Capitolo 9

GIUSY

Vedo un ombra ma ho la vista ancora appannata dal sonno, penso che sia un ladro.
Il cuore comincia a martellarmi forte nel petto dalla paura, non voglio che possa rendersi conto che mi sono svegliata quindi resto immobile e trattengo il fiato, e studio meglio la sagoma.
Però poi riconosco che è
Simone in piedi affianco al
mio letto a petto nudo.
Sta trafficando con il cellulare.
"Non è nessun ladro è Simone !!! Mezzo nudo, e anche tu sei mezza nuda!."
Il mio cervello mi suggerisce che non sono in condizioni di ricevere visite.
È poi perché lui è svestito?.

<<Che ci fai tu qui? Puòzz passa nu guaio! Me fatt muri i paura!. >>
Lo vedo sussultare intento come al cellulare non ha notato che mi sono svegliata. Velocemente si infila il telefonino nella tasca dei jeans.
È estremamente sexy sarebbe un ottimo modo per iniziare la giornata se non fosse che sono arrabbiata ancora con lui.
"Certo se le sue labbra toccassero di nuovo le tue siamo sicuri che lo perdoneresti!" Ormai la mia parte razionale è andata a farsi un giro, i miei ormoni sono sempre lì a ricordarmi che lui mi ha baciato, e non sono per niente soddisfatti di come è finita la cosa!.
Sbuffò e tirò su le coperte, per difendermi dai suoi eventuali sguardi.

<< Allora? E che ci fai mezzo nudo? >>
Lui si infila subito la maglia, << Scusa è che qui dentro fa molto caldo....>> farfuglia.
<< Caldo? >> è una stronzata, non abbiamo neanche i riscaldamenti!
Non me la sono bevuta, e lui lo percepisce.
<< Forse ho qualche linea di febbre...>>
<< Senti non me ne frega niente! Esci e non farti più vedere.>> esclamo con voce dura.
<< Devo parlarti. Ti aspetto in cucina.>>
"Ma con chi ho parlato io con un muro!"

Esce dalla stanza, io dopo pochi minuti passati a guardare il soffitto decido di raggiungerlo in cucina, passo prima per il bagno per fare le mie cose.

Quando entrò in cucina l'odore di caffè si è sparsa per tutta la stanza, e sul tavolo ci sono le mie paste preferite.
"Se pensa di potermi corrompere con due dolci si sbaglia di grosso questo farabutto!"
<< Su dai- dico con poca pazienza - muoviti che tengo a che fà!>>
Mi guarda con quella faccia da cane bastonato, i suoi occhi azzurri mi implorano un po' di tenerezza.
Ma io quando mi ci metto so essere molto fredda e distaccata.
Mi siedo e iniziò a versarmi del caffè. << Buono questo caffè! È già vuoi vedere che uno chef non sappia fare un caffè? >> il mio tono è piuttosto sarcastico.
Lui prende posto di fronte a me. Fa un grosso respiro e si gratta il mento, tamburella le dita sul tavolo.
È nervoso ed agitato.
Godo a vederlo così in difficoltà.
Si è spogliato della sua spavalderia, dove sono finite le sue battute? Ne ha sempre una pronta, sarebbe capace di trovarne una anche a un funerale.
"Si sara ingoiato la lingua!"

