Capitolo 10: Cold Hands

I due giganti erano uno in fronte all'altro. Si fissavano con sguardo di sfida.
Maeko e Shinara si guardarono negli occhi. Entrambe stavano riparate dietro uno dei jet poggiati sul ponte della portaerei.
Non potevano fare nulla in quella situazione. Non solo, perché se fossero entrate in campo avrebbero rischiato solamente di ferirsi, ma anche perché effettivamente non sapevano chi aiutare.
Beh, Aria ovviamente era dalla loro parte, se non che le trattava come se non lo fossero, ma allo stesso tempo non c'è la facevano a ferire Atsushi, anche se non era effettivamente lui.
Entrambi scattarono l'uno verso l'altro.
Aria rigenerò l'arco sul braccio sinistro, bersagliando Atsushi, poi creò una spada della mano destra.
Atsushi, durante la corsa invece, aveva creato una gigantesca spada e si stava fiondando verso Aria.
Con questa bloccò le frecce, poi con il braccio rimanente bloccò la spada avversaria a mano nuda.
Un forte stridio si irradiò nell'aria, colpa di quel colpo fermato.
<Allora? Tutto qui ciò che sai fare?> Chiese Atsushi.
Con la spada disegnò un semi arco e si preparò a colpire Aria.
Quest'ultimo però creò a sua volta una spada, mirando a colpirlo con un affondo, durante il suo colpo.
Ciò non avvenne.
Le spade si scomtrarono l'un l'altra emettendo un gran fracasso.
I due si allontanarono di colpo.
Una enorme energia percosse la nave, partendo dal suo centro.
Il potere combattivo di Aria e il potere spirituale di Tetsuyama si stavano scontrando, formando due sorta di bolle.
<Per la prima volta ho incontrato qualcuno di vagamente forte.> Disse Aria.
<Solo vagamente? Anche tu non sei del tutto da buttare, lo ammetto.> Rispose l'altro ragazzo.

In quel momento una tigre spuntò da sotto il ponte e vedendo Maeko e Shinara nascoste dietro il mezzo corse verso di loro.
Le eroine impallidivano guardando quel combattimento.
Cos'erano loro due, dei mostri?
Fu allora che un battito di ali riportò le tre ragazze alla realtà.
Smaug era tornato. Si poggiò sulla nave.
<Bene, lasciamo che i bambini laggiù si divertano. Non avrei voglia di intrattenermi con voi. Vedete di schiattare il prima possibile.> Disse il drago, lanciando una fiammata verso le tre.
Maeko protesse le altre 2 con un muro di pietra.
Shinara creò una sorta di staffa di cristallo, dalla quale cominciò a sparare scheggie appuntite verso il bestione.
Ayaka intanto era partita all'attacco. Con un rapido balzo si era aggrappata al drago, cominciando ad arrampicarsi sopra.
Le scheggie di cristallo si infransero sulle robuste scaglie rossastre.
Questo si scrollò di dosso Ayaka, poi con un colpo di coda la spedì violentemente contro uno dei veivoli parcheggiati sulla pista.
Si era presa una brutta botta. Ayaka ruggì. Senza volerlo si ritrasformò nella sua forma umana, quale gemeva per il dolore.
Shinara subito corse verso di lei. Doveva curarla.
Shinara creò una polvere violacea e la mise nella bocca dell'altra ragazza.
Doveva ingoiarla se voleva guarire, probabilmente aveva qualche osso rotto.
Maeko allora ricoprì le proprie braccia con della solida roccia e impugnò l'enorme spada.
Questa gli ricordava Atsushi. Doveva salvarlo dal controllo di Tetsuyama, lei lo sapeva, tuttavia non voleva fare male a lui. Lo stava aspettando con tutta se stessa.
Cominciò a correre verso il drago, portando con sé la Slicer.
Fece un rapido balzo e in quel momento riuscì a ferire la zampa della creatura. Smaug ruggì dolorante.
La ferita non era granché, tuttavia era perlomeno riuscita a scalfirlo.
Ciò voleva dire che era in grado di sconfiggerlo.
<Maledetta ragazzina!> Disse Smaug, provando a colpirlo con un'altra zampata.
Maeko però era diventata decisamente più forte e col la sua rapidità riusciva a sfuggire agli attacchi del drago, quale con la sua stazza non riusciva a farle praticamente nulla.
Un secondo taglio fece sbottare di rabbia il drago.
Maeko stava per attaccare nuovamente, quando una gigantesca colonna di fumo nero si sollevò nella posizione in cui prima vi si trovava il drago.

