Capitolo 39

SIMONE

Ieri sera la serata è passata in maniera tranquilla e serena. Almeno per me Kevin e Pierre è stato così! Il povero Damiano purtroppo essendo il promesso sposo, in incognito perché parliamoci chiaro il rischio che potesse prendersi un due di picche è sempre presente, è stato oggetto di ogni tipo di sfottò su matrimonio e cose varie.

Pierre che ha ancora non ha figli diceva di godersi le gioie del sesso senza freni.
Dato che Marta vuole un figlio e questo pargolo si fa attendere, fanno l'amore a tutte le ore.
Invece il povero Kevin che ha un bambino di pochi mesi ha archiviato la pratica sesso già da un po'.
E insomma gira che ti rigira si il più fortunato al momento sono io! Secondo loro io sto vivendo il momento più sereno e spensierato che c'è in una coppia.
E a pensarci bene è così! Sono felice e sto bene con la mia ricciulella.
Quando penso a lei un sorriso enorme spunta sul mio viso, e ho sempre voglia di averla accanto a me.

Quando sono tornato a casa da Giusy lei ancora non era tornata.

A quanto pare le ragazze si stanno divertendo.

Penso un po' infastidito, e deluso perché volevo trovarla qui al mio rientro.
Ho addosso aveva una smania irrefrenabile voglia di lei.
Sono uscito dopo aver fatto l'amore con lei, ma non mi era bastato, il suo profumo mi era rimasto addosso, come un drogato voglio ancora la sua pelle.

Dopo una trentina di minuti arriva anche lei.
Indossava una gonna corta e dei stivali alti fino al ginocchio, resto a bocca aperta, come a fatto a sfuggirmi quel l'abbigliamento provocatorio?
È uscita dopo di me quindi non ho potuto come era vestita.

<< Amore ancora sveglio?>> mi chiede, mentre io me sto sdraiato sul letto come un bambino imbronciato.
<< Si ti stavo aspettando.>>
<< Mia mamma mi ha mandato un messaggio dice che dorme fuori. >>
Si sta specchiando e si togli gli orecchini, non sembra essersi accorta del mio mal umore, e continua a parlare, ma io non presto attenzione a ciò che dice.
Il suo sedere fasciato in quella gonna stretta mi distrae, è troppo sexy.
Mi alzo di slancio e mi piazzo dietro di lei. Avvicino il mio bacino al suo sedere, struscio su di lei.
Sono eccitato da tutta la serata.
<< Ti sembra questo il modo di uscire di casa? Vuoi farmi litigare con gli altri uomini?>> le ringhio in un orecchio mentre comincio a morderglielo.
Geme sotto il mio attacco.
<< Ma che dici? Chi vuoi che mi guarda?>>
<<Non fare la modesta! Ricciulella! Con sto culo che hai faresti perdere la testa pure a un santo!.>>
Ribatto mentre gli tiro giù la gonna per liberare il suo di dietro.
Indossa mutandine brasiliane di pizzo e calze trasparenti nere.
Mi manca il respiro per quanto è erotico.
La piego in avanti facendola aderire su la sua scrivania.
Le sfilo le calze e gli slip in un solo colpo, e porto una mano sotto la sua maglia e accarezzo la linea della sua schiena fino ad arrivare al collo, e poi al contrario fino ad arrivare al sedere.
Mi abbasso e inizio a succhiare la sua natura da dietro.
È già eccitata e dilatata.
Libero il mio pene e lo spingo dentro di lei.
Il suo di dietro sbatte sul mio bacino.
È una cosa nuova per lei.
<< Allora pensi che quelli che ti guardino non desiderano farti questo?>> le chiedo, impazzendo di gelosia.
Fa un verso di piacere.
<< Solo io devo toccarti....>> gli dico in maniera autoritaria.
<< Si ...>> sospira lei.
<< Solo tu..>> mi rassicura.
Sento che sto per arrivare e penso che anche sia al culmine del piacere.
Ma mi fermo perché voglio che mi supplichi di farla sua.
<< Perché ti fermi?Continua...>> mi supplica.
La faccio girare e punto i miei occhi azzurri nei suoi.
<< Ti prego continua...>> mi incita mentre si struscia sul mio pene.
Ma io resto fermo.
<< Voglio solo te. Sono solo tua!>> ha gli occhi pieni di desiderio. Ed è questo che volevo ottenere.
<< Lo spero bene per te perché potrei commettere una pazzia se qualcuno si avvicinasse a te.>>
La afferro e la metto sul letto, si spoglia restando nuda sotto di me.
La penetro con molta foga, adesso le darò quello che vuole. Avendo la casa tutta per noi non ci siamo limitati a farlo una sola volta, ma più di una. Stamattina abbiamo fatto tutto di corsa perché ci siamo alzati in ritardo. Adesso siamo al matrimonio per fortuna Rossella ha detto di sì e i due si sono sposati.
Dopo la cerimonia abbiamo pranzato e adesso stiamo ballando.

Io e Giusy stiamo ballando, adesso anche lei si sta godendo la festa, era molto in ansia, non solo si era occupata dei fiori, ma anche del catering e degli addobbi.
Se tutto era perfetto, era anche grazie a lei.
Ammiro la mia adorata ragazza, la stringo tra le mie braccia e le do una bacio sulla fronte. Oggi sembra così innocente e pura, nonostante la notte di piacere che mi ha regalato. Sto scoprendo in lei mille sfaccettature che vanno dalla tenera ragazza a una donna senza freni.
Penso che anche lei si stia accorgendo del cambiamento che sta avvenendo in lei.
Da un bruco sta diventando una meravigliosa farfalla.
<< Che c'è ?>> mi chiede
<< Sei bella! >> rispondo.

