Capitolo 14
"Mia sei uno splendore." afferma euforica Ally che si trova al mio fianco. Già, mi sono svegliata e quando sono scesa di sotto per farmi un caffè, me la sono ritrovata proprio nel mio sgabello. Devo dire che è diventata la sua abitudine, rubare le mie sedie. Subito dopo avermi salutata, si è impossessata del mio bagno e suppongo si sia fatta una doccia perché quando è uscita l'ho vista già pronta per questa sera.
Più o meno abbiamo lo stesso stile. Indossa un vestito abbastanza corto con una bella scollatura a cuore, completamente nero, con qualche piccola sfumatura sul grigio. Ha abbinato dei sandali di un grigio che riprende le sfumature del vestito. I suoi capelli lisci, svolazzano qua e là con qualche cioccia arricciata. I suoi occhi sono completamente neutri, in compenso indossa un rossetto rosso fuoco. Carina e sensuale allo stesso tempo, diciamo che Nico perderà la testa stasera, sempre se non arriva prima qualcun'altro.
Faccio un sorriso a Mia e mi giro verso Connor "Quante macchine prendete?" a quanto pare, quando ho detto di raggiungerci se volevano, mi hanno preso in parola perché sono tutti pronti.
"Due macchine, la mia e quella di Cole, se non ci mette tanto. Nico sta arrivando." non ci penso proprio.
"Forse hai dimenticato che ho la mia bambina qui davanti. Ha bisogno di uscire e non la lascerò qui sola, sappilo. Chi viene con me?" domando prima che Connor possa rispondermi.
"Ovviamente io." si fa avanti Ally.
"Io non ci vado con loro. Pensi che non li abbia sentiti quando ti hanno assalito e volevano rifiutarsi di farmi uscire questa sera? Voglio venire con te." prende parola Mia. Ne sono felice.
Devo dirtelo, la stai influenzando.
"Pronti?" ecco, ci mancava solo lui.
"Eccomi, pronti?" ma si sono messi d'accordo? Cole che esce dalla sua camera e Nico che spalanca la porta. Per giunta hanno anche lo stesso abbigliamento. Entrambi con i jeans neri a vita bassa, Cole con la camicia del medesimo colore e con tre bottoni aperti mentre Nico indossa una camicia blu scuro abbinata alle scarpe. Entrambi indossano una giacca di pelle.
Guardo Cole e noto che già mi stava osservando. Passa il suo sguardo, lentamente, dai miei occhi fino ad arrivare alle mie gambe per poi risalire e soffermarsi sulle mie labbra. Sorrido. Mi giro, pensando di presentare Ally a Nico ma mi blocco quando sento tossire con forza. Il mio sorriso si accentua di molto immaginando la faccia di Cole mentre fissa la scollatura della mia schiena.
"Nico lei è Ally. Ally lui è il mio migliore amico." Nico, che qualche secondo fa sorrideva per la scena appena vista, smette di sorridere. I suoi occhi si illuminano e tende difficilmente la mano ad Ally. Sapevo che gli sarebbe piaciuta. È sempre andato pazzo per le piccoline con gli occhioni grandi.
"Piacere." afferma con eccessiva euforia Nico, afferrando la sua piccola mano.
"Ti assicuro che è un piacere anche per me." risponde Ally. Notando la sua schiettezza, Nico mi lancia uno sguardo epico che mi fa sorridere.
"Io non c'entro niente è lei che ha trovato me e si, a quanto pare è il mio sosia. Me lo hanno già detto." gli lancio un occhiolino e prendo le mie chiavi sopra il tavolo della cucina. "Sali con me?" domando sapendo già la risposta.
"C'è bisogno di chiederlo?" appunto.
"A dopo amor de mi vida. Ci vediamo tra qualche oretta."
"Parla del suo letto. Di nuovo." interviene Nico, rivolgendosi agli altri che mi guardano straniti e confusi.
Esco di casa andando verso la mia macchina. È strano che il troglodita non ha aperto bocca, tranne per la tosse improvvisa ovviamente. Rido al solo pensiero. Entro in macchina ed accendo la macchina mentre aspetto gli altri che salgono.
"Stasera qualcuno morirà di infarto, se continui a camminare cosi." afferma Nico, mentre sale al mio fianco. Le ragazze dietro sono euforiche e nervose. Chi per un motivo e chi per un altro.
