Capitolo 12: Un grosso problema
Maeko era sul suo letto.
Indossava solo una delle felpe oversize che aveva rubacchiato dal vestiario di Atsushi, sotto solo biancheria intima.
Voleva solo riposarsi da tutto il resto e starsene sul suo letto.
Era passato solo qualche giorno dal fatidico combattimento sulla USS, ma già tutto sembrava essere tornato alla normalità.
In quel momento sentì la sua suoneria per i messaggi. Stese il braccio, completamente avvolto dall'enorme felpa e prese in mano il suo telefono con noia.
In quel momento però, mentre rispondeva alle 2 amiche, si rese conto che aveva per le mani un grosso problema.
Detto ciò Maeko portò nuovamente il telefono sul comodino. Si sdraiò di schiena. Sarebbe stata una giornata impegnativa, di sicuro.
Il giorno seguente Maeko si era preparata di tutto punto e ora si trovava nella piazza di Los Santos, la città sull'isola che aveva dato il nome a quest'ultima.
Indossava delle Fila bianche, che la rendevano ancora più alta di quanto ancora non fosse, per altro aveva una semplice maglietta di color violetto a maniche corte e dei jeans corti
La scuola non aveva ancora dato il permesso loro di ritornare, dato dal fatto che era ora sicuro che la base dell'Associazione fosse stanziata lì, in quel luogo.
In quel momento vide Shinara e Ayaka arrivare da una via traversa.
<
Ehi ragazze!> Le chiamò Maeko agitando il braccio da lontano.
Loro la salutarono per poi congiungersi a lei.
<Bene ora possiamo andare.> Disse Shinara sorridendo.
Lei si era legata i lunghi capelli azzurri che arrivavano dietro la schiena.
Sia lei che Ayaka indossavano delle magliette rosee e dei pantaloncini bianchi, oltre ai sandali neri e degli occhiali da sole, anch'essi completamente uguali.
Si erano vestite con lo stesso tono di proposito o era solo una coincidenza?
Le 3 percorsero il viale parlando attivamente della imminente festa in piscina. Arrivate nel distretto commerciale Le altre 2 ragazze trascinarono Maeko dentro un centro commerciale.
L'estate era arrivata alla pari di una mazzata sugli stinchi. Da un clima temperato si era passato a un caldo torrido. Forse, dato che erano passato dal Giappone all'America il clima cambiava di parecchio.
Fuori vi erano circa 31 gradi, uno standard alto per metà giugno.
Le tre ragazze si guardarono intorno, tanti piccoli negozietti si estendevano per decine di metri.
<Ah, finalmente un po di aria condizionata!> Si pacchiò la rosa.
L'ambiente era abbastanza tranquillo, por trovandosi in una lussuosa città.
La gente veniva e andava. Coppiette giravano abbracciate, pronte a godersi il brivido di un estate davanti.
<Bene, prima di andare a prendere il costume, andiamo a mangiare qualcosa?> Chiese Maeko.
<Com'è che pensi sempre a mangiare ultimamente? Per caso Atsushi ti ha attaccato il vizio di sfamarti ogni 2 per 3? Sai che se continui a mangiare la tua forma fisica ne risentirà...>
Un quel momento, mentre Shinara la stava riprendendo, lo stomaco di Maeko la interruppe, gorgogliando rumorosamente.
Lei arrossì in preda all'imbarazzo, mentre le altre due ragazze la guardarono storto. Probabilmente aveva sgranocchiato qualcosa anche prima di uscire, ma allora com'era possibile che sembrasse a digiuno da una settimana?
Le 3 si erano fermate ad un piccolo bar, per mettere qualcosa sotto i denti.
Maeko si stava strafogando di quella classica torta americana, la apple pie fatta a mo' di crostata che si vede spesso nei film.
<Maeko, sicura di stare bene? Mi sembri più affamata del solito. So che sarà inutile chiederlo, ma stai mangiando correttamente di recente?>
La ragazza tirò su il volto, con la bocca coperta di briciole, per poi pulirsi con un tovagliolo.
<Ah, si. Nessun problema. Sto mangiando spesso da Atsushi.
Sapete, è un cuoco eccezionale! Dobbiamo preparare una grigliata tutti insieme uno di questi giorni.> Disse Maeko unendo i polpastrelli, chiudendo leggermente le mani.
In quel momento Shinara e Ayaka fecero 2 più 2. Si guardarono negli occhi l'un l'altra.
Probabilmente Maeko non solo di era abituata a mangiare la qualità del cibo di Atsushi, ma si era anche abituata alla sua quantità. Eppure non sembrava essere ingrassata di una virgola.
Appena le 3 finirono di fare il loro spuntino, si diressero verso il negozio di costumi.
Arrivate dentro, Shinara e Ayaka lanciarono letteralmente Maeko in un camerino isolato.
