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|Harry|

"Styles oggi sei con me"
"si dottoressa Robbins". La mia specialistica procede alla grande, alla fine ho scelto chirurgia pediatrica e chi meglio della dottoressa Arizona Robbins? È la migliore di tutto il regno unito, se la contendono ospedali europei e anche americani, ma lei ha deciso di rimanere a Londra. È una mentore, una consigliera, una confidente e anche un'amica.
"abbiamo un caso difficile oggi, un bambino di appena due mesi, con una rara malattia congenita, ha urgente bisogno di un'operazione!"
"e vuole farmi assistere?"
"stai crescendo tanto Harry, sei un ottimo specializzando, il migliore a mio parere. Sono sicura che sarai un buon aiuto per me e per il dottor Karev"
"per me è sempre un piacere stare in sala con voi, imparo tanto da entrambi"
"andiamo allora, sarà una lunga giornata".















|Michael|

"mami, oggi sei triste?"
"si è vero mami, non sorridi e hai gli occhietti rossi!" in questo momento se potessi urlerei, mi chiuderei in camera e piangerei fino a prosciugarmi le lacrime. Non ne posso più, non bastano i miei migliori amici, non basta la mia famiglia, non basta nessuno se al mio fianco non c'è lui. Ho ripreso ad andare da uno psichiatra, erano anni che non ci andavo più, ho ricominciato con le medicine, le notti insonni, gli incubi, le insicurezze e le mille paure che mi porto dietro da tempo
"la mamma è solo un po' stanca. Oggi è stata una giornata difficile a lavoro, un sacco di scartoffie da controllare" sforzo un sorriso ma, evidentemente, i miei figli, abituati, ultimamente alle urla, non credono del tutto a queste mie parole
"da quando non c'è papi Luke sei sempre triste"
"sto bene, ho solo bisogno di tranquillità e di un po' di coccole che potete darmi solo voi e Sweet!" li abbraccio tutti e tre e Sweet, sentendosi chiamare in causa, saltella sul letto di uno dei gemelli e si unisce a noi
"possiamo dormire nel lettone con te mami??" mi chiede Haise con due occhioni dolcissimi
"si mami, cosi ci abbracciamo tutti e non sei più triste" continua Joll
"anche io senza papi Luke sono triste, ma quando ci sei tu passa tutto!" accarezzo i capelli di Zam e trattengo le lacrime per l'ennesima volta
"voi siete la mia forza, sù, tutti nel lettone di mami" sciolgo l'abbraccio e contenti corrono, seguiti da Sweet, verso la mia camera da letto. Io nel frattempo prendo il cellulare per controllare se ci sono chiamate di Niall o Harry che, anche loro, stanno passando un brutto periodo. Sorprendentemente trovo una chiamata persa di Luke, lo richiamo subito.
"pronto, Mickey" mi risponde subito, con una voce bassa e roca, forse l'ho svegliato
"scusa Luke, ti ho svegliato?"
"non preoccuparti, mi sono appisolato mentre guardavo un film sul divano"
"come al solito" mi ritrovo a borbottare divertito e lui ridacchia
"le vecchie abitudini non si perdono mai"
"mi hai chiamato un'oretta fa, ero con i bambini e non ho sentito, avevi bisogno di qualcosa?"
"no, volevo sentire i bambini, non averli con me questo weekend è stato brutto, mi sono mancati, e poi volevo chiedere scusa anche a te per l'altro giorno, mi sono comportato da idiota e ho detto cose stupide" non mi aspettavo le sue scuse, sono davvero sorpreso
"n non ti preoccupare, ultimamente diciamo entrambi cose stupide. Non stiamo dimostrando una grande maturità, sembra che non sappiamo stare vicini senza litigare e prenderci a parole" sospiro portandomi una mano nei capelli
"hai ragione, siamo degli idioti, io più di te, però" per un attimo ritrovo il mio Luke e scoppio a ridere sentendo il cuore più leggero
"comunque i bambini sono nel lettone, abbiamo tutti bisogno di coccole stasera, te li passo subito" raggiungo la mia camera da letto e un sorriso mi esce spontaneo quando li trovo già profondamente addormentati, abbracciati gli uni agli altri.
"Luke, ti faccio chiamare domani dopo scuola, stanno già dormendo. Dovresti vederli, sono abbracciati tutti e tre, stretti come polipi, naturalmente Haise è in mezzo"
"scommetto che Sweet è ai piedi del letto"
"esatto! Anche per noi le vecchie abitudini sono dure a morire. Adesso possiamo anche chiudere, non voglio rubarti altro tempo, se sei al Diamond starai lavorando"
"Non sono al Diamond, te l'ho detto che mi ero apposolato, adesso però esco per prendere una boccata d'aria e raggiungo il locale. Jack mi ha detto che stasera c'è il pienone più del solito, comunque non disturbi affatto"
"passeranno anche gli anni ma il fatto che gestisci il locale più figo di sempre non cambia"
"beh d'altronde come me, sarò pure vicino ai 50 ma resto figo" ride e a me si apre il cuore, come mi mancano i nostri momenti, tutti, soprattutto le nottate passate a parlare, accoccolati sotto le coperte, dopo aver chiuso il Diamond, invece che a dormire
"non tirartela troppo, Hemmings"
"M, volevo chiederti se domani posso passare a prendere io i bambini a scuola, li porto a fare un giro e te li riporto per cena" i bambini saranno felicissimi, Luke gli manca tanto e non fanno niente per nasconderlo
"saranno al settimo cielo quando glielo dirò, sentono molto la tua mancanza, sopratutto Zam, siete sempre stati cosi legati"
"non solo sono stato un pessimo marito, ma mi sto comportando anche da pessimo padre, sto trascurando i miei bambini" vorrei dirgli che non è stato un pessimo marito e non è un pessimo padre, ma il nodo che ho in gola non mi permette di parlare
"n non è cosi" riesco a dire in un sussurro
"lo è Mickey, sei solo troppo buono per ammetterlo"
"Luke, se ti ho sposato a poco più di 18 anni qualcosa vorrà pur dire, non me ne sono mai pentito, anche quando le cose hanno iniziato ad andare male"
"non siamo la famiglia che avevi sognato"
"invece siete tutto ciò che ho sempre voluto. Abbiamo tre bellissimi bambini e abbiamo vissuto la storia d'amore più bella di tutti i tempi"
"come ci siamo finiti cosi, M?"
"non lo so Lukey, ci siamo semplicemente dati per scontato, abbiamo dato per scontato noi, il nostro amore, la nostra quotidianità"
"è la prima volta dopo tanto tempo che stiamo parlando, anche se attraverso un telefono, senza urlarci contro"
"stiamo facendo progressi" e ridiamo insieme, ricordandoci un po' i tempi passati, quando tutto andava bene e quando io e lui eravamo un noi.















