CAPITOLO 1: un incontro improvviso

Il giorno prima che ci siamo trasferiti siamo andati su un B&B per la notte.
Mio padre parcheggia  la macchina e noi andiamo dentro, mio padre ha i capelli castano chiaro che fa pensare all'autunno, ha gli occhi castani e labbra sottili. è molto protettivo nei miei confronti e pensa sempre che io sia in pericolo ma cosa ci si aspetta da un padre ma lui è troppo.
alla nostra entrata ce un uomo seduto su una sedia dietro un bancone con un microfono che parlava con un cliente.

E io gli dico
- scusi?..... -
Aspetto la sua risposta ma sembra non arrivare mai e quando si decide finalmente di rispondere dice
- un attimo sto parlando al telefono -
Ecco mi tocca ancora aspettare ma decido di fare un bel respiro perché non sono come mio padre e cerco in tutti i modi di non esserlo
- va bene aspetto -
dico gentilmente, dopo un po di minuti che aspettiamo lui non cenna a finire la chiamata e io mi sto trasformando piano piano come mio padre e infatti cedo ed esclamo
- SENTA NON POSSIAMO ASPETTARE I SUOI COMODI!! -
Lui mette giù il cellulare e mi guarda stranito e con la sua flema risponde
- Stia calma adesso chiudo.....cosa posso fare per voi? -
P

rima che io rispondo mio padre entra dentro e dice
- ragazzi eccomi dov'è la nostra stanza? -

Lo guardo sconcertata perché so che adesso si infurierà un sacco come ho fatto io prima se non peggio e gli dico
- non lo sappiamo -
Ecco adesso sta facendo la faccia strana, adesso esplode
- COSA! ce lo dice o no! -
Dice riferendosi all'impiegato incompetente
- si... avete i soldi per le camere? -
- si certo che ce li abbiamo -
Dice mio padre fissandolo con odio quasi assassino
- bene avete la stanza 11 e 20 -
Appena sente questi numeri quasi scoppia ma decide di fare un bel respiro e risponde
- non c'è due stanze attaccate? -
il commesso risponde con la sua calma quasi irritante
-...no -
Ecco mio madre è scoppiato, mette con rabbia le mani sul bancone e si avvicina a lui con il busto ed esclama minaccioso
- adesso ci dai due camere attaccate o ti riduco come tuo nonno e poi ti apro il cervello e ci cago dentro ci siamo capiti?!! -
Il dipendente si spaventa un sacco, siamo fortunati che non chiama l'autorità, continua a fissarlo negli occhi e con paura gli risponde
- si ci siamo capiti...avete le stanze 20 e 21 -
George fa un grosso sorriso compiaciuto e risponde quasi con dolcezza ***
- bravo...adesso puoi continuare con il telefono grazie -
Mentre andiamo verso le nostre camere io dico a mio padre
- era proprio necessario? -
- si lo era -.
Andiamo nelle nostre camere, io e Billy siamo nella stanza 20 e i nostri genitori sono nella 21.
La nostra stanza è molto piccola, ci sono due letti, uno sopra è uno sotto come i letti del esercito, ci sono due finestre posizionate uno sulla parete a destra e uno davanti a me, il colore delle pareti sono di color bianco solo una parte (cioè dove sono i nostri letti sulla parete sinistra) e di colore differente colore è verde prato, il pavimento ce la moquette color grigio topo.
Riguardo mio fratello lui ha i capelli neri (a preso da mamma), i suoi capelli sono ricciolosi, occhi marroni e bocca carnosa. Di carattere è una peste come tutti i fratelli minori ma può essere anche generoso quando vuole.
Io dico a Billy
- adesso Billy non dobbiamo litigare per i letti non siamo più dei bambini -
- be io voglio il letto sopra -
- cosa ho appena detto -
- lo so cos'hai detto ma non me ne frega niente -
- mantieni la calma Isa mantieni la calma -
Billy prende subito il letto di sopra e io pendo la pazienza ed esclamo
- VIENI GIÙ SUBITO! -
- no! -
- e allora vengo io -
- provaci soltanto....-
All'improvviso entra nostra madre ed esclama
- COSA AVETE DA GRIDARE! -
- niente mamma - dice Billy
- bene -
E se ne va.
Mia madre ha i capelli neri che arrivano alle spalle, occhi marroni e labbra ben definite, naso a patata e fronte bassa. Di carattere è molto dolce e comprensiva tutto il contrario di mio padre, l'unico difetto che ha è quello di essere troppo attenta a come spostiamo le posate o gli oggetti è molto perfettina.
Il giorno dopo partiamo di nuovo con la nostra macchina

Durante il viaggio George ci dice
- ragazzi quando arriviamo dovete andare a scuola -
- cosa? - dice Isabella
- e il primo giorno per loro ed è il primo giorno per voi -
- si ma...-
- niente ma -
- ok Papà -.
Arrivammo vicino casa nostra e ci siamo fermati.
La casa era molto bella se a uno piace quel genere di case, all'esterno le pareti sono di legno di color bianco e il tetto nero. Sulla veranda ci sono due panche per rilassarsi in momenti caldi, le finestre sono veramente grandi che se vai lontano per due chilometri li vedi ancora giganti, la porta e di legno color marrone chiaro con un vetro che ricopre quasi tutta la porta. Su ogni porta è finestra ci sono delle tende bianche. Non tanto lontano dalla casa ce una capanna per l'auto e per varie cianfrusaglie.
Aiuto a scaricare i bagagli dal furgone e nostro padre ci dice
- devi andare a scuola -
- ma dai papà -
- adesso -
- va bene, ma sono in ritardo...corro! -.
Corro all'impazzata e non mi accorgo che ce un uomo davanti a me e lo faccio cadere, lui mi tira su e mi dice
- stai bene? -
- si sto bene grazie -
Poi me ne vado di corsa e l'uomo misterioso esclama
- COME TI CHIAMI!!? -
E io dalla fretta continuo a correre.

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