"È la mia camminata, cretino." rispondo a Nico mentre esco velocemente dal cancello. Vedo dallo specchio la range Rover di Cole, praticamente attaccata al mio culo, così mi affrettò a mettere la terza staccandomi di qualche metro.
"Angelo, ti ricordo che non siamo soli." sussurra il mio migliore amico al mio orecchio.
Ricordo solo ora, il motivo per cui Nico non voleva mai che guidassi. L'ultima volta abbiamo rischiato di brutto, davvero. Avevo deciso di correre per l'ultima volta, ma ero abbastanza incazzata per quello che avevo visto la stessa sera, ossia Andrew con la mia ex migliore amica. Nico non voleva che corressi, sapeva a cosa andavo incontro e l'unica soluzione era che partecipasse anche lui con me. Così me lo ritrovai al mio fianco, attaccato alla mia mano mentre mettevamo le marce insieme. E li mi salvò la vita. Lui mi parlava ed io guidavo. Lui mi sosteneva mentre io raggiungevo il traguardo. Lui mi salvava dalla morte mentre io pensavo a non lasciarmi andare. Quella fu l'ultima notte che partecipai ad una corsa, la prima volta che non pensai al mio passato ma pensai alla persona che avevo a fianco. E sempre quella notte avevo realizzato che anche se la mia vita faceva schifo lui sarebbe stato sempre con me. Sapevo che avevo perso tutto ma in cambio avevo ricevuto un fratello.
Rallento mentre mi accorgo che siamo vicini. Svolto a destra e siamo praticamente arrivati, così parcheggio al primo posto libero che trovo. "Pronta?" mi giro verso Mia e slaccio la cintura.
"Pronta." sussurra mentre si aprono le portiere contemporaneamente.
Ci ritroviamo tutti davanti all'ingresso e noto Colin sparire subito dopo. Sicuramente lavorerà. Entriamo e ci dirigiamo subito al bancone dove Colin sta già preparando i nostri drink. Come immaginavo. "Andiamo a ballare." urla Ally cercando di farsi sentire sopra la musica. Io non ballo, almeno non senza mandare giù tre o quattro shot di fila.
"Andate, vi raggiungo." le faccio cenno con la mano di andare mentre le seguo con lo sguardo. Non voglio perderle di vista. Ordino tre shot di vodka liscia mentre continuo a guardare le due piccoline in mezzo alla pista quando il mio sguardo si ferma dall'altra parte, proprio davanti a me. I miei occhi vengono catturati da un oceano davvero profondo. Quell'oceano che ultimamente mi perseguita ovunque. Non distolgo lo sguardo mentre le sue labbra sfiorano quelle di una qualunque. Non distolgo lo sguardo quando vedo le sue mani scorrere verso il basso. E lui non stacca i suoi occhi mentre le sue mani afferrano il fondoschiena della bionda e la tira a sé.
Sento una piccola scossa alla spina dorsale e penso che l'alcool inizi a fare effetto. Accenno un piccolo sorriso alzando il bicchierino che ho tra le mani e lo tracanno tutto in un fiato mentre Cole continua a guardarmi, a sfiorarmi con i suoi occhi, con lo sguardo. Sciolgo le gambe che fino a poco fa erano accavallate e scendo dallo sgabello. Mi alzo. Ingoio l'ultimo shot che Colin mi ha appena passato e raggiungo le ragazze al centro della pista.
"Era ora." urla Mia. Rivolgo un ultimo sguardo a Cole ed inizio a ballare. Come tanto tempo fa.
Inizio a ballare come non facevo da tanto, lo faccio come mi avevano insegnato quando ero una piccola mostriciattola ma adesso lo faccio perché ne ho voglia non perché sono obbligata. Odiavo quando Lui mi diceva di muovermi ed io ancora non sapevo farlo. Non mi hanno iscritta ad una scuola di ballo, no cazzo. Io la scuola di ballo la facevo a casa senza nessun insegnante e rabbrividisco al solo pensiero. Come si può ballare, all'età di cinque anni, per una persona che ha l'età di tuo padre? Ho sempre odiato muovermi per gli altri, forse è per questo che ho smesso di ballare anche alle feste. Stasera, però, è diverso. Stasera iniziano i giochi, quindi...
