Capitolo 1
Ero terrorizzata, non perché non volessi un bambino, mi piacevano i bambini, ma avrei preferito diventare mamma più in là con gli anni, avrei preferito diventare mamma perché lo volevo, non perché era successo per sbaglio. Non volevo che la creatura che doveva nascere tra 9 mesi, fosse uno sbaglio, sapevo che lo era, ma non era di certo colpa della piccola creatura se aveva dei genitori imbecilli, anzi una madre, visto che non sapevo neanche chi era il padre, è sinceramente non lo volevo neanche conoscere, visto quello che mi aveva fatto. Non volevo diventare madre così giovane, ma non potevo abortire o abbondare il bambino che sarebbe,tra qualche mese nato, non potevo, anzi non volevo. La mia testa era in totale confusione, non sapevo cosa fare, ma una cosa era certa, ne dovevo parlare con i miei genitori.
Scesi le sale di casa mia, terrorizzata per quello che stavo per fare. Vidi i miei genitori, che guardavano la TV con interesse, mentre mio padre alzava il volume per sentire meglio il Tg. Dopo qualche minuto di attesa per la paura che avevo di rivelargli ai miei di essere incinta, mi misi davanti alla TV per avere la loro totale attenzione, mio padre confuso mi disse "Che fai?, spostati, non vediamo così la TV" io cercai di parlare ma sentendo le parole che aveva appena pronunciato il giornalista al Tg, mi girai per guardare cosa fosse accaduto. "Una ragazza di 18 anni, rimasta incinta, dopo essere andata in discoteca, uccide il bambino appena nato, buttandolo dalle scale dell'ospedale. Alcuni suoi parenti hanno rilasciato in un intervista dicendo che da quando aveva saputo di essere incinta era cambiata, non voleva il bambino, così in un gesto folle, senza pensarci, ha buttato il figlio dalle scale" io, mio padre e mia madre eravamo scioccati, come ha potuto farlo, come ha potuto uccidere suo figlio, pensai. Mio padre con la faccia sconvolta disse "Sono scioccato, povero bambino. Prima si va a divertire senza preoccuparsi delle precauzione e poi appena rimane incinta riversa la colpa sul figlio, che schifo, che ragazza orribile, merita di marcire in carcere, e poi incinta a questa età, che incosciente", a quelle parole mi paralizai lì, vicino alla TV, con la faccia sconvolta e allo stesso tempo terrorizzata, non sapendo cosa fare. Senza pensarci dissi " Pa...Papà io...io " lui preoccupato mi disse "si dimmi, qual che problema?" " beh ecco..io...mi stavo chiedendo se posso uscire per andare a casa di Federica, visto che mi ha chiamata perché ha un problema " menti spudoratamente "Ok ma per l'ora di cena devi essere qui" disse mio padre con calma "Ok grazie, allora a dopo", così presi la mia borsa e uscì di casa, correndo il più lontano possibile. Non sapevo cosa stavo facendo, non sapevo cosa dirgli ai miei, avevo paura, paura della loro delusione nei miei confronti, per avere una figlia incosciente, che non sa quello che fa e rimane incinta senza sapere chi è il padre. No, non volevo questo, così per un momento pensai di abortire, ma poi scacchiai subito via quel pensiero così meschino.
Mentre correvo, mi resi conto che ero nel parco vicino casa mia, dove di solito andavo a schiarirmi le idee quando ero confuso, questo era uno di quei casi, così mi misi a sedere in una panca di legno e presi dalla borsa il mio adorato album di disegni, cercando un foglio pulito. Presi la matita e la impugnai, mi girai per capire cosa dovessi disegnare, e appena vidi dei tulipani, incomincia a disegnare. Dopo qualche minuto avevo finito il mio disegno, che rappresentava dei tulipani colorati, firmai il mio disegno, come facevo sempre con tutti i miei schizzi, e così dopo aver messo tutto dentro la borsa, mi diressi verso la casa di Federica per raccontargli quello che avevo scoperto.
Quando arrivai davanti alla porta di casa di Federica, bussai. Dopo meno di un minuto mi aprì una persona, la mamma di Federica, "Ciao Francesca, come stai?" mi disse la mamma di Federica, "Bene, grazie signora Coop" dissi educatamente, "Oh no, ti prego, dammi del tu e puoi chiamarmi con il mio nome, così mi fai sentire più vecchia di quanto già non lo sia" disse ridendo, io annuì con il capo e lei si spostò invintandomi ad entrare. "Allora cara, sei stai cercando Federica, non c'è a casa, ma credo che tornerà tra poco" disse con gentilezza Michelle, la madre di Federica, "Ma se vuoi la puoi aspettare qui" continuò poco dopo poco la frase.
