Capitolo 8
Seth
Appena vidi il nome del mittente, il cuore iniziò a battermi a mille. Come mi aveva trovato? 'Glielo avrà detto William' disse la mia vocina interiore. Già, William. Mi odierà davvero molto per aver detto a lui che sono qui. Vedo Sam che mi fissa impaurita, ferma sul ciglio della porta. ' E ora che faccio?' penso.
-"Tutto bene, Seth?" chiese. La guardai con gli occhi spalancati, gli occhi lucidi e il cuore palpitante. Mi limitai a scuotere la testa. Corse vicino a me, mi guardò negli occhi e disse
-"Parlami Seth". Mi abbracciò ma , non so ben per quale motivo, non ricambia anzi, la scostai da me. Avevo paura di scoprire la verità. Mi rivestii in fretta , presi le chiavi della macchina e , poco prima di aprire la porta di casa, sentii Sam urlare da in cima le scale
-"Dove vai? Mi lasci di nuovo?" urlò piangendo.
-"Devo risolvere una cosa e torno" dissi, per poi dirigermi di corsa nella mia auto. L'accesi, diedi gas e scappai il più velocemente possibile da li; dovevo andare da lui.
Dopo pochi ma interminabili minuti, fui dinanzi quel cancello alto in ferro battuto che mi ricordava pienamente la mia infanzia. Quando si aprì, entrai e , pian piano, il mio stomaco iniziò a mandarmi delle forti nausee: ora ricordo perchè me ne ero andato via da lì. Parcheggiai, scesi dall'auto e mi avviai verso l'ingresso, dove trovai il portone imponente e bianco già semi aperto. Bussai lo stesso e sentii una voce da dentro chiamarmi
-"Entra pure Seth" disse. Era lui.
-"Permesso" dissi per educazione.
-"Come stai?" chiese.
-"Perchè quella lettera?" chiesi.
-"Perchè credo che sia arrivata l'ora che tu sappia la verità" rispose. Con la mano mi fece cenno di seguirlo. Arrivammo nel suo studio , ci accomodammo uno di fronte all'altro e ci guardammo fissi per alcuni secondi.
-"Vuoi un pò di wiskey?" chiese.
-"No. Voglio solo sapere la verità" risposi. Inspirò profondamente e, buttando fuori l'aria , disse
-"Va bene, ti accontenterò".
Sam
Non riuscivo a capire quel gesto così inatteso di Seth. Perchè era così sconvolto? Perchè aveva gli occhi lucidi?Perchè tremava come se fosse shockato? Perchè non ha parlato con me? Cosa c'era scritto su quella lettera? Mille domande inondavano la mia mente oramai sovraccarica e stanca. 'Tornerà, sono sicura che tornerà' ripetevo tra me e me, cercando di autoconvincermi. Il problema era che non ne ero sicura nemmeno io: non riesco quasi mai a capirlo quel ragazzo. Decisi di mettermi a letto e aspettare il mattino seguente dove, sicuramente , avrei avuto delle risposte positive o negative, ma comunque risposte. Sognai il nostro primo "incontro". I suoi occhi che squarciavano il buio, il mio misto di emozioni che andavano dal terrore alla sorpresa. Sognai la prima volta che sentii la sua voce così calda e autoritaria; il suo prendersi gioco di me , il suo essere freddo e distaccato, il suo essere orgoglioso e cinico. E pensare che quel Seth era scomparso come per magia; quel Seth, con me, non esisteva più. E allora perchè aveva ancora difficoltà a parlarmi? La mattina mi sveglia e mi resi conto che ancora non era tornato a casa. Presi il telefono per controllarlo ma nessuna chiamata , nessun messaggio; allora decisi di chiamarlo io. Feci quattro chiamate, ma il telefono squillò a vuoto tutte e quattro le volte: iniziavo ad essere preoccupata; e se gli fosse successo qualcosa? ' No Sam, non gli è successo niente' mi dissi. Così, per scacciare i brutti pensieri, decisi di mettermi sui libri visto che l'indomani avrei tenuto gli esami orali di maturità. Inizia da storia, poi proseguii con latino e matematica. Mi fermai per pranzare e ripresi fino a tarda notte, anche se, il pensiero di Seth, mi distraeva di continuo: non un messaggio, non una chiamata, non lui qui con me. Verso le due di notte decisi che era ora di andare a dormire quindi spensi tutto e mi coricai nel letto, fissando la luna dalla finestra. Non riuscii ad impedire che le lacrime solcassero il viso: mi aveva abbandonata, di nuovo.
La mattina arrivò presto e la sveglia suonò alle 7:00 a.m. in punto. Mi alzai, mi guardai allo specchio e vidi una Sam sfranta, distrutta, fatta in mille pezzi. Decisi di ricorrere ad una doccia rigenerante e, una volta uscita, misi del semplice mascara sulle ciglia, un rossetto color pesca, un vestitino color cipria , un paio di superga bianche e legai i lunghi capelli mossi con un fiocco abbinato al vestito. Presi la borsa, v'infilai i libri, una bottiglietta d'acqua e uscii di corsa di casa. Presi l'autobus pieno, quindi rimasi in piedi. Accesi il telefono per controllare eventuali messaggi o chiamate di Seth ma nulla. L'unico messaggio ricevuto era quello di mia madre che diceva 'In bocca al lupo per gli esami piccola mia, un bacio da mamma, Scott, Chalotte e Loris'. Sorrisi, nonostante non era propriamente ciò che speravo. Misi il blocca schermo e guardai la strada, fissa dinanzi a me. Improvvisamente l'auto sbandò ed io finii addosso a qualcuno. Quando alzai lo sguardo vidi un ragazzo biondo con gli occhi grigi fissarmi dall'alto.
