Capitolo 7

Seth


Ci preparammo, lasciammo un biglietto sul tavolo e andammo a pranzo fuori. Portai Sam in un ristorantino rustico poco fuori città. Un grande cancello in ferro battuto apriva la porta ad un lungo sentiero in brecciolino bianco, contornato da un bellissimo giardino con alberi di limoni e aranci. Parcheggiamo nel cortile, scendemmo dall'auto e ci avviammo all'ingresso dove spiccava una grande ruota di legno, poggiata vicino ad uno di quei lavabi in pietra antichi. L'interno era molto semplice: tavolini quadrati coperti da una tovaglia a scacchi bianca e rossa, le sedie imbottite e rivestite di una finta pelle rossa e un bancone lungo adibito a bar.

-"Buongiorno!" disse la cameriera, con voce squillante. Era una ragazza piuttosto giovane, forse aveva l'età di Sam. I capelli color rame le arrivavano al collo e, la frangetta, metteva in risalto i suoi occhi verde acqua. Era leggermente in carne, ma era un ragazza davvero carina.

-"Buongiorno" rispose Sam.

-"Vi do un tavolo per due?" chiese la ragazza.

-"Si, grazie" risposi io, sorridendole. Arrossì di colpo, come se un semplice sorriso, fosse qualcosa di speciale per lei. Ci avviammo verso il tavolo e ci sedemmo. 

-"Ora vi porto il menù" disse.

-"Grazie" risposi, sorridendole e facendola arrossire nuovamente . Non che ci volessi provare, mi veniva semplicemente spontaneo essere gentile quando ero felice, ma Sam non credo l'avesse capito. Mi diede un calcio sotto il tavolo che mi fece urlare

-"Ahi! Che cazzo fai?" chiesi.

-"Che cazzo faccio? Io ti uccido Seth, ecco cosa faccio. Se solo provi a sorriderle di nuovo farò in modo che tu non possa più farlo" rispose Sam. Era maledettamente gelosa di me, e questo mi faceva impazzire di gioia: non volevo altro che lei. Presi la sua mano e le dissi

-"Le sorrido solo perchè sono felice; non mi sognerei mai di andare con un'altra. Io ho te , io ho tutto" dissi, per poi baciarle le dita fini. Un sorriso fece capolino sulle sue labbra e, quando vide che me ne accorsi, chinò il capo.

-"Ecco a voi" disse la cameriera, interrompendo il momento.

-"Grazie" rispose Sam, fulminandola con lo sguardo, dopo aver notato che la ragazza mi fissava desiderosa di un altro mio semplice sorriso. Dio, quanto amo questa ragazza così dolce, così bambina, ma donna e guerriera quando serve.

-"Cosa prendi?" chiesi.

-"Non so, credo una carbonara. Sembra buona" rispose.

-"Non ne hai mai mangiata una?" chiesi, stupito. Arrossì e, con un filo di voce, rispose

-"Ehm, no".

-"Devi assolutamente provarla amore" dissi io.

Alzò velocemente lo sguardo, quasi commosso. Cos'avevo detto?

-"Tutto bene?" chiesi, preoccupato.

-"Benissimo. Mi fa ancora uno strano effetto quando mi chiami così" rispose. Era davvero dolcissima.

-"Bhe, allora spero che non ti ci abituerai mai. Voglio che ti faccia questo effetto per il resto della vita" risposi.

-"Sarà così sicuramente, amore" disse, alzandosi dalla sedia e prendendo il mio viso tra le sue piccole mani, per poi lasciarmi un bacio a stampo sulle labbra.

-"Allora carbonara sia!" disse. Quando arrivò il piatto, iniziò a scrutarlo, a sezionarlo come se fosse qualcosa di pericoloso; era davvero buffa.

-"Non ti attacca mica" le dissi io.

-"Non prendermi in giro, voglio capire cosa ci hanno messo" disse lei, mettendo il broncio. Attorcigliò gli spaghetti attorno la forchetta e, poco prima che li mettesse in bocca, urlai

-"Attenta!". Lasciò cadere la forchetta nel piatto, evidentemente spaventata e, dinanzi quella scena, scoppiai a ridere fragorosamente. 

