7. Vorrei che tu fossi mia.

Buongiorno!
Cioè, siete tutti dei giovani investigatori mancati.
Qualcuno di voi a volte ci prende, qualcuno ha più fantasia di me e mi fate morire, lo giuro 😂
Però vi adoro.
Volevo solo augurarvi buona lettura.
Ci vediamo alla fine del capitolo con le mie solite domande e per le vostre meravigliose ipotesi 🙈😊❤️

La penombra creata dalla luce del lampione mi permette di osservare gli zigomi ben definiti di Drake Howard che mi fissa con i suoi occhi verdi completamente spalancati.
Schiude le labbra e rimane in silenzio per qualche istante, sembra in difficoltà.
«Allora?», insisto, «Cosa fai da queste parti?».
Deglutisce e si passa nervosamente una mano tra i capelli marroni, «Sono venuto a trovare un amico», scrolla le spalle, «Tu, invece? È pericoloso stare qui per una ragazza», si schiarisce la voce, «Soprattutto per una come te, Sam».
Ha mentito, lo leggo sul suo viso.

«Ho sbagliato strada», taglio corto e comincio a camminare, lui mi segue e afferra la mia mano per bloccarmi.
«Posso accompagnarti a casa? Ho la macchina qui vicino».
Anche se vorrei evitare di stare con lui, mi ritrovo ad accettare.
Sono una fifona del cavolo.
Lo seguo fino alla macchina e per tutto il tragitto fino a casa nessuno dei due dice una parola.

Spegne l'auto davanti al cancello e punta i suoi occhi nei miei, «Hai parlato con Josh?»
«Di cosa?».
Sorride dolcemente prima di rispondere, «Del pugno»
«Oh, non proprio. Vuoi parlarmene tu?».
Si morde il labbro e sembra pensarci un po' su, «Solo se ti fai offrire la cena».
No, grazie.
«Ho già cenato», invento.
Lui sembra non crederci e ridacchia, «Ho sentito il tuo stomaco brontolare  più volte mentre guidavo. Dai, non mordo».
Scende dalla macchina mentre io lo fisso a bocca aperta, poi decido di uscire dal veicolo e lasciarlo entrare a casa mia.
Appena entro a casa, il mio primo pensiero è togliere quelle scarpe.
Che schifo.
Drake corruga la fronte, ma non fa domande.
Bravo.

Ordina due pizze e scegliamo di metterci in cucina ad aspettare.
Mentre sistemo una tovaglia azzurra sul mio tavolo bianco sento il suo sguardo attraversare il mio corpo ed evito di guardarlo fino a quando non mi siedo davanti a lui.
Ha le labbra più rosse del solito, il naso ancora un po' gonfio e i suoi capelli sono tutt'altro che ordinati.
«Puoi parlarmi di quello che è successo tra te e Josh, adesso?».
Assume un'espressione seria e sospira, «Io non so cosa gli è preso, Sam», gioca con un tovagliolo di carta e si tortura le labbra, «So solo che si comporta in modo strano da un po'. Non si fa vedere quasi mai, è aggressivo e più arrogante del solito. Non l'ho mai visto così prima d'ora».
Arriccio le labbra e annuisco, in fin dei conti ha ragione.
Josh è sempre stato dolce e simpatico con tutti, ha sempre trovato del tempo per me e per i suoi amici, ma ultimamente pensa solo ed esclusivamente al suo lavoro.
«Forse lavora troppo», continua lui, «Non lo so, Sam, dobbiamo stare attenti a lui. Dobbiamo aiutarlo ad uscire da questa situazione di disagio, qualsiasi essa sia»
«Cercherò di capire meglio la situazione».

Sento il mio cellulare squillare e mi schiarisco la voce quando vedo che è Matthew che mi sta chiamando, mi scuso con Drake e vado in bagno per rispondere.
«Principessa», mi saluta lui.
«Dottor Jackson», bisbiglio per non farmi sentire.
«Perchè bisbigli?», anche lui adesso ha abbassato la voce.
«Sono chiusa in bagno», spiego, «C'è Drake in cucina»
«Chi?»
«Drake»
«Come?»
«Drake!», sussurro ancora, «Ma sei sordo?»
Lui ride, «Quello che si è preso il pugno in faccia?»
«Proprio lui»
«Perchè è a casa tua?», dall'altro lato del telefono sento un botto e sussulto.
Ma che diavolo sta facendo?
«Ceniamo insieme, ma non è come sembra», mi affretto a dire.
Sembra divertito dalla mia affermazione, «Fai la furbetta, principessa?».
Ma furbetta lo dici a tua sorella.

