𝟐𝟎 𝐝𝐢𝐜𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞

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Sono incinta di tre settimane. Questo è il risultato delle analisi che ho ritirato stamattina. Ora non ci sono più dubbi sul fatto che si stia formando una vita dentro di me.

Da quando l'ho scoperto non faccio altro che pensare al mio futuro da madre. Già mi vedo rotolare giù dalle scale col bambino in braccio. Oppure dimenticarmi di andarlo a prendere a scuola, come un paio di volte è successo con mio fratello. O dimenticarmi di essere madre e spaventarmi quando mi ritrovo un bambino in casa.

Quest'ultima cosa, però, è successa a mia mamma.

Una cosa è certa: James vorrà travestirlo da conseguenza.

Nonostante il suo cognome sarà Reid, ha comunque il sangue dei Lester. Questo significa che dal momento in cui uscirà nel mondo esterno, la sua vita sarà un susseguirsi di sfiga, eventi assurdi, quadri che cadono, persone che vedono i fantasmi, ristoranti che lo bandiscono, parenti alcolizzati o con licenze prese online... Insomma, è praticamente condannato. Perché è la tradizione, è la legge.

Ricordo che una volta, da piccola, mio nonno paterno mi aveva preso da parte e mi aveva detto: "Ricordati, Brianna. Un Lester fortunato è in realtà sfortunato; un Lester sfortunato è in realtà fortunato."
Poi mi aveva raccontato la storia di suo zio Roger che in genere era una persona molto fortunata, ma nonostante questo era morto giovane, all'età di trent'anni, perché si era ritrovato a guidare dietro un camion che trasportava tronchi di legno e uno di questi era caduto, trafiggendolo.
Ora, quando me l'ha raccontato era ubriaco e due giorni prima avevamo visto Final Destination, quindi non so quanto possa essere vera la storia... Però sembrava così convinto che ho iniziato a crederci anch'io, all'essere fortunata nella sfortuna.

Sicuramente è quello che dovrò raccontare a mio figlio. Non potrò mica dirgli che ho maledetto ogni giorno della mia vita l'evento che mi ha fatto conoscere suo padre. Sarò anche felice di avere James nella mia vita, ma a causa di quel quadro sono diventata lo zimbello di famiglia. E non posso aprire una porta o attraversarne la soglia senza che ci sia qualcuno che si fa il segno della croce o si tocca le palle.
È pura coincidenza che le persone cadono. Ormai sono abbastanza certa che si buttino a terra di proposito.

Ora non so se dirlo subito a James, o aspettare Natale per fargli una sorpresa. Magari insieme al test di gravidanza gli consegno anche due biglietti per il Messico. Se mi va bene, ci facciamo una vacanza. Se mi va male, perdo un biglietto. E un ragazzo.

Però dai, con i nostri fratelli siamo bravi. Sì, c'è stato qualche incidente, nel corso degli anni. Però sono ancora vivi. E non hanno mai nominato un parente morto.

Però se mio figlio mi dovesse dire di avere un amico immaginario di nome Roger e che questo è in realtà un lontano parente, giuro che ci vado io in Messico.

Se i miei genitori sono sopravvissuti con me nella loro vita, allora sono certa che James e io riusciremo a cavarcela.
Qualche volta.
Forse.

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