35. Eccoci Inghilterra!

In poche ore siamo atterrati in Inghilterra. Il viaggio è stato abbastanza tranquillo proprio perché nessuno ha osato svegliare Rachel.
Prima di partire, Paolo mi diede tutto il sostegno possibile e ci scambiammo un abbraccio, promettendoci di rivederci un giorno e devo dire che è stato Axel a staccarmi da lui, altrimenti io sarei rimasta lì per ore.
Mark:"eccoci Inghilterra!"
Celia:"ragazzi siamo in Inghilterra, cercate di comportarvi in un modo adeguato senza farci riconoscere. Questa è la patria dei gentilman..."
Mark:"cosa vorresti dire?"
Nelly:"ricordi la festa che abbiamo fatto al FFI? Ecco, dimentica tutto ciò"
Cristal:"che cosa è successo?" sussurai ad Axel.
Axel:"diciamo che non è finita proprio bene. Doveva essere una festa amichevole prima della partita ma Mark, oltre che arrivare in ritardo, si è scontrato con il capitano in una sfida di calcio"
Cristal:"Mark sa proprio come farsi riconoscere..."
Axel:"altrimenti non sarebbe lui" disse prima di battere il pugno con il mio.
??:"buongiorno, e ben arrivati in Inghilterra. Date pure le valigie al mio maggiordomo Sebastian e accomodatevi all'interno del mezzo, ci vediamo al dormitorio"
Mark:"dritto al punto come sempre, non perdi mai il tuo modo di fare, Edgar..."

Quando l'autobus si fermò non eravamo certi di essere arrivati agli alloggi, sono completamente diversi da quelli in Italia; davanti a noi c'era una vera e propria villa a tre piani.
Da essa uscì lo stesso personaggio che ci parlò appena atterrati: occhi e capelli azzurri come il cielo, simili a quelli di Nathan anzi, oserei dire, identici ai suoi.
Edgar:"benvenuta Inazuma Japan; dinanzi a voi si eregge -la corte dei cavalieri-. Esso è il dormitorio della nostra squadra e il vostro alloggio temporaneo fino alla partita.
Mi aspetto grandi cose da voi soprattutto con le nuove giocatrici: Rachel Smith e Cristal Harris"
Lui si fece spazio tra i ragazzi e baciò la mano a Rachel e successivamente a me, dove si soffermò per un po'.

CJ:"il polso!"
Cristal:"dici che l'abbia notato!?"
CJ:"ma nooo! È solo entrato in uno stato di trance... Secondo te!?? Invece di chiederti mille cose ritira la mano. Devo fare sempre tutto io, a volte mi chiedo se tu ce l'abbia una testa"

Ritirai la mano e la nascosi dietro alla schiena:
Edgar:"singolare..." disse in un sussurrò che solo io riuscii a percepire siccome mi guardava negli occhi:"signorine, io sono Edgar Partinus, attaccante e capitano dei cavalieri della regina una squadra composta da solo i migliori calciatori d'Inghilterra" dichiarò con fierezza.

Dopo le presentazioni e il comportamento freddo nei suoi confronti da parte della squadra, ci indicò di seguirlo dove ci diede le chiavi delle camere.
Ci spiegò che ognuno aveva la sua e che erano state decorate a dovere secondo i nostri gusti.
Cristal:"42...42...42...eccola!"
Infilai la chiave e quando entrai trovai una camera dalle pareti bordeaux, pavimento in legno chiaro e un letto a una piazza e mezza dalle lenzuola bianche.
Nella parete frontale al letto (che si trova a sinistra) c'è un pianoforte moderno da camera nero e affianco, una scrivania bianca. Appena si entra, nella parete di fronte, una porta finestra illumina la stanza e indovinate che c'è fuori?
Il balconcino!
E adiacente ad essa la porta che porta al bagno.

