Vecchi amici e nuove amicizie
Giunti a destinazione, usciamo dal TARDIS e andiamo a curiosare in giro per capire dove siamo arrivati. Quasi subito vediamo il St. James Park quindi realizziamo che siamo a Londra. L'abbigliamento che notiamo in giro sembra da XXI secolo e dagli addobbi nelle vetrine dei negozi direi periodo natalizio. Vorrei tanto trovare un giornale di oggi per avere una conferma del Tempo in cui siamo evitando così di parlare con un budino cerebrale a caso.
«Clara, cerchiamo un giornale!»
«Va bene!»
«Forse nel parco troviamo dei distributori!»
«Beh andiamo a vedere allora... » afferma la ragazza con un sorriso stampato sulle labbra.
Quindi ci avviamo nel parco entrando. Mi soffermo a guardare l'espressione di Clara talmente eccitata per la semplice ricerca di un giornale. A volte dimentico quanto un essere umano possa essere facilmente impressionabile e quanto possa trovare avvincente e avventura la semplice ricerca di un punto preciso nel Tempo dove collocarsi ad ogni viaggio!
Londra!
Anche se non siamo nel periodo Vittoriano ha sempre un non so che di magico e fantastico!
Che bella città, piena di paesaggi suggestivi e misteriosi!
Penso mentre passiamo davanti al laghetto e infine vicino la panchina dove la mattina sedeva l'angelo. Ci sono ancora tracce di sangue sulla seduta e nell'erba sottostante. Il Dottore ne tocca una goccia.
«È secca, ma recente. Credo risalga a stamattina!»
Clara lo guarda preoccupata.
«Credi sia collegato con quello che è successo su quel pianeta e con la reazione del TARDIS?»
«Credo di sì! Potremmo avviare una ricerca di dispositivi alieni e seguirne la scia!»
«Buona idea, facciamolo! Almeno scopriamo con cosa abbiamo a che fare!»
«Bene allora andiamo al TARDIS e cominciamo a capirci qualcosa!»
Uscendo dal parco si dirigono alla cabina e per un batter di ciglio, perdono la richiesta d'aiuto di Aziraphale. Entrano nell'abitacolo e cominciano la loro ricerca di congegni alieni. Dopo circa un'oretta la nave completa la sua ricerca e trova due segnali distinti: uno nelle vicinanze e uno dalla parte opposta della città e sono due segnali distinti e separati anche se hanno la stessa scia.
«Scegli tu quale andiamo a vedere per prima?»
«Quella a pochi isolati da qui!»
Il Dottore imposta la rotta del TARDIS per seguire il segnale più vicino e arrivano in un vicolo molto largo pieno di palazzi e alla fine una casa a villetta di due piani con un videocitofono.
«Il segnale arriva da qui!»
Clara, attraverso lo schermo, da un'occhiata al vicolo.
«Sembra sicuro andiamo a vedere da vicino?»
Twelve annuisce e apre la porta del TARDIS uscendo seguito da Clara che arrivata alla villetta legge i nomi sul videocitofono Salvati - Pezzella/Loppi - Migliore.
«Non credo siano inglesi!» Afferma pensierosa la ragazza.
«Lo credo anch'io! Bussiamo! Io per sicurezza darò un nome fittizio utile al nostro scopo e la carta psichica farà il resto.»
Clara annuisce e bussa. Claudia risponde con un'espressione incredula per le facce che si ritrova davanti e mi chiama di sotto mentre Aziraphale ancora confuso cerca di raccontarci cosa gli è successo stamattina nel parco. Scendo andando al congegno e non credo ai miei occhi: fuori la mia porta ci sono Clara e Twelve. Apro e per scrupolo, chiedo chi sono. La ragazza mi dice di chiamarsi Clara, indovinate invece lui come si presenta. Voi direte: "Facile! John Smith" e invece no!
«Io sono Basil!» Mi mostra la carta psichica ed effettivamente lo presenta quale Basil, agente di sicurezza personale.
Ma dico io da dove gli esce questo nome? Chi è Basil Rathbone, il primo Sherlock Holmes? Oppure ha visto Basil, l'investigatopo e gli è piaciuto? Boh, quasi quasi glielo chiedo!
«È successo qualcosa di strano qui?»
«Sì, un nostro amico è stato aggredito, ci stava raccontando la dinamica dei fatti, ma voi avete bussato e io sono sceso a vedere chi c'era!»
Clara annuisce e rendendomi conto solo ora che ancora siamo all'uscio della porta esterna, faccio segno di accomodarsi e offro un caffè a entrambi. Intanto come mi succede spesso mi perdo nei miei pensieri.
Aziraphale è stato aggredito e io pensavo si trattasse di una roba omofoba, ma ora ho i miei dubbi. Due Dottori! Non può essere una coincidenza! Ten è stato contattato da Azi in persona, ma Twelve come faceva a sapere dell'accaduto? Forse oltre a picchiarlo gli hanno fatto qualcosa? Ma no che vado a pensare! È sempre lo stesso angelo emotivo di sempre. È lui che cambia gli altri proprio come con Crowly! Ha un effetto calmante su di lui! Lo ha plasmato, ma se qualcuno glielo tocca altro che serpente diventa una belva! Mi meraviglia che non abbia menato il Dottore!
I miei pensieri vengono distratti dal suono del citofono. Vado ad aprire e sono Ten e Rose!