Iniziamo a giocare.
Inizio a muovere le braccia e la testa mentre sento ciondolare, lungo la mia spina dorsale, la piccola e lunga fila di brillantini. Inizio a muovere il bacino lentamente, seguendo la musica che rimbomba per tutto il locale. Seguo, con la coda dell'occhio, un ragazzo abbastanza alto e biondo, avvicinarsi alla mia schiena. "Balla con me." sussurra al mio orecchio. Sorrido mentre le ragazze si allontanano. Sorrido perché è proprio questo quello che ci voleva, per questa serata.
Mi volto verso questo ragazzo che non conosco nemmeno e gli circondo il collo con le mie braccia scoperte. Attacco la mia fronte alla sua mentre le nostre labbra si sfiorano. Sento le sue mani spostarsi dalla mia schiena calda ai miei fianchi e seguire il movimento del bacino. Sorrido quando le sue labbra si avvicinano ancora di più ma il mio sorriso si accentua quando noto un movimento strano alla mia destra. Non vedo più Cole appoggiato alla parete, non lo vedo più tra le grinfie di nessuna perché vedo la sua camminata veloce. Vedo le sue mani stringersi a pugno. Vedo il suo viso torcersi dallo stupore mentre i suoi occhi prendono vita. Lo vedo mentre spinge tutte le persone che si trovano nella sua traiettoria. Sento la sua rabbia fuoriuscire da ogni parte mentre i suoi piedi si dirigono nella mia direzione. Più che nella mia, nella direzione di questo sconosciuto che mi stringe i fianchi e mi tiene stretta a sé.
Guardo questo biondino e mi avvicino ancora di più "Scusami." sussurro davanti alla sua bocca mentre la sua espressione si fa confusa nello stesso istante che il mio corpo si stacca dal suo e la sua faccia viene colpita dal pugno di Cole.
Sento prendermi dal polso e vengo trascinata fuori dal bar. Non ha proprio intenzione di fermarsi e quando decido di parlare e dirgliene quattro, si blocca. Mi solleva, come se fossi una bambolina di porcellana e mi fa sedere sopra il cofano della sua macchina mentre si sistema fra le mie gambe. Le sue mani rimangono fisse ai miei fianchi ed il suo viso è ad un centimetro dal mio. Schiudo leggermente le labbra e prendo fiato prima di dire qualsiasi cosa, perché ora lo so. Non sono nella posizione di dire cazzate questa volta.
"Brava. Non dire niente." continua a guardarmi mentre si passa una mano fra i capelli, frustrato. "É finito il divertimento con Jake?" domanda puntando i suoi occhi nei miei.
Con Jake? Cosa diavolo c'entra lui, ora?
"Non lo so, ci dovrei pensare. Perché?" appoggio le mani dietro alla mia schiena, così da sorreggermi e guardarlo meglio. Un po' di distanza ci vuole assolutamente. La mia mente, tra alcool e Cole dopo svariati minuti, non connette poi così tanto.
Cosa cavolo sta succedendo? Si, certo, queste cazzate l'ho sempre fatte ma mai per un motivo logico. Mi sono sempre divertita a distruggere l'ego maschile ma non mi sono mai divertita come stasera. Non mi sono mai sentita così... bramata e voluta. Lo vedo dai suoi occhi, da quella scintilla che mi rivolge quando è arrabbiato. Lo vedo dalla frustrazione e dal modo in cui lui mi guarda. Non dovrei essere felice di questo perché non ha senso. Io e lui non ci possiamo nemmeno vedere. Non ha senso tutto questo, i giochetti..
"Non farlo." sussurra avvicinandosi.
"Non dovrei fare che cosa?" sussurro a mia volta.
"Non darmi queste risposte. Non fare l'ironica perché non è proprio il momento." continua ad avvicinarsi mentre sposta i suoi occhi in una direzione diversa. Guarda con delicatezza le mie labbra. Le sfiora con il suo pollice ed io non emetto un suono e la cosa peggiore è che non mi dispiace, non mi dà fastidio anzi.. tutt'altro. Non faccio niente e questo mi fa rabbrividire perché io so che questa situazione inizia a piacermi anche se non dovrebbe.
Brava Lola.
Sei un genio.
Tutto questo per ritrovarti in una situazione che non sai gestire. Complimenti.
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