Capitolo 9

Sam

Non riuscivo a parlare, le parole mi morivano in gola. Chiusi gli occhi, feci un respiro profondo e, con tutto il coraggio, gli dissi
-"Non posso Seth. Non voglio star male ancora". Riaprii gli occhi per vedere la sua espressione; aveva gli occhi lucidi, spenti, vuoti, come se fosse morto dentro. Non era quello che volevo, ma dovevo farlo per il nostro bene.
Lui annuì in silenzio ed io , sconfitta dentro, uscii dal locale e presi un taxi per tornare a casa.

Arrivata dinanzi il cancello, pagai il tassista, scesi , spalancai il cancelletto di legno bianco , rinchiudendolo successivamente alle mie spalle, percorsi il vialetto e mi fermai dinanzi la grande porta di legno.
Presi la chiave dal fondo della borsa, le infilai nella serratura, girai e aprii la porta. Vidi Charlotte seduta sul primo scalino che conduceva al piano di sopra. Alzò il viso che prima teneva basso sul pavimento, mi fissò negli occhi e disse
-"Perdonami Sam. So che ho sbagliato, so che non dovevo fare ciò che ho fatto. Ma ti prego, perdonami".
Disse alzandosi in piedi. Ero troppo vulnerabile e avevo bisogno di qualcuno che mi stesse accanto. Senza risponderle, mi avvicinai, l'abbracciai e scoppiai in un pianto convulso. Dovevo scaricare tutta la rabbia, la frustrazione e la delusione che avevo accumulato in questo mese e mezzo.
Dopo circa dieci minuti mi staccati da lei, la fissai e dissi
-" Buona notte Charlotte, ci vediamo domani". Le diedi un bacio sulla guancia e andai in camera.
Chiusi la porta a chiave, mi tolsi i vestiti e mi feci un doccia. Presi un telo abbastanza grande, mi coprii e, spannando lo specchio, notai delle grosse borse sotto gli occhi. Ero a pezzi e lo si notava anche fuori.
Presi il Phone , attaccai la spina, lo accesi e iniziai ad asciugarmi i lunghi capelli neri.
I miei pensieri non si fermarono un istante, tutto mi parlava di lui. Non riuscivo a non pensare alla prima volta che ci siamo visti pur non sapendo chi lui fosse: quei due fari nella notte mi avevano incuriosito fin da subito.

Finito di asciugare i capelli, uscii dal bagno, feci cadere il telo a terra e mi sdraiai sul letto, coprendomi dal seno a metà coscia col lenzuolo e mi addormentai.

Seth
Era ormai passata più di un'ora da quando Sam mi aveva piantato li. Pensavo e ripensavo a tutti gli errori commessi e, avevo capito che , anche se lei avesse davvero voluto un addio, non poteva essere quello.
Presi la moto e sfrecciai per le strade vuote, verso casa sua.

