Capitolo 35
<Mettimi sulle tue spalle!> gli ordinai, facendo un piccolo salto, sferrando un calcio al manichino avanti a me. Lui mi guardò perplesso, ma non si fece troppe domande e mi afferrò per i fianchi (mi ricordo che mi stupii alla sua presa delicata ma decisa), per issarmi sulle sue spalle.
Mi appoggiai con una mano sulla sua testa, tutta accovacciata, cercando di capire dove potermi buttare... Quasi subito però Fukuda fu costretto a muoversi ed io fui sbilanciata. Costretta a finire in avanti, riuscii a darmi la spinta coi piedi e a fiondarmi in avanti, atterrando su qualche manichino, facendoli finire sotto di me ("che bello, per una volta pesare ben più di 60 chili è utile!"), K.O.
Mi rialzai in fretta e vidi che Fukuda era riuscito a mandare in palla qualche secondo qualche robot, avvicinandosi a me, aiutandomi a rialzare. Beh, oltre che era un gesto dolce il suo, secondo me aveva cercato di tornare vicino a me perché anche lui era convinto al 100% che potevamo vincere solo insieme.
Guardai i manichini che ci circondavano ed ebbi una matta, ma matta matta, idea.
Era fisicamente possibile, con ogni speranza e probabilità, e comunque i manichini erano di meno che all'inizio, perciò potevo permettermi di fare in quel modo.
<Quando volano, colpiscili!> urlai a Fukuda senza guardarlo, ma scommetterei che di sicuro fece un'espressione confusa, mentre gli occhi rubini dei robot lampeggiavano in cerca di risposta al mio messaggio "senza senso".
Ghignai.
<Così è servirmelo su un piatto d'argento...> commentai, per poi fare due passi indietro, dando una gomitata allo "sterno" del manichino dietro di me. Poi mi mossi in avanti e, poco prima di scontrarmi contro il robot, andai in scivolata fra le sue gambe, afferrandolo per le caviglie. Quei manichini, nonostante tutto, erano circa una trentina di chili, peso che avevo imparato a sollevare decentemente in quelle settimane. Perciò, preso il manichino per le caviglie, lo spinsi in alto il più possibile, facendolo volare sopra di me.
<Adesso capisco!> fece in risposta Daisuke, dando un pugno al robot, facendolo volare in aria ed atterrare su qualche collega al bordo della piccola folla. Però io, intanto, ero ancora a terra, e già stavo sollevando il secondo manichino. Come era possibile? Beh, dovendo usare le braccia, il mio interno busto deve fare un movimento e lo sfruttavo per scivolare al prossimo manichino; dato che erano tutti abbastanza vicini.
Della mia schiena mi sarei preoccupata dopo.
Riuscii a far volare in aria tipo 5 o 6 manichini fila e nel mentre Fukuda ne abbatté il doppio o anche il triplo, dato che ogni robot colpito da lui, poi finiva su un altro o su altri due che non facevano a schivare in tempo. Però un manichino si fece furbo e mi afferrò per la caviglia, sollevandomi come un sacco di patate; facendomi pure sbattere la testa.
Credo fosse stato pronto a sollevarmi e farmi sbattere la testa violentemente, che il manichino fu costretto a lasciare la presa per parare un colpo e io caddi a terra, riuscendo a fare impatto con la spalla destra, piuttosto che con la testa. Però non ebbi tempo per lamentarmi di qualsiasi dolore, che fui costretta ad alzarmi, anche se sentivo già la spalla lamentarsi.
Perfetto.
Se avessi provato ad usare quella per dei pugni avrei iniziato a tirare nomi a destra e a manca, non riuscendo ad usare il mio pieno potenziale.
Fukuda mi tirò indietro per quel braccio, facendomi sì evitare un colpo, ma percepii un male cane alla spalla che mi fece esclamare: <Cazzo!>
<Scusa, ma altrimenti finivi K.O. Comunque la tua idea è stata grandiosa. Ne rimangono solo una quindicina.> mi disse Fukuda e, guardandomi attorno, notai che era vero. Alcuni erano vicini a noi, decidendo che mossa fare, mentre gli altri stavano cercando inutilmente di far rialzare i loro colleghi, sapendo che dalla loro parte avevano il vantaggio numerico.
<Bene, allora...> notai, scattando in avanti.
Feci un piccolo salto e sferrai un calcio sinistro avanti a me, colpendo un manichino che, costretto ad arretrare, finì su un altro, cadendo entrambi.
Riuscii a cadere sul piede destro, senza cadere, ma appoggiando pure le mani per ritrovare la stabilità (e no, la spalla non aveva smesso di fare male, quindi... "merda, che cazzo di dolore!").