Intanto Aria fece uno scatto verso Atsushi, creando una enorme lancia e colpendo direttamente il nemico.
Allo stesso tempo Atsushi con l'enorme spada perforò il Susanoo.
Entrambi i giganteschi colossi si distrussero.
Aria era in ginocchio di fronte ad Atsushi. Entrambi si erano feriti, ma Aria era anche sfinito. Tetsuyama aveva vinto.
Questo afferrò la spada e la puntò contro il collo del nemico.
<È la prima volta che vengo umiliato in questo modo. Che palle-> Disse Aria.
<Sei stato un degno avversario.> Disse Atsushi.

Mentre i due combattevano prima, Maeko si fermò di colpo.
Una enorme sfera di fuoco colpì l'asfalto della pista, esplodendo al suolo.
Appena il fumo di diradò Maeko vide la figura di un uomo gigantesco, di 7 o 8 metri di altezza.
Il suo fisico non era umano. Tutti quei muscoli erano surreali.
Un mantello purpureo copriva la sua enorme schiena, una coda rossastra spuntava da un paio di braghe un po ingiallite.
Una massa informe di lunghi capelli rossastri ondeggiava alla brezza marina.
Due bracciali puntuti si posizionavano sui polsi dell'uomo, mostrando un enorme placca squamata che ricopriva il suo intero braccio sinistro, mentre in volto, un viso truce era coronato da un paio di imponenti corna ricurve, dalla grandezza di quasi 2 metri l'una.
<Mi sono stancato con i tuoi giochetti, non avrei voluto, ma ora ho dovuto mostrarti la mia forma ibrida.> Disse Smaug.
Subito una chiazza cristallina coprì la pista dirigendosi verso l'uomo.
<MAEKO! STAI BENE?> Le urlò Shinara da dietro. Ci aveva messo più tempo del previsto per guarire Ayaka, ma ora era tornata in campo.
Le due si guardarono con uno sguardo di intesa. Una intesa più forte, di quanto vi era stata la prima volta.
Una tigre cominciò a correre in avanti, come se fosse imbizzarrita. Era Ayaka, più in forze che mai.
<Andiamo Maeko> Le disse la azzurra.
Maeko si sentì felice. Felice di poter contare su delle amiche così.
Entrambe si appoggiarono a terra.
Creando dei piloni di roccia e cristallo.
Ayaka cominciò a balzare di pilone in pilone.
Smaug cominciò a colpire questi frantumandoli in poco. Però ne tornavano sempre di nuovi.
Era lì di fronte all'uomo, Ayaka saltò in faccia al nemico sfoderando le unghie e ferendolo un poco.
In quel momento Shinara e Maeko si guardarono. Si misero in ginocchio, come era successo la prima volta.
Quelle si erano conosciute in quell'occasione, con quell'attacco.
Ora era il momento di utilizzarlo di nuovo. Avrebbero salvato Atsushi.
A qualsiasi costo.
Si strinsero una mano e la poggiarono sul pavimento.
<MONOLITHIC GRAVE!> Gridarono entrambe.
Ayaka saltò via con un rapido balzo.
Smaug venne bloccato alle gambe da uno schermo di cristallo, quale si propagò su tutto il suo corpo.
Un duro strato di roccia nera formò un blocco rinchiudendo Smaug.

