Capitolo 24
Prendo coraggio e apro la busta lentamente, sotto agli occhi attenti e curiosi della mia migliore amica. Sembra trepidante, forse più di me, di scoprire cosa contiene.
<<Cosa c'è scritto?>> indaga lei.
<<Controlla la mail, Tessa McRayan>> leggo ad alta voce.
El mi lancia uno sguardo perplesso. <<Solo questo? Ma cosa vorrà dire?>>
<<È stata scritta a computer>> rifletto tra me e me, ad alta voce. <<E non c'è la firma.>>
Immediatamente rabbrividisco.
Il presentimento che l'autore della lettera sia lo stesso dell'SMS è sempre più chiaro ed evidente.
Mi affretto ad accendere il computer e ad accedere alla mia casella di posta elettronica, senza mai riuscire a smettere di tremare.
Quando leggo l'ultima mail, mi sento svenire.
Eleanor se ne accorge e mi si avvicina. <<Che succede, Tess? Mi stai spaventando>> mormora lentamente.
Per un attimo sono tentata di nasconderle il messaggio intimidatorio che lampeggia sullo schermo del computer, ma alla fine lascio che lo legga anche lei.
Da ANONIMO:
Ti tengo d'occhio, TessA McRayn.
Se hai intenzione di continuare a vivere questa tua miserabiLe vita, ti conviene evitare alcune amicizie pEricolose.
Stai attenta a quello che fai.
Scegli bene chi frequentare.
Guardati sempre le spalle.
Xoxo
Ps. Ti sconsiglio di far vedere a qualcuno questi messaggi, se vuoi evitare conseguenze molto gravi.
<<Ma che diavolo...>> esclama Eleanor, sobbalzando. <<Tess, che roba è?>>
Io abbasso lo sguardo, stordita. Sento le orecchie fischiare e mi gira la testa.
Sono totalmente in panico.
Resto in silenzio per quella che sembra un'eternità, cercando di ritornare a respirare regolarmente. Alla fine, quando finalmente mi sento di nuovo in grado di parlare, mi decido a raccontare la verità alla mia migliore amica.
<<Domenica scorsa ho ricevuto questo>> le confido, mostrandole l'SMS dello sconosciuto.
Eleanor trasalisce di nuovo. È sbiancata e sconvolta.
Gli occhi verde smeraldo mi fissano spaventati, come se avessero appena intravisto un fantasma, e l'istinto mi dice che la sua espressione non debba essere troppo diversa dalla mia.
<<Perché non me l'hai detto? Perché non mi hai detto che qualcuno ti minaccia?>> mi rimprovera, incominciando a camminare su e giù nervosamente per la stanza.
<<Non pensavo di dovermi preoccupare più di tanto>> mi giustifico, <<Voglio dire, si trattava solo di un SMS, pensavo che fosse opera di qualche stupido collega in vena di fare scherzi. Era un'idea ragionevole. Di certo non mi aspettavo...>>
<<Dobbiamo andare alla polizia>> mi interrompe Eleanor, risoluta. <<Dobbiamo far vedere loro questi messaggi. Potresti essere in pericolo, Tess, te ne rendi conto?>>
Come avevo immaginato, è spaventata esattamente quanto me all'idea che uno sconosciuto mi segua e mi invii messaggi inquietanti.
<<Non servirebbe a nulla, El>> ribatto. <<Liquiderebbero i messaggi dicendo che sono delle semplici "ragazzate" e che hanno di meglio da fare. E poi, hai letto le ultime righe: parlarne a qualcuno potrebbe solo peggiorare la situazione.>>
La mia amica si avvicina di nuovo a me e resta a fissare lo schermo del computer, assorta nelle sue riflessioni.
<<È molto furbo>> ragiona ad alta voce. <<Invia una lettera per spaventarti, ma non scrive nulla di troppo compromettente, per evitare che qualcun altro la legga e sospetti.>>
Fa un attimo di pausa, poi prosegue. <<E, inoltre, ti conosce abbastanza bene da sapere che non sei una persona che controlla spesso la posta elettronica. Molto probabilmente, si tratta di qualcuno che ti è vicino o che ti è stato vicino>> continua, mentre io rimango in silenzio, ancora preda di un furioso batticuore.
<<E poi, cosa intende con: scegli bene chi frequentare e ti conviene evitare alcune amicizie pericolose?>>
<<Credo che mi stia avvertendo di stare lontano da qualcuno...>>
<<Sì, ma da chi? E per quale motivo?>> si domanda El. <<Voglio dire, potrebbe starti intimando di non frequentare qualcuno perché gli o le dà fastidio; oppure potrebbe starti suggerendo che l'autore dei messaggi è già all'interno della cerchia dei tuoi amici.>>
Io lancio un urlo esasperato. <<Non ci sto capendo più niente, El. Davvero>> frigno.
<<Non frequenti molte persone>> continua lei imperterrita, come se non avessi neppure aperto bocca. <<Andrew, Alex e me. Più alcuni colleghi di lavoro con cui ti è capitato di parlare qualche volta. Io ovviamente non posso essere. Andrew?>>
Strabuzzo gli occhi e scuoto la testa in segno di diniego. <<Non sarebbe mai capace di fare una cosa del genere. Quel ragazzo è la dolcezza fatta a persona>> ribatto prontamente, sciogliendomi al ricordo della conversazione che abbiamo avuto venerdì sera, dopo la cena con i colleghi.
<<Alex?>> suggerisce, alzando un sopracciglio.
Non ci crede neppure lei.
<<Mi odia ma non penso che arriverebbe mai a fare una cosa del genere. E poi, ti ricordo che dopo la storia con Michael non può più rischiare di mettersi nei guai. Questa volta rischia veramente il carcere, El.>>
Eleanor sembra illuminarsi all'improvviso. <<Michael!>> esclama, come se fosse appena riuscita a risolvere il mistero.
<<Non può essere lui. Ho sentito che dopo la rissa con Alex, il padre l'ha costretto a trasferirsi in Italia, da una zia che non vedeva da anni. A quanto ne so, non è più tornato in città.>>
<<E se fosse Katherine?>> ipotizza ancora la mia amica. <<In fondo ha già provato a minacciarti, in un certo senso.>>
Io alzo le spalle. <<Potrebbe essere, ma non riesco a pensare che sia capace di tanto.>>
Eleanor mi guarda con un'espressione sconfitta e per un attimo torna a fissare lo schermo del computer.
Poi, improvvisamente, la vedo sussultare.
<<Guarda queste lettere, Tess>> esclama, indicando alcune lettere del messaggio scritte in maiuscolo. <<Unite formano la parola...>>
Il cuore mi balza in gola. <<Alex>> concludo io per lei in un sussurro e, ancora una volta, mi sento sbiancare.
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