16. È fragile.
A chi non è mai capitato di sentirsi estremamente confuso?
Chi, almeno una volta nella vita, non si è sentito con il fiato sul collo, con una strana ansia addosso e con la consapevolezza di non capire niente della vita?
Io, proprio adesso, mi sento così.
Fisso Drake che si rialza e poi guardo Matthew.
Non so cosa fare, né cosa dire.
Ha detto che ci sono dei bugiardi.
«A cosa ti riferisci?», la mia voce trema, la gente ci guarda.
Lui pulisce con il dorso della mano del sangue che fuoriesce dalle sue labbra e mi rivolge un ghigno divertito, «Al dottor Stranamore, Samantha».
Matthew afferra il mio polso e attraverso i suoi occhi scuri sembra volermi suggerire di non credere a nessuna parola.
Ma io voglio sapere.
Allontano di scatto la mia mano e lui schiude le labbra, ha la faccia di uno che ha appena subito un terribile tradimento.
«I-io», balbetto, ho perso le parole.
Il mio cuore sta per scoppiare, le mie gambe vogliono cedere.
Ho paura.
Ho paura che tu voglia farmi del male, Matthew Jackson.
Indietreggio e adesso assume un'espressione di disgusto, «Davvero credi che io possa mentirti?», sputa acido, «Vuoi stare a sentire le parole di quel viscido?»
«Non lo so», sussurro, dunque mi rivolgo a Drake, «Perché dovrebbe mentirmi?».
I suoi occhi verdi sembrano più scuri e il suo naso non vuole smettere di sanguinare, «Questo non lo so ancora», ammette, «Ma non fidarti di lui».
Matthew scoppia a ridere e si passa una mano tra i capelli che si sporcano di sangue, «Questo è assurdo», ride ancora, una risata nervosa, «Tu vieni qui ad incolparmi e poi non sai nemmeno per cosa?»
«Posso dire che sei una brutta persona», ribatte lui, «Perché una persona per bene non si comporterebbe come stai facendo tu»
«Posso sapere di cosa state parlando?»
«Tu non sai niente di me», il dottore mi ignora e risponde a Drake, «Sei solo un disperato che vuole arrivare al cuore di una ragazza attraverso questi mezzucci»
«Sono io il disperato, Matthew Jackson? O sei tu quello che prende in giro una ragazza per distrarsi da quella che è la sua vita?».
Cala il silenzio ed io non ho ancora smesso di tremare.
«Potete dirmi di che cosa state parlando?», alzo il tono della voce e finalmente i due mi guardano.
«Come fai a conoscere la vita di Matthew?», chiedo ancora e Drake sgrana gli occhi.
«Sono spesso a casa sua ultimamente, lo sai, studio con la sua coinquilina»
«Non sai un cazzo di me», Matthew continua ad attaccarlo ed io sto perdendo la pazienza.
«Cazzo, Matthew, vuoi smetterla?».
Le mie parole sembrano colpirlo come un pugno in faccia e si morde il labbro prima di voltarsi e andare via senza dire una parola.
«Dove stai andando?», strillo ancora alle sue spalle e a causa del nervosismo delle lacrime cominciano a scivolare sulle mie guancie.
Lui non risponde.
Semplicemente, infila le mani dentro le tasche dei suoi pantaloni e se ne va.
La gente chiacchiera piano e adesso mi sento davvero furiosa e urlo, con una volgarità che non mi appartiene, «Volete farvi i cazzi vostri?».
Ecco.
Mi sono liberata.
Drake trattiene una risata e afferra la mia mano, «Vieni, ti riporto a casa».
E in questo momento lui sembra l'unico a cui interessa qualcosa di me.
Il viaggio è silenzioso ed io non riesco a smettere di pensare a Matthew e a come se ne è andato via.
Non una parola, non uno sguardo.
Una volta arrivati, Drake mi rivolge un sorriso imbarazzato, «Che serata, eh?».
Sbuffo e chiudo gli occhi, «Già»
«Sei una bellissima sposa cadavere, comunque»
«Grazie», mi sforzo di fargli un sorriso, «A cosa ti riferivi? Poco fa, co-con Matthew».
Cala il silenzio e lo osservo mentre irrigidisce la mascella, «Jess mi ha detto che la sua ragazza sta male. Molto male»
«Che cos'ha?», indago, ignorando il mio nodo alla gola.
«Non lo so con esattezza, ma l'ha definita un po'... Fragile»
«Fragile?».
