Capitolo 11
Seth
Oramai erano passati quasi due mesi, l'estate era finita e per Charlotte era l'ora di tornare a scuola.
Ci svegliammo presto, ci preparammo e salimmo in sella alla mia moto. L'accesi, diedi gas e, in un lampo, arrivammo dinanzi scuola sua.
Char frequentava una prestigiosa scuola di musica privata, la migliore della Nazione.
Scese dalla moto, si tolse il casco in contemporanea con me, scosse i lunghi capelli biondi, mi guardò e mi stampò un bacio ,tutto meno che casto ,sulle labbra; si voltò e varcò la soglia della porta di scuola.
Arrivate le tre l'andai a prendere e, una volta arrivati a casa, mi saltò in braccio baciandomi
-"Mi sei mancato" disse, mordendomi il labbro inferiore.
Non le risposi, ma ricambiai con piacere quel morso. La baciai con foga, poggiandola sul bancone: era palese la voglia che aveva di possedermi ed io, pur di distogliere il mio pensiero da Sam, l'accontentavo. In cuor mio sapevo che così facendo non avrei mai dimenticato l'unico amore della mia vita e, tanto meno, mi sarei mai innamorato di Char anche perchè diciamocelo, l'unica attrazione che provavo nei suoi confronti era quella fisica, però non riuscivo a smettere di sfogare la mia frustrazione su lei.
Mi tirai giù i pantaloni, infilai il preservativo, le scostai le mutandine lasciandole indosso il vestitino di cotone ed entrai in lei. Non c'era amore in quelle stoccate dure, nessuno sguardo, nessun bacio, nessun sussurro. Solo gemiti e cattiveria.
-"Sei sempre così selvaggio Seth. Mi piace questo tuo lato oscuro" disse Charlotte, scendendo dal tavolo.
-"Sono contento che ti piaccia" risposi mentre mi tiravo su i pantaloni.
Sentii Char avvicinarsi a me, prese il mio viso tra le mani e , guardandomi dritto negli occhi mi chiese
-"Potrai mai amarmi?".
-"Non credo. Io non sono un tipo che ama" risposi secco.
-"Però lei l'hai amata" disse delusa.
-"Non voglio più amare nessuna visto com'è finita con Sam" dissi. Un groppo alla gola fece capolino, le lacrime lottavano contro la mia forza di volontà per uscire e lo stomaco andò in subbuglio.
-"La ami ancora?" chiese accigliata.
-"Si" risposi. Le parole uscirono dalla mia bocca prima che me ne potessi rendere conto. Sapevo che l'avrebbe ferita ma, purtroppo, era la verità.
-"Te la farò dimenticare Seth, promesso" disse con aria di sfida. Mi limitai ad annuire a quell'affermazione.
Passarono mesi e, i sentimenti verso Charlotte non aumentarono e quelli verso Sam, non diminuirono. Eravamo sotto Natale, mancavano pochi giorni quando il telefono di casa squillò. Andai a rispondere
-"Pronto?" dissi. Dall'altra parte, per qualche secondo, regnò il silenzio più assoluto.
-"Seth?". Riconobbi subito quella voce: era Sam. Divenni pallido, le gambe mi tremavano, le parole mi morivano in gola ed iniziai a sudare freddo. Come poteva farmi ancora quell'effetto dopo tutti quei mesi? Radunai tutta la mia forza interiore e dissi
-"Sam? Charlotte non è a casa mi dispiace. Ti faccio richiamare quando torna".
-"Stai bene?"chiese con tono apprensivo.
-"Si e tu?" dissi.
-"Bene grazie. Volevo invitare Char al pranzo di Natale come tutti gli anni e, ovviamente, sei invitato anche tu. Verrete vero?" chiese.