Daisuke si avvicinò in fretta e prese per il braccio il robot accanto agli altri due caduti, prendendolo per il braccio ed usandolo come mazza, lanciandolo con forza verso un'altra coppia poco più lontano. Gli ultimi rimasti, notando che ormai i loro colleghi a terra erano K.O. (non rotti, però, li avevamo solo fatti "svenire") si avvicinarono in un ultimo tentativo di lotta.
Mi staccai da Fukuda di due metri, vedendo che tipo tre robot mi stavano puntando. Rimasi ferma fino a che non furono molto vicini e scivolai a terra, spingendomi lontano con il braccio che non aveva la spalla dolorante.
I tre robot non riuscirono a fermarsi e si colpirono a vicenda, sotto le mie risate divertite.
Riuscii ad alzarmi, vedendo che Fukuda aveva proprio preso a cuore la tecnica del "uno come mazza, gli altri come birilli"; infatti lanciò lontano il robot che aveva usato come mazza un po' lontano da sé ed anche quello, colpito il terreno, non si rialzò, gli occhi che erano spenti.
Ci furono cinque secondi circa di silenzio, nei quali metabolizzai cosa avevo: la schiena mi stava bestemmiando contro, la spalla pure e avevo un sapore ferroso in bocca ("sangue? Come ho fatto a non accorgermene? Bah, mistero della scienza e della fede..."): ero in perfette condizioni!
"Spero di non dovermi ridurre così o anche peggio quando davvero... beh... sarò costretta a combattere dei ribelli violenti..." mi dissi, mentre la voce di Tanaka mi risvegliò dai miei pensieri.
<Avete fatto un lavoro davvero eccellente! Avete avuto un po' di problemi all'inizio ma era inevitabile; però sono piacevolmente stupita dalla collaborazione che avete dimostrato di avere e, Amaya, la tua idea è stata davvero creativa ed efficiente.> si complimentò con noi la donna, avvicinandosi insieme ad Ōta, il quale commentò: <Sei ferito, Fukuda. Proprio alla fine hai abbassato la guardia, eh?>
Guardai Daisuke in volto e spalancai gli occhi appena realizzai che, cazzo, aveva un enorme livido già mezzo viola sullo zigomo. Quando se l'era fatto?!
E io come avevo fatto a non notarlo?! (ok, sono la distrazione in persona... ma fino a quel punto?!).
Fukuda sospirò e disse: <Beh, quel manichino mi ha colto di sorpresa e non sono riuscito a schivare in tempo; però mi sono vendicato usando il suo amico come mazza da baseball, che poi ho buttato via... Dovrò stare più attento.> e scrollò le spalle.
Lo guardai apprensiva; non gli faceva male? Neanche un cicinin?
<Beh, Fukuda vieni con me, che proviamo a mettere a posto quel brutto livido...> fece Tanaka, già avvicinandosi a Daisuke. Mi feci già più in disparte, già ipotizzandomi a rotolarmi sul letto agonizzante a causa di schiena e spalla destra doloranti.
<Beh, in realtà credo che anche Miura abbia bisogno di un veloce controllo. Comunque ha sbattuto violentemente la spalla poco fa e la sua "ingegnosa idea" non le avrà fatto bene alla schiena...> notò Daisuke e lo guardai, stupito.
<D-davvero, n-non è nulla di che...> provai a dire, e allora Ōta intervenne con: <Non ci credo che non sia "niente"; ormai so come sei su questo aspetto, Amaya. Meglio se vai te con Tanaka, che ti controllerà spalla e schiena, mentre io mi occupo dello zigomo "maltrattato".>
Tanaka annuì comprensiva, venendomi vicino, mentre Fukuda già si avviava insieme a Ōta verso la porta d'uscita. Mi passò accanto e io gli feci col labiale: <Grazie>, aprendomi in un grande sorriso.
Lui mi guardò in modo indecifrabile, prima di scrollare le spalle, come a dire "non ho fatto nulla", per poi continuare a camminare ed uscire dalla stanza. Fissai ancora un po' perplessa la porta, pensando che era davvero stato gentile, anche quando avrebbe potuto tranquillamente passare sopra ai miei bisogni.
<Ehi, bella addormentata nella palestra...> mi canzonò Tanaka, passandomi una mano davanti il viso, riscuotendomi dai miei pensieri.
La guardai un attimo prima di sentire le guance scaldarsi e borbottai allora un: <Scusa...>
Lei mi sorrise, ridacchiando leggermente a labbra chiuse, per poi dire: <Dai, su, andiamo nel mio studio che guardo un attimo che cosa hai sulla schiena e sulle spalle...>
Annuii e la seguii in silenzio. Arrivammo nel suo studio e, dandole la schiena, mi tolsi la maglietta (non era la prima volta che capitava una cosa del genere.
