CAPITOLO 4 - Preludio

NIALLAN

Sbadiglio in modo incontrollato dirigendomi verso la mia prima lezione. La giornata è iniziata terribilmente presto. 

Siccome la "location" scelta per il servizio era in esterno, il fotografo ha voluto fare le foto all'alba, per avere la luce perfetta data dall'ora d'oro.

Ieri sera avrei dovuto andarmene a letto subito finita la sfilata, ma per il mio lavoro il post sfilata è il momento più importante per farmi conoscere e  stabilire contatti per ottenere ingaggi.

E poi c'era Isiah …

Senza pensarci mi porto una mano sul sesso ricordando la sua pompa. Sorrido "Niente male"

Mi desidera, questo è palese e il rapporto che ha con quella sua pseudo fidanzata sembra solo di facciata, forse per nascondere il fatto che si scopa gli uomini. 

Nel locale lei non ha battuto ciglio quando siamo ritornati dal bagno anche se lì dentro potevo benissimo essermi scopato il suo fidanzatino.

Ieri sera invece è andata su tutte le furie vedendoci uscire insieme dall'ascensore, sicuramente gli ha proibito di parlarmi al party. Ciò che le interessa è solo l'apparenza.

Penso al mio contratto: portarmelo a letto non sarà un problema, farlo innamorare o farlo uscire allo scoperto, o che altro abbia in mente quella pazza che mi paga, è un'altra storia.

Arrivo in aula e mi siedo. Una nuova serie di sbadigli mi investe.

"Notte brava?"

Riconosco immediatamente la voce e rispondo d'istinto con l'irritazione che mi assale conscio che la pace che avevo sperato di trovare è evaporata "Si, sesso sfrenato tutta la notte"

Lei sospira "Beata lei" e mi si siede accanto.

Io sbuffo "Era un lui. È sempre un lui. Ti ricordo che a me le donne non lo fanno neanche alzare" 

Sono un vero idiota ho risposto senza pensarci e ho portato la conversazione dove vuole lei.

Lei mi guarda ammiccando "Hai provato con una che non era capace … io saprei farti cambiare idea."

Sempre la stessa storia. Gaia è una bella ragazza, simpatica e divertente, potrebbe scoparsi chiunque, invece ha questa assurda fissa per me. 

Non ha senso spiegarle per l’ennesima volta che non ho mai avuto bisogno di provare, meglio cambiare discorso "Niente notte brava … mi sono alzato prima dell'alba per lavoro"

"Per quale rivista?"

"Vogue Man"

"Wow! Diventerai famoso"

Io sorrido "Non esagerare. Spero mi aiuti finalmente ad avere contratti importanti"

"Sei fantastico! Era ora che se ne accorgessero"

È una stalker, ma il mio ego ne esce sempre rafforzato. "Grazie Gaia" e le do un bacio sul collo.

Lei porta una mano fra i miei capelli e mi blocca lì "Perché non mi ringrazi come si deve? Cena e dopocena?"

"Gaia …" Mi libero con gentilezza e mi raddrizzo.

"Mi basta il dopocena"

La guardo esasperato, ma lei non molla "Sono certa che ti farei godere"

"Se mi facessi una pompa alla fine mi faresti venire, ma per tutto il tempo io penserei ad un uomo. Ti andrebbe bene?"

"Sì. A me va bene. Puoi scoparmi pensando a chi vuoi."

Io scuoto la testa "Sei mia amica" è vero, nonostante la sua fissa è un'amica "A te non farei mai questo" nella mia testa aggiungo "neanche se mi pagassi"

"Lascia che sia io a decidere se mi va bene o no"

L'arrivo del professore mi salva da questa discussione giunta ad un punto critico.

Appena l’ultimo professore della mattina ci lascia liberi, mi fiondo fuori, finalmente potrò trovarmi un posto per farmi un sonnellino.

Gaia mi raggiunge e si stringe al mio braccio “Mensa o caffetteria?”

“Niente per me. Ho più bisogno di dormire che di mangiare”

Lei mi guarda male “D’accordo che voi modelli dovete mantenervi in forma, ma non puoi stare senza mangiare.”

Sbuffo “Che palle! Chi sei? Mia madre?”

“Dai ti vado a prendere qualcosa io.”