Si passa una mano tra i capelli e deglutisce, «Sam, per quanto ne so quella ragazza è completamente fuori di testa. Jess ha detto che è un bruttissimo periodo per lei e che prima era... Beh, normale».
Un brivido percorre la mia schiena e gli occhi di Cinthia si imprimono nella mia testa.
Ha gli occhi così grigi e vuoti...
Forse sta male davvero?
Cosa le è successo?
«Il suo fidanzato dovrebbe starle vicino», continua lui, «Non in giro con un'altra ragazza. Per questo penso che é una brutta persona, Sam, e ho paura che voglia solo distrarsi con te che sei un amore e sei così... Meravigliosa».
Le mie guancie vanno a fuoco e abbasso lo sguardo.
«Adesso è meglio che io vada», mi schiarisco la voce e apro lo sportello, dunque gli lascio un bacio sulla guancia e vado via.
E mi sento colpevole perché, ancora una volta, so qualcosa della vita di Matthew senza il suo permesso.
Senza che sia stato lui a raccontarmelo di sua spontanea volontà.
Com'è la tua vita, Matthew Jackson?
*****
Esattamente una settimana dopo, da quando il dottore è sparito senza dire una parola, la mia vita sembra tornare alla normalità.
Katie mi parla del suo nuovo spasimante, Drake continua a provarci con me e Josh ha sentito le mie spiegazioni.
È ancora arrabbiato con me, però c'è speranza.
Almeno adesso parliamo e questa sera ceniamo insieme.
So già che tutto tornerà come prima.
Me lo sento.
Il mio tirocinio va a gonfie vele, sono avanti con lo studio e sono così dannatamente vuota, triste e carente di qualcosa.
Forse qualcuno.
Quando giro per strada cerco il viso di Matthew tra la gente, spero di vederlo apparire dal nulla, sentire la sua voce.
Adesso sono in un ristorante, sto pranzando con mio padre e al tempo stesso guardo fuori dalla vetrata che è accanto al nostro tavolo, sperando di vederlo passare.
Che cosa ti prende, Samantha Jersey?
«Qualcosa non va, bambina mia?», il tono di mio padre è dolce, pacato.
Torno alla realtà e sussulto, puntando i miei occhi nei suoi, «No, papà, va tutto bene. L'organizzazione della festa di beneficenza come procede?».
Sorride e addenta un pezzo della sua bistecca, ingoia e tampona le sue labbra sottili con un tovagliolo bianco, «Benissimo, Samantha, i nostri collaboratori sono eccezionali e stiamo organizzando una vera e propria fiera con tutte le attrazioni possibili».
Gioco con il cibo nel mio piatto e annuisco, distratta.
Dovevo invitare Matthew a questa festa.
Sarebbe venuto?
«Va tutto bene con Josh?»
«Va tutto benissimo», mento e mi sforzo di fare un sorriso, «Ceniamo insieme stasera»
«E quel Jackson, invece? Lo hai più rivisto? ».
La mia gola si secca e i miei battiti accelerano anche solo a sentire il suo nome.
«Non lo vedo da un po'»
«Meglio così. Non c'è niente da guadagnare con i Jackson».
Mi innervosisce questo suo andare contro un ragazzo che nemmeno conosce. Stringo i denti e mi alzo, dunque prendo la mia borsa e fingo ancora di essere tranquilla, «Devo andare a studiare, papà, ci vediamo alla festa», lascio un bacio sulla sua guancia, metto i miei occhiali da sole e vado via.
Afferro il cellulare ed entro in macchina: voglio chiamare Matthew Jackson.
So che mi pentirò di quello che sto facendo, ma voglio farlo.
Faccio partire la chiamata e mi accorgo solo dopo qualche squillo che non sto respirando.
Le mie mani sudano, le mie gambe tremano.
Ma che diavolo?
Il cellulare suona a vuoto e sospiro, con la dignità sotto i piedi.
Magari sta lavorando.
Magari sta dormendo.
O magari ti sta ignorando, Samantha Jersey.
Respiro profondamente e metto in moto, esco dal parcheggio e un botto mi fa salire il cuore in gola.
La mia macchina si spegne e colpisco il clacson, consapevole di avere appena subito un tamponamento con i fiocchi.
Scendo dal veicolo, pronta a sbranare chiunque abbia osato rovinare la carrozzeria della mia Range Rover, ma cambio immediatamente intenzione quando mi ritrovo davanti Charlie.
Sorride imbarazzato, i suoi grandi occhi marroni sono fissi nei miei e si passa una mano tra i capelli biondi.
