Capitolo 29

GIUSY

Qualche giorno fa sono stata dimessa dall'ospedale e adesso sto per tornare a Napoli.

A malincuore devo lasciare Milano.

Vedo le persone muoversi intorno a me, chi porta un bagaglio leggero e chi uno pesante. Dicono che quando si torni da un viaggio si torna cambiati, e forse è così.

Sembra ieri che piena di felicità arrivai in questa città, avevo grandi aspettative, e invece il mio soggiorno si è svolto in una stanza di ospedale, dove ho perso anche la speranza di poter stare con Simone.

Sono al binario 3 con il mio zaino da spalla leggero ma con il cuore pesante.
Già... il mio cuore è malato, ho una valvola che funziona male, in pratica si è deformata per una pregressa infezione non curata. Un simpatico batterio,  si è fermato sul mio cuore aggredendo questa valvola e creando dei danno irreversibili.

Per fortuna ne ho altre! Per una volta nella vita posso ritenermi fortunata! Wow...

Dovrò stare sempre sotto controllo medico, e consultarlo anche per un banale raffreddore.
Dovrò condurre una vita meno frenetica, evitare di arrabbiarmi per non far salire la pressione alle stelle.
Cosa molto difficile per una con un carattere come il mio. Sono una che come si sul dire subito si appiccia.
Il pensiero che dovrò essere più accondiscendente e meno aggressiva già mi fa incazzare parecchio.
Inoltre conduco una vita non molto agiata e vivo in una vera e propria giungla, è all ordine del minuto incazzarsi a Napoli.

Comunque la cosa che in questi giorni mi sta facendo più male è la mia rottura con Simone.
Prima di partire ci siamo visti più volte, ho rimandato la partenza di qualche giorno,  nella speranza di poter trovare un punto d incontro, invece niente!.

Lui non vuole più tornare con me, a meno che io non escluda per sempre Salvatore dalla mia vita.Non può tollerare la sua presenza accanto a me, è quella scena di me è lui che ci baciamo gli ha fatto troppo male tanto da non riuscire più ad avvicinarsi a me.

Ho provato a fargli capire che per me quel bacio non ha significato nulla, e che non sono pronta ad escludere quella persona dalla mia vita. In questo momento sarebbe un altra perdita per me.

Anche io non mi fido del suo rapporto con Lavinia senza contare che me lo aveva tenuto nascosto.
E questo è più o meno il sunto dei nostri incontri, non una parola dolce, non un abbraccio.

Alla fine ho accettato il consiglio di mia mamma.
"Tesoro adesso siete troppo arrabbiati. Un po' di lontananza vi farà ragionare con più lucidità.
Non puoi agitarti così ogni volta che lo vedi.... Torniamo a casa. Prendetevi del tempo."

Non posso dargli torto, devo stare calma, ho paura di perderlo, ma sono anche molto stanca, mi sembra che solo io voglio recuperare questo amore, e inoltre credo di star pagando per errori che non ho commesso, se non in maniera indiretta.

Inoltre in questi giorni mia mamma ha perso parecchi giorni di lavoro, non navighiamo nel oro ed è ora di riprendere in mano la mia vita, o quel che resta di essa!.

Salvatore invece è partito qualche giorno fa, anche se non voleva lasciarci sole, ma mia madre lo ha obbligato ad andarsene dopo quello che era successo.
" Non ti sa difendere, è un debole. Stat accort piccere!" 
Fu tutto quello che mi disse.
Ecco un altro che sapeva cosa fosse meglio per me, avevo pensato mentre mi parlava.
Ma nelle sue parole percepì qualcosa che mi fece raggelare il sangue. Non aggiunse altro, ma sentii che era dispiaciuto al pensiero di lasciarmi.

Cosa che invece non ho sentito in Simone,ieri sera gli ho detto che sarei partita,  non ha fatto una piega, mi ha lasciato sotto il portone della pensione dove alloggiavo, mi ha dato un misero bacio sulla guancia. "Avvisami quando arrivate." Mostrai un finto sorriso di assenso, ma dentro di me pensai :
"Col cavolo che ti avviso ... stanne certo!"

<< Giusy questo sono i posti vieni? >>
<< Si mamma eccomi.>>
Il treno è arrivato e stiamo prendendo posto.
Il telefono inizia a squillare insistentemente, è da stamane che non lo guardò, lo estraggo dalla tasca, e sul display vedo il nome di Simone.
Non ho la forza per sentire la sua voce così metto il silenzioso. Noto anche dei messaggi suoi, ma non li leggo.
Prendo posto a sedere vicino al finestrino, di fianco a me c'è mia madre.
<< Simone mi sta chiamando.>> mi informa mia mamma, mostrandomi il suo telefono.
<< Non rispondere. Lascialo perdere.>> le ordinò scocciata. Lei mi guarda con stupore, ma non replica.
Metto le cuffie e avvio il mio lettore mp3, chiudo gli occhi e mi lascio cullare dalle prime note della musica.
Sento il treno muoversi lentamente, mi scappa un sospiro di sollievo, sto tornando a casa.
Al momento ho una sola certezza: ho bisogno di tornare a casa mia.
Di svegliarmi nel mio letto, con l odore del caffè che mi inebria.
Di andare a vedere il mare, per consolarmi da quello che non va. Ho bisogno di quelle poche certezze e abitudini che ho nella mia vita per sentirmi un tantino più sicura.
Devo ancora metabolizzare il fatto di essere una persona malata, e che da ora in avanti devo cominciare a pensare più a me stessa.

Buona sera a tutti!!!
Spero che il vostro anno sia iniziato nel migliore dei modi. Il mio non c'è male!
Vi aspetto nei commenti, chissà finirà così?

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