Capitolo 17


"Renderò la tua vita un inferno, Tessa McRayan. È una promessa".

La notte fatico ad addormentarmi. Le parole del mio ex continuano a rimbombarmi nella mente, senza sosta. Non mi lasciano in pace nemmeno un attimo e mi terrorizzano ogni secondo di più.

Oltretutto, essere costretta a dormire in camera sua è una vera e propria tortura: nonostante lui stia dormendo al piano di sotto, riesco comunque a percepire la sua presenza ovunque, in ogni centimetro della stanza.

Il suo profumo è dappertutto. Tra le lenzuola celesti, sul cuscino, tra i vestiti, nei cassetti dell'armadio. Tra le fibre della maglietta nera, a maniche lunghe, che indosso. L'ho presa in prestito per la notte, per non essere costretta a dormire con il vestito, ma due secondi dopo averla indossata me ne ero già pentita.

La sua mancanza mi sta lacerando.

Voglio andarmene il prima possibile. Devo andarmene.

La mattina dopo, nonostante sia domenica, mi alzo prestissimo: non voglio rimanere un secondo in più in questa casa così impregnata di ricordi.
Alle 8 in punto sono già vestita e pronta per uscire.

Scendo lentamente le scale, stando attenta a non fare troppo rumore: non voglio svegliare nessuno, né Alex, né tantomeno i suoi genitori.
Non voglio essere costretta a fingere che ci sia la possibilità che io ritorni in questa casa, ben consapevole invece che si tratta dell'ennesimo addio.
L'ho già fatto, in passato, e non ho intenzione di mentire di nuovo.

Penseranno tutti che sono una codarda, soprattutto Alex. Ma non importa.

Lascio un biglietto di ringraziamento sul bancone della cucina e mi infilo il cappotto frettolosamente, convinta di non essere stata notata da nessuno.
Il mio ex dormiva ancora serenamente quando gli sono passata davanti, perciò non può avermi vista.

<<Te la svigni, eh?>> Sento esclamare alle mie spalle.

Mi volto di scatto e, ovviamente, mi trovo faccia a faccia con Alex. È ancora in pigiama e mi fissa truce, con le braccia incrociate al petto.

<<Davvero molto educato da parte tua andartene senza salutare, né ringraziare nessuno>> continua.

<<Ho lasciato un biglietto in cucina>> tento di difendermi, ma invano.

<<Gentile>> replica con sarcasmo. <<Mia madre lo apprezzerà sicuramente.>>

Io alzo gli occhi al cielo, poi scuoto la testa.

Mi chiedo se la smetterà mai di trattarmi così. Di prendersi gioco di me e di trattarmi come se fossi l'essere più spregevole sulla faccia della terra.
Probabilmente no.

<<Ragazzi>> sentiamo esclamare dalle scale, <<Siete già in piedi? Spero che mio marito non vi abbia svegliato. È uscito presto, questa mattina. Aveva alcune commissioni da fare>> dice Coraline, poi mi studia confusa. <<Tessa, perché hai già il cappotto?>>

<<Se la stava svignando>> dichiara immediatamente Alex per me, con un ghigno.

Io gli lancio un'occhiataccia, poi accenno un sorriso a sua madre. <<In realtà, non volevo svegliarvi. Pensavo di tornare a casa presto, per avere più tempo per studiare>> mento, ma non completamente: avevo effettivamente intenzione di passare la domenica sui libri.

<<Perché prima non ti fermi a fare colazione con noi? Alex sarà contentissimo di preparare i suoi meravigliosi Pancakes. Vero, tesoro?>> domanda, rivolgendosi a lui con un sorrisetto.

Io non posso fare a meno di soffocare una risatina.

Alex guarda male la madre, ma non riesce a dirle di no. <<Ovviamente>> ribatte in tono di sufficienza.

<<Nel frattempo, io finisco di prepararmi. Chiamatemi quando sono pronti>> esclama Coraline, prima di risalire le scale e lasciarci di nuovo soli.

Ciò che è appena successo ha tutta l'aria di essere una specie di complotto: sospetto che abbia inventato la storia dei Pancakes per farci passare del tempo insieme e la cosa, non so perché, mi fa sorridere.

Senza dire nulla, mi levo il cappotto e lo adagio sul divano.

<<Posso aiutarti, se vuoi. Sono brava con i Pancakes>> mi offro con un mezzo sorriso.

Alex finge di non avermi sentito e incomincia a preparare gli ingredienti per i dolci, senza degnarmi di uno sguardo.