«Non faccio niente», borbotto.
Sento un altro colpo e sobbalzo ancora una volta, «Ma si può sapere cosa stai facendo?»
«Niente che ti riguarda».
Sempre simpatico, mamma mia.
«Perchè hai chiamato?»
«Passo a prenderti dopo cena», lo dice con tutta la sicurezza di questo mondo, «È sabato sera, andiamo a farci un giro se non ti dispiace. Mandami un messaggio quando quel tizio va via»
«Frena, frena. Perché dovrei uscire con te?»
«Perchè ne hai voglia, principessa».
Tu guarda che pallone gonfiato.
«Beh, ti sbagli».

Drake bussa alla porta del bagno e smetto di parlare immediatamente.
«Sam, tutto bene? Sono arrivate le pizze»
«Arrivo!», urlo e sento Matthew lamentarsi per la mia voce stridula e fastidiosa.
«Dai», mormora il dottor Jackson, «Torna alla tua cena e poi preparati. Voglio farti vedere una cosa»
«Puoi farlo un'altra volta?», lo chiedo a bassa voce.
Non sento nemmeno io quello che dico.
«No», mi imita.
«Beh, non vengo da nessuna parte»
«Non saremo da soli, se è questo che ti preoccupa. Porta anche il tuo amante, se vuoi»
«Non è il mio amante!»
«Non ti giudico», ride ed io stringo i pugni.
«Adesso devo andare»
«Mandami un messaggio con la tua posizione, principessa. A dopo».

Torno da Drake che mi aspetta seduto al tavolo, l'odore di pizza invade subito le mie narici e sorrido spontaneamente.
Lui mi fissa e fa la stessa cosa, «Eccoti»
«Eccomi», rispondo e prendo posto.
Mentre mangiamo parliamo del più e del meno e la cena scorre tranquilla.
È piacevole parlare con lui quando non mi rifila quelle frasette ad effetto per far colpo.
Adesso che lui ha finito mentre io ancora sto mangiando, però, mi guarda insistentemente e mi sento a disagio.

«Con chi eri a telefono, prima?», sul suo viso prende forma un'espressione seria.
«Con Katie», mento.
«Sam», sospira e si passa una mano tra i capelli, «Sto diventando matto».
Inarco un sopracciglio, «Matto?»
«Io so che è sbagliato quello che faccio, sei la ragazza del mio più caro amico e mi sento davvero una merda ogni volta che ti guardo e penso a quanto vorrei che tu fossi mia», lo dice così, diretto e senza giri di parole. Il suo sguardo mi sta trapassando il cranio mentre io arrossisco.
Mi trema la mano, ma cerco di non farglielo notare.

Non ottiene una risposta, dunque continua, «Anche adesso, Sam, io sto male e mi sento un fottuto sfigato perché mi piace immaginare di cenare con te come se fossi il tuo ragazzo e di finire col guardare la tv, dopo, abbracciati sul divano».
Si passa una mano sugli occhi e si alza, «Scusa», sussurra, «Non so cosa mi è preso», mi guarda ancora una volta e deglutisce, «È meglio se vado, adesso. Scusami ancora».
Anch'io mi alzo per accompagnarlo alla porta, mi lascia un bacio sulla fronte e va via senza aggiungere altro, lasciandomi da sola, scossa e confusa.
Perché non sono riuscita a dire una parola?

Rimango senza far nulla per un po', dopo chiamo Josh un paio di volte, ma ovviamente non risponde.
Domani mi sente.
Eccome se mi sente.
Invio la posizione a Matthew, anche se sono consapevole che mi pentirò di quello che sto facendo.
È solo per sapere cosa deve farmi vedere.

Faccio una doccia veloce, sistemo i miei boccoli e decido di indossare un tubino bianco  abbinato a delle décolleté nere.
Quando prendo il cellulare ci sono dieci chiamate perse del dottor Jackson e un messaggio in cui mi dice che è sotto casa mia ad aspettare da un bel po' di tempo ormai.
Quando esco da casa, infatti, suona il clacson insistentemente e ruoto gli occhi al cielo.
Entro in macchina e mi sento avvampare quando rimane in silenzio a fissarmi.
I suoi occhi esitano un po' sulle mie gambe scoperte, poi finalmente mi guarda negli occhi e si schiarisce la voce, «Ne hai bisogno di tempo», mette in moto.
«Avevo bisogno di una doccia».

