Capitolo 34
GIUSY
"Sospiro e sorrido, sospiro e sorrido, e poi ancora sospiro e sorrido alla mia immagine riflessa nello specchio.
Mi guardo e mi vedo diversa, una luce nuova illumina i miei occhi, la mia pelle sembra più liscia.
E addosso ho il profumo del uomo che amo! Sono semplicemente e schifosamente felice ! Ed è così che voglio sentirmi ogni giorno."
Simone è stato dolcissimo e molto premuroso.
Sapevo che avrebbe fatto di tutto per far in modo che fosse perfetto, mi sono fidata di e ho fatto bene.
Avevo una gran paura, il cuore mi batteva forte, invece tutto è avvenuto naturalmente.
Questo momento resterà impresso dentro di me per sempre, qualcosa di più intimo e profondo mi lega a lui più di prima.
Esco dal bagno, lui ancora dorme sul letto dove siamo stati insieme ed è completamente nudo.
Lo ammetto ho contemplato un po' il suo fisico.
La sua pelle bianca e liscia sembra una porcellana di Capodimonte, delicata ma allo stesso tempo resistente.
Lo trovo assolutamente perfetto, mentre dorme come un angioletto, i suoi capelli biondi gli incorniciano il viso e le guance sono leggermente arrossate.
La sua bocca sembra un petalo di rosa.
Nel complesso sembra molto innocente è pure c'è qualcosa di invitante che ti invoglia a commettere peccati carnali di ogni tipo.
Adesso sono in cucina, ho deciso di preparare di preparare una bella colazione.
Voglio preparare dei meravigliosi pan cake, così mi metto alla ricerca di tutto quello che mi occorre e mi metto all opera.
Sono già a buon punto, sto mettendo l impasto nella padella calda per dare forma ai miei pan cake.
Sono così di buon umore che mi ritrovo a canticchiare una canzone.
In cucina si sparge subito un buon profumo, faccio una decina di dolcetti.
Nel frattempo ho preparato il caffè e spremuto delle arance.
Devo solo apparecchiare la tavola, così cerco una tovaglia. Apro un cassetto ma niente, ne apro un altro, trovo una tovaglia a quadri verde e bianca, la afferro.
Ma qualcosa cade mentre tiro fuori la tovaglia.
Un vecchio quotidiano cade sul pavimento.
Mi abbasso e lo afferro, la mia attenzione viene catturata dal titolo sulla prima pagina:
" Operaio investito a Milano: si è costituito il responsabile."
Guardo la data risale a più di due anni fa.
È solo un vecchio giornale, penso, ma nel cassetto c'è ne sono altri.
Sto per prenderli quando sento una mano afferrarmi i fianchi. Per poco non mi viene un colpo dalla paura.
Poso i giornali e mi ritrovo tra le calde braccia di Simone.
<< Buongiorno ricciulella mia..>> le sue labbra sono subito sulle mie, mi bacia come se non mi vedesse da mesi!.
<< A te ! Amore mio. Ho preparato la colazione. >> lo informo.
<< Si lo vedo..ma io adesso non ho fame.>>
Mi dice lui.
Resto un po' delusa, perché mi ero impegnata molto e metto il broncio.
Se ne accorge Simone, mi stringe più forte di a se, fa scivolare una mano sotto la mia maglietta e inizia a palparmi un seno.
<< La mia bambina, subito mette il broncio! >> pronuncia in modo malizioso la parola bambina, mentre io sono già percossa da brividi.
<< Ho fame di te ...>> mi sussurra e inizia a mordicchiare tutto il mio collo.
<< Allora serviti pure! >> le parole mi escono dalla bocca senza nemmeno rendermene conto, e resto stupita dalla mia audacia.
Anche Simone è sorpreso dalla mia sfacciataggine, mi guarda e si lecca le labbra come se stesse per assaporare il suo piatto preferito.
Nei suoi occhi vedo desiderio, e in men che non si dica si è già avventato su di me.
Mi bacia e mi spinge su una parete vuota.
Mi ritrovo appiccicata al muro come se fossi una carta da parato.
Sento la sua erezione premere contro il mio bacino, infilo una mano nei suoi box e tocco il suo pene. Non l'ho mai fatto e non so se sto facendo la cosa giusta, lo avvolgo nelle mano e pompo su e giù.
Simone fa un verso gutturale confusa da quel verso sto per togliere la mano, ma lui mi incita a continuare.
<< Non toglierla, mi piace da morire.>>
Lo bacio continuando a donargli piacere, mentre lui infila un dito dentro di me. Sono molto eccitata, inizio a dimenarmi contro quel muro mentre aumento il ritmo con la mano.
<< Sei ancora così stretta, vieni voglio farti arrivare come si deve.>>
SIMONE
Mi sveglio e Giusy non è vicino a me. Sento dei rumori provenire dalla cucina chissà cosa starà combinando.
Adoro le sue attenzioni, riesce a rendere speciale anche un semplice caffè, perché fa tutto mettendoci sempre il cuore.
Mi alzo vado in bagno e faccio una rapida doccia, non perdo tempo perché voglio subito andare da lei, ormai non riesco più a stare un secondo senza di lei.
Io e lei adesso siamo noi, Giusy è la mia donna, e non permetterò a nessuno di intromettersi tra di noi.
La amo ancora di più, mi ha reso un essere speciale donandomi la sua purezza.
Vado in cucina e un buon odore pizzica il mio naso, un languore mi prende alla vista di soffici pan cake preparati. Ma il mio peccato di gola è di spalle e il suo generoso sedere accende ogni mio impulso animalesco.
Che ti farei.... !
Avanzo senza farmi sentire, vedo che ha in mano dei vecchi quotidiani, mi si gela il sangue nelle vene se penso a quella vecchia storia, lei non dovrà mai saperlo. Potrei perderla.
