1.10 (toscana 2020)
«Figlio del mare, figlio del cielo
Figlio dell'arte, mi sa che farò un impero
Ma mi racconti le storie, mi da una sensazione
Miraggi in ogni dove, minacci con l'amore
Stavo male ma non ho mai
Detto "nada", sempre "boh, dai"»
{Taboo by Leon Faun}
[Scarperia e San Pietro, Italia]
Avevo passato la settimana assieme a Lewis, George, Valtteri e Nicholas (a cui aveva riferito la storia, perché, secondo Lewis, servivano per il piano) ad architettare un piano per evitare incontri i miei genitori da sola.
«servono perché sono le persone con cui stai di più, oltre a me e George» si giustificò lui. Avevo già detto che alle ragazze non volevo dirlo, oltre a Olivia e Arabella che lo sanno già (quest'ultima perché gliel'ho detto domenica scorsa dopo la gara), perché essendo le mie migliori amiche so che non andrebbero in giro a dirlo.
Non è che delle altre non mi fido, ma preferisco dirlo a meno persone possibili e soprattutto a persone che sono sicura non siano a contatto con individui con la parlantina del cavolo oppure a cui sto particolarmente antipatica e vorrebbero togliermi dal mondo della Formula 1.
Arrivai in pista il giovedì mattina per il track walk e il media day. C'erano già alcuni fan in giro e mi fermai a parlare con alcune ragazze: non vedevo molte femmine appassionate al mio sport e parlare con delle mie simili (con cui non ho a che fare tutti i giorni) mi fa bene.
«ciao ragazze, statemi bene» disse Chiara alle sue fan quando la mia PR mi chiamò. «mi piace il tuo essere aperta con i fan» le disse Cora, la mia PR e preparatrice tecnica, la mia salvatrice. Un'altra a cui ho detto tutto dall'inizio alla fine, come uno sfogo. «ai pochi che ho, devo dare tutto»
«Cora se dovessi incontrare i miei genitori, come riuscirei a non sbraitare loro contro?» chiesi impanicata. «amore mio, dovresti cercare di stare sempre con qualcuno: che sia io, Russell, Hamilton o chi altro» «mi basterà questo?» «si, Chiara, si» la abbracciai, anche perché dovevamo vivere insieme e se dovevo attaccarle il Covid, l'avrei fatto comunque.
Su la mascherina e via nel paddock. «appoggia la roba e vai a fare il tampone, io, Lance e i ragazzi ti aspettiamo in pista per il track walk» «okay okay» dissi salendo le scale dell'hospitality Racing Point. Appoggiai la mia borsa e il mio zaino, presi la cartellina che avevano messo i miei meccanici dove erano scritte tutte le informazioni della pista, un cappellino (che avrei opportunamente lasciato a Cora) e alcuni elastici.
Mi cambiai la mascherina mettendo quella del team e mi avviai a passo spedito verso il centro tamponi.
«oh mi scusi, non l'avevo vista» la Chiara Marini imbranata è ritornata. Avevo la testa tra le nuvole e camminavo troppo velocemente.
«ciao Chiara» mi voltai e notai contro chi avevo sbattuto. «ciao mamma» dissi mantenendo la calma e guardandomi intorno: c'era Lewis poco lontano, che aveva visto tutto, ma gli feci cenno di non avvicinarsi (per adesso).
«La Ferrari è già andata sul podio» io ridacchiai. «oh ma per favore, io almeno vado a punti in tutte le gare. La Ferrari è andata a podio in una gara che hanno finito in 11 e per culo perché a Bottas è scoppiata una gomma, se no col cazzo che ci andava»
Mia madre stava per aprire bocca «scusami, ma mi stanno aspettando. Ci vediamo» dissi per poi correre da Lewis.
«che culo» disse Lewis, riferendosi al fatto che avevo beccato mia madre proprio quando ero pressoché da sola. «menomale che c'eri te in lontananza, che potevi farmi l'assist, che se no non avrei controllato le mie azioni» dissi al campione del mondo, entrando nel centro medico per il tampone.
Uscimmo pochi minuti dopo. «vado ho il track walk e dopo vado a pranzo con Arabella e Olivia. Non cercarmi» dissi al mio migliore amico che mi diede una pacca sulla schiena in segno di saluto.
. . . . . . . .
«c'hai messo molto» mi disse Cora «ho incontrato mia madre, dopo ti dico tutto» sussurrai e iniziai a fare il track walk, talvolta scherzando con il mio compagno di squadra.
«Lance prima o poi dobbiamo fare una serata film, che così teniamo svegli tutti» «ritornano i piani quelli fatti bene» c'è stato un momento in cui alla Prema eravamo insieme, in due categorie diverse, ma insieme. Una volta avevamo tenuto svegli tutti i piloti della mia e sua categoria, testando l'insonorizzazione delle stanze dell'hotel. Spoiler: non era delle migliori. La mia vittoria più bella e divertente.
Lui sa la storia per un motivo e uno soltanto: quando la Mercedes mi ha chiamata, c'era anche lui in fabbrica in quel momento.
Si, pensandoci non poche persone sanno la mia storia, ma sono sicura che ci si possa fidare di loro.
«sei stata confermata?» mi chiese Lance ridendo. «è stata la cosa per cui ho sudato di più il mio rinnovo Lance e lo sai bene» ero stata confermata un paio di giorni prima con un contratto di 1+1. Se l'anno prossimo la Mercedes mi chiama, posso andare, e se invece no, so di avere un sedile sotto al culo.
«devo correre dalle ragazze» dissi finito il track walk. «ti devi cambiare» disse Cora. «stai dicendo che puzzo?» «questo non l'ho detto io, ma posso concordare...NO, non puzzi, ma vatti a cambiare che è meglio» «Lance non ridere che ti sbatto fuori domenica in gara» dissi al mio compagno di squadra salendo velocemente nella mia stanza nell'hospitality.
Doccia veloce. «lisci?» mi feci una domanda allo specchio, riferendomi ai miei capelli. «no, ricci» non avevo voglia di prendere fuori la piastra. Trucco veloce, utilizzabile anche dopo per le interviste, e vestiti a caso.
Corsi poi all'ingresso del paddock dove le mie amiche mi stavano aspettando. «sembri tranquilla» mi disse Arabella vedendomi arrivare. «in che senso?»
«hanno intervistato i tuoi genitori e il video è virale in rete»
«La mia gente in testa: "Uh-yaah, uh-yaah"
Mairon, la mia terra buia, uh-yaah
La tua gente in testa il nulla, mi culla
Sono lassù, per gli altri un taboo
Sì, dopo un'altra cadu'
Un fauno con la testa in fuga»
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