A casa di Andrea e Claudia

È una giornata identica a quella precedente, niente lavoro, niente uscite, niente di niente, così io e la mia ragazza Claudia optiamo per una maratona di Doctor Who.
Ci stravacchiamo sul divano abbracciati con uno sprits e degli stuzzichini e cominciamo a vedere le varie puntate.
Sono le undici del mattino.
Stiamo vedendo l'episodio "Le fiamme di Pompei", siamo arrivati al punto in cui Donna chiede al Dottore di salvare almeno la famiglia di Caecilius.
Ed ecco il sibilo ansimante del TARDIS, arrivano e mentre parlano con l'eccentrico mercante, io sento ancora il rumore della nave.
I primi cinque secondi ho pensato alla suggestione.
Ditemi, voi appassionati di questa serie tv, chi non ha mai immaginato di salire sul TARDIS e di vivere un'avventura indimenticabile con il Dottore?
Io fantastico sempre su questo.
Dopo il sesto secondo mi sono voltato verso la finestra e con me anche Clà.

«Hai sentito anche tu?»

Lei annuisce, mettendo pause al lettore dvd e ci alziamo andando alla finestra. Era lì: la famosa cabina blu della polizia, fuori al nostro appartamento. Non ci posso credere! Sta succedendo proprio a noi? Il Dottore fuori casa nostra?

Mentre guardiamo la porta del TARDIS si apre. A primo acchito sembra uscirne il Decimo Dottore, ma poi a guardarlo meglio: occhiali da sole e vestiario rigorosamente di pelle nera con infine mocassini pitonati, riconosciamo Crowley.

«Crowley nel TARDIS cosa ci fa?» Chiedo confuso alla mia ragazza.

«Forse il Dottore lo sta aiutando. Guardalo è pallido e spossato!» Afferma lei mentre vediamo il demone correre vicino a noi.

Apriamo la finestra e lo salutiamo.

«Ragazzi non vorrei disturbare, ma ho un enorme problema. Potreste ospitare me, Aziraphale e due amici incontrati strada facendo?»

«Ma certo che potete. Restate tutto il tempo che volete!»

«Grazie mille! Sei sempre gentile con noi. Vado a dirglielo e arriviamo!»

Vediamo Crowley sfrecciare verso il TARDIS e rientrare.

Nel TARDIS

«Hai spiegato la situazione? Abbiamo il permesso di entrare?» Chiede il Dottore.

«Sì, ha detto che possiamo restare quanto vogliamo!»

«Bene! Ascolta! Prendi in braccio tuo marito e portalo in casa lasciando la porta aperta in modo da darci il tempo di entrare, ok?»

«Perché non venite con me?»

«Dobbiamo prendere tutto l'occorrente. Mi sa che il tuo povero Angelo si è trovato in mezzo a qualcosa di più grande di lui e che la sua sia stata la prima di numerose aggressioni.»

«Stai scherzando?»

Ten lo guarda con serietà e scuote la testa, tornando a occuparsi delle cose che stava facendo prima che entrasse.

«Sbrigatevi non mi sento sicuro con la porta aperta! Non vi piace bussare?»

«Hai ragione, chiudila! Noi bussiamo!»

Crowley prende Aziraphale in braccio, dopo aver parlato con il Dottore è più rilassato, esce fuori sulla strada. Io sono ancora alla finestra, lo vedo e scendo ad aiutarlo.

Cos'è quella cosa che ho visto vicino al cuore?
Ha una componente metallica e una organica!
Non ho mai visto niente di simile, dovrei chiedere a Rose, forse è qualcosa che usano gli esseri umani!
E se appartenesse ai suoi aggressori?
Forse scopriamo chi o cosa sono!

«Rose, sai dirmi cos'è quella cosa che ha l'angelo, vicino al cuore?» Gli indica una piccola sfera metallica con una specie di aculei conficcati tra l'atrio destro e la vena cava superiore.

«Non saprei, ma credo niente di buono!» Afferma la ragazza pensando al povero Crowley quando avrebbe saputo la cosa.

A casa di Andrea

Io e Crowley entriamo in casa e lo porto nella stanza degli ospiti. Posa adagio suo marito sul letto. Aziraphale si agita e il demone gli sta vicino stringendogli la mano.

Tesoro che hai?
Provi dolore?
Hai paura?
Cosa ti agita in questo modo?
Stai tranquillo!
Sono qui con te!
Non ti lascerò mai più solo!
Adesso però apri i tuoi meravigliosi occhi e dimmi cos'è successo, chi ti ha ridotto in questo stato?
Pensa il povero Crowley mentre lo riporto alla realtà con un colpo di tosse. Lui mi guarda smarrito come se non sapesse cosa fare. Per la prima volta da che lo conosco lo vedo abbattuto, con un senso di frustrazione e impotenza che gli traspare dagli occhi. Vorrei aiutarlo, ma non so neanche cosa sia accaduto.

«Crow, perché non mi hai detto di Azi? Si può sapere che cazzo è successo? E tu come stai?»

