Capitolo 15: Marchio infernale

Un'aura nera si espanse sul corpo di Atsushi. Tutti si girarono verso di lui.
Una bella scura riempì lo spazio.
La sua macchia nera si espanse anche sulla testa per poi allargarsi sul suo intero corpo. Una maschera bianca cominciò a generarsi partendo dal suo collo.
Un occhio completamente nero nacque dal centro della maschera, mentre dal centro una pupilla bianca. Due catene, nere come pece, si avvinghiarono ai suoi polsi. Raiden lo guardava fisso.
Non avvertiva nulla da lui. Ne la sua presenza, ne tanto nulla il suo potere.
Potesse essere che non ne avesse?
Che fosse diventato talmente debole da rifugiarsi in quella sorta di crisalide?

Dall'altro lato barbabianca era fermo in fronte ad Aria.
Aveva qualche taglietto, ma erano solo ferite superficiali. D'altra parte Aria non aveva subito nulla se non qualche graffio.
<Quindi. È tutto qui il potenziale dell'uomo più forte del mondo?
Non saresti forte abbastanza neanche per sbattere i panni, figuriamoci per riuscire a ferirmi.> Disse il corvino nel suo unico, quanto freddo, modo di fare.
Tuttavia Aria non poteva più combattere. Aveva usato per troppo tempo i suoi poteri.
In quel momento un dolore acuto percosse il giovane. La sua vista cominciò ad appannarsi, mentre sangue colava dai suoi bulbi oculari, gocciolando poi sul suolo sporco.
<Prima di riuscire ad avere anche solo una minima chance di battermi, devi farti assolutamente curare quella brutta congiuntivite ragazzino.> Disse il vecchio uomo. In quel momento Barbabianca si girò a guardare Atsushi.
La statua se ne stava lì immobile, senza esternare qualsiasi segno di vita.

Gild aveva messo allo stremo le tre ragazze, che ansimante cercavano ancora di proteggersi dalla sua ferocia.
Shinara era sfinita nel ripetuto curare e proteggere le altre due, che a loro volta si accanivano su Gild, senza lasciar pensare il nemico.
Nonostante ciò il biondo era sempre un passo avanti a loro e non permetteva il respiro alle 3 eroine.
Di colpo però anche il suo sguardo si gettò su Atsushi, che ancora rimaneva fermo.
I 3 uomini sul podio si ricongiunsero in un lampo, di pronte ad Atsushi.
Non era successo null'altro.
Atsushi se ne rimaneva in attesa.
Shinara, Maeko e Ayaka avevano finalmente un attimo di respiro.
Cosa stava accadendo?
Cos'era successo ad Atsushi?
Fu lì che senza preavviso un urlo infernale, distorto da un rumore bianco in sottofondo fece tremare l'aria.
Atsushi scomparve, per poi riapparire poco più il là.
Un ringhio feroce sconvolse le tre ragazze. Gli occhi di ciascuna di loro sgranarono e impallidirono.
Ayaka e Maeko lo avvertivano, questo era certo, tuttavia Shinara ne era la più colpita.
Lei, che aveva imparato a percepire il potere altrui. Lei, che era riuscita a resistere alla pressione causata dallo scontro tra Aria e Atsushi.
Lei, che ora era molto più forte di allora. Lei. Svenne sul colpo.
Non aveva mai sentito una presenza tale da farla andare giù così. Neanche Gild, ne Barbabianca, ne tanto meno Raiden. Nessuno degli spaventosi Avversari la aveva fatta sentire tanto male da non avere più il controllo di sé e collassare di colpo, inavvertitamente.
Maeko afferrò la testa della compagna, prima che questa sbattesse al suolo.
Tuttavia faceva fatica a muoversi, di fronte a ciò che le pareva il Diavolo sceso in terra.
<Cosa sei?> Gli chiese Gild.
Vi fu un attimo di silenzio. Non sembrava avesse una bocca, tuttavia una voce profonda e corrotta si insinuò nelle menti dei presenti.
<Il demone...di questo mondo...>
Rispose Atsushi con un grugnito.
Altro silenzio. Poi, una risata.
Raiden e Barbabianca cominciarono a ridere fragorosamente.
<Beh se tu sei un demone... Noi allora siamo i più oscuri meandri infernali.> Rise di gusto Raiden.