Le due ragazze si guardarono ansimando.
Si abbracciarono poi.
<SI! CE LA ABBIAMO FATTA!> Esultò Shinara.
Maeko era felicissima. Erano migliorate veramente molto da allora.
Ayaka si avvicinò a loro, ritrasformandosi in umana.
Ora la faccenda da sistemare era quella tra Atsushi e Aria.
Neanche il tempo di girarsi che un tremore fece oscillare la barca.
Il blocco di pietra si crepò e si spaccò nel giro di pochissimi secondi.
Smaug si liberò da quella prigione e subito scagliò un pugno verso le tre.
Sia maeko che shinara crearono delle barriere in fronte a loro, tuttavia inutilmente.
Il pugno penetrò gli scudi e colpì le ragazze.
Shinara e Ayaka vennero respinte molto indietro, mentre Maeko, grazie alla Slicer riuscì a fermare gran parte dell'urto. Tuttavia le sue mani ne subirono pesantemente i danni.
Aveva delle brutte lacerazioni alle mani, le sue gambe crollarono a terra per lo shock e la spada le era caduta.
<Pensavi davvero che bastasse così poco per fermarmi?> Disse l'omaccione.
Il pavimento si era macchiato di sangue della ragazza, mentre Smaug le si avvicinava.
<Muori ora.> Disse mirando Maeko con un'altro letale destro.

Era finita, non riusciva a tirarsi su.
Pensava che la sua morte sarebbe stata triste, forse per i suoi genitori, ma per nessun'altro alcuno.
Tuttavia in punto di morte non fu l'immagine dei suoi genitori che spparve nitida nella sua mente, ma quella della persona che aveva amato con tutta se stessa. Chiuse gli occhi.
<Atsushi... mi dispiace.> Disse, mentre una lacrima le rigava il viso.
Un rumore metallico interruppe quel suo pensiero.
<Sai, non devi dispiacerti di nulla. Sono io quello che si dovrebbe scusare.>
Lei aprì di scatto gli occhi, come dopo essersi svegliata da un incubo febbrile.
Quello però non era un incubo, ma un sogno. Era stata svegliata da lui, come un raggio del sole ti sveglia la mattina.
I suoi capelli rossi si muovevano tra i soffi d'aria come ciuffi d'erba in un campo.
Le sue muscolose braccia tremavano, ma lui resisteva imperterrito.
Spinse con tutta la sua forza e fece indietreggiare Smaug sfruttando la forza dell'impatto.
Caricò un pugno e lo fiondò direttamente contro il gigante che venne sbalzato indietro, finendo in acqua.
Era arrivato il suo Ercole.
Lui si girò verso di lei.
Lacrime le scesero copiosamente sul viso.
<Mi dispiace Maeko. Non ti lascerò andare stavolta.>
Lei cominciò a piangere gettandosi sul collo di lui, quale la abbracciò amorosamente.

Aria dietro di loro era appoggiato ad una parete, sfinito per il combattimento, non aveva più energie in corpo.
Atsushi era riuscito miracolosamente a riprendere controllo del suo corpo prima di finirlo.
<Non era un brutto colpo, Atsushi.> Disse a quel punto Smaug, mentre la sua manona si attaccava alla prua della nave, permettendogli di salire nuovamente a bordo.
<Maeko, voglio regolare i conti con lui. Vorresti darmi una mano.> Chiese Atsushi. Maeko lo guardò piangendo, poi gli poggiò una delle sue mani ferite sul viso, macchiandolo di sangue.
<Sei un maledettissimo idiota...>

Lei si portò sulle punte e i loro visi si avvicinarono sempre di più, finche non lo baciò con le lacrime agli occhi.
Le labbra di lei poggiarono su quelle del rosso.
Le loro mani fredde e sanguinanti si intrecciarono scaldandosi a vicenda, mentre entrambi finalmente potevano essere felici l'un con l'altra.
Una enorme energia venne sprigionata in quel momento, mentre I due venivano avvolti in una massa azzurra di energia.
L'asfalto si staccò dalla pista, volando verso l'alto, mischiandosi con pietra e andando a creare un enorme esoscheletro.
Due occhi azzurri brillavano, mentre il gigante di roccia si risvegliata dal suo sonno. Una grossa spada, al fianco del colosso, si protrasse verso l'alto.
Smaug non poteva che restare ad osservare quella enorme potere derivato dalla fiamma dei loro cuori.
<È il momento.> Disse Atsushi.
Smaug in quel momento provò terrore.
Sapeva di stare per morire.
Lui che padroneggiava come il più forte tra i draghi, sconfitto da due ragazzini e la loro stupida storia d'amore.
Si ritrasformò in un drago.
Doveva fuggire e in fretta.
La spada era rivolta al paradiso.
Una luce biancastra della luna illuminò la lama in quella notte buia.
<Taglia i cieli e brucia il Creato, Slicer!>
La lama si ricoprì di alte fiamme, completamente bianche.
Smaug aprì le ali ma era già troppo tardi.
<HEAVEN'S BANE! RELEASE!>