Devo fare qualcosa.
La attiro a me, forse si è un po' impaurita le do il buongiorno e la bacio.
Sono disperato al pensiero del mio passato che mi perseguita, con passione la bacio cercando conforto tra la sua bocca.
Mi invita a fare colazione, e nonostante tutto sia così invitante io adesso voglio solo lei.
Lei mette il broncio, adoro quando fa la bambina, è così seducente.
<< Ho fame di te..>> e nei miei pantaloni qualcuno già si sta dando da fare.
<< Allora serviti pure!>>
Che sfacciata! Mi piace molto, sono sicuro che ci divertiremo molto io e te! Ho molte cose da insegnarti!
Non me lo faccio ripetere due volte mi tuffo su di lei come se fosse una coppa al cioccolato piena di panna.
La appiccico al muro e la bacio, schiacciandola sotto il mio corpo.
La mia erezione sta per scoppiare, ma una mano si infila nei miei box, donandomi sollievo e piacere nello stesso tempo.
La mano impacciata di Giusy avvolge il mio pene e inizia a pompare su e giù.
Non posso credere che lo stia facendo. Questa ragazza è una continua sorpresa! Che libidine!
Vado tra le sue cosce, è già bagnata ed eccitata, spingo un dito dentro. È ancora stretta la sua natura, sorrido pensando a quante volte ancora dovrò penetrarla per farla dilatare.
La cosa mi eccita oltre ogni limite e anche lei sì agita sul mio dito.
<< Sei ancora così stretta! Vieni voglio farti arrivare come meriti!>>
La porto in camera da letto, mi stendo sul letto e lei si stende al mio fianco.
Siamo nudi, e un po' di sole filtra dalle imposte delle finestra.
Resto a guardare il corpo di Giusy illuminato da un timido raggio di sole, è così bella, ed è solo mia.
La bacio e la faccio salire a cavalcioni su di me, il mio pene entra subito nella sua natura.
Emette un piccolo verso,
<< Se ti fa male cambiamo posizione.>> le dico.
Non mi risponde, e inizia a muoversi su di me.
Accompagno i suoi movimenti con il mio bacino, prima lentamente poi con più intensità. Siamo sulla stessa lunghezza d'onda, perfettamente incastrati uno dentro l'altro, incalziamo il ritmo per le ultime spinte quelle che ci portano a raggiungere il culmine del piacere, insieme.
GIUSY
Simone mi attende fuori, dice che ha una sorpresa per me. Infilo i guanti prendo le mie cose ed esco dallo chalet.
Il freddo mi pizzica le guance, ma un sole bellissimo regna alto nel cielo azzurro.
Sto per inciampare sui miei stessi passi, non ero pronta a sprofondare nella neve.
Di fronte a me ce Simone, sta vicino a un grosso motorino da neve, e non perde occasione per ridere della mia goffaggine.
Un minuto prima mi sentivo quasi quasi una donna forte e virile e dopo due minuti riecco la regina delle sfigatelle!
<<Che ridi? Dammi una mano più tosto!>>
Viene subito un mio soccorso senza smettere di ridere.
<< Ma la smetti? >> chiedo infastidita, mentre afferro la sua mano.
<< Scusa! Ma sei troppo buffa! >>
Non replico, perché sto osservando quella specie di astronave parcheggiata.
Credo che sarà un impresa per me salirci sopra!
<< Dai vieni. Andiamo in paese.>>
<< Mi spieghi come faccio a salire su questo coso?>>
<< Già sarà un impresa dato che sei bassa. >>
Senza troppi giri di parole mi sta dando della nana.
Adesso lo strozzo!
<< Vieni qui... principessa mia!>> mi prende in braccio e mi mette seduta su quella moto, si piazza davanti e partiamo.
Giuda in maniera esperta, io mi aggrappo a lui e apro gli occhi il più possibile non voglio perdermi neanche un particolare di tutto il panorama.
Arrivati nel paesino, abbiamo parcheggiato e stiamo procedendo a piedi.
Ci sono piccole stradine con piccole case rifinite di pietra e legno.
Altre persone sono a spasso come noi, e si intrattengono nei piccoli negozi.
Anche noi andiamo in un negozio di souvenir voglio comprare un regalino per mia mamma.
Compro un cucchiaio di legno fatto a mano, con su inciso il nome del paese.
Simone invece mi compra una scatola porta gioie sempre di legno artigianale.
Mentre camminiamo resto incantata davanti a un ristorante.
<< È bellissimo!>> esclamo ad alta voce.
<< È il ristorante chalet più antico del posto.
È molto caratteristico, pensa che i reali venivano a cena qui quando venivano in vacanza.
E oggi è un posto di lusso, con un ottima cucina stellata rinomata.>>
Simone sembra conoscere molto bene il posto, sicuramente ci sarà stato.
<< Insomma una bettola!>> dico con ironia.
Poi andiamo in un forno e prendiamo del pane caldo e della pizza.
Decidiamo di tornare a casa perché è ora di pranzo, il mio telefono squilla, mia madre mi sta chiamando.
<< Rispondi. Fai con calma io torno subito. >> mi dice Simone, allontanandosi frettolosamente da me.
"Mamma!"
"Ciao tesoro. Tutto bene?"
"Si mamma! Tutto bene siamo in montagna."
"In montagna ? Ti sei coperta bene? Hai preso le medicine?"
" Si mamma tranquilla. Tu novita?"
" No nessuna. Qui è sempre tutto uguale. Sta attenta e torna presto."
Rassicuro mia madre e chiudo l a comunicazione. Mi è sembrata un po' strana, forse sarà perché le manco.
Buon pomeriggio!
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