Non so con certezza dove si trovino gli altri, visto che tra noi alloggiano anche alcuni giocatori della squadra, ma ero certa che affianco a me si trovasse la mia migliore amica.
Mi avvicinai alla porta finestra e la aprii: una folata di vento accarezzò il mio viso regalandomi una sensazione di piacere. Come attratta, mi diressi verso il balcone e mi appoggiai alla ringhiera lasciando le stampelle poco più in là.
Guardavo il sole alto nel cielo e pensai che fra qualche giorno si sarebbe disputata la partita e se il mio piede non si fosse rimesso prima, avrei fallito di nuovo. Avevo bisogno di allenarmi e i miei pensieri si rivolsero a mio padre.
L'uomo che rovinò la mia vita ma che, allo stesso tempo, me la migliorò.
Perché mai ha firmato quell'autorizzazione se odia tanto il calcio? Era stato lui a portarmi via dalla partita contro i piccoli giganti.

Immersa nei miei pensieri, tutto ciò che mi circonda passa al secondo piano, ma riuscii a percepire una presenza dietro di me che allungava la mano verso la mia spalla.
Istintivamente mi girai prima che mi potesse toccare e afferai il suo polso e lo storsi. Quando tornai cosciente, sentii i suoi gemiti di dolore e vidi la sua espressione corruciata, così mollai immediatamente la presa.
Axel:"grazie..." disse massaggiandosi il polso dolorante.
Cristal:"non eri tu quello che tempo fa mi aveva dato della donzella indifesa?"
Axel:"mi ero ricreduto già da tempo"
Seguì un profondo silenzio e tornai a guardare il cielo di Inghilterra, voltandoli le spalle.
Axel:"ce l'hai ancora con me?"
Cristal:"non più..."
E ancora silenzio, lui si mise affianco a me e anche lui, alla vista del paesaggio, rimase quasi incantato:
Cristal:"Perché non hai bussato?"
Axel:"ho pensato di non farti faticare così sono entrato senza bussare. Se non vuoi che si ripeta, ricordati di chiudere la porta la prossima volta"
Mi sarebbe piaciuto guardarlo negli occhi ma era impegnato nel guardare davanti a sé.
Axel:"smettila di guardarmi, mi metti in soggezione. È la verità, sai che mi preoccupo per te"
Cristal:"ora ti preoccupi per me? Strano, perché fino all'altro giorno hai pensato il contrario" lo punzecchiai.
Spostò finalmente lo sguardo e mi mise una ciocca di capelli dietro all'orecchio:
Axel:"non l'ho mai pensato..."
La situazione stava prendendo una strana piega e la cosa mi mandava in confusione: un vortice di emozioni si materealizzò nel mio corpo.
Nulla aveva più senso, il tempo non esisteva, c'eravamo solo io e lui.
Non sapevo che cosa dire o fare...

Cristal:"i-il piede sta molto meglio, comunque"

CJ:"ma sei seria?"
Cristal:"non sapevo cosa fare, ok?"
CJ:"come rovinare i bei momenti, by Cristal Harris"

Axel:"o-oh..." si schiarí la voce "sono contento, ma non lo sforzare"
Cristal:"no riesco a camminare anche senza, guarda"
Iniziai a camminare ma dopo un po' non me lo sentii più e iniziai a precipitare. Con ottimi riflessi, Axel riuscì a prendermi per un braccio mentre l'altra mano si è posizionata dietro alla schiena:
Axel:"ora ho la conferma che tutte le ragazze cadono ai miei piedi."
Cristal:"questo lo so bene, non c'è ragazza che ti resista. Hai visto quante ragazze si sono presentate per te all'aeroporto?"
Lui mi fece sedere sul letto e io gli indicati di sedersi vicino a me:
Cristal:"ognuna di loro aspetta che tu le scelga, l'altra, aspetta solo che la situazione colassi per prendere il posto di quella prima. Il mondo sa essere così sadico a volte, sopratutto quando si parla di amore"
Axel:"se un giorno dovessi scegliere una di loro come ti sentiresti?"
Lo guardai per un po' cercando di capire dove volesse arrivare:
Cristal:"sarei felice per te. Vedrei sempre quel tuo raro sorriso stampato in faccia e, se tu sarai felice, lo sarò anche io"






Auri.

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