Dopo mezz'ora sul divano ad aspettare Federica, Michelle entrò nel soggiorno con due tazze di tè tra le mani, che subito dopo mi porse una di essa dicendomi "Ti ho preparato una tazza di tè mentre aspetti Federica, ecco tieni" mi passò la tazza con un sorriso stampato sulla faccia, io ricambiai il sorriso e dissi "Grazie mille Michelle" lei si sedette sulla poltrona di fronte al divano dové ero seduta e disse "Sono contenta che mia figlia abbia una migliore amica come te. A da un pò che non ti fermi a cena, quindi se per te va bene oggi ceni qui, ok?" io senza contraddire accettai, ma poi mi ricordai di quello che aveva detto mio padre "Ok ma per l'ora di cena devi essere qui", questo è quello che mi aveva detto. Così mi alzai dicendo "Scusami, vado a fare una chiamata per avvertire i miei che rimango qui a cena" lei con un sorriso disse "Fai pure, mentre io vado a preparare la cena".
Dopo aver avvisato i miei genitori, che all'inizio furono contrari, mi accomodai di nuovo nel divano in qui mi ero seduta prima.
Sentì il suonò del campanello, così mi affrettai ad aprire la porta, ma Michelle mi precedette ed aprì lei
"Mamma per caso è passata Frances...
Oh eccoti Francesca, come stai? Sai, mi sono preoccupata molto ieri" disse Federica entrando in casa per avvicinarsi a me "Si tranquilla, sto bene...però, ti dovrei parlare" mi alzai e mi avvicinai al suo orecchio "In privato" gli sussurai all'orecchio "Mamma, noi andiamo a fare un giro" disse Francesca rivolgendosi a Michelle "Ok ma non fate tardi, la cena e quasi pronta".
Nessuno delle due parlò, dopo aver raggiunto un parco vicino casa di Francesca. Il silenzio mi innervosiva così decisi di parlare "Fede....ho scoperto una cosa, una cosa che non ho ancora detto a nessuno, ma che voglio dire a te, perché mi fido" dissi guardandola per avere il suo consenso per continuare "Francesca, così mi metti in ansia" disse preoccupata "Sono..sono..cazzo sono incinta e non so chi cavolo sia il padre" dissi tutto d'un fiato, quasi urlando "C..cosa? Ma come..come è successo?" disse sconvolta "Io..beh..non lo so...ecco..io non lo ricordo" ero così imbarazzata che a forza di strifinarmi le mani, mi stavano quasi per prendere a fuoco "Come non lo ricordi?" disse incavolata "Beh...ecco...tu ricordi la festa di 3 settimane fa? Beh...io mi ero ubriacata, quindi non ricordo..." non mi fece finire di parlare, che infuriata sbottò "Francesca, stiamo parlando di un bambino, sai cosa significa questo? Non sei pronta, ancora sei troppo giovane, e per di più non sai neanche chi cavolo sia il padre. Cavolo Francesca, devi essere più responsabile. Non puoi ubriacarti ad una festa, fare sesso con uno sconosciuto e non ricordarlo, cavolo non puoi essere così irresponsabile" quelle parole mi ferirono così tanto, che dal mio viso incominciò a scendere una goccia di lacrima, che venne successivamente seguita dalle altre, fino a farmi letteralmente scoppiare a piangere "Io..io non..non...io..non cosa fare" dissi tra i singhiozzi, fermandomi e mettendomi le mani sul viso "Ei..ei, non volevo dire quello che ho appena detto, scusami...ma ci tengo troppo a te, non volevo dirti quelle cose, mi dispiace. Io ti prometto che ci sarò sempre, ti appogerò in tutte le tue decisioni, te lo prometto" disse fermandosi anche lei, per prendermi il viso tra le mani e guardarmi intensamente negli occhi "Davvero?" dissi in modo disperato "Si davvero, te lo prometto" disse abbracciandomi.
Spazio autrice: Ciao ragazzi, ecco a voi il primo capitolo. Spero vi piaccia. Secondo voi cosa succederà nel prossimo capitolo? Francesca lo dirà a i suoi genitori? Scrivetelo nei commenti.❤
Baci alla prossima. 😘
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