<Maeko, arriviamo subito.> Disse Ayaka.
Dopo pochi istanti le 2 ragazze accumularono una quantità di costumi tali da formare una montagna.
<Ehi donzella, provati questo.> Disse Shinara porgendo a Maeko un costume a due pezzi nero.
Lei lo provò, tuttavia le calzava stretto.
<Shin. È troppo stretto.> Disse la ragazza un tantino imbarazzata.
Shinara e Ayaka si guardarono sottecchi. Il loro sguardo lasciava intendere una punta di gelosia.
Loro, pur essendo ragazze nel fiore degli anni, non erano molto "formose" in confronto a Maeko e di questo erano un poco invidiose, ma ci si scherzava sempre su.
<Ok, che coppa porti, così vado a cercarne una più grande.> Disse l'azzurra.
<U...una E...> Mormorò Maeko.
Anche se erano tutte e tre ragazze, lei era abbastanza timida se si parlava di quegli argomenti.
Di per contro Shinara e Ayaka erano spiazzate. Dopo un piccolo tick all'occhio, Shinara andò a cercare LA taglia più grande e poi la porse a Maeko.
Questa si cambiò velocemente e poi fece scivolare la tenda di lato.
La sua faccia era un poco rossa, non era abituata a farsi vedere così da nessuno.
I suoi fianchi sensuali creavano delle curve perfette, rese meglio anche dagli addominali della ragazza, scolpiti nel marmo. Le sue mani erano posate sul suo volto per coprire l'imbarazzo.
Le altre due ragazze allora su guardarono e poi di girarono dalla parte opposta a Maeko, per una "riunione strategica".
<Ci credo che Atsushi non si stacchi da lei, con un corpo così. Come fanno quei due ad essere così nonostante ciò che mangiano?> Bisbigliò Shinara quasi infastidita della cosa.
<Probabilmente va tutto nel suo davanzale.> Rispose Ayaka seria, con espressione estremamente convinta.
Le due si fissarono un attimo negli occhi, per poi lasciarsi scappare una fragorosa risata.
<Sono così ridicola?> Chiese Maeko.
Loro allora si girarono.
<Al contrario.> Disse Shinara. <Solo, forse ti vedrei meglio in bianco.>
In quel momento a Shinara venne un'idea per fare uno scherzo a Maeko.
Si allontanò un attimo e inviò un messaggio sul cellulare, mandando la loro posizione a qualcuno.
Dopo poco la persona interessata arrivò.
<Ehi Atsushi, ben arrivato. Volevo chiederti un consiglio su una cosa...>
Lei, mentre Ayaka lo stava trattenendo parlando sottovoce, lo fece accomodare davanti al camerino, nel quale Maeko era al completo oscuro di tuttociò che stesse accadendo fuori.
In quel momento la ragazza scostò la tenda innocentemente.
Era troppo tardi quando di accorse di Atsushi. Il costume bianco rifletteva la lucentezza del suo corpo allenato.
Un filo di sangue scivolò dal naso di Atsushi, mentre I visi dei due innamorati diventarono più rossi di un peperone. Nonostante entrambi fossero così maturi, ambedue le parti erano molto più innocenti di quanto ci si poteva immaginare.
Shinara e Ayaka scoppiarono a ridere, dopo aver visto l'espressione del rosso.
Maeko in quel momento guardò Atsushi in volto, ricolma di imbarazzo.
<E-Ehi...che...che ne pensi...d-del mio costume?> Chiese lei guardando da un'altra parte.
<Ti sta benissimo.> Rispose Atsushi, togliendosi il sangue, dopo quello che possiamo definire come "un arrimo di riflessione".
<A-Allora penso che prenderò questo...> Disse lei timidamente.
I due stavano camminando per il viale, usciti dal centro commerciale.
C'era un po di imbarazzo nell'aria.
Maeko scostò la visuale da Atsushi, non sapeva cosa dirgli per colmare l'imbarazzo di prima.
Le altre due erano rimaste al centro commerciale, sparite tra i negozietti.
In quel momento lei si sentì afferrare la mano in una stretta calda e piacevole.
Lei guardò il rosso e sorrise.
Le loro dita su intrecciarono delicatamente.
Tuttavia, mentre loro camminavano così spensieratamente Atsushi avvertì una presenza talmente imponente da fargli tremare la presa.
L'aveva già sentita da qualche parte.
Ecco che dalla curva della via, proprio al centro della strada comparve una figura imponente come poche.
I suoi sei metri rendevano la sua stazza impareggiabile, come ciò dettava la sua forza. Il baffo a mezza luna capovolta svettava biancastro al vento.
Il mantello rosso altezzoso era retto da catene legate a collana addosso al vecchio signore.
Gli occhi di Atsushi sgranarono di fronte all'uomo più forte del mondo. Cosa ci faceva lì? Cosa ci faceva lì il numero 2? Barbabianca.
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