Alzo gli occhi al cielo “Fa come ti pare”

Sorride soddisfatta “Tu tienimi un posto vicino a te”

Mi saluta e schizza via verso la caffetteria.

La guardo allontanarsi e come sempre mi sento uno stronzo per come la tratto, ma non riesco a farne a meno. Non sono capace di relazionarmi veramente con le persone. Quello che faccio è sempre finto, una commedia. E quando non ho un copione da recitare sono un vero disastro!

Sono pochi gli amici che hanno ancora la pazienza di sopportarmi.

Trovo un bel posticino tranquillo, appartato, all'ombra di un albero.

Mi tolgo la camicia e mi ci stendo sopra utilizzando lo zaino come cuscino.

Sono ad un passo dall'addormentarmi, quando sento qualcuno sedersi accanto a me: Gaia ha fatto decisamente presto.

Non ho nessuna voglia di aprire gli occhi e ancora meno di mangiare o conversare.

Dopo poco sento una mano infilarsi sotto la mia maglietta e accarezzarmi l'addome.

Impreco mentalmente, ma decido di non muovermi.

La mano scivola sotto l'elastico dei miei boxer e solo quando la afferro per fermarla mi rendo conto che è decisamente maschile.

Apro gli occhi e rimango senza fiato scoprendo a chi appartiene "Isiah?"

Lui scoppia a ridere "Tranquillo non sono un sogno. In un sogno ti starei già scopando"

"Che cazzo ci fai qui?"

"Io qui ci studio"

"Non è vero." Non posso dirgli che so che non fa la mia stessa facoltà, lo insospettirei, perciò aggiungo "Non ti ho mai visto"

Sorride compiaciuto "Vuoi dirmi che non passo inosservato"

"Idiota. Mi dici perché sei qui?"

"Mi annoiavo e avevo voglia di divertirmi un po' "

E per farmi capire bene le sue parole spinge la sua mano ancora più dentro i miei boxer e mi afferra il sesso. 

Si abbassa e si avvicina al mio viso "Troviamo un angolo appartato per scopare …" mentre la sua mano comincia a muoversi

Lo afferro per i capelli e porto le sue labbra sulle mie "Solo se sarò io a scoparti" e poi lo bacio con forza.

Sento una voce "Scusa Nea … ti ho portato il pranzo"

Isiah toglie la mano e interrompe il bacio, poi si alza cercando di nascondere il proprio viso; prima di andarsene dice solo "Se ci stai chiamami".

Lo guardo allontanarsi, poi mi rivolgo a Gaia con tono sarcastico "Tempismo perfetto"

"Scusa" anche se non sembra pensarlo "ma non hai molto tempo per mangiare"

Sbuffo "Non ho fame. Preferivo mangiare lui"

"Chi è? Il tuo ragazzo? Non l'ho mai visto"

"No, solo uno che avrei scopato volentieri"

Lei sorride "Decisamente un grandissimo figo, anche se non quanto te"

Sono appena rientrato nel mio appartamento e sto giocherellando con il mio cellulare disteso sul divano, indeciso se chiamare o no Isiah. Ho una gran voglia di farlo, e questo non è normale per me. 

Do la colpa all'enorme cifra che quella donna mi ha promesso. Ma se voglio davvero portare a termine il mio compito non posso chiamarlo. Se voglio farlo capitolare devo farmi desiderare.

Meglio farmi una doccia per evitare di fare cazzate.

Il suono del mio cellulare mi riscuote dai miei pensieri. 

Un sorriso si apre sul mio viso quando vedo il nome del mittente e diventa trionfante leggendo il contenuto del messaggio:

"Hai vinto! Sarai il primo a scoparmi, dopo però voglio il tuo culo."

Sento un brivido di eccitazione attraversarmi "Pensi di valere tanto?"

"Certo. Sarò la migliore scopata della tua vita!"

"Presuntuoso"

*Ti aspetto alle 20 a casa mia. Spero tu non sia a dieta"

Sorrido "Guarda che non basta una cena per conquistarmi"

"Non voglio conquistarti … quello l'ho già fatto! Voglio assicurarmi che avrai le energie per soddisfarmi. Sono difficile, non mi accontento di una sveltina"

"Hai un sorriso inquietante, chi è l'ignara vittima con cui stai chattando?" 