<<Dico davvero, Alex. Posso darti una mano>> insisto, avvicinandomi a lui.

Quando faccio per afferrare la farina dal tavolo, lui mi agguanta prontamente il polso.

<<Non-toccare-nulla>> ringhia, guardandomi inferocito. <<Mi sembra di averti già detto che questi giochetti con me non funzionano, Tessa. Faresti meglio ad andartene.>>

Non riesco a capirlo e, detto onestamente, mi sembra anche piuttosto contraddittorio: insomma, prima mi rimprovera di volermene andare senza salutare nessuno e, adesso che ho deciso di rimanere per la felicità di sua madre, mi dice che dovrei andarmene?

<<Ti ho già detto che non sto giocando, Alex>> cerco di difendermi. <<Sto solo tentando di instaurare un rapporto civile con te, visto che per i prossimi mesi dovremo lavorare insieme. Non era quello che volevi anche tu?>>

<<Non sono stato abbastanza chiaro ieri
sera?>>

Io trasalisco e abbasso lo sguardo.

Colpita e affondata.

Alex mi strattona il polso, per obbligarmi a guardarlo. <<Dico davvero, Tessa, devi sparire dalla mia vita.>>

Non riesco veramente più a riconoscerlo. Questo non è il mio Alex. Neanche lontanamente.

Il tuo Alex non esiste più, mi ricorda il subconscio. Sei stata tu a rovinarlo.

<<È tutto a posto?>> Sentiamo esclamare dalla porta della cucina. Sobbalziamo entrambi alla vista di Coraline e Alex mi lascia immediatamente il polso.

<<Divergenze sulla scelta degli ingredienti>> mento.

Il mio ex mi guarda male un'ultima volta, poi esce dalla cucina.

<<Mi sa che dovremo fare a meno dei Pancakes. Io, purtroppo, sono una vera frana>> commenta sua madre, sorridendo debolmente.

Cerco di ricambiare il sorriso, ma finisco per fare una smorfia.

<<Come va, tra voi due?>> mi chiede Coraline, avvicinandosi a me e invitandomi a sedere sullo sgabello della cucina.

Questa è esattamente una delle domande che avrei preferito evitare questa mattina e uno dei motivi principali per cui volevo "svignarmela" - come ha detto Alex.

<<Abbastanza bene>> mento.

Cerco di rimanere sul vago, per non essere costretta a raccontare tutta la verità alla madre del mio ex. Ma lei insiste.

<<Scusa la franchezza, tesoro, ma non mi sembra proprio. Non voglio essere inappropriata, né farmi gli affari vostri, ovviamente. Ma non sono stupida e ho notato che le cose non vanno affatto bene.>>
Vedendo che non rispondo, continua: <<È normale che la fine della vostra relazione vi abbia allontanato, non dico il contrario. Ma voi due non siete mai riusciti a stare troppo tempo lontani, neppure da piccoli. Avete sempre dipeso l'uno dall'altra, in tutto e per tutto. Non riesco a credere che di punto in bianco abbiate deciso di separarvi, senza una ragione precisa. Sono convinta che sia successo qualcosa di molto grave e che non vogliate parlarmene per paura di essere giudicati. Ma vi giuro che potete stare tranquilli: io amo entrambi immensamente e nulla potrà mai farmi cambiare idea su di voi. Perciò, se c'è qualcosa di cui vuoi parlarmi, Tessa, sarò felice di ascoltarti.>>

Annuisco e istintivamente decido che sì, è arrivata l'ora che anche Coraline conosca la verità.
Tutta la verità sulla fine della storia d'amore tra me e Alex.


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SPAZIO AUTRICE:

Carissimi lettori ❤

Volevo annunciarvi che siamo arrivati al momento fatidico che alcuni di voi, con un po' di trepidazione, stavano aspettando: finalmente scoprirete cos'ha provocato la brusca fine della relazione tra Tessa e Alex, e il motivo principale per cui il ragazzo sembri detestare tanto la timida Tessa.
Avete già qualche idea? Avete intuito qualcosa?
Commentate, fatemi sapere i vostri pensieri, le vostre congetture! :D
E, ovviamente, non perdetevi i prossimi capitoli ;)

Ci tengo a ringraziare tutti coloro che mi stanno supportando con i loro commenti positivi *-*
Vi adoro e non sapete quanto mi renda felice sapere che la storia vi sta piacendo :D
Grazie di cuore ❤.❤

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