertamente con voi, ma mi sto impegnando al massimo per scrivere questi capitoli pieni di informazioni e interrogativi, approfittando della chiusura delle scuole.
A proposito, come state? Spero vada tutto bene. Non vi posso dire nulla in merito, tutte le informazioni necessarie ci vengono ripetute continuamente ai telegiornali, perciò, l'unico consiglio che vi posso dare è di approffitare di questi giorni per stare a casa e riposarvi, e soprattutto (parlo particolarmente ai più ansiosi) non perdete mai la speranza. Prima o poi tutto si sistemerà, vedrete. ☺️
Bene, per oggi è tutto! Ci vediamo, spero presto, con un nuovo aggiornamento.
Vi saluto! Ciaoo!

Auri.

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