Capitolo 2


GIUSY
Sto seduta a un elegante tavolo con Simone e alcuni suoi cugini e cugine.
Sono molto simpatici, a quanto pare la simpatia è una dote di famiglia. Sua cugina Silvia è veramente una tipa schietta e sincera, sicuramente è ricca da far schifo però è una di quelle persone che ti mette a proprio agio.
Al tavolo c'è anche Pietro il fratello di Silvia, un bel ragazzo sui ventisei anni, moro con occhi verdi. Poi ci sono Serena e Filippo che sono un po' più taciturni ma comunque molto affabili.
Simone invece è molto taciturno, mangia molto e parla poco.
"Oggi è proprio strano sto milanese!"

Questo è il suo nomignolo da quando mi ha confessato che all'età di quattordici anni si è trasferito a Milano con suo padre.
Ha perso del tutto l'accento del Sud, anche se credo che non abbia mai parlato napoletano, ma in compenso ha la cadenza milanese, e a me questa cosa fà molto ridere.
I primi tempi non ci capivano  per niente quando parlavamo. Lui con quello strano accento, io che parlo spesso in dialetto dato che sono poche le occasioni in cui parlo in italiano, tipo quando ho gli esami all'università e o per occasioni importanti o come ora che sono in mezzo a questi ragazzi tutti laureati a facoltà prestigiose e in campi che non saprei neanche ripetere.

<< Allora Simone... che ci racconti? La tua fidanzata storica dov'è?>> chiede a un certo punto Serena.
"Cosa? fidanzata storica...." non sapevo avesse una ragazza non me ne ha mai parlato, e non so perché mi sto infastidendo.
<< Niente di che solite cose!>> risponde lui in maniera sbrigativa, e prendendo un puo di vino dal suo bicchiere.

"Eh no!! Mica te la puoi cavare accussì!"
Ma qualcun'altro fa un'altra domanda.
<< Insomma quando vi sposate?>> questa volta è Filippo.
"Addirittura sposarsi? Ecco perché per tutta l'estate non ci mai provato con me... perché era fidanzato! Ah ma cosa dico con me no ma con le altre si! Se è fidanzato questa tizia porta più corne lei che una cesta intera di lumache!."

Sono veramente delusa pensavo che fossimo diventati amici, gli ho raccontato parecchie cose di me, invece lui non è stato sincero.
Però dentro di me si fanno largo anche altri sentimenti che non so definire, ma so per certo che non ho nessun diritto di provare.
Così per sciogliermi da tutta questa tensione mi faccio un goccio di vino, e i miei occhi incrociano quelli di Simone.
Sono così azzurri che è impossibile non perdersi dentro, però adesso li vedo poco sinceri.
Del resto lo dice sempre mia mamma: " Non ti fida di chi tene l occhiu chiar so bugiardi!"
Sante parole quelle di mia mamma.
<< Io e Lavinia non stiamo più insieme...>> dice lui.
Questa risposta sembra più indirizzata a me, ma mette a tacere gli altri.
Il silenzio cala sul nostro tavolo e si percepisce un po' di tensione.
Silvia per allentare la situazione comincia a prendersi in giro con Serena, si mettono a raccontare cose dell'infanzia e ridiamo tutti.

Intorno a noi gli sposi aprono le danze seguiti dai testimoni e poi dai genitori degli sposi. Vedo le coppie ballare, Marte e Pierre sono dolcissimi e Damiano e Rossella si vede che hanno ancora delle cose da mettere apposto ma non si può negare che si amano.
E per un attimo provo quella sana invidia di voler anche io amare e poter esser amata.
"Ma a che pensi Giusy.... ma chi potrebbe mai amarti, tutti quelli che hai amato ti hanno abbandonato chi per una ragione chi per un'altra!" 
È proprio così la vita mi ha inclinato in alcuni punti, ma è proprio su quei punti che sono diventata più forte.

<< Ti va di ballare, Signorina?>> vengo ridestata dai miei pensieri dalle parole di qualcuno che mi chiede di ballare. Accetto volentieri e raggiungiamo gli altri che ballano.