«Pago tutto io», alza le mani in aria e si morde il labbro mentre io scoppio a ridere.
La sua espressione buffa mi fa venire il buon umore.
Lancio un'occhiata alla mia macchina e scrollo le spalle, «È solo un po' ammaccata, non preoccuparti. Ti sei fatto male?»
«Fortunatamente no, ma la mia macchina è completamente andata».
Entrambi ci fermiamo un attimo a fissare il fumo che fuoriesce dal veicolo.
«Ti do un passaggio», annuncio, non so nemmeno io da dove proviene tutta questa gentilezza.
Lui illumina gli occhi e non se lo lascia ripetere due volte, «Chiamo un carroattrezzi e poi accetterò volentieri di farmi scarrozzare in giro da te».
Sorrido ancora e decido di aspettarlo in macchina.
Lo osservo mentre parla a telefono, controlla che la via indicata sia giusta e poi mi raggiunge.
Allaccia la cintura e mi regala un sorriso smagliante.
Come fa ad essere così allegro anche quando la sua macchina è appena deceduta?
«Allora? Dove ti porto?»
«A casa mia, se non ti dispiace»
«Tu dammi solo le indicazioni, non c'è nessun problema».
E lui fa come gli dico.
Il viaggio in macchina scorre liscio senza nemmeno un momento di silenzio imbarazzante.
Charlie è allegro, solare e gentile e mi mette davvero di buon umore.
Arriviamo davanti ad una grande casa dalle mura color pesca e Charlie sorride mentre scende dal veicolo, «Posso offrirti qualcosa?»
«No, grazie, devo proprio andare adesso»
«Dai, insisto. Una bella cioccolata calda, ti va? Ti ho ammaccato la macchina e mi sono fatto accompagnare fino a casa. Non dormirò se non accetti la mia cioccolata», sporge il labbro in avanti e scoppio a ridere, quindi decido di accettare.
Casa sua è davvero elegante e pulita.
Appena entriamo una cameriera afferra le nostre giacche e si dilegua quasi immediatamente.
L'ingresso è spazioso, luminoso e pieno di foto.
Sui mobili color legno, sulle pareti bianche.
Schiudo le labbra e rimango a fissarne una in particolare: ci sono Matthew e Charlie che si abbracciano mentre ridono, ma non guardano l'obiettivo.
Deglutisco e torno a prestare attenzione a Charlie, «Vi conoscete da molto?».
Lui corruga la fronte e si dirige verso la cucina, «Matthew è mio fratello, non lo sapevi?».
Suo fratello.
«A dire la verità, no», ammetto.
Entriamo in cucina e Charlie si ferma di botto, dunque vado a sbattere contro la sua schiena e mi paralizzo quando vedo Matthew.
È seduto sul tavolo, indossa solo il pantalone di un pigiama blu e sta mangiando dei biscotti.
Alza lo sguardo e sistema meglio quei suoi occhiali tondi, poi lascia cadere a terra il vassoio che teneva tra le mani e schiude le labbra.
Il suo sguardo va da me a Charlie e viceversa, mentre io fisso i biscotti che giacciono sul pavimento.
«E tu che cazzo ci fai qui?», il suo tono è duro come non lo è mai stato prima d'ora.
La sua voce è leggermente rauca e adesso che ci faccio caso noto che il suo naso sottile è arrossato.
Forse è raffreddato?
«L'ho invitata io», è Charlie a rispondere, ma il dottore guarda solo me.
«La voglio subito fuori da questa casa», dice, poi scende dal tavolo ed esce dalla stanza.
Lasciandomi lí, immobile, col cuore a mille e gli occhi annebbiati.
Ma cosa ti ho fatto, Matthew Jackson?
HI GUYS!
Come state?
Io ho ancora mal di denti e orecchio 😢
Non vuole più passare 😠😠
Ma comunque, ci tengo a ringraziarvi per il vostro sostegno, per i vostri voti e per i commenti.
Davvero, mi motivate e mi spingete a continuare la storia.
E adesso passo alle mie domande.
Avete visto che piano piano si vengono a scoprire delle cose?
Charlie é il fratello di Matthew e sappiamo qualcosa di nuovo su Cinthia... Voi cosa ne pensate?
Drake è stato sincero?
Della reazione di Matthew che mi dite? Sia al luna Park che alla fine del capitolo.
E pooi, boh, non ho altro da chiedere.
Ho già rotto le scatole abbastanza.
Spero che il capitolo in generale vi sia piaciuto.
Un bacio grande.
❤️
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