-"Sei uno stronzo Seth" disse, facendomi una linguaccia.

-"Anche per questo mi ami" dissi, con tono beffardo e sicuro di me.

-"Hai ragione" disse, sorridendo.

Il pranzo passò in fretta, tra risate e occhiatacce alla cameriera.

-"Grazie per essere venuti. Arrivederci" salutò la ragazza.

-"A mai più" disse Sam, trascinandomi via per un braccio.

Salimmo in auto e ci avviammo verso casa.

-"Sei gelosa" dissi.

-"Chi io? Diciamo solo che se qualcuna prova solo a toccarti, potrebbe non aver più l'opportunità di mettersi lo smalto" rispose.

-"Non faresti del male a nessuno piccola Sam".

-"Solo se nessuno tocca te" rispose, sorridendo.

Arrivati a casa trovammo Charlotte e Carol in veranda, a bere una limonata ghiacciata.

-"Ecco i piccioncini!" urlò Char, appena ci vide arrivare.

-"Ed ecco le scomparse!" ulrò Sam, scendendo dall'auto. Entrammo nel vialetto e ci sedemmo di fianco a loro.

-"Allora, dove siete stati?" chiese Carol.

-"A pranzo in un ristorantino qui vicino. Piuttosto voi, che fine avete fatto?"  chiese Sam.

-"Io sono rimasta a dormire da Scott visto che abbiamo fatto tardi. Abbiamo parlato tutta la notte, rimembrando il nostro passato" rispose Carol.

-"E?" chiese Sam.

-"E cosa? Abbiamo solo parlato Sam. E bhe, ci siamo baciati" disse, arrossendo completamente. Le donne non crescono mai sotto questo punto di vista; sono innamorate dell'amore.

-"Wow mamma! Quindi siete tornati insieme?" chiese Sam.

-"No amore, è ancora troppo presto. Ma ci stiamo lavorando" rispose Carol. Poi, all'unimità, ci girammo verso Char che, sotto i nostri sguardi, confessò tutto.

-"Ieri Loris mi ha portata a vedere il panorama da una collina vicino a una grotta; era fantastico. Lui era fantastico, tutto era fantastico. Abbiamo parlato moltissimo: lui vuole andare al college, vuole studiare medicina e non vuole assolutamente rimanere a vivere qui. Ama la cucina cinese, la musica hip hop, i dolci, in particolare la cheescake , il calcio, il pattinaggio, la letteratura, il mare e tante altre cose. L'ho trovato molto interessante ed intelligente ma no, non ha nemmeno provato a baciarmi. Mi ha detto che prima di farlo, gli sembra giusto capire se siamo compatibili; è un ragazzo d'oro" disse.

-"Wow Char, forse hai trovato quello giusto per te" disse Sam.

Lei si limitò ad annuire ed arrossì.

-"Mamma, Char, Seth, mi dispiace ma io tra due giorni ho gli esami di maturità. Devo tornare assolutamente a casa" disse Sam.

-"Amore, se vuoi tu vai. Io rimango qui qualche altro giorno" disse Carol.

-"Io rimango con zia" aggiunse Charlotte.

Sam si girò verso me e mi guardò, come in attesa di una risposta.

-"Io vengo con te, ovvio" dissi.

-"Allora andiamo a preparare i bagagli" disse Sam, sorridendo.


Sam

Corremmo su in camera, spintonandoci e ridendo come due bambini. Fui in testa per quasi tutto il tragitto finchè, all'ultimo scalino, Seth non mi afferrò per i fianchi, mi tirò su e mi mise uno scalino più basso.

-"Primo!" ulrò dalla stanza. 

-"Hai barato!" dissi, tenendo un finto broncio. Si avvicinò a me, mise le braccia attorno la mia esile vita e, guardandomi dall'alto , disse

-"Come posso farmi perdonare dalla mia piccola?". Poi mi diede un bacio sul naso.