In mezzo a quella risata tuttavia, vi fu un mugugno. Il riso si fermò, lasciando spazio ad un colpo di tosse e ad una grossa ferita sul fianco sinistro. Un taglio. Era riuscito a ferire Raiden. Sul taglio si formò il tatuaggio nero di un Triscele.
La ferita smise velocemente di sanguinare, tuttavia il simbolo rimase.
Atsushi scomparve nuovamente per poi riapparire sulla cima distrutta di uno dei pochi palazzi rimanenti.
Attaccate alle catene sui suoi polsi vi erano 2 spade.
Queste erano di dimensioni minori sospetto alla Slicer.
Il loro filo tagliente delle lame ricurve era in materiale sconosciuto, quale ricordava poco il colore dell'oro e terminava sulla punta con una vivida fiamma rossastra.
Le guardie avevano la forma ricordante un teschio di drago.
Le faceva roteare a cerchi, disegnando ruote infuocate nell'aria.
Di colpo però un altro Atsushi comparve sulla cima di un palazzo vicino. Un'altro ancora fece la stessa identica cosa. Erano in 3, com'era possibile?
Barbabianca e Raiden si avvicinarono l'uno all'altro, spostando le mani a coppetta, lungo lo spazio interno che li separava.
<7 miliardi di Volt...>
Dalle mani di Raiden cominciarono a crearsi delle scariche elettriche, mentre da quelle di Barbabianca si generò una luce biancastra.
<Gurararara...>
Entrambi puntarono le mani verso Atsushi portando l'enorme quantità di energia in avanti, facendola scoppiare come un enorme raggio della morte.
<HAKAI!> Urlarono insieme.
I 3 Atsushi ne furono completamente travolti. Le cime dei palazzi, già danneggiate dal precedente attacco di Barbabianca, vennero completamente spazzate via.
L'onda d'urto colpì tutto intorno, facendo quasi volare via Gild, salvatosi solo grazie all'attaccamento al terreno con dei tentacoli d'oro.
Maeko creò una cupola di roccia, proteggendo lei, le sue amiche e anche Aria, che si era avvicinato a loro.
"Merda. Quando per una volta mi serve lenire le ferite oculari, questa prende e sviene. Sh..Inutile." Pensò infastidito, quasi facendo schioccare la lingua.

Davanti ai due ora non vi era più nulla.
<Lo abbiamo sistemato. Solo il capo riuscirebbe a restare indenne da quel colpo. Uno è andato. Ne mancano quattro.> Disse Barbabianca.
Shinara riaprì gli occhi.
Si era ripresa. Una cassa così tutta in una volta era stata gravosa per lei.
La testa le girava, ma ora stava decisamente meglio.
<Che...è s-successo?> Chiese lei.
In quel momento un terremoto scosse tutta l'area.
Il terreno cominciò a spaccarsi, riempiendosi di crepe.
Un fluido rossastro cominciò a fuoriuscite pian piano da queste, macchiando il pavimento.
<Sangue?> Chiese Ayaka preoccupata.
Maeko creò un piano un poco sopraelevato. L'idea di rimanere lì immersi non gli piaceva affatto.
E Atsushi? Non poteva essere morto.
Anche se la spaventava e non ne avvertiva la presenza, Maeko sperava in cuor suo che Atsushi fosse riuscito a salvarsi.
Di colpo una spada venne sparata fuori dal terreno, frantumando l'asfalto e colpendo la spalla di Barbabianca.
Su di essa si formò un tatuaggio uguale a quello di Raiden? Cosa poteva voler significare quel segno?
<Merda.> Si limitò a dire il bestione.
Shinara stava curando gli occhi di Aria nonostante la stanchezza, mentre Maeko e Ayaka osservavano il combattimento pallide.
<Ecco fatto. Ora riposati, non è una cura così immediata.> Disse la azzurra.
In quel momento, però un'altra lama fuoriuscì dal terreno.
Maeko se ne accorse all'ultimo e spinse shinara verso Aria.
Atsushi non era in grado di distinguere i suoi nemici, non in quello stato.
Una pioggia rossa, formata da gocce di sangue chiaro, scese sui ragazzi, mentre il braccio di Maeko era stato affettato nel profondo. Un pericoloso taglio faceva copiosamente fuoriuscire fiotti di Sangue.
Gli occhi di Shinara e Ayaka si spalancarono.
<MAEKO!> Gridarono in coro.
Lei stringeva i denti e tratteneva le lacrime, con il braccio che ciondolava.
Un marchio nero si formò sulla ferita profonda. La lama aveva reciso carne e muscoli, arrivando a toccare l'osso.
Maeko sapeva che quella ferita avrebbe potuto costarle il braccio, tuttavia per salvare un'amica avrebbe dato persino la sua vita.
<Merda, stendi il braccio Maeko!> Disse Shinara.