|Harry|

"Dio, sono distrutto"
"questo turno sembrava non finire mai, come ti è andata con la Robbins e Karev?" mi chiede Kevin, un mio collega ed amico, specializzando come me
"bene, mi hanno fatto intervenire in sala ed è andata bene, mi hanno fatto i complimenti"
"a me Sloan ha fatto il culo" Kevin si sta specializzando in chirurgia plastica e il chirurgo principale di questa specializzazione è il dottor Mark Sloan, il sogno proibito di tutto l'ospedale, lo amano tutti, tant'è che da noi specializzandi e dai suoi colleghi è soprannominato McSteamy "dottor bollore". È un rubacuori e si è praticamente scopato tutto il personale femminile dell'ospedale, ma nonostante la sua situazione sentimentale altalenante è un ottimo medico
"ti ha ancora umiliato davanti ad un paziente?" annuisce rassegnato mentre lasciamo l'ospedale, a mezzanotte passata. Almeno domani mattina posso dormire un po' di più visto che ho il turno il pomeriggio. Davanti all'entrata dell'ospedale trovo Louis in piedi, con le mani nelle tasche dei pantaloni, sbarro gli occhi, saluto Kevin e mi avvicino a lui.
"che ci fai qui?" cerco di fare il forte ma in realtà ho il cuore che batte a mille
"ho bisogno di parlarti"
"Louis, sono stanco, ho fatto dodici ore filate di turno, ho avuto un intervento difficile e sto morendo di sonno, non mi va di sentire le tue accuse, di riascoltare dalle tue parole che non mi ami più e che io voglio adottare bambini solo per riempire un rapporto per te, evidentemente, già morto da tempo" abbassa la testa torturandosi le mani
"hai ragione Haz, sono stato un cretino, vorrei solo spiegarti come stanno davvero le cose"
"non puoi farlo in un altro momento? Sono davvero esausto e non ho avuto tempo neanche per mangiare"
"andiamo a casa, ti preparo qualcosa e intanto ti spiego"
"se non sai cucinare neanche un uovo" annuisce quasi sorridendo ed io non so che fare
"domani ho il turno dopo pranzo, possiamo vederci domani mattina se non hai da fare e parliamo"
"io.. io ho bisogno di farlo adesso Harry, non riesco più a mentire e a non affrontare le cose" dalla sua espressione capisco che è davvero una cosa seria, lo conosco, conosco ogni piccola sfumatura del suo viso
"ok, però ti prego, ho bisogno di andare a casa".