Il mondo si fermò completamente. Il tempo si era bloccato. L'acqua venne recisa nettamente a metà, così come le nuvole nel cielo.
Un filo luccicante passò perpendicolare al collo di Smaug, recidendolo dal capo.
Così com'era stato fermato, il tempo riprese il suo corso.
La nave ondeggiò spaventosamente.
Aria guardò le nuvole per un solo attimo.
<Pff... mediocre->
La testa di Smaug cadde in acqua, sprofondando negli abissi, mentre l'acqua intorno alla USS si macchiava di rosso.
Atsushi e Maeko atterrarono delicatamente al suolo.
Shinara e Ayaka si erano riprese dalla botta e andarono ad abbracciare Maeko. Atsushi allora passò lo sguardo sul filo della sua lama maledetta, Tetsuyama.

<MERDA, È STATO FIGHISSIMO!>
Disse Shinara.
<LO AVETE CONCIATO MALISSIMO È STATO TUTTO UN FOOOSH E POI... e poi non so cosa effettivamente sia successo. TUTTAVIA RIMANE IL FATTO CHE SEI STATA GRANDE!!!> Festeggiò poi lei.
Maeko ridacchiò.
<Ma no, è stato tutto merito di Atsushi che-> Lei si guardò per vedere la persona amata, tuttavia la sua espressione passò da gioia a preoccupazione e poi solo dopo a terrore vero e proprio.
<Atsushi... cosa-> Disse lei.
Atsushi era fermo, un poco più lontano da loro, in piedi sull'orlo della pista. La sua espressione faceva intendere perfettamente che stava male. Il suo sguardo diceva tutto.
Tutto ciò che aveva sofferto allora.
Non avrebbe mai retto.
Oltretutto faceva uno sforzo enorme per tenere il demone sigillato nella spada, ma non sarebbe riuscito a tenere il controllo per molto.
Maeko, Shinara e Ayaka lo guardarono esterrefatte.
<Atsushi cosa vuoi fare-> Disse lentamente Shinara, con gli occhi sgranati.
Lui teneva la punta della spada poggiata sul suo petto, in corrispondenza del suo cuore.
Lo sguardo di Ayaka si annebbiò.
Tutte e tre avevano perfettamente capito ciò che Atsushi stava per fare.
<Non voglio più farvi del male.> Disse lui. Un sorriso triste appariva sulle sue labbra un poco secche.
Quel sorriso però non tradiva la sua tristezza. A breve il demone della spada avrebbe rotto le sue catene e avrebbe ucciso tutti loro, dal primo all'ultimo.
Voleva evitarlo, ma non c'era nessun modo a parte quello.
Il suo ultimo sguardo si poggiò sulla ragazza che lo aveva reso il più felice del mondo.
<A breve Lui prenderà nuovamente il controllo e io non potrò fare nulla per impedire di uccidervi.
Non c'è altro modo se non questo.>

Maeko era troppo distrutta per parlare.
<ATSUSHI NON FARE IL COGLIONE! CI DIFENDEREMO, SIAMO FORTI RIUSCIREMO A DIFENDERCI IN QUALCHE MODO!!!> Gli urlò contro Shinara.
<Ma non contro di lui. Non vedo speranza.> Disse Atsushi.
Poi guardò nuovamente Maeko.
<Il tuo, Maeko è un amore solitario.
Prego Dio per far sì che tu possa ricevere un'altro calice per accogliete quel viso che è il tuo amore...>
Maeko si lanciò verso di lui.
<ATSUSHI NON->

<Addio...> Disse lui conficcando la spada nel suo petto, trapassando il suo pover cuore.
La sua figura cadde all'indietro, sprofondando nei rossi abissi di morte.

"Ma scusa, Atsushi, il tuo cuore batte davvero forte..." Disse lei appoggiando il suo orecchio al suo petto.
"È perché ci sei tu che lo fai parlare."
Lei si strinse ancora di più a lui.
"Davvero? E cosa ti sta dicendo?"
Lui la guardò, poi lentamente la abbracciò.
"Quanto sono fredde le persone..."

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