-"Bhe, facciamo che dormi e vivi da me finchè mia madre non torna?" risposi, con aria maliziosa.

-"Se queste sono le punizioni, mi metterò nei guai più spesso" disse, mordendosi il labbro inferiore. Con velocità mi avvicinai a lui, gli morsi il labbro e scappai nel bagno della camera, inseguita da Seth. Riuscii a chiudere la porta dietro me appena in tempo.

-"Tanto dovrai uscire prima o poi, piccola Sam" disse, da dietro la porta. 

-"E chi te lo dice ragazzaccio?" risposi.

-"Te lo dico io, oppure ti verrò a prendere" disse.

Non risposi e, dopo alcuni minuti di silenzio, sentii la porta della camera aprirsi per poi chiudersi. Attaccai l'orecchio alla porta ma non sentii alcun rumore, allora decisi di aprirla leggermente e, non vedendo nessuno nella stanza , decisi di andare a controllare ma, improvvisamente, Seth spuntò fuori dall'armadio. Come avevo fatto a non sentirlo? 

-"Presa" disse, buttandomi sul letto. Scoppiai a ridere, fino a rimanere quasi senza fiato.

-"Sei pazzo Seth! Mi hai fatta spaventare" dissi, ridendo ancora.

-"E tu sei una stronzetta" disse, baciandomi. Smisi di ridere improvvisamente e mi abbandonai a quel bacio passionale. 

-"Tu mi farai impazzire un giorno di questi, Sam" disse, staccandosi. Non risposi e mi avventai nuovamente sulle suo morbide e calde labbra, strusciando i nostri membri attraverso i vestiti. Non importava se facesse caldo, non importava se stavamo sudando, non importavano i capelli arruffati e il trucco colato: contavamo solo io e lui. Continuammo a baciarci per dei minuti, facendo crescere l'eccitazione sempre di più. Poi Seth si alzò, mi guardò e disse

-"Andiamo a casa". Rimasi confusa e stordita per qualche secondo e poi chiesi

-"Perchè ti sei staccato?". Si girò, mi guardò e si avvicinò a me, piegandosi sul letto abbastanza da mettere a filo le sue labbra con le mie e, con la voce più sensuale in suo possesso , rispose

-"Perchè voglio farti urlare Sam e qui non posso". Mi leccò le labbra e tornò a preparare le valige. Mi alzai e gli diedi una mano. Una volta finito, salutammo Char e mamma e ci mettemmo in viaggio. Arrivammo a casa la sera, esausti per il viaggio ed io stressata per l'esame che avrei dovuto fare due giorni dopo. Appena entrammo in casa, posammo le valige all'ingresso e corremmo in camera. Entrai in bagno, aprii l'acqua della vasca da bagno e, mentre la lasciai riempire, tornai in camera per spogliarmi. Seth era seduto li sul mio letto, in boxer, con gli addominali leggermente imperati dal sudore , mentre si passava le mani tra i capelli e leggeva qualcosa. La ripiegò e vidi il suo sguardo perso, vuoto, afflitto.Che cos'era quel foglio che aveva in mano? Cosa c'era scritto?


*** SPAZIO AUTRICE ***

SO CHE MI STATE ODIANDO IN QUESTO PERIODO, MA ABBIATE PAZIENZA :( NON SONO PROPRIO RIUSCITA AD AGGIORNARE PRIMA , MI DISPIACE. PERò SAPPIATE CHE OGNI MOMENTO LIBERO CHE HO ( E VI ASSICURO CHE SONO DAVVERO POCHISSIMI) SCRIVO PER VOI CHE MI SOSTENETE SEMPRE. UN GRAZIE SPECIALE VA A CHI MI HA SOSTENUTA FIN DALL'INIZIO COME       CharleyyCharless e la_ragazza_egoista . SIETE IN MOLTE ALTRE E VI RINGRAZIO DAVVERO DI CUORE <3 A PRESTO <3 <3

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