Arrivato ,parcheggiai nel solito posto. Saltai la staccionata, mi avvisi verso l'albero, facendomi strada nel giardino avente l'erba un pó più alta e, arrivato dinanzi quella scala naturale che portava alla mia amata, mi arrampicai , per poi saltare sul tetto e arrivare alla finestra.
Da fuori potevo vedere Sam in tutta la sua bellezza: stava dormendo rivolta verso la finestra con la bocca leggermente schiusa, la gamba sinistra leggermente piegata sovrapposta alla destra e le braccia piegate vicino al viso. Aprii la finestra, strisciai sul davanzale e finii per terra sul pavimento. Mi alzai, mi spogliai lasciando solo i box e m'infilai nel letto con Sam. L'abbracciai e , poco dopo, sentii un mugolio provenire da sotto il mio mento. Era sveglia.
-"Cosa ci fai qui Seth?" chiese scansandosi da me.
-"Vuoi davvero dirmi addio, Sam?"chiesi.
-"Non vorrei Seth, ma devo. Stando insieme ci autodistruggiamo a vicenda, anche se ci amiamo alla follia" disse con una lacrima che percorreva il suo viso esausto.
L'abbracciai forte tenendola stretta al petto; fece un pò di resistenza, cercando di spingermi via. Mi avvicinai al suo orecchio e le sussurrai
-"Ti prego Sam, se dobbiamo dirci addio, fai che questo sia il miglior addio del mondo. Fammi dormire con te per l'ultima volta. Ne ho bisogno". Non riuscii a fermare le lacrime che inondarono il mio viso segnato.
-"Diciamoci addio nel migliore dei modi allora, Seth" disse prima di scivolare sopra di me. Mi baciò delicatamente: un bacio pieno di amore, odio, delusione, voglia di appartenersi per sempre , stando insieme mai. Un bacio dato con foga, passione, desiderio: non resistetti e iniziai a toccarla ovunque. La volevo: sentivo il bisogno che lei aveva di me, il bisogno di avermi per l'ultima volta ed io, io avevo bisogno di lei. Quei baci delicati si trasformarono in una furia selvaggia, quasi a mangiarci a vicenda.
Le sue mani giocavano nei miei capelli, le mie accarezzavano la sua schiena liscia e vellutata.
Il suo collo era ancora segnato e, assalito dalla rabbia, mi buttai sul suo seno per riempirlo di segni miei: lei era mia e di nessun altro.
-"Seth fa piano ti prego" disse da sopra di me.
-"Sei solo mia Sam" dissi per poi tornare ad attaccare i suoi capezzoli turgidi.
I suoi gemiti crescevano pian piano: amavo sentirla così per merito mio.
Sentivo il suo liquido scendere e bagnare i miei box. Li sfilai e sentii il contatto tra i nostri sessi. Dio, quanto volevo entrare dentro lei. Sentii il mio membro bagnarsi di Sam. Stavo impazzendo e, tenendo ben saldo un seno nella mia mano e il capezzolo nella bocca, entrai in lei con un colpo secco, tenendole una natica con l'altra mano.
-"Seth!" urlò Sam , mandando la testa all'indietro.
A quelle parole , iniziai a dare delle stoccate secche, veloci e decise da sotto: ad ogni stoccata, sentivo Sam gemere fortemente. Mi staccai dal suo seno , le misi una mano dietro la nuca e la portai a me; le nostre lingue intrecciate, davano vita ad una danza afrodisiaca.
Sam si staccò dalle mie labbra e, mettendosi seduta sopra di me, iniziò a dettare il ritmo: saltava su e giù velocemente ed io, assieme a lei, iniziai a gemere sempre più forte. Non avevo mai goduto in questo modo, mai nessuna era riuscita a farmi perdere il controllo a letto. Assecondai i suoi movimenti , andandole incontro ad ogni sua scesa e facendo così sbattere i nostri bacini: poco dopo la sentii venire in un fragoroso gemito. Si accasciò su me, rivoltai la situazione e mi misi sopra di lei, senza uscire dal suo ventre. Sam accompagnò i miei movimenti duri, andando avanti e indietro col bacino. Avrei voluto che non finisse mai ma, poco dopo, venni richiamando il suo nome.
Mi stesi al suo fianco, accarezzandole il viso; le porsi un bacio sulle labbra e ci addormentammo mano nella mano.

I primi raggi del sole mi svegliarono e vidi Sam ancora dormire. Era la cosa più bella che avessi mai visto, avrei voluto svegliarmi con lei ogni mattina. Mi alzai dal letto e mi rivestii, le lasciai una lettera sul cuscino, la baciai delicatamente un'ultima volta e uscii dalla finestra, scesi l'albero e vidi Charlotte poggiata alla mia moto.
-"Ciao" le dissi.
-"Ciao. Dove vai?" chiese.
-"Via. Non so dove ma devo andare via" le risposi.
-"Vi siete lasciati definitivamente?" chiese Char.
-"Si. Sam ha deciso così e io devo rispettarlo" risposi.
-"Posso venire con te?" chiese lei.
-"Si" risposi.
Andai a casa, presi l'auto e andai a prendere Charlotte al parco. Non volevo che Sam ci vedesse.
Caricai le sue valige assieme alle mie e partimmo.
Accettai di portarmi dietro Char solo per aver qualcosa che mi legasse a Sam, solo per non perderla completamente. Non mi scorderó mai della mia piccola e amata Sam.

Vi prego perdonatemi!!! Non sono riuscita a pubblicare prima!!! Spero che il capitolo Vi piaccia e presto pubblicheró il seguito! a presto amorine <3

---> passate a leggere "una storia senza fine" di anda-nico e "la mia stella" di crazyforlove00<---

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