«John e Rose, giusto? Prego accomodatevi!»
I due entrano osservati da Twelve e Clara che riconosce la decima incarnazione del suo amico.
«Dottore, è una cosa grave vero? Insomma per esserci due tue versioni vuol dire che non è niente di buono!»
«Beh, la situazione sembra più grave del previsto, ma niente paura, in due sono più intelligente, ne verremo a capo vedrai!» Parlano sottovoce i due mentre i nuovi arrivati si siedono.
«Si è svegliato il paziente? Come sta?»
«Sì, è con suo marito di sopra ma credo che a breve si uniranno a noi qui di sotto così magari ne sapremo di più!» Ho il tempo di rispondere quando bussano di nuovo alla porta. Vado ad aprire e mi ritrovo davanti Newt, Anathema, il sergente con la sua signora e Adam con i suoi amici. Faccio segno di entrare a tutti meravigliato di vedere i ragazzi e gli chiedo cosa ci fanno anche loro a casa mia.
«Beh, quando ho avuto bisogno d'aiuto lui c'era, ora è lui ad aver bisogno e voglio esserci!» Risponde il ragazzo e i suoi amici annuiscono, accomodandosi sul divano e fissando i due Dottori con le rispettive compagne.
«Loro chi sono?» Chiede Newt curioso.
I quattro si presentano a modo loro con le identità umane da loro scelte, ma poi intervengo io seccato.
«Ragazzi se permettete vi presento io a modo mio, a carte scoperte. Potete fidarvi di noi! Newt e company vi presento Ten e Rose e Twelve e Clara!»
Newt mi guarda incredulo, «Cioè mi stai dicendo che sono reali?» chiede poi.
«Scusa eh, fai da testimone al matrimonio tra un angelo e un demone e poi ti meravigli che il "Sommo" esiste realmente?» A ciò annuisce convinto e i Dottori con le rispettive companion mi guardano interrogativi come chiedersi "ma possiamo davvero fidarci di te? Come fai a sapere chi siamo?"
Ten a un certo punto sposta il suo sguardo su Twelve.
«E così fra due rigenerazioni io sarò te?» Chiede un po' deluso. Poi guarda Clara «E Rose non sarà più con me!» Esclama ancora più deluso.
Twelve annuisce e spiega. «L'idea di questa faccia ti verrà tra due anni e appartiene a una persona del passato che ti ricorderà in realtà chi siamo e perché siamo il Dottore!»
Ten annuisce mentre le nostre conversazioni vengono stoppate dalla porta della stanza del piano superiore che si apre e in cima alle scale appare Aziraphale seguito da Crowley, scendono entrambi la rampa di scale e gli occhi di Aziraphale si posano su Ten e Twelve bloccandosi quasi estasiato, come se fosse stato colto da una visione. Le sue iridi si fanno di un celeste luminoso.
Comincia a fare strane cose, ad esempio si porta l'indice sinistro sul naso e picchettandolo verso destra, pronuncia le parole Jelly babies a mo' di offerta, si porta le mani all'altezza della bocca e muove le dita come se stesse suonando il flauto, guarda Ten e Rose con un sorrisino malizioso e scuotendo la testa in segno di disappunto esclama che in amore l'età e la razza non sono ai un problema, suona una fantomatica chitarra, si porta le mani sul petto all'altezza del cuore da entrambi i lati e cambia espressione da felice a triste e viceversa. Dopodiché si accomoda al tavolo e tamburella su di esso ad un ritmo costante di quattro colpi come il battito dei Signori del tempo. Dopo poco si volta verso Crowley e gli si rivolge con tono sicuro.
«Possiamo fidarci cecamente di entrambi gli "uomini" e le ragazze poi non serve neanche dirlo!» Afferma voltandosi di nuovo verso di loro e prendendo tra le sue le mani di Ten, lo ringrazia del suo aiuto.
«Ne sei sicuro angelo mio?»
«Più che sicuro! Per chi ha conosciuto una tale sofferenza è impensabile che goda nel farla patire ad altri, lui di evitargliela ed è per questo che è qui ad aiutarci!» Rivela l'angelo.
Ten e Twelve lo guardano sconcertati, quasi sentendosi violati e senza una protezione, così Aziraphale li rassicura parlandogli come fossero una sola persona.
«Tranquillo, con noi sei al sicuro, non hai bisogno di nasconderti né di speciali protezioni! Capisco bene come ti senti anche per noi è difficile dire chi siamo e cosa siamo!»
Alle sue parole io annuisco. Ten sembra più tranquillo tanto da prendere la parola.
«Ti ringrazio per la tua comprensione, vorrei chiederti se te la senti di raccontarci com'è andata l'aggressione e che cosa è succeso?»
A ciò Aziraphale annuisce e comincia a raccontare...
L'angolo dell'autore
Salve a tutti voi, sono tornato con una storia ambienta a Natale.
Continuiamo con l'arrivo dei Dottori e degli amici di Aziraphale e Crowley.
Cosa ne pensate?
Aziraphale ha recuperato i suoi poteri?
Oppure è colpa di quello che gli è successo se si comporta in modo strano?
Secondo voi Aziraphale riesce a raccontare quello che gli è successo quella mattina?
Nel prossimo capitolo scopriremo se ci riesce e rivedremo di nuovo i suoi aggressori.
Voi vi siete fatti un'idea su chi siano in realtà e che intenzioni hanno?
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