Mi sorride e poggia la testa sulla mia spalla.
La stringo più forte a me, sento il suo cuore battere forte.
Per una frazione di secondo tutto intorno a noi svanisce ci siamo solo io e lei.
La musica finisce ma noi restiamo fermi ancora qualche minuti, per non rompere la magia che si è creata fra di noi.
Vorrei cucirmela addosso come una seconda pelle.

Ci accomodiamo al nostro tavolo, ovviamente non siamo seduti da solo, ci sono anche i miei cugini.
Sembra che negli ultimi mesi hanno legato con Damiano.

Tutto scorre in maniera serena, quando però Rossella si sente male. Tutti iniziano ad agitarsi, ha rotto le acque prematuramente e decidono di andare in ospedale.

Giusy io e altri cerchiamo di mettere ordine al caos che si sta creando tra i parenti.
Riusciamo a tranquillizzare gli invitati e siccome eravamo alla fine della cerimonia qualcuno inizia ad andare via.
<< Andiamo in ospedale.>> propone Giusy.
<< Certo! Però aspettiamo che vadano via tutti così tu potrai chiudere la villa.>>
Così chiediamo agli altri di andare a casa.

GIUSY

Una sorpresa nella sorpresa!
U Gesù!

Quando c'è di mezzo Rossella non si sa mai cosa può succedere, specie ai suoi matrimonio.
La prima volta è scappata, la seconda volta corre in ospedale.

È va be! Pazzi e creature Dio le aiuta!

Io e Simone stiamo aspettando
che tutti vanno via, così possiamo chiudere casa e andare in ospedale.

È bellissimo nel suo completo Hipster. Non sapevo che si potesse essere così compatibili, il mio corpo sembra essere programmato per stare con il suo.
Siamo perfetti insieme, sotto ogni punto di vista.
Desidero che il nostro rapporto cresca ogni giorno di più.

Mentre aspetto vado al bagno.
Dopo poco la porta si apre di nuovo, e sento i passi di più persone entrare.
Dal rumore delle scarpe sono donne.
Iniziano a chiedersi chi va per prima all'atro libero e chi dopo. Riconosco le voci delle cugine di Simone.
Una entra in un bagno, l'altra è fuori.

<< Allora hai visto che anello porta al dito Giusy!>> esclama una di loro con un pizzico di invidia.
È Silvia ad aver detto questo, e non mi meraviglia dato che è molto schietta.
Mi guardo la mano e sorrido, ho suscitato in loro un po' di gelosia e ne sono lusingata.
<< Si ho visto! Certo Filippo
ci è rimasto un po' male.>> risponde Serena.
<< Bhe! Chi ci è rimasto male è Pietro, ha perso la scommessa e non ha fatto in tempo a scoparsela! Un bel dramma per uno che passa la sua vita scommettendo!.>>

Improvvisamente questo bagno mi sembra molto piccolo e mi manca l'aria. Resto ferma immobile non sapendo che fare, intanto Silvia esce ed entra Serena al suo posto.
<< A Filippo piaceva veramente Giusy, e non ha voluto partecipare alla scommessa! Anzi prova ribrezzo per quello che hanno fatto quei due. >> dice con rammarico.

Ma sto sentendo bene o mi sto sbagliando? Che cosa vuol dire che Pietro ha perso la scommessa? E cosa ho a che fare io con ciò?

Avverto un forte dolore al petto, è un senso di disgusto mi sale dallo stomaco alla bocca.
Ma non è finita, perché Silvia aggiunge:<< Che t'aggia dicere! A me mi sta simpatica Giusy! Chissà forse Simone si è nmammurat è quello che era iniziato per un gioco pe nu capriccio mo è addivintat na cosa seria.>>

"Quello che è iniziato per gioco per capriccio mo è diventata na cosa seria."

Mio Dio ! Sono stata la pedina di uno squallido gioco e non ho capito niente?.
Vorrei prendermi a schiaffi, mi sento presa in giro.
Mi strapperei tutti i capelli da testa.
Esco dal mio bagno, sbatto la porta così forte da provocare un rumore assordante.
Silvia e Serena si stavano specchiando ma appena mi vedono alle loro spalle sobbalzano dalla paura e impallidiscono come se avanti a loro ci fosse la più mostruosa delle creature.
Eh si al momento faccio paura anche a me stessa!.
Dentro sono spezzata in due, vorrei piangere fino a sanguinare gli occhi.
Ma sono anche incazzata a bestia.
Sono rossa in viso dall'ira e i miei occhi sono iniettati di fuoco.
<< Giusy... >> sussurra Serena.
<< Voglio sapere tutto su questa dannata scommessa!>>ordino, mentre le guardo con disgusto.
<< No hai capito male!>> tenta di rimediare Silvia.
Faccio una piccola risata isterica, poi mi avvicino minacciosamente a lei.
La donna dei vicoli che è in me non tarda a venir fuori, con i suoi modi di fare da strada inizia a gridare in faccia a Silvia:
<<Mi hai presa per scema? Aggia sentito tutt cos.. muovt PARL!>>

Buon sabato ! Potreste trovare degli errori mi scuso in anticipo. Baci 💋

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