PARTE TERZA - Capitolo 10 (VIII, prosegue...)

   A Dave mancavano le notti insonni passate ad ammirare e sfiorare delicatamente la moglie. Gli mancavano i momenti di amore folle, lasciarsi trasportare dall'istinto e dall'emozione, il suo corpo che si fondeva con desiderio con quello della compagna. Avrebbe tanto voluto averla di nuovo, sul divano, sul ripiano della cucina, dovunque.

   Buttò tra la spazzatura ciò che stava faticosamente trangugiando, poi tornò in salotto. Si sedette su una sedia, prendendo tra le mani un portafoto da tavolo, su cui erano felicemente ritratti lui ed Ellen durante una vacanza estiva. Era passato un anno e mezzo oramai da allora. La moglie in costume, con una ciocca di capelli bagnati appiccicata al volto, era di una bellezza unica, da togliere il respiro.

   Una grossa lacrima salata si depositò sul labbro di Dave, mentre una seconda atterrò sul vetro che proteggeva la fotografia. Poi un'altra e un'altra ancora, fino a quando il vetrino del portafoto fu schizzato nella sua totalità.

   Il signor Metzelder si alzò, depositò la foto laddove era stata fino a poco tempo prima e salì le scale che portavano al piano superiore, al piano delle camere e dello studio, senza neppure asciugarsi il volto e gli occhi. Preferì sfogare il suo dolore, continuando a piangere, trattenendo il respiro e singhiozzando come un bambino. Entrò nella camera matrimoniale ed aprì l'armadio dalla parte riservata alle cose di Ellen.

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