«Non lo so. Quando il Dottor John Smith e la sua amica Rose lo stavano portando nella cabina era già svenuto e io ho avvertito il pericolo troppo tardi. Non ero con lui, capisci?»

«Hei, guardami! Non è colpa tua! Hai pensato che se stavi con lui, ora non stareste qui? Tu saresti nelle sue stesse condizioni. Forse entrambi discorporati e nessuno avrebbe incontrato il Dottore per chiedere aiuto. Io avrei perso i miei due migliori amici. Ma non ci voglio pensare, ora abbiamo l'aiuto del Dottore, siamo in buone mani!»

Mi guarda con i suoi occhioni serpentini; le sue mille domande si leggono chiare nel suo sguardo preoccupato e interrogativo e io non ho certezze da dargli senonché la mia estrema fiducia verso il Ten, così innamorato del nostro pianeta quanto i suoi abitanti. Sempre pronto ad aiutarci nei momenti più critici.

«Crow, dovresti informare Newt e Anathema e dirgli di chiamare anche il Sergente Shadwell e Miss Tracy!»

Lui prende il telefono e lo fa.

Dove sono qui?
Cos'è successo?
Ero al parco, sono stato aggredito da quei mostri, ho bussato a quella cabina blu della polizia e ne è uscita quella ragazza e mio marito versione angelo, insomma antecedente alla caduta, prima che diventasse un demone, poi buio totale.
Mi hanno forse discorporato?
Sono forse passato anch'io dall'altra parte per aver sposato Crow?
Questo posto non mi piace, è così buio e freddo, non può essere l'inferno.
Chi sono quelle persone?
Oddio sono quei mostri!
Quanti ne sono?
Di tutte le nazionalità!
Non è stato un attacco omofobo allora!
Stanno creando una nuova razza di Esseri umani mostruosi!
Devo avvertire Crow e gli altri!
Dobbiamo intervenire o ci sarà la fine di tutto stavolta!
Pensa l'angelo agitandosi sempre di più.

«Crowley, Crowley!» Urla Aziraphale spalancando i suoi occhi azzurri come il cielo limpido in una giornata d'estate e tirandosi su in mezzo al letto. Il suo respiro è affannoso e ha uno strano pallore in viso.

Si porta una mano al petto e si guarda in giro cercando di riconoscere il posto in cui si trova. È come se stesse cercando qualcosa o qualcuno che gli indichi dove è arrivato.

Entrambi ci avviciniamo per tranquillizzarlo, ma invano; nei suoi occhi riesco a percepire chiaramente il suo terrore. Come se il Diavolo in persona gli avesse parlato in sogno.

Do un'occhiata alle sue ferite esterne e noto che la medicina datagli da Ten ha fatto effetto. Sono quasi rimarginate del tutto, sono quelle interne a preoccuparmi, quelle restano sempre lì in agguato, pronte a rimembrargli ciò che gli è accaduto e a ributtarlo in quel baratro di pensieri cupi e brutti che vengono dopo una cattiva esperienza come la sua.

«Azi, siamo noi, Andrea e Crow, sei a casa mia, al sicuro. Il pericolo è passato!»

So bene come si sente! Al momento non vi è parola o azione che possa ridargli la pace interiore che finora lo caratterizzava. Ha bisogno di tempo e soprattutto della vicinanza e dell'affetto di amici e famiglia.

Naturalmente molto conta la persona che ha subito il trauma, ma Azi lo conosco bene, è "nu Figlio 'e  'ntrocchia"¹ (è vero con gli esseri umani è ingenuo e crede nel "magico mondo degli unicorni", ma è molto furbo e scaltro) sono sicuro che si riprenderà quasi subito. Comunque ciò non toglie la preoccupazione per il mio mio migliore amico!

«Nessuno è al sicuro! Purtroppo siamo tutti in pericolo! Ci sarà la fine di tutto!»
Afferma l'Angelo con le lacrime agli occhi!

Ora dite tutto quello che volete, il trauma, il resto..., ma Azi non è mai stato pessimista. Dunque se dice che ci sarà la distruzione di tutto, io ci credo e sinceramente parlando e senza pudore, mi cago sotto.

Mentre parliamo con lui sentiamo bussare alla porta e Claudia mi chiama.

Note

¹Figlio 'e 'ntrocchia = Dialetto Napoletano. Si tratta di un appellativo usato in modo positivo, ed è un modo per sottolineare la scaltrezza e furbizia del proprio interlocutore.

L'angolo dell'autore

Salve a tutti voi, sono tornato con una storia ambienta a Natale.

Continuiamo con l'arrivo del mio personaggio e di quello della mia ragazza.
Cosa ne pensate?
Vi immaginavate un nostro coinvolgimento?

Nel prossimo capitolo scopriremo chi è a bussare.
Voi vi siete fatti un'idea?

Secondo voi Aziraphale ha ragione quando dice che ci sarà la distruzione di tutto?
Se sì stavolta i nostri due amici troveranno alleati o resteranno di nuovo soli?
Il Dottore sarà uno degli alleati o se ne andrà?

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