"siamo a casa da più di un'ora, ho cenato, abbiamo bevuto un tè e tu te ne stai ancora zitto. Louis sto per crollare dal sonno"
"Harry, é una cosa importante e delicata, non so neanche da dove cominciare, probabilmente dopo questo non vorrai più vedermi e chiederai il divorzio"
"lascia decidere a me che fare, non lo puoi sapere se non me ne parli, e poi sinceramente pensavo volessi chiederlo tu il divorzio visto gli ultimi sviluppi. Hai detto che non mi ami più"
"ho detto una cazzata Harry, non potrei mai smettere di amarti"
"e allora spiegami Louis, perchè io non ti riconosco più"
"non ho cambiato idea sull'adottare bambini con te"
"a me non sembra, mi dai contro ogni volta che ne parliamo"
"io.. io ho una figlia, Harry" la tazza di tè che avevo fra le mani mi cade procurando un rumore sordo, devo aggrapparmi forte alla sedia per non cadere a terra anche io, in mille pezzi, proprio come la tazza
"tu.. io.. che.. come hai una figlia?"
"ha 11 anni" sbarro gli occhi portandomi una mano sulle labbra per non fargli sentire i miei singhiozzi
"prima che arrivi a delle conclusioni affrettate fammi spiegare bene. Carmen, la mamma della bambina, l'ho conosciuta una sera, di più o meno 11 anni fa, era da poco finita con Stan, stavo malissimo. Luke per tirarmi su di morale organizzò, senza dirmi nulla, una festicciola a casa mi. Portò tre ragazzi e una ragazza, era l'amica di uno di loro, bevvi molto, ubriacandomi come non mai e alla fine mi svegliai la mattina dopo, nudo nel mio letto, senza sapere cosa fosse successo. L'ho scoperto poi due anni fa cosa fosse realmente successo quella sera, eravamo da poco ritornati dal viaggio di nozze e una mattina mi trovai Carmen in agenzia, a stento mi ricordavo di lei. Mi disse di aver avuto una bambina che aveva 9 anni, era mia figlia, concepita quella sera, non voleva nulla, mi chiese solo di prendermi cura della piccola una volta che lei non ci fosse stata, era molto malata, un male incurabile. La trattai malissimo, dandole della bugiarda, le dissi di tutto cacciandola dall'agenzia. Due mesi fa è venuto a trovarmi il papà di Carmen, mi ha detto che era morta, dopo aver lottato tanto e che loro, essendo anziani, non potevano prendersi cura della bambina. Solo allora ho deciso di fare il test del dna e ho scoperto che è davvero mia figlia. L'ho conosciuta Harry, mi somiglia cosi tanto, ha 11 anni, si chiama Claire ed è un amore. Una ragazzina matura, ragionevole, molto forte. Sa tutto di me, di noi, quando l'ho conosciuta, ieri, mi ha detto che ha visto le nostre foto su facebook e che gli piaci tanto, non vede l'ora di conoscerti" sono troppe da assimilare tutte queste informazioni. Scoppio a piangere in modo prepotente, senza poterne fare a meno. Lui ha una figlia di 11 anni, lo sa da due anni e non me l'ha detto, sono suo marito e mi ha tenuto all'oscuro di tutto.
"n n n non p p p posso crederci, anche se n non ci conoscevamo e non stavamo insieme quando sei andato a letto con Carmen, mi hai tradito lo stesso, hai tradito la mia fiducia e il nostro matrimonio. Ancora una volta, come quando mi lasciasti per Stan, mi hai fatto credere di essere io il problema, di aver sbagliato qualcosa, di averti pressato per questo fatto dell'adozione e invece, come al solito, sei tu che scappi dalle responsabilità! Adesso sono io che non voglio averti a casa, voglio stare solo, sono deluso Louis, deluso. Mi hai escluso dalla tua vita, dalle decisioni importanti, proprio quando eravamo appena sposati. Potevamo prenderci insieme cura della bambina, parlarne, conoscerla, e invece hai cacciato la madre facendo finta per due anni che questa bambina non esistesse. Ora cosa pretendi? Che ti perdoni le parole forti che hai usato in questi giorni, che ti perdoni le bugie, le mancanze, il tuo trattarmi di merda e accettare tua figlia come se niente fosse? Non ho nulla contro la bambina, lei non ha colpa, ma tu si Louis, hai tutte le colpe del mondo e ti prendi, per una volta, le tue responsabilità. Non voglio più vederti, vai via" continuo a piangere, un dolore che mi sconquassa il petto e che non mi fa respirare
"Harry, so di aver sbagliato, ma ti prego, possiamo risolvere tutto e ripartire più uniti di prima, con Claire che sono sicuro ti piacerà tanto"
"pensa a tua figlia, lascia me in pace, non conto un cazzo per te, altrimenti non mi avresti trattato cosi, è finita Louis, finita sul serio"
"c che significa, Harry?"
"che voglio il divorzio, davvero"
"Harry ragiona! Ti prego! Non puoi dire sul serio" non aggiungo altro, lo accompagno alla porta, la apro e lo spingo fuori, accasciandomi ad essa, una volta chiusa. Mi sembra tutto un incubo.

|angolo spiegazioni |

prima che mi accusate di copiare vi dico che si, sono i dottori di Grey's anatomy, essendo la mia serie tv preferita non potevo non inserire i miei dottori preferiti come Mark, Arizona, Alex e altri che conoscerete nel corso della ff, in modo comunque marginale, e se può consolarvi nessuno di loro farà una brutta fine, non sono come shonda io. Poi un'altra cosa, se troverete, nei capitoli successivi, dei riferimenti, anche minimi o delle somiglianze con "scusa ma ti voglio sposare" l'ho scritto nella descrizione, e questa essendo il seguito di un AU "scusa ma ti chiamo amore" è normale prenda un po' qualcosa anche della continuazione, perchè vi sto dicendo tutto questo? Perchè sono stata accusata di aver copiato appunto dal primo film, nessuna copia, l'ho sempre detto e soprattutto scritto nella descrizione.

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