Capitolo 13
Oggi
Per mia fortuna, la settimana passa senza più scontri tra me e il mio ex, e solo all'inizio del weekend riesco a tornare a respirare normalmente.
Il venerdì scopro con piacere che la settimana prossima lavorerò solo con Eleanor: Alex avrà la settimana libera; quella successiva, invece, sarà la mia. Dunque, per un po' non riusciremo ad incontrarci.
Mi sento terribilmente sollevata.
Ma in fondo so che sto solo mentendo a me stessa.
In realtà, l'idea di non vedere Alex per due settimane mi lascia un po' stranita. Devo ammettere che stavo già incominciando ad abituarmi ad averlo intorno ogni giorno, sebbene i rapporti non siano dei migliori.
Il sabato pomeriggio ne approfitto per studiare un po' e per portarmi avanti con i compiti.
A fine trimestre conto di dare gli ultimi esami. Se tutto va bene, tra meno di un anno sarò laureata e pronta per lanciarmi in una nuova vita, per lasciarmi il passato e gli errori alle spalle.
Questa prospettiva mi spaventa e mi elettrizza allo stesso tempo, com'è giusto che sia.
Sono ormai le sei del pomeriggio quando sento squillare il cellulare.
È Eleanor e dal tono di voce colgo subito una certa preoccupazione.
<<Tutto a posto, El?>> le domando, nonostante conosca già la risposta.
<<Non direi, Tess. Andrew ti ha già
avvisato?>>
<<Se ti riferisci ai turni delle prossime settimane, sì. Me ne ha parlato ieri e, detto onestamente, mi sento un po' offesa: mi aspettavo che fossi contenta di tornare a lavorare con me, settimana prossima>> scherzo.
<<Non è questo a preoccuparmi, tesoro. Sai benissimo che sono sempre contenta di lavorare con te>> ribatte ridacchiando. <<Piuttosto, mi preoccupa la settimana successiva.>>
<<Lavorare con Alex non entusiasma neanche te, eh?>>
Eleanor per un po' non risponde e la conosco abbastanza bene da sapere che sta riflettendo sul modo giusto per ribattere. <<Tess>> incomincia, <<Sai benissimo che sono felice della scelta che ho fatto. Tra te e lui, ho scelto te e non me ne pento. Non potrei mai. Ma devo ammettere che Alex mi manca, nonostante tutto. Mi manca la nostra amicizia, il nostro rapporto...>>
<<Mi dispiace di averti obbligato a scegliere tra le due persone più importanti della tua vita>> la interrompo.
Nell'ultimo anno avrò pronunciato queste parole un migliaio di volte. Eppure continuano a farmi male come la prima.
<<Non sei stata tu a mettermi di fronte a questa scelta, Tess. È stato lui. Tu non lo avresti mai fatto.>>
<< È vero. Ma è stata colpa mia. Lo hai perso per colpa mia.>>
<<No, Tess. L'ho perso perché lui ha voluto che io lo perdessi>> risponde prontamente. <<È stato terribilmente ingiusto nei miei confronti. In una situazione del genere, costringermi a scegliere tra lui e la mia migliore amica è stato a dir poco crudele. Alex ha voluto perdermi, fine della storia.>>
<<El, penso di avertelo già detto ma te lo ripeto: non penso che l'abbia fatto per ferire te o perché non gli importasse di perderti. Sono convinta che in quel momento fosse più preoccupato di colpire me: sapeva che il modo migliore per ferirmi era togliermi tutto ciò che ho di più caro, a partire da te.>>
<<Ad ogni modo, tutto è andato come doveva. L'unica cosa che mi auguro è che la prossima settimana abbia pietà e mi lasci lavorare in pace.>>
<<Lo farà, ne sono sicura. Non sei stata tu a tradirlo, El.>>
<<Be', sono quasi certa che lui non la pensi allo stesso modo. Scegliere di restare al tuo fianco anziché al suo, nonostante quello che hai combinato, per lui è stato senza dubbio una sorta di tradimento. La mia scelta lo ha sicuramente lasciato di stucco: non si aspettava che lo abbandonassi in un momento del genere.>>
Eleanor ha ragione: Alex non perdonerà mai nessuna delle due per quello che gli abbiamo fatto. In qualche modo, si è sentito tradito da entrambe, nonostante la colpa di tutto continui ad essere completamente mia.
<<El, non smetterò mai di ringraziarti per essermi stata accanto nonostante il disastro che ho combinato. Anzi, nonostante il disastro che sono>> proferisco sommessamente.
In qualche modo so che Eleanor sta sorridendo dall'altra parte della cornetta. <<Se vuoi davvero ringraziarmi, perché questa sera non vieni con me all'inaugurazione di quel nuovo locale in centro? Te ne ho parlato in settimana, ricordi? Clark ha altri impegni e mi ha abbandonato. Sarò tutta sola>> mormora, imitando una voce da bambina e fingendosi veramente afflitta.
È così credibile che non me la sento di dirle di no. <<Va bene, El. Ma ce la squagliamo prima di mezzanotte e, soprattutto, andiamo con la mia macchina. Non voglio ripetere un'altra volta l'esperienza della vigilia di Natale.>>
<<Andata>>.
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