Capitolo 9: Tramonto
Atsushi e Smaug si guardavano negli occhi l'un l'altro.
La tensione era ai massimi livelli.
Smaug allora scagliò una preventiva palla di fuoco contro Atsushi.
Non aveva idea di ciò che potesse saper fare, meglio perciò estirpare il male alla radice. Senza però rendersi conto che Atsushi era più forte di quel che sembrava un realtà. Atsushi afferrò l'enorme lama a 2 mani.
Con un fendente netto recise la sfera a metà, facendola esplodere dietro di sé.
Non perse un attimo.
Subito il gigantesco guerriero si fiondò contro il drago.
L'enorme spada, della grandezza di un bus, si avventò sulla creatura, quale si dovette riparare con la zampa armata di accuminati artigli.
La forza che Atsushi stava impiegando faceva tremolare la zampa di Smaug, che tuttavia non desisteva.
Una forte codata respinse il colosso, facendolo cadere all'indietro e causando un enorme polverone. Smaug spiegò le sue ali cremisi e si sollevò in volo sopra Atsushi.
Atsushi si portò in ginocchio.
La spada si smaterializzò in una pioggia di fiammelle azzurre, che brillavano come stelle in un cielo notturno.
Gli occhi del colosso brillarono di rinnovato vigore, bruciando come non mai.
Un filo sottile brillò tra le mani del gigante, mentre un arco azzurro si formò da questo.
Atsushi tese l'arco e una freccia venne creata con lo spostarsi delle dita.
La punta di questa si accese di blu, mentre le fiamme divamparono tutto intorno.
Smaug guardò la scena. Doveva fare qualcosa. Quel colpo non sarebbe stato forse abbastanza forte da perforare completamente le sue scaglie, forse, tuttavia non l'avrebbe lasciato indenne.
Le sue narici si riempirono di fiamme.
In un frangente pari a quello di un istante, le due figure erano immobili una a fissare l'altra, lì con il sole che lentamente moriva all'orizzonte.
Una situazione di stallo si era creata tra i due.
Fu in quel posto. In quel momento.
Atsushi scoccò la freccia.
Smaug eruttò un raggio di fiamme.
I due attacchi si scontrarono lasciando spazio ad una pioggia di scintille degna del miglior film.
La città brillò, abbagliata da quel secondo sole.
Snaug cadde a terra. La caduta sollevò un enorme nuvola di sabbia e polvere.
Tuttavia anche dopo ciò la sua forma restava indenne.
Alzò lo sguardo stanco. Sollevò la testa.
Fu lì che il drago capì dove lui aveva sbagliato.
Che lo aveva sottovalutato.
Che aveva preso come uno scherzo, colui che aveva battuto sia Gild che Musashi.
La forza di distruggere era nelle mani di quel ragazzo. Un cataclisma vivente.
Il guerriero di Atsushi era in piedi.
Le gambe un poco piegate. La mano al fianco poggiata sul fodero, mentre una seconda teneva l'elsa della katana, ancora dormiente.
Il drago si rialzò in piedi.
Lo aveva decisamente sottovalutato.
Aveva visto che Atsushi aveva la inspiegabile forza di pareggiare Gild.
La fiamma nell'occhio del demone, dal capo abbassato, brillò più intensamente di quanto aveva fatto fino ad ora.
Ecco cos'era. Un demone. Nulla di meno. Nulla di più.
La forza di quel ragazzo era strepitosa e stava ancora crescendo.
Smaug, che era lì a contemplare si ritrovò a sperimentare la stessa forza che lui stava oltremodo ammirando.
Atsushi sfoderò di poco la katana.
Doveva porre fine alla Associazione e tornare dagli eroi, dalla UA, dai suoi amici ma soprattutto da Maeko.
Lei lo stava aspettando lo sentiva.
Le fiamme irradiarono la sua armatura.
L'avrebbe finita con un solo e ultimo colpo.
Nessun rumore.
Fu allora che lo spazio venne tagliato.
Atsushi sfoderò la spada e puntò alla gola del drago. Smaug non lo aveva neanche sentito arrivare. Aveva tagliato la distanza tra sé e lui come teletrasportandosi.
Non stava capendo cosa fosse successo.
Due enormi onde di sabbia avevano reciso l'aria quando Atsushi era partito.
