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Dove tutto era cominciato, ma a testa alta questa volta, nonostante lo sguardo gelido di suo padre lo stesse perforando da parte a parte. Il colloquio con il preside era andato come aveva sperato, adesso iniziava la vera sfida.
- Solo perché hai convinto la commissione, pensi che io sia soddisfatto del tuo fallimento? - Bradley strinse i denti - Per questo hai fatto quella stupida proposta al preside? Per evitare le tue responsabilità?! - l'uomo alzò la voce.
- No, signore. Sto solo facendo come ha chiesto lei - sostenne faticosamente lo sguardo del genitore - È vero, non sono riuscito ad avere il massimo dei voti, ma ho trovato il modo per ripulire il nome Uppercrust... - Abbassò la testa - Mi lasci solo quest'ultima occasione -
- Non ne avrai altre, Brad. Sai cosa ti aspetta se fallirai -
Non una parola in più, l'uomo si girò, raggiunse la propria auto e sparì lungo la via. Bradley ebbe di nuovo il coraggio di respirare solo quando il paraurti del mezzo uscì dal suo campo visivo. Rilassando in muscoli, sentì una mano posarsi sulla propria spalla e sussultò.
- Cavolo, ed io che pensavo di avere un padre problematico - Max gli sorrise - Immagino che sia andato tutto come previsto quindi? -
- Già - prese fiato sorreggendosi il petto - Lavorerò per l'università fino a quando non avrò ripagato i danni causati agli scorsi X-Games... Devo ripagare anche quello stupido dirigibile dell'emittente locale -
I due ragazzi, uno davanti all'altro, si guardarono complici e scoppiarono a ridere.
- Hai avuto un'idea geniale, però, credo mi servirà una stanza dove stare... pensi che a Bobby e P.J. darà fastidio se... -
- Assolutamente no! - Max mise fin troppa enfasi nella risposta e, tentando di sembrare più controllato, infilò le mani nelle tasche - Cioè, ovvio che puoi restare da noi, se ti va... inoltre, visti i tuoi voti, potresti darmi una mano -
- Volentieri, anche perché di sicuro resterò nei paraggi fino a quando ti laureerai tu, perciò... -
Il tempo era davvero volato da quando si erano incrociati la prima volta. Max era solo una matricola al suo primo giorno, ma con talento da vendere. Lui era Bradley Uppercrust III, numero uno dei campioni e degli imbroglioni. Ora, entrambi cresciuti, erano persone nuove. Di certo Bradley si sentiva migliore, un nuovo sé che, senza Max, non sarebbe mai venuto alla luce.
- Senti, Max- sorrise - Grazie, non saprò mai come ripagarti -
- Non devi, io... voglio solo che tu non debba affrontare più niente da solo - il suo sguardo era intenso - Io sono qui, per te -
Sentì il cuore palpitare. Max gli prese la mano nella propria e portandosi più vicino. In un istante, le loro labbra si unirono e, in quel bacio, Bradley trovò una nuova vita, il desiderio per un futuro che non aveva mai immaginato. Quando riaprì gli occhi, ancora frastornato, Max gli sembrò quasi più alto, poi abbassò lo sguardo e notò che era in piedi sullo skateboard. Scoppiò a ridere.
- Smettila! - era diventato tutto rosso - Aspetta ancora qualche anno e vedrai se non... -
Bradley lo baciò di nuovo.
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