-"Certo. Puoi contarci bambolina". Cosa? L'avevo appena chiamata bambolina? Ma cosa diavolo mi era saltato in mente? Sentii una risata provenire dall'altra parte del telefono
-"Non cambi mai eh! Bhe allora ci vediamo il 24. A presto bambolino!" disse per poi ridere nuovamente. Quanto amassi quella risata, non sapevo dirlo nemmeno io. Cinque mesi passati a cercare di scordarla, cancellati da una telefonata di un minuto. Non vedevo l'ora di vederla, abbracciarla e, ovviamente, riconquistarla.
-"Sono a casa!" urlò Char.
-"Ei!" dissi abbracciandola e baciandola.
-"Tutto bene Seth?" disse guardandomi con la testa leggermente pendente a destra.
-"Certo! Ha chiamato Sam, ha detto che a Natale siamo invitati tutti e due a cena" dissi con entusiasmo.
-"Quindi sei felice perchè rivedrai Sam, giusto?" chiese incupendosi.
-"No. E' solo una bella giornata" dissi per poi sorridere dolcemente.
Arrivò il 24 , caricammo l'auto e partimmo per andare da Sam.
Andai più veloce del solito: volevo rivederla il prima possibile, non ce la facevo più.
Arrivammo in anticipo, verso le 17:00 e, appena parcheggia dinanzi il cancelletto di legno bianco, mille ricordi pervasero la mia mente. Presi le valige e corsi per il vialetto: ero ad un passo da rivedere la mia piccola Sam.
Prima di bussare alla porta, l'ansia prese il sopravvento: il cuore mi batteva a mille e facevo fatica a deglutire. Char suonò al posto mio e, dall'interno, udii una voce familiare: era la mamma di Sam.
Ci aprì lei la porta e ci abbracciò forte
-"Come state?" chiese felice.
-"Bene signora, grazie" risposi educatamente.
-"Bene zia" rispose Char.
-"Accomodatevi" disse, indicandoci la via per la camera.
-"Poggiate le valige e poi venite in cucina. Vi aspettiamo li" disse.
Avrei voluto mollare le valige li, in mezzo al corridoio, per andare subito a salutare Sam, ma sarebbe stato poco cortese.
Sentii dei passi scendere le scale che portavano al piano di sopra , assieme a due voci: una era Sam e l'altra... No! Non può essere!
Sam
-"Sono arrivati" dissi a William. Ero tesissima all'idea di rincontrare Seth e di dargli la notizia del mio matrimonio con suo cugino. Avevamo deciso di sposarci dopo un anno dalla proposta , ma decisi che il giorno dovesse essere quello in cui avevo conosciuto Seth in modo che, festeggiando gli anniversari, li avrei festeggiati per un valido motivo. Ovviamente William non sapeva il perchè dell'insistenza relativa alla scelta del giorno: mi ero inventata che fin da piccola sarebbe dovuto essere quello il giorno perchè mi era stato regalato il mio peluche preferito.
-"Andiamo Sam" disse porgendomi la mano.
Annuii e ci avviammo in cucina, dove trovammo mia madre impazzire tra i fornelli.
-"Vuoi una mano, mamma?" chiesi.
-"No amore, va da Char e Seth. E' da tanto che non vi vedete, avrete molte cose da dirvi" disse.
Annuii e andai in sala dove, appena alzai lo sguardo, i miei occhi incrociarono quelli di Seth. Rimanemmo entrambi zitti per qualche secondo finchè, ad interrompere il silenzio, non fu un abbraccio di William al cugino.
Mi avvicinai e salutai Char abbracciandola poi, deglutendo e serrando le mani a pugno, salutai Seth che, con mio grande stupore, mi liquidò con un 'ciao'.
-"E' pronto" urlò la mamma dalla cucina.
Ci sedemmo a tavola e, tra una chiacchiera e l'altra, la serata passò quasi piacevolmente. I miei occhi incrociarono spesso quelli di Seth che erano cupi.