Il suo braccio era teso con la spada ritta.
Quando Smaug si accorse di ciò rimase immobile.
Il braccio del demone tremava, fremeva, mentre cambiava colore da azzurro a rosso.
La lama non stava toccando le sue squame. Si era fermato prima, alcuni centimetri lo separavano dal venir sgozzato.
Il guerriero si dissolse.
Atsushi cadde a terra.
Smaug si ritrasformò nella sua forma umana, era sulle ginocchia, con la testa alzata al cielo. Aveva avuto paura.
Il ragazzo allora cominciò a vedere più sfocato.
Cadde a terra di schiena.
Pian piano una massa scura
Avvolse il corpo di Atsushi.
Questo stava venendo trascinato sotto la sabbia, in quella pozza d'abisso nero.
Alzò una mano verso l'alto, mentre metà del suo viso veniva assorbita.
Doveva uscirne. Vedeva una luce in alto. Doveva afferrarla. Maeko lo stava aspettando. Doveva tornare.
Tuttavia in quel momento la luce venne eclissata dal corpo di una figura familiare.
I suoi capelli biancastri pendevano, guardando il viso del rosso, mentre il suo sguardo era fisso su di lui.
Atsushi non potè fare più nulla.
La mano cadde al suolo e il ragazzo venne completamente assorbito dalla sabbia.
Agli occhi di Smaug però ciò non era successo. Secondo ciò che aveva visto Atsushi era rimasto in ginocchio, mentre I suoi capelli si tingevano di bianco e I suoi occhi tornavano a spegnersi.
<Scusa, ha resistito al mio controllo più di quanto mi aspettassi.> Disse Tetsuyama, ora nuovamente al comando del corpo di Atsushi.
Smaug lo guardò.
<Bene. Ho saputo ciò che volevo sapere...> Smaug allora avvertì qualcosa di strano. L'aria deserica era umida.
Vi era un solo motivo. Numero 8 stava combattendo.
<Atsushi, resta qui a recuperare completamente il controllo del tuo corpo. Io vado a vedere cosa succede.> Disse lui.
Subito smaug si trasformò nuovamente nella sua forma da drago e spiccò velocemente il volo, lasciando Tetsuyama indietro.
Intanto, in contemporanea allo scontro tra in due, sulla USS, la portaerei con la quale la classe era arrivata sull'isola, vi era uno scontro che imperversava già da tempo.
Numero 8, Lady Arqua, aveva intercettato una nave clandestina un poco lontano dalla costa e aveva deciso di farla affondare, tuttavia aveva trovato ben più di una strenua resistenza.
Il quirk della giovane donna era il controllo dell'acqua e ciò le permetteva un vantaggio non da poco sul mare.
Ovviamente se non avesse incontrato la resistenza della 1Z, ritenuta la giovane classe di risposta alle calamità più forte del Giappone.
Pur essendo studenti, la forza di molti di loro era considerata pari a quella dei più forti pro hero.
Arqua, sottovalutando il fatto che fossero studenti si trovò in un grosso guaio e ora ne era rimasta pesantemente ferita.
Smaug volava nei cieli, quando a quel punto vide la portaerei e vi si fiondò senza aspettare un secondo. Aveva visto il mare muoversi in modo strano intorno a quella nave. Arqua era senz'altro lì.
Smaug atterrò e alla vista di Arqua si parò davanti a lei.
Questa era piena di tagli e ferite profonde. Era grave, doveva portarla via da lì.
Davanti a lui vi era un ragazzo dai capelli corvini, dalle ciocche appuntite, abbastanza alto e slanciato. I suoi occhi erano di un colore rosso acceso, macchiati con 3 tomoe.
In mano portava una lama sottilissima dalla apparente scarsa capacità offensiva. Quale però sapeva probabilmente essere usata bene.
Questo aveva una veste tra il lilla e il viola e una spessa corda gli fungeva da cintura.
<Aria, non fare tutto da solo!>
Disse una voce che smaug aveva riconosciuto.
Un po più distanti da aria vi erano 2 ragazze, che correvano verso il ragazzo. Shinara e Maeko.
<Smettetela di starmi tra i piedi voi 2. Siete solo un peso.> Disse lui in modo freddo, senza degnare loro di uno sguardo. Poi si girò verso Smaug.