-"Tutto bene?" chiese.
-"S-si grazie" risposi. Mi rivolse un sorriso meraviglioso al quale arrossii.
-"Vai a fare gli esami?" chiese.
-"Si e tu?" risposi.
-"Anche. Sono abbastanza agitato per latino!" disse, sottolineando l'agitazione, sfregandosi le mani.
-"Tranquillo, ce la faremo sicuramente" gli dissi per rassicurarlo.
-"Grazie. Comunque piacere, io sono Gary" disse, porgendomi la mano.
-"Piacere Sam" risposi , stringendogliela.
-"Anche tu vai allo scientifico?" chiese.
-"Si, anche tu?" dissi.
-"Si. Non ti ho mai vista a scuola" disse Gary.
-"Nemmeno io se è per questo. In che sezione sei?" chiesi curiosa. Tutto sommato mi ricordava qualcuno, ma non mi veniva in mente chi.
-"Sono nella sezione C. Sono anche capitano della squadra di basket della scuola" rispose. Ecco chi diamine era! Non posso crederci, il peggiore tra i peggiori.
-"Capisco" dissi stizzita, voltandomi dall'altra parte. Arrivammo alla fermata della scuola, scendemmo ed allungai il passo, per non stargli vicino, ma lui mi raggiunse, mi prese per il braccio e disse
-"So le voci che girano su me, ma posso assicurarti che sono solo menzogne".
-"Dite tutti così" risposi.
-"Te lo giuro! Non sono come mi descrivono gli altri" disse. Sembrava davvero sincero.
-"Ok, ti credo. Ma ora devo andare, sono la prima" dissi.
-"Vengo con te, io sono il terzo!" rispose. Dio, com'era insistente. Non risposi e continuai a camminare, con Gary al mio seguito. Tutti ci guardavano come se fossimo due alieni. Arrivai dinanzi la porta, salutai i professori e, poco prima di entrare, decisi di dare un ultimo sguardo al telefono: lo cercai ovunque ma non lo trovai. Il panicò s'impossessò di me e poi pensai che sicuramente l'avevo perso sul bus quando sbandò.
-"Gary, posso chiederti un favore?" chiesi, timidamente.
-"Certo, se posso, volentieri" rispose gentilmente.
-"Potrei usare il tuo telefono? Devo contattare la rimessa dei bus e avvisare che ho perso il telefono".
-"Ecco" disse, porgendomi il suo i-phone.
-"Grazie" risposi, sorridendogli.
Chiamai la rimessa e mi confermarono che il telefono era sul bus. Restituii il telefono a Gary che mi chiese
-"Tutto a posto?".
-"Si, dopo devo andarlo a prendere" risposi.
-"Ti accompagno" disse.
-"Non c'è bisogno, grazie" dissi.
-"Shh, ho detto che ti accompagno, a dopo" disse, mettendomi due dita sulle labbra e salutandomi successivamente.
Rimasi inerme dinanzi quel gesto, ma venni richiamata subito dalla voce stridula della professoressa di diritto.
-"Buckley!".
-"Arrivo!".
Entrai di corsa e feci l'esame. Mi fecero tutti i complimenti e mi congedarono dopo circa un'ora. Decisi di andare a sbirciare Gary e lo vidi già seduto dinanzi i professori.
-"Come mai già tocca a lui?" chiesi ad una ragazza lì fuori.
-"Gli altri hanno fatto scena muta" rispose, poi aggiunse
-"Lo conosci?!".
-"Diciamo" dissi sorridendo, mentre i miei occhi s'incrociarono con quelli di Gary. Anche il suo esame andò piuttosto bene e, quando uscì, salutò i suoi compagni poi, venendo verso me, mise il braccio attorno al mio collo e disse
-"Andiamo a recuperare il telefono perduto!", come se dovesse scoprire un nuovo continente. Andammo in fermata in questo modo, con lui che saltellava dalla gioia e, poco prima di arrivare, ci arrivò ad entrambi un gavettone. Si girò, guardò il ragazzo che aveva lanciato il palloncino pieno d'acqua , e disse
-"Te la farò pagare Arthur! Ma non ora". Si sfilò la maglia e la strizzò. I muscoli bagnati si definivano ad ogni contrazione. Sapevo fosse bello, ma non credevo così tanto. Rimasi quasi incantata da quella visione celestiale.
-"Andiamo?" chiese , sfoggiando quel magnifico sorriso. Annuii, mi prese per la mano e, girandomi verso la fermata, rimasi lì, impietrita. Era lì.
AMATEMIIIIII SONO RIUSCITA AD AGGIORNARE IN SOLI DUE GIORNI AHAHAHAH DAI DAI CHE PIAN PIANO ARRIVERò AD AGGIORNARE UNA VOLTA O ANCHE DUE AL GIORNO!!! COMUNQUE... COSA PENSATE SIA SUCCESSO A SETH? E ORA, CON L'ENTRATA IN SCENA DI GARY, LE COSE CAMBIERANNO? UN BACIO A TUTTI QUANTI, VI ADORO <3 <3
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