Capitolo 15
MARIA
Giro e rigiro per la casa, ho appena accompagnato Giusy alla stazione che ha preso un treno regionale per andare a Milano, vuole fare una sorpresa a Simone.
Non ero molto entusiasta all'idea di farla partire di notte da sola in un treno, verso una città che neanche conosce.
Mia figlia ha viaggiato molto poco, e non ha mai dormito fuori casa.
Ho cercato di dissuaderla, ma quando mi ha parlato a cuore aperto ho capito che per lei Simone è importante.
Poche volte ho visto Simone e Giusy insieme, ma in quelli poche occasioni non mi è sfuggita la loro complicità e le occhiate che lui le lanciava.
Negli ultimi mesi lui è stato un punto di riferimento per Giusy, e credo che la loro amicizia sia mutata in qualcosa di inaspettato e di incontrollabile.
Ho messo da parte le mie preoccupazioni da mamma e l'ho aiutata a prepararsi per partire.
Si è fatta dare da Marta l indirizzo dello studio di Simone e quello di casa sua.
Domani è sabato non credo che gli avvocati lavorino, quindi gli ho consigliato di recarsi direttamente a casa sua.
Che ansia, però!.
Questa casa già mi sembrava molto silenzioso da quando è morto Ciro, adesso lo è ancora di più senza di lei.
Mi accendo una sigaretta e guardo alcuni abito che mi sono stati consegnati per essere accomodati.
Sono una sarta, faccio questo lavoro da quando avevo quindici anni.
Mi sarebbe piaciuto andare a scuola,volevo diventare una maestra, ma mio padre dopo la licenza media mi disse che dovevo andare a lavorare per aiutare la famiglia.
Così mia mamma mi trovo impiego nella migliore sartoria di Napoli.
Una sartoria storica, facciamo abiti a mano, da sempre.
Ho imparato bene il mestiere, sono la più anziana, nonostante i miei cinquanta anni, ho insegnato anche ad altre ragazze.
Ormai ho imparato a capire le persone da cosa vogliono indossare, e mentre cucio bottoni e faccio orli mi perdo tra i miei pensieri, specie di notte la passo facendo piccoli lavoretti per conto mio.
La vita con me non è stata generosa, ho perso il bene più prezioso che avevo.
Nessun genitore dovrebbe sopravvivere ad un figlio!
Una donna quando mette al mondo un figlio da la sua vita per lui, penso che è inaccettabile che qualcuno o qualcosa spezzi la vita di tuo figlio.
Sono molto arrabbiata con la vita, ho cercato sempre di essere una persona per bene, ma a cosa sono valsi tutti i miei sacrifici e tutte le mie rinuncie? A niente! Trovo solo conforto nei meravigliosi ricordi che ho, quelli con i miei figli, e nonostante tutto sono fiera di come li ho tirati su. Adesso la mia priorità è il benessere di Giusy.
Le ho detto che deve smettere di lavorare e di concentrarsi sullo studio.
Deve laurearsi e realizzarsi. Certo adesso ci sarà una nuova distrazione, ovvero l'amore!. Se c'è una cosa da cui mai la metterò in guardia è proprio da quest'ultimo.
Sono sicura che per lei sarà diverso da come lo fu per me.
Ero una ragazza piena di vita è piena di speranza, ma ben presto ho dovuto rimboccarmi le maniche e lottare per sopravvivere.
Quando mi sposai con Salvatore, il padre di Ciro e Giusy, lui mi impedì di andare a lavorare, diceva che avrebbe pensato lui a tutto, per carità i soldi non ci mancavano.
A modo suo mi ha amato.
Avevo venti anni quando lo sposai ed ero incinta di Ciro.
Era bello Salvatore, il classico ragazzo del sud.
Non sapevamo ancora bene fin dove si potesse spingere la sua famiglia.
C'erano delle chiacchiere, di affari poco leciti, ma secondo mio padre erano solo dicerie. Le bocche da sfamare erano tante e quando Salvatore gli chiese la mia mano mio padre non esisto a mettermi nelle sue mani, certo di star facendo la mia e la sua fortuna , pensava di vincere un terno al enalotto.
Non avevo una dote, avevo solo la mia bellezza, ero molto formosa e dimostravo più della mia età , e questo basto a Salvatore.
Lui era uno che ti faceva sentire al sicuro, molto geloso.
In casa sua le donne, ma come un po' in tutte le case del sud, dovevi saper fare i figli e fare la moglie, a testa bassa e senza creare problemi.
Ma lui e suo padre si spingevano sempre oltre il limite.
È stato difficile riuscire a liberarmi da loro.
Libera? Si fa per dire, in un modo o nell'altro hanno sempre condizionato le mie scelte di vita.
Ho rinunciato a tutto per poter avere questo poco di libertà.
Qui nel rione dove vivo le mie vicine mi hanno sempre aiutato, perché è così che si fa qui nei vicoli si collabora e si ci aiuta uno con l'altro.
Avrei potuto rifarmi una vita, i corteggiatori non mi sono mai mancati, ma ho preferito i miei figli all'amore.
Adesso mi ritrovo alla mia età e un po' mi sento sola, spesso mi chiedo cosa sarebbe la mia vita se avessi avuto un nuovo amore?
Perché c'è stato un'altro uomo capace di farmi battere il cuore, con lui avevo scoperto la passione, cosa vuol dire essere donna.
Sono passato molti anni e ricordo ancora i nostri incontri clandestini, bastavano pochi minuti con lui per sentirmi amata e desiderata.
Adoravo le sue mani delicate e sopratutto pulite sul mio corpo.
Lui era un uomo di una grande cultura e integrità morale.
Era pieno di valori e di senso della giustizia.
Ecco se ripenso alla meravigliosa persona che era sono sempre più convinta di aver fatto la scelta giusta, feci bene ad allontanarlo da me.
Lo avrei condotto alla rovina, oggi so che è arrivato dove si era prefissato di arrivare.
"Va bene così! "
Aspiro un altro tiro dalla mia sigaretta e mi perdo a guardare il celo buio.
Buona sera! Buone vacanze a chi si sta godendo il ferie.
Per me ancora un po' di lavoro.
Spero che vi piaccia il capitolo. Oggi vi ho parlato di Maria la madre di Giusy.
A presto 😘😘😘
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