Ad ogni sguardo , il mio cuore lo rivoleva, ma era sbagliato. Avevamo preso strade differenti e forse era giusto così. Finita la cena sparecchiammo e, io e Char, lavammo i piatti, mentre i ragazzi erano fuori a fumare una sigaretta.
-"Seth, io vado a letto che sono stanca. Ci vediamo dopo" disse Char affacciandosi dalla porta principale.
-"Anche io vado cugino" disse William, lasciandogli una pacca sulla spalla.
-"Tu vieni piccola?" disse , rivolgendosi a me.
-"Tra poco. Fumo una sigaretta e vengo" risposi.
Vidi William sparire in cima le scale e Char dietro la porta della sua camera. Mi girai verso Seth e lo trovai immobile a fissarmi.
Mi sedetti su una delle sedie a dondolo dinanzi a lui e gli chiesi una sigaretta.
Mi protese il pacchetto e ne afferrai una: prima di poter ritrarre la mano, lui l'afferrò per un polso e si avvicinò al mio viso. Sentivo il cuore battere così forte che pensai stesse quasi per scoppiare, al suo tocco il mio ventre si contrasse: lo volevo.
-"Cosa diavolo ci fai con William?" chiese con sguardo duro e mascella serrata.
-"E tu con Charlotte?" chiesi a mia volta con aria di sfida.
-"Sei tu che mi hai detto addio Sam!".
-"Non ti ho certo obbligata io a metterti con mia cugina!" dissi. La rabbia mista a desiderio era un cocktail letale ma, con Seth, era inevitabile.
-"Lo so. Ma dovevo pur dimenticarti in qualche modo" disse abbassando lo sguardo.
-"E ci sei riuscito?" chiesi.
-"No" rispose.
I miei occhi furono inondati da lacrime ribelli che uscirono senza il mio permesso, senza controllo. Mi avventai sulle sue labbra, finendo sulle sue gambe. Seth ricambiò il bacio, mettendo una mano dietro la mia nuca quasi a dire ' non voglio che tu scappi nuovamente' , ed una mano sulla coscia che, salendo, alzava il vestitino leggero, per arrivare alla natica.
Le sue labbra si spostarono sul mio seno ed io l'abbracciai fortemente: non volevo cacciarlo, anzi, volevo tenerlo per sempre stretto a me. I suoi baci facevano male; di un male di cui ne avevo fortemente bisogno. Salì con la lingua sul collo, per poi arrivare al lobo dell'orecchio e morderlo.
-"Ti amo Seth" dissi con respiro affannoso.
-"Dillo ancora" disse , percorrendo la spina dorsale con le sue dita.
-"Ti amo!" dissi quasi gemendo, sotto quel leggero morso al mio seno destro.
-"Ancora Sam, ne ho bisogno" disse.
-"Ti amo amore" dissi quasi urlando, a causa delle sue dita che, da oltre la stoffa delle mutandine, sollecitavano il mio punto più sensibile.
-"Dio piccola, mi fai diventare matto. Ti amo Sam, giuro di non aver mai smesso, nemmeno per un secondo" disse. Sentii Seth alzare lievemente il bacino, come per abbassarsi le mutande e, quando , scostando le mie mutandine, puntò la sua enorme erezione sulla mia entrata, rinsavii. Mi alzai di scatto, tutta bagnata e vogliosa e gli dissi
-"Non possiamo Seth".
-"Perchè no? Noi ci amiamo Sam!" disse alzandosi e prendendomi per le spalle.
-"Tra sei mesi mi sposo" dissi tenendo lo sguardo basso.
Spazio autrice: Ecco un nuovo capitolino per tutte voi <3 scusate per l'assenza ma ultimamente me ne accadono di tutti i colori!!!!!! spero di riuscire ad aggiornare presto!!!!! Ciao amorine <3 <3 <3 a presto <3 se vi è piaciuto commentate !!! iamadreamer__xoxo
-->passate a leggere "Una storia senza fine" di anda-nico e "La nostra stella di crazyforlove00<-- a prestoooooo <3 <3
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