SIMONE

Che paura, per poco Giusy non mi scopriva. Si è svegliata mentre massaggiavo con Pietro che voleva foto più piccanti a conferma di quella che gli avevo mandato.
Filippo aveva solo visualizzato ma non aveva commentato.
Deve esserci rimasto di merda. Mi sento soddisfatto e sollevato.
Adesso devo solo raccontare la verità a Giusy. Non sarà tutta la verità perché c'è una parte che vorrei che scomparisse per sempre, perché non ne vedo fiero, non sono pronto a parlarne.
Siamo nella sua piccola cucina, prendo posto di fronte a lei.  Non ha per niente un atteggiamento di apertura nei miei confronti e questa cosa non mi aiuta ad aprirmi.
Mi prende in giro e fa battute sarcastiche. "Che stronza..." penso mentre incasso i colpi.
<< È va bene! Non sono un cuoco sono un avvocato.
Stai cinque minuti zitta e fammi parlare.>> adesso alzo un po' la voce.
Ho ripreso un po' di sicurezza.
Non mi guarda afferra una bomba e inizia a mangiarla.
Mi sta ignorando.
"Forse se non mi guarda è meglio!"
<< Sai già che sono andato a Milano con mio padre.
Ho sempre vissuto per compiacerlo, desideravo essere un figlio perfetto.
Sempre in cerca della sua approvazione.
Quando si è separato da mia mamma non ho esitato a seguirlo. Non è che non voglio bene a mia madre, anzi l'adoro ma lei è una tipa strana, a lei non interessa niente delle regole e delle buone maniere pur venendo da una famiglia importante. Poi l'hai vista è una hippy a cinquant'anni!
Ho frequentato il liceo classico. È li ho conosciuto Lavinia.
È stato il mio unico grande amore. 
Siamo stati insieme per quasi dieci anni.
Puoi immaginare quante cose abbiamo condiviso.
Non l ho mai tradita, era il centro del mio mondo, baciavo la terra dove camminava. Anche lei era figlia di avvocati, anche lei voleva diventare un avvocato.
Ci siamo iscritti a giurisprudenza alla stessa sede di Milano. Studiavamo, come matti, ci siamo sostenuti a vicenda durante quegli anni. Volevamo mettere su uno studio tutto nostro.
La sera della festa per la nostra laurea, la cercavo per il taglio della torta. E gli avevo comprato un anello, volevo chiedergli di andare a convivere. Pensa avevo anche preso un appartamento a Via Monte Napoleone la
sua via preferita. Volevo riuscire a costruire una famiglia là dove i miei genitori avevano fallito.
Non mi hanno mai fatto mancare niente, ma la loro è stata un unione di interesse economico, erano troppo diversi. Credo che forse non si siano mai amati, forse si rispettano e provano un affetto.
La cercai un po' ovunque, poi la trovai nei bagni avvinghiata al mio migliore amico.
Se la intendevano da mesi. Non potevo credere ai miei occhi.
Il giorno più bello della mia vita era diventato un incubo. Avevo perso in un solo momento l'amore della mia vita e il mio migliore amico.
Perché ? Mi chiedevo. Cosa avevo sbagliato?
Senza pensarci, piantai tutti lì e me ne andai. Dopo pochi giorni partì non avevo nessuna metà.
Ho girato un po' l'Europa, grazie alla mia passione per la cucina trovavo sempre un lavoretto in qualche ristorante. Mio padre mi intimava di tornare a casa, ma io trovavo sempre una scusa, per la prima volta nella mia vita mi sono guadagnato da vivere.
Mi sono imparato a campare.
A modo mio ho cercato di dimenticarmi di lei.
Dopo un anno sono approdato a Napoli e il resto già lo sai.>>

Questa volta gli occhi di Giusy sono nei miei.
Mi prende una mano, il suo tocco è così delicato che mi sento rabbrividire.
<< Quella stronza l'hai più sentita?>>
Non credo alle mie orecchie, l ha chiamata stronza e io non mi sono arrabbiato, un tempo se qualcuno l'avesse chiamata così lo avrei ammazzato. Invece mi limito a sorridere della sua spontaneità, e in effetti è stata veramente una stronza.
<< Ci ha provato negli ultimi tempi ma io ho bloccato ogni suo tentativo.>>
<<Ma sei riuscito a dimenticarla?>> mi chiede con lo sguardo piena di speranza.
<<Negli ultimi tempi ho pensato a lei sempre di meno. Forse si. Non è facile sono dieci anni della mia vita. >>
<< Lo spero per te! Capisco che è stato il tuo grande amore ma non ti merita. >> dice con una punta di stizza.

Questa ragazza è fantastica, ha già messo da parte tutto il suo rancore per prendere le mie difese, anche se merito tutto il suo rancore.
<< Scusami Giusy, non ti ho detto niente perché mi faceva male parlare di lei. Non volevo mentirti. Adesso però devo tornare a Milano e riprendere in mano la mia vita.>>
Mi sento sollevato da un peso.
Sento il cuore più leggero, è così bello poter parlare senza essere giudicati.

Buon sabato bella gente .....
Vi lascio un nuovo capitolo.
È stato svelato il motivo per cui Simone si è lasciato con Lavinia.
Anche se c'è una parte che non ha raccontato. Baci a presto
La scopriremo in seguito.

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