«Hai un buon odore», una voce maschile alle mie spalle mi fa sobbalzare.
Un ragazzo mi sorride e mi porge la mano, «Io sono Charlie, ci siamo già visti oggi. Scusa per le scarpe».
Noto la garza sulla fronte e stringo la sua mano, «Samantha».
Non ti perdonerò mai.
Mai.
«Stai meglio?»
«Oh», sembra in imbarazzo, «Sì, Matt mi ha rimesso in piedi», dice, poi cerca di sistemare i suoi capelli biondi guardando il suo riflesso nel finestrino.

Accanto a Charlie c'è Jess, la ragazza dalla chioma arancione che ho visto a casa di Matthew il giorno della festa.
Lei mi fa l'occhiolino, «Sei bellissima, vuoi fare conquiste stasera?».
Scoppio a ridere, sto per rispondere ma Matthew lo fa al posto mio, «È già fidanzata, Jess. Non provarci con lei».
La ragazza sbuffa e ruota gli occhi al cielo, «Sono sempre le migliori quelle impegnate».
«Ah, beh, ecco, mi dispiace, ho un fidanzato», sorrido e torno a guardare la strada davanti a me.
Un fidanzato che non mi caga, dovrei aggiungere, ma lo tengo per me.
Matthew parcheggia davanti ad un locale e Jess e Charlie scendono dalla macchina immediatamente con la voglia di passare la notte a ballare.

Sto per scendere anch'io dall'auto, ma il dottore afferra il mio polso e mi costringe a tornare sul sedile.
Ancora una volta i suoi occhi si posano sulle mie gambe per qualche secondo.
«Mi servono quelle informazioni, principessa», si riferisce alla cartella di mio padre.
«Devi prima spiegarmi il motivo»
«Potresti fidarti e basta?», alza di poco il tono della voce e mi fulmina con lo sguardo.
«No», scendo dalla macchina e lui mi segue.
Cammino a passo spedito verso l'entrata e inciampo.
Riesco a non cadere a terra solo grazie a Matthew che prontamente afferra il mio braccio.
Che figura.

«Puoi aspettare un attimo e parlare con me?», Matthew Jackson sembra perdere la pazienza.
Incrocio le braccia al petto e punto i miei occhi verdi nei suoi che sono completamente diversi dai miei.
«Voglio vedere che rapporti ha tuo padre con il tuo ragazzo»
«Si adorano», ringhio.
Non capisco il motivo, ma questa conversazione mi sta infastidendo parecchio.
«Lavorano insieme? Josh lavora anche per lui, no?»
«E allora?»
«Allora mi servono informazioni»
«Questa giustificazione non mi convince, mi dispiace».
Adesso entro nel locale e la musica mi fa quasi immediatamente pulsare le tempie.
Forse sto diventando vecchia.
Il profumo speziato di Matthew si fa sentire e quando mi giro vedo che è dietro di me, il suo petto spalmato sulla mia schiena.
Ha la mascella contratta e dal suo sguardo riesco a capire che anche lui è parecchio infastidito.
Si guarda intorno e ad un tratto sorride, afferra i miei fianchi per attirare la mia attenzione e solo dopo aver puntato i suoi occhi su di me si accorge che lo stavo già fissando.
«Guarda chi ho trovato, principessa».
Fa un cenno col capo verso il privè e cerco di capire cosa c'è da guardare.
Poi riesco a vedere.
Sbatto le palpebre più volte e continuo ad osservare.
«Hai visto bene, principessa?», soffia al mio orecchio.
Ho visto bene, Matthew.
Ho visto bene.
 

Hi guys!
Come state?
Volevo ringraziarvi innanzitutto per i vostri voti e commenti che fanno rimanere la storia tra le tendenze, anzi siamo sempre più in alto nella graduatoria 😍.
Io sono tipo così al momento.

Poooi, sarò breve perché muoio di fame, tanto per cambiare ahaha
Vi chiedo: Pensiero su Drake dopo questo capitolo?
Matthew, vabbè, lo adorate sempre comunque. Quindi boh non vi chiedo niente ahaha.
Che cosa succede secondo voi alla fine? Chi vede Samantha grazie agli occhi attenti del nostro dottor Jackson?
Fine.
Ho finito di rompere, state tranquille.
Via con le ipotesi, un bacione grande e vi ringrazio troppo.
A lunedì!

Bạn đang đọc truyện trên: AzTruyen.Top