<Scusa, sarò di sicuro sudata...> borbottai.
<Ah, quello è normale, anzi, va benissimo: significa che il tuo corpo reagisce come dovrebbe allo sforzo e che non hai imbrogliato ed usato il tuo Quirk... più che altro, diamine!, tieni questa schiena un po' più dritta!> mi rimbeccò.
<Ma io la tengo dritta!> replicai, appoggiando meglio i piedi a terra e pensando "scarica tutto il peso sui piedi...", come mi aveva detto mia madre per avere una postura più dritta.
<Eh no, mia cara! La tieni un po' incurvata in avanti... ti fa male se faccio così?> e passò un dito lungo la traccia della colonna vertebrale, mettendoci un minimo di pressione.
Sentii qualche leggera scarica di dolore attraversarmi il midollo ed annuii, aggiungendo: <Non è un dolore forte, ma c'è. E specialmente al centro della schiena...>
<Qui?> chiese, passando il dito ancora una volta, ma solo da altezza scapole fino a dove, sul davanti, finirebbe lo sterno. Il dolore, quella volta, parve un po' più acuto di prima e mugugnai, annuendo.
<Ok... hai fatto troppa pressione con le vertebre toraciche quando sei andata a terra e hai continuato a strusciare... e il fatto che tieni incurvata la schiena in avanti non aiuta mica...> commentò con aria critica.
<Ma non ho la gobba!> ribattei.
<Non ho detto questo, Amaya! E so che è una cosa comune da fare da ragazzi, assumere pose sbagliate, specialmente per ragazze che hanno un po' di seno: indirettamente sei portata a stare un po' in avanti col busto, senza volerlo, per il peso...>
Volevo ribattere, dato che non portavo una quinta ("in quel caso credo che un mal di schiena sia tipo di prassi..."), ma rimasi muta, mentre mi alzava la maglietta sopra la testa e toccava entrambe le spalle. Premendo su quella sbattuta, mugugnai dal dolore.
<Fa male, eh?>
Annuii alla sua domanda e lei sospirò.
<Capisco che vuoi dare il meglio di te sempre e comunque, Amaya, specialmente quando sai cosa ci sarà in gioco poi... ma non avere cognizioni è da stupidi ed incoscienti: non è una missione portata bene a termine se essa viene conclusa ma i danni subiti sono troppi... pensa se ti spaccassi un braccio durante uno scontro. Come faremmo?>
<Capito, capito... scusa. Starò più attenta.>
Mi abbassò la maglietta e, appoggiando delicatamente la sua mano sulla mia spalla buona, fece: <L'importante è capire...>
Poi mi fece il giro e si parò davanti a me con un sorrisetto poco rassicurante: <Comunque scommetto che non avresti detto nulla se non fosse stato per Fukuda.>
Annuii, perplessa dal suo sguardo, aggiungendo sinceramente: <È stato molto gentile... mi ha stupito, in positivo ovviamente! Avrebbe potuto fregarsene e...>
<Non è che ti sta venendo su una cottarella per Fukuda?> chiese, interrompendomi, Tanaka.
Le mie guance diventarono rosse in fretta, mentre rantolavo confusa: <EH?! NO!>
Lei ridacchiò e continuò: <Ah, davvero? Sai, quando è uscito l'hai guardato con aria sognante...>
<Ero solo stupita e grata, tutto qui.>
<Se lo dici tu...> ridacchiò, per poi aggiungere <Sarebbe comunque un po' troppo grande per te, lo sai Amaya?>
Divenni ancor più rossa ("PERCHÉ CORPO REAGISCI COSI'?!") e ribattei: <So che ha tanti anni in più di me e n o n m i p i a c e.>
<Va bene, va bene... se lo dici tu... Ok, scusa, colpa mia: viaggio velocemente con la mente. Ora va pure a farti una doccia e a cambiarti, Amaya. E ti ricordo che ti torturerò con questa cosa d'ora in poi, lo sai, no?>
<Lavoreremo ancora insieme, io e Fukuda?> chiesi.
Annuì ed aggiunse: <D'ora in poi, praticamente quasi ogni volta che ci sarà.>
"Sarà interessante avere a che fare con lui..." pensai mentre uscivo dallo studio di Tanaka.
N/A: e l'amooooooore--- NON SBOCCIERA'!
Piccola May che diventa sempre rossa e sembra una ragazza anime quando crush le parla...
Tranquilli, niente pedofilia o cose così tra Amaya e Daisuke. Per lui ho in serbo altro ;)
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