SIMONE

Certo che questi cugini sono sempre i soliti impiccioni!.
Che bisogno c'era di chiedermi di lei? Sono mesi che non pronuncio il suo nome, oggi quando ho dovuto rispondere a quelle domande ho sentito di nuovo la solita rabbia montare dentro.
Certo loro non possono sapere cosa mi ha fatto la mia storica fidanzata, la donna a cui ho dedicato tutta la mia adolescenza fino a diciotto mesi fà. Lavinia l'ho conosciuta sui banchi del liceo, ci siamo subito intesi tra il greco, il latino e le poesie. Con il tempo la nostre amicizia è diventato amore. Lei è stata il mio primo tutto, il mio primo amore. Finito il liceo ci siamo iscritti a giurisprudenza, anche suo padre è un avvocato, e io lei volevamo seguire le orme dei nostri genitori. Ci siamo laureati lo stesso giorno. Quello doveva essere l'inizio di una nuova fase della nostra vita insieme. Invece tutto è andato a rotoli quel maledetto giorno. Ancora pago le conseguenze di quel maledetto giorno.
Giusy a sentir nominare di una mia ipotetica fidanzata mi ha guardato male, e ha arricciato il naso, cosa che di solito fa quando è contrariata. Io non le ho mai parlato di Lavinia, per il semplice fatto che non ne parlo con nessuno. Solo mia cugina Marta, e i miei genitori, sanno cosa sia realmente accaduto, e il motivo per cui mi sono preso un anno sabbatico, fuggendo da Milano.
Sono distratto dalle chiacchiere dei Serena, è solo ora mi rendo conto che Giusy sta ballando con Filippo.
" Da quanto tempo si sono allontanati non me ne sono accorto!"
Filippo quello più taciturno ha trovato il coraggio di invitare Giusy a ballare.
<< È propio carina Giusy!>> esclama Pietro, per poi continuare << Penso che le chiederò anche io di ballare.>>
Non gli rispondo ma continuo a guardare la coppia avanti a me. Lui la sta stringendo un po' troppo per i miei gusti e lei glielo sta lasciando fare.
"Cioè ma che me frega?."
Mi sento infastidito.
Prendo la bottiglia di vino e ne verso ancora un po'.
Giusy sorrideva a mio cugino. Cosa si staranno mai dicendo? Cioè Filippo non è più tutta questa simpatia! Mah!

Mio padre si avvicina al mio tavolo.
<< Ragazzi...>> saluta tutti.
Loro ricambiano.
Poi si rivolge a me.
<< Allora come va? >>
Già so dove vuole andare a parare.
Quindi rispondo come da copione:<< Bene! Papà.>>
<< Lo sai vero che ti stiamo aspettando tutti. Abbiamo bisogno di te. >>
Come volevasi dimostrare, vuole che torni a Milano.
<< Si lo so! E dopo le feste tornerò. >>
Ed è vero, non posso più rimandare, devo ricominciare a riprendere il mano la mia vita. A maggio ero venuto a Napoli con l'intenzione di restare solo per pochi giorni, e invece siamo a Dicembre ed io sono rimasto più del previsto.
Finalmente ho visto Napoli con occhi diversi, ho fatto nuove amicizie mi sono ritrovato in mezzo alle questioni di cuore degli altri; alla fine rimandavo sempre.
Il pensiero di tornare a Milano mi rattrista, forse per la prima non sento il bisogno di tornare lì.
<< Bene!>> dice soddisfatto mio padre.
<< Senti quella ragazza Giusy.. come fa di cognome?>> Mi domanda lui.
<< Esposito.>>
<< Ovvero è la sorella di Ciro?.>> chiede sbiancando.
<< Si è lei!>> dico con un tono di amarezza pensando a suo fratello.
<< Cioè da quanto frequenti certe persone? .. Ovvero che rapporti hai con lei? >> Mio padre è visibilmente agitato e si allenta il nodo della cravatta. Non capisco cosa vuole insinuare quando dice certe persone.
Sto perdendo la pazienza.
<< Senti papà che vuoi dire? Lei non è una delinquente e non ha colpa per ciò che è successo e neanche suo fratello ne aveva. È una ragazza per bene! Se così fosse non sarebbe al matrimonio di tua nipote!>>
Sono paonazzo dalla rabbia, odio i pregiudizi sociali a cui è ancora legato mio padre.
Francamente ci sono anche abituato ai suoi ragionamenti da ottuso, ma se tocca le persone a cui tengo allora sono cavoli.
<< Ehi! Non ti scaldare tanto. Non la sto mica offendendo? E non mi hai ancora detto che rapporti hai con lei.>>
<< Siamo solo amici! Va bene. >>
Mi alzo stizzito dalla sedia e mi vado a fumare una sigaretta.

Quando rientro dentro il ritmo della musica è decisamente cambiato e tutti ballano e si divertono.
Giusy balla con mio cugino Pietro questa volta.
In pratica lui le sta addosso e lei balla in maniera sensuale ondeggiando i fianchi.
È leggermente sudata e ogni tanto torna al tavolo e beve. Credo che sia ubriaca, e mio cugino anche, sono troppe le volte che la abbraccia e la stringe, provando ad allungare anche le mani.
Al quel punto decido che non posso più stare a guardare ma devo fare qualcosa.

Buon pomeriggio nuovo capitolo. Siamo alle nozze di Marta e Pierre. Scopriamo un po' di cose sui nostri protagonisti. A presto Bea 💖

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