Alzo gli occhi dallo schermo e mi trovo davanti Natsu, uno dei miei due coinquilini e colleghi, un ragazzo di origini giapponesi decisamente sexy, se non fosse mio amico ci avrei fatto un pensierino o meglio avrei colto i suoi continui inviti. Natsu ha appena fatto la doccia e ha un profumo e un aspetto invitanti.

Mi metto a sedere e lo guardo negli occhi "Uno che domattina farà fatica a camminare"

Natsu si abbassa e avvicina il suo viso al mio "Wow! Il lupo questa sera ha fame. Non ti ho mai visto così. Sono geloso"

"Mi ha stuzzicato e ora raccoglie ciò che ha seminato"

La sua voce si fa bassa e sensuale "Se ti stuzzicassi io? Mi riserveresti lo stesso trattamento?"

"Tu sei mio amico non potrei mai"

Lui sorride "Al diavolo l'amicizia. È decisamente sopravvalutata. Conta solo ciò che ti fa godere"

"Faccio abbastanza sesso per soldi … quando non sarà più così ne riparleremo"

Sorride "Lo terrò presente"

"Hai un appuntamento anche tu" non è una domanda perché se così non fosse starebbe già ciondolando per casa con quelle sue maxi tute extra large.

"Certo. Cena in un ristorante italiano e poi le darò la miglior scopata della sua vita"

Natsu non è come me, per lui uomini o donne non fanno differenza, per lui conta solo il piacere che riesce a ricavarne, parole sue. 

È un vero edonista. Mi ha spiegato che il suo nome significa "estate" e lui è come l'estate: calore, vitalità e passione. 

"Ehi checche andate a incularvi in camera vostra, quel divano è anche mio"

Sbuffo è appena rientrato David. 

Sto per dire qualcosa, ma Natsu mi precede "Nazzi guarda e fatti una sega" poi mi prende il viso e mi bacia. Un bacio osceno a cui rispondo per stare al gioco.

"Preferisco castrarmi"

Dopo poco sento sbattere la porta. 

Interrompiamo il bacio e Natsu scoppia a ridere "È così divertente"

Gli do una botta sul fianco "Idiota. Prima o poi dovremo cercarci un nuovo coinquilino."

"Non se ne andrebbe mai. Si diverte troppo con noi. Siamo una nota di allegria nella sua triste e monotona vita. Solo servizi e palestra"

David lavora come modello e come istruttore in palestra. Nessun lavoro nascosto o qualcosa che non sia salutare.

Lui e Natsu litigano spesso, io mi limito ad ignorare le sue battutine. Però infondo siamo ottimi amici.

Natsu rincara la dose "Secondo me è solo frustrato. Quando si fa le seghe pensa a noi due che scopiamo. Dovremmo realizzare la sua fantasia e farci trovare qui mentre ci diamo detto."

Io scoppio a ridere davanti alla sua idiozia "Sì così è la volta buona che ci ammazza"

"Se lo dici tu. Vado a prepararmi e penso che tu dovresti fare lo stesso"

"Un po' di ritardo non lo ucciderà"

"Sei crudele … lo adoro"

Guardo Natsu dirigersi in camera e mi domando perché non gli ho detto chiaramente che è un appuntamento di lavoro? Lui avrebbe capito senza fare domande, anche il suo lo è. Forse non voglio sappia che razza di bastardo sono ad aver accettato un incarico del genere: ingannare e fare soffrire una persona per soldi, essere complice di una vendetta.

Se ci penso mi viene da vomitare, sono una persona orribile e non voglio che Natsu lo sappia.

Prima di entrare nella doccia mando un messaggio alla mia “padrona” avvisandola dell’appuntamento prima di ripensarci … la mia coscienza mi urla che non avrei mai dovuto accettare, ma io come sempre fingo di non sentirla …

Lo sguardo mi cade sulla carta di credito che mi ha dato Margareth, non ho dovuto usarla, nessun corteggiamento, nessuna cena o appuntamento romantico, siamo passati subito al sesso. Sono ancora più convinto che qui l’amore non c’entri niente è solo ed esclusivamente desiderio e lussuria.

Quindi nessun cuore spezzato … la mia coscienza però non mi assolve ugualmente.

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N/A
Ecco un nuovo capitolo.
Spero vi sia piaciuto.
Presto la situazione diventerà decisamente bollente.
Un bacio
J.

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