Mentre Shinara cercava di curare Maeko, Atsushi spuntò fuori dal nulla.
Barbabianca allora decise di fare sul serio. Afferrò una gigantesca alabarda che fino ad allora aveva nascosto dietro la sua schiena.
Sulla punta di questa si creò una sfera biancastra. Con un rapido gesto impuntò la lancia contro Atsushi.
Dei tentacoli d'oro bloccarono gli arti del Demonio. Il colpo lo centrò in pieno e attraversò il suo ventre.
Di colpo il suo corpo si sciolse completamente diventando nuovamente quel liquido rosso, che cominciò a ritirarsi nelle crepe dell'asfalto.
<Non scapperai!> Gridò Raiden.
Scatenò una tempesta di fulmini che si riversò nel sottosuolo.
Il liquido allora risalì in superficie, colpendo i 3 con la stessa elettricità che aveva lanciato Raiden.
<FAI ATTENZIONE, COGLIONE!> Gli urlò contro Barbabianca dopo aver subito l'enorme shock.
Raiden e Gild avevano retto bene, mentre il gigante era stato colpito in pieno.
In quel momento allora una delle due spade fuoriuscì dal terreno e colpì Barbabianca sul marchio, precedentemente inferto sulla spalla.
Questo allora cominciò a brillare di un rosso acceso per poi prendere fuoco.
Le fiamme non avevano un colore naturale. Erano di un rosso spento e assumevano alcune sfumature nere.
Cominciarono pian piano ad espandersi sul corpo di Barbabianca.
<Merda...> Diceva lui, cercando di spegnere le fiamme, tuttavia era tutto inutile.
In quel momento Gild si gettò su Atsushi, colpendo al centro della maschera con un forte pugno.
Atsushi non si smosse di un millimetro.
Il colpo venne completamente assorbito dalla maschera, neanche la trasformazione in oro sembrava funzionare.
Atsushi colpì con un pugno Gild facendolo volare contro una parete di un palazzo semi distrutto.
In quel momento nei cieli ad osservare la scena vi era un piccolo drone.
Allora questo si avvicinò alla lotta è emise un bagliore verdastro.
Questione di millisecondi, tutti si girarono a guardarlo, ma questo era già scomparso, come lo erano i 3 nemici. Teletrasportati via dall'aggeggio.
Atsushi guardò il cielo, prima che questo cadesse di schiena sull'asfalto.
La materia nera si ritirò sul suo petto, per poi venire completamente assorbita dalla pelle. La maschera diventò polvere e scomparse col vento.
Shinara aveva appena finito di curare alla menopeggio il braccio della amica, quando loro videro che il ragazzo svenuto lì.

In quel momento Atsushi aprì gli occhi.
Era sdraiato su una barella.
Si alzò debolmente.
Shinara vide che Atsushi si era ripreso.
<Ohi ohi. Alzati piano. Sei stato in coma per 3 giorni, ora non so quanto possa essere stabile la tua situazione.> Disse lei.
<Cosa è successo?> Chiese il ragazzo.
Shinara stette in silenzio per un poco. Non si sentiva di parlare dell'accaduto, tuttavia gli spiegò in breve cosa era successo. Atsushi spalancò gli occhi.
<Dov'è Maeko ora? Sta bene?> Chiese Atsushi. Eccola lì quella sua preoccupazione. Lui pensava prima agli altri che a sé stesso. Si limitò ad indicare la rampa di scale che portava sul tetto.

Marko stava guardando le stelle. La sera aveva portato la quiete, tuttavia non aveva fatto svanire ciò che era successo precedentemente.
Atsushi comparse sul tetto.
<Ti sei ripreso vedo...> Disse lei a bassa voce. Non lo stava guardando.
<Si...> Rispose lui.
La situazione era in un precario equilibrio. Ci fu un attimo di silenzio, dove Atsushi si avvicinò a lei.
<So che sei un po arrabbiato...> Disse Lei, riferendosi ad averglielo nascosto.
Non voleva parlarne. Non voleva che si preoccupasse per lei.
<Non sono arrabbiato...> Disse lui.
Passò qualche secondo di totale silenzio.
<Ok, forse lo sono. Ma non con te. Sono arrabbiato con me stesso per averti fatto una cosa così orribile.> Rispose lui.
<Tu sei il tipo che si butterebbe giù da un palazzo pur di salvare chiunque. Senza pensare a nulla e a nessuno. Lo so.> Disse la ragazza.
<Senti io...> Fece per dire lui, ma lei lo fermò.
<Atsushi! Ascoltami per un momento. Ti prego. Le persone muoiono...> Mormorò lei.
<Fammelo vedere Maeko.> Disse lui.
La ragazza scoprì il braccio, mostrando il simbolo maledetto.
Lui si sedette affianco a lei guardando l'enorme luna, che si era fatta strada tra le poche nuvole che seguivano la giornata.
<La gente non si fa un nome per come vive, ma per come muore, lo sai vero?...E io non voglio che tu muoia.>
Disse lei arrabbiata.
<Maeko...> Mormorò il ragazzo.
<Che senso avrebbe salvare il mondo, se poi devo perderti?> Chiese lei.
Le loro labbra si unirono dolcemente, in fronte alla luna che faceva spettatrice.

Io non morirò.

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