<E tu lucertola del cazzo, vediamo se sei in grado di farmi divertire più di quella prostituta lì dietro.> Disse riferendosi al corpo prosperoso, sotto i vestiti lascivi di Numero 8.
Aria era tipo, parecchio stronzo, alla ricerca di un degno avversario per il suo tornaconto personale. Non gli interessavano i deboli, ma allo stesso tempo lui si decretava sempre il più forte. Quelle parole però non erano solo aria fritta.
Smaug non ci vedette più dalla rabbia.
Voleva bene ad Arqua, oltre il fatto che era un suo diretto superiore.
<Crepa.> Si limitò a dire il drago, sputando una raffica di fiamme contro i presenti.
Un muro di pietra si eresse davanti Aria proteggendolo dalle fiamme.
Maeko poi si rialzò facendo sparire il muro, per poi sfoderare la Slicer.
Se la stava portava appresso da tempo oramai, aspettando di poterla restituire al suo amato.
<Perché hai fatto un muro? Non mi serve il vostro aiuto. Fiamme del genere non possono neanche ferirmi.
Limitatevi a togliervi di mezzo.> Disse il ragazzo con parole vuote, senza guardarle.
Aria allora tornò a posare lo sguardo su Smaug. Una strana energia violacea si formò intorno al suo busto.
Pian piano questa prese la forma di ossa e si fece sempre di più, andando ad inglobare totalmente il ragazzo. Un enorme armatura violacea puntò il braccio contro Smaug. Su questo comparve un arco e delle frecce vennero sparate verso il drago.
Questo le infranse con una fiammata.
A Smaug ricordava molto ciò che aveva fatto Atsushi. Tuttavia era un potere diverso.
Il quirk di Aria era molto versatile.
Anche lui aveva una abilità oculare che gli permetteva di vedere i movimenti del nemico. Inoltre era in grado di creare delle ossa materiali con le quali creare poi un enorme scheletro provvisto di armatura, creata sempre da quella stessa energia tangibile, questo mostro semitrasparente è chiamato Susanoo.
Per di più era in grado di generare fiamme nere, molto più difficili da estinguere.
La somiglianza che aveva con il vero Atsushi era qualcosa di incredibile, anche se allo stesso tempo erano i vertici opposti per termini di carattere.
Ciò che notò tuttavia era che la armatura di quel ragazzo era più completa di quella di Atsushi, ma allo stesso momento sembrava avere meno potere di attacco.
In quel momento la nave cominciò a tremare.
Lo scafo si inclinò verso gli inferi.
Shinara si sentì girare la testa. Anche Aria era potentissimo, tuttavia c'era qualcun altro che era più forte, persino di lui. Ciò la terrorizzava.
L'acqua sotto la nave cominciò a ribollire mentre una un'enorme figura rossa usciva dalle profondità degli abissi.
Una armatura semitrasparente era ricoperta da fiamme vermiglie. Questo si aggrappò alla nave facendo affondare la coda di Smaug nell'acqua bollente, tuttavia lui neanche ci faceva caso grazie alle scaglie rinforzate.
Lui poi si issò sul ponte mostrandosi in tutta la sua grandezza.
<Smaug.> Disse lui. <Ci penso io a loro, tu porta Arqua al sicuro. Numero 6 è impegnato e non può usare portali in questo momento.>
Due occhi in cui brillava l'inferno si incendiarono alla vista degli studenti.
Smaug fece un cenno affermativo, poi prese la ragazza e spiccò velocemente il volo facendo tremare la nave.
Atsushi guardò Aria con curiosità.
<A quanto pare non vi sono solo pesci piccoli. Tuttavia in confronto a me tu sembri uno scarafaggio.> Disse il corvino riferendosi ad Atsushi.
Maeko e Shinara si allontanarono velocemente.
<A quanto pare qui, qualcuno è un poco orgoglioso. Bene, ora vedremo se la tua sconfitta potrà essere motivo di orgoglio.> Rispose Atsushi.
L'aria era pesantissima.
Da una parte vi era Atsushi con il suo Oni rosso, dall'altra Aria con il suo Susanoo viola.
Era una visione da togliere il fiato.
La nave avrebbe retto lo scontro tra quei due giganti? Per loro non era importante. Ora l'unica cosa importante per quei due, era dover provare che uno era migliore dell'altro.
A qualsiasi costo.
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