𝗣𝘂𝗽𝗮𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗻𝗲𝘃𝗲

𝟐 𝐝𝐢𝐜𝐞𝐦𝐛𝐫𝐞

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«Dobbiamo comprare delle decorazioni» dico, mentre mi sdraio accanto a James sul letto. «Soprattutto quelle per il giardino.»

Il mio ragazzo mi guarda, scettico. «Ho un po' paura di cosa potresti comprare.»

Alzo il busto per poter prendere il cuscino alle mie spalle, e glielo tiro in faccia. «La smetti di avere poca fiducia in me? Ti lascio.»

James mi lancia a sua volta il cuscino. «E tu la smetti di lasciarmi per ogni cosa?»

«No» rispondo, cercando di non scoppiare a ridere.

James alza gli occhi al cielo. «Quindi sei ancora convinta di fare Natale da noi?»

«Ovviamente. Tanto non abbiamo vicini con i gatti.»

James non apprezza la battuta e mi scocca un'occhiataccia.

Mi avvicino a lui e lo abbraccio all'altezza della vita, mentre mi allungo per lasciargli un bacio sulla guancia. Appoggio la testa sul suo petto e una sua mano affonda nei miei capelli. «Andiamo oggi a comprare le decorazioni?»

James sospira. «Non ti farò cambiare idea, vero?»

«Esattamente.» Sorrido e gli scocco un bacio sulla guancia. Poi mi alzo dal letto e apro l'armadio in cerca di vestiti puliti per uscire. Non posso mica farmi vedere con questo maglione rosso spennacchiato con un Babbo Natale ubriaco sopra. Ho ancora una dignità. Più o meno.

James e io ci prepariamo e poi saliamo in macchina. Mentre lui guida, io faccio partire la playlist natalizia. Cantiamo a squarciagola fino a quando non parcheggiamo, e continuiamo a canticchiare fino a quando non finiamo All I want for Christmas is you di Mariah Carey.

Una volta attraversate le porte scorrevoli del negozio, mi sento in paradiso. Un paradiso fatto di luci colorate e decorazioni di ogni dimensione.

«James, avremmo dovuto affittare un furgone e venire con quello.» Gli afferro un braccio mentre continuo a guardarmi intorno. Sono sicura che i miei occhi stiano brillando.

Il mio ragazzo si gira a guardarmi. «Quante cose hai intenzione di prendere?»

Ignoro la sua domanda e inizio a camminare tra le corsie.

«Brianna?» James inizia a seguirmi, preso dal panico. «Perché eviti la mia domanda?»

«E tu perché continui a farmela?» Ribatto, sorridendo.

«Sei impossibile.» James mi raggiunge e mi prende per mano, credo più per evitare di acquistare l'intero negozio che per affetto.

«Però mi ami.»

«Forse.»

Mi blocco in mezzo alla corsia, girandomi a guardarlo. «Forse?»

James fa un paio di passi avanti e poi si gira a guardarmi, impossibilitato a procedere visto le nostre mani unite.

Mi sorride, sardonico. «Forse.»

Spalanco la bocca, offesa. «Ma tu guarda...»

«Oh, ti brucia? Ora sai cosa provo ogni volta che mi lasci.»

«Sai cosa, James? Ti sto lasciando proprio ora.» Lascio la sua mano e lo supero.

Sento la sua risata raggiungermi. «Ma davvero?»

«Oh sì. Sono single ormai.»

«E non c'è nulla che possa fare per farti tornare assolutamente impegnata

Mi guardo attorno, fingendo di pensarci. Poi il mio sguardo cade su un pupazzo di neve gigante. «Forse puoi farti perdonare mettendo quello in giardino» dico, indicando con l'indice la decorazione.

James si gira, guardando gli scaffali. «Intendi il pupazzo di neve?»

«Esattamente.»

«A Natale mio fratello ti chiederà perché c'è una tua statua in giardino.»

Sbuffo. Connor non ha mai smesso di chiamarmi pupazzo di neve nel corso degli anni.

«Posso sempre convincere Aisha e Jeremy che colpire tuo fratello come se fosse una pignatta sia una tradizione natalizia.»

«Tu mi fai paura certe volte.»

Alzo gli occhi al cielo. «Esagerato.» Mi avvicino e lo bacio a stampo. «Andiamo, abbiamo altre decorazioni da scegliere.»

James intreccia di nuovo la sua mano alla mia e mi segue, sorridendo.

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