1.08 (belgio 2020)

«Ho scritto col marker sul muro
"Non ci avrete come ci volete voi
e se non vi sta bene, fanculo"»

{Stanotte~Psicologi}

[Spa-Francochamps, Belgio]

Potrei leggermente avere passato un po' troppo tempo con George e avere anche solo lontanamente trascurato Lewis. «brioche vegane, cappuccio di soia (che gusti strani che ha quell'uomo) e dovrei essere pronta»

A grandi falcate raggiunsi la hospitality del mio migliore amico. Bussai alla porta, sperando lui fosse lì. Dopo poco Lewis aprì la porta, mi guardò male e mi fece entrare.

«vedo che sei permaloso Hamilton» dissi ridacchiando. «comunque ti ho portato la colazione» dissi allungandogli le buste.

«perdonata, ma non dimenticarti più di me. Lo sai che mi sento solo» io ridacchiai «va bene. Dirò a Nico di venirti a trovare più spesso» dissi avvicinandomi alla porta «non lo farai» «ovvio che lo farò» finii ridendo e iniziai a scappare.

Un messaggio da parte di Hamilton che citava "Chiara Anjelica Marini, se lo fai veramente ti uccido" mi fece ridere più del dovuto.

«cos'è che ti fa ridere?» mi affiancò George. «ehii» gli diedi un bacio sulla guancia, nonostante la mia bassezza. «niente comunque, minacce di morte da parte di Lewis» anche lui iniziò a ridere. «tutto normale insomma» io annuii.

«sei felice per il tuo primo GP di casa in F1?» mi chiese il ragazzo. «sii, tipo sono entusiasta in una maniera clamorosa...no, okay, scherzo. Boh, ho delle mie amiche che vengono a vedermi, ma contando che io vengo da Bruges, la cosa è un po' difficile. Anche i miei nonni vengono da Brackley e spero vivamente di non deludere nessuno. Sono sempre andata a punti (GP di Gran Bretagna togliendo, ma lì non sono nemmeno partita) e spero che non sia questa la volta in cui non ci vado»

«dai non ti preoccupare, vedrai che non sarà un problema per te l'andare a punti» mi disse per poi darmi un bacio a stampo. Non mi ci abituerò a breve a questa cosa. Ma manco se mi ci impegno.

«stasera comunque vorrei chiederti una cosa» mi disse lui...sembrava abbastanza nervoso. Io annuii «okay...anche se la gara va male?» ci tenevo particolarmente a ciò che ho detto, anche perché a volte noi piloti dopo una gara andata male ci chiudiamo su noi stessi. «si, anche se la gara va male»
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La gara non è andata per niente bene. Né per me, né tantomeno per George. Lui è stato colpito da Antonio al decimo giro ed è stato costretto a ritirarsi e io sono malapena arrivata decima...che schifo la mia gara di casa.

Sono rimasta a parlare con i miei amici e ho detto loro tutte le novità, compreso George. Anche a loro hanno capito che probabilmente è lui la persona giusta. Purtroppo non ho avuto tempo di accennare ai miei genitori, anche se penso che io abbia dato loro un paio di indizi.

Io poi andai in hotel a cambiarmi per incontrare George, anche se penso che si non si presenterà. Tentar non nuoce però.

Jeans, top, camicia, air force one e sono pronta. Prendo il mio solito Kanken borsa e scendo nella hall.

Per mia grande sorpresa trovo George seduto su un divanetto. Strizzai gli occhi per un attimo cercando di capire se fosse veramente lui ed evidentemente lo era.

Mi avvicinai e mi sedetti difianco a lui. «di merda per entrambi a quanto pare» dissi io e lui, finalmente, notò la mia presenza.

Sorrise. Non sembrava in vena di farlo in quel momento, ma lo fece. Poi si alzò e mi porse la mano. «vieni con me»

Io ridacchia abbastanza sovrappensiero «sembra la scena di Aladdin, quindi non posso che accettare» feci ridere anche lui per questo mio commento. Mi alzai e incominciai a seguirlo.

«mi dirai dove stiamo andando o devo tirare a indovinare?» chiesi io. «eh no, questa è una sorpresa» rispose lui ridacchiando.

Dopo dieci minuti arrivammo «che sorpresa! Siamo dietro alla pista» dissi ridacchiando. Rise anche lui «zitta e cammina» rise.

Arrivammo in un punto dove aveva preparato un picnic tutto illuminato da delle lucine. «ringrazia Lewis, ha avuto lui l'idea» disse ridendo.

Mi sedetti sulla morbida coperta che era stesa per terra. Lui mi seguì, appoggiando lo zaino difianco a sé.

«allora, ti ho chiesto di venire qui anche dopo una gara di merda per chiederti una cosa...» era nervoso, lo sentivo a fior di pelle. Anche perché aveva chiesto aiuto a Lewis per fare questa cosa.

Lui prese un bel respiro e tirò fuori una scatoletta dallo zaino. «vuoi essere la mia ragazza?» lì aprì la scatolina e dentro era presente una cavigliera.

Io non ci posso credere. Sono bloccata, come se non riuscissi a muovermi. È successo tutto così velocemente.

Avevo tutta la faccia che probabilmente andava a fuoco. «si» risposi semplicemente.

Ci guardammo e, beh, iniziammo a ridere. «siamo un bel po' strani noi» commentai io dopo poco.

Poi lo baciai: era una sensazione ancora più bella, ancora di più adesso che so che è solamente mio il ragazzo che ho davanti.

«perché una cavigliera?» gli chiesi mentre avevo il gioiello in mano «perché mi hanno detto che hai solo quella come gioiello e non te ne sono mai piaciuti altri» io ridacchiai «merito di Lewis?» chiesi «e Nicholas» io annuii «si, ha senso»

Passammo la serata lì a ridere e pensai che quella non era solo una bella giornata, ma la migliore della mia vita. Da quella che era una giornata di merda, penso che questo sia un netto miglioramento.

«Niente è per sempre,
tranne stanotte
Voliamo per la strada
dopo qualche cocktail
Niente è per sempre,
ok, che ce ne fotte?
Nessuno ci fermerà,
neanche la morte»

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