Capitolo 13

GIUSY
I giorni passano veloci, ho ripreso la mia solita routine.
Sono in facoltà, sto copiando gli ultimi appunti che Moira la mia compagna di studi ha preso.
Lei è una delle poche amiche che ho.
È una ragazza di umili origini che come me si paga gli studi da sola lavorando in un pub.
Come me è un po' indietro rispetto alla tabella di marcia, ma è così per quelli che lavorano!.
Diciamo che è così anche per i viziati figli di papà che sono troppo occupati a spendere i loro soldi per poter studiare e laurearsi nei tempi prestabiliti. Intanto questi se la cavano sempre invece noi poveri plebei dobbiamo faticare il doppio.
Ma per fortuna è arrivato Damiano che da quando  insegna qui ha cambiato molto il modo di fare rompendo alcune brutte abitudini che si erano radicate.
Lui non fa favori a nessuno, è diventato l incubo di parecchi ragazzi che pretendevano di passare gli esami con poche nozioni, e con raccomandazioni.
Le ragazze che invece pensavano di portarsi a casa un esame solo per la scollatura generosa, hanno imparato ad andare in giro vestite in maniera più decorosa.
Ad ogni esame Damiano ne fa fuori quasi la metà, interroga tutti lui personalmente e non ha voluto assistenti.
Ha un po' rimesso le cose apposto ed io mi sento più tranquilla adesso che qui dentro si respira un po' di legalità e giustizia.
Giorni fa mi ha chiamato in disparte dicendomi che vuole organizzare un matrimonio a sorpresa per Rossella,  affidandomi una parte.
Dovrò occuparmi dei fiori. Sono molto felice che mi abbia tenuto in considerazione, voglio aiutarlo ed essere partecipe di un giorno così importante.
Mi ha già comunicato la data, lo dirò a Simone voglio che quel giorno lui sia presente, sono sicura che verrà.
<< Giusy mi stai a sentire?>> mi chiede Moira.
<< Si scusa ...>> rispondo, continuando a copiare le parole che lei ha scritto.
<< Devi dirmi qualcosa?.>>
Mi domanda con fare interrogativo e puntando i suoi occhi verdi su di me.
Moira conosce tutto di me, è una persona di cui mi fido, e sinceramente ho un disperato bisogno di parlare con qualcuno di me e di Simone. Non è che lei si una esperta in fatto di uomini, dato che sulla sua strada trova solo mascalzoni, ma credo che parlare possa essermi di aiuto. Simone in questi giorni è molto nervoso e distaccato, le sue telefonate sono sempre più brevi e non può essere solo perché gli ho detto che non posso raggiungerlo, c'è del altro lo sento!
<< Moira ho paura che Simone si sia scocciato di me!>>
<< Da cosa lo deduci?>> domanda.
<< Lo sento molto nervoso e le telefonate sono sempre più brevi. Lui voleva che io andassi a Milano, ma gli ho detto che non posso andarci. Però non credo sia solo per questo.>>
<< Forse avrà dei problemi al lavoro. È un avvocato, avrà il suo da fare!>>
<< Proprio perché è un avvocato la cosa non mi convince, a lui non dovrebbero mancare le parole!.>> osservo.
<< Secondo me ti stai facendo un film mentale. Simone è un ragazzo di parola ma chi mai rispetterebbe i tempi di una ragazza? Questi ragazzi di oggi sono in cerca solo di una cosa facile, di un po' di sano sesso e poi via, si dileguano al sorgere del sole!.>>
La mia amica ha perfettamente ragione, anche se una delle mie più grosse paure e che lui si possa stancare di me anche perché sessualmente tra di noi non c'è stato niente.
Che senso avrebbe continuare una storia con me?
<<Giusy togliti dalla testa le tue strane idee!.>> mi riprende Moira.
<< Scusa ma non faccio altro che chiedermi cosa ci ricava lui a stare con una come me?
Non sono di buona famiglia, la distanza tra di noi è tanta, sono vergine e vicina all'età da zitella. Inoltre guardami non sono neanche un granché.
Mi sono sola illusa prima o poi mi darà il ben servito! >>
Moira mi guarda, so che tra un attimo mi farà una bella ramanzina, alzerà talmente tanto la voce che tutti si gireranno a guardarci.
<< Uuu quanto si tragica! Finiscila di farti tutte paranoie. Pensa a come fare per raggiungerlo e a farti togliere la cintura di castità! Tesoro la vita è troppo breve, le cose che madre natura ti ha dato vanno usate, e tu hai già perso troppo tempo!.>>
Forse ha ragione Moira, devo trovare un modo per andare da Simone, devo organizzarmi per la prossima settimana.

SIMONE

Sono sotto la doccia da più di quindici minuti, il getto dell'acqua calda non basta a calmare i miei nervi.
In questi giorni sono teso e basta un niente per farmi arrabbiare.
Anche Giusy si è accorta di ciò, non ce la faccio a dirle la verità.
Lo so ho promesso che non ci sarebbero più state bugie tra di noi, ma questa è una cosa troppo grossa per parlarne per telefono.
Ho paura che mi lascerebbe e non voglio procurargli ansie inutili.
"Che giornate del c...o!"

Cerco di mettere insieme i pezzi di tutto quello che sta succedendo.
Come ha potuto mio padre fondere la sua società con il padre di Lavinia?
Come hanno potuto portare avanti il progetto di fusione dopo tutto quello che è successo tra di noi?.
Il giorno che l ho trovata nella nostra sala riunioni, ho pensato che era uno scherzo di cattivo gusto.
<< CHE CI FA LEI QUI?>> urlai non appena la vidi, sbattendo i fogli sul tavolo, lei mi guardo e sussultando dalla paura per la mia reazione brusca, ero rosso in viso dalla rabbia.
Ma cosa si aspettava che le gettassi le braccia al collo!

<< Simone non urlare.>>mio padre con il suo tono pacato cercava di calmarmi.

Lei  se ne stava zitta, abbassando lo sguardo.
Era in piedi davanti a me con indosso un completo rosa cipria che metteva in risalto il suo fisico marmoreo,
i capelli biondi erano ben raccolti in uno chignon,
la sua classe e femminilità non sono per niente scemate in questi anni.
La osservo notando che è più donna.
Il mio cuore sussulta quando lei alzò gli occhi e per un secondo i suoi occhi azzurri sono nei miei.
Leggo sul suo viso un misto di rimpianto e malinconia.
<< Simone .... >> riesce solo a dire, con un filo di voce appena percettibile.
<< Figliolo.... noi e lo studio Visconti abbiamo unito le nostre forze. Ci siamo accorpati per creare un unico grande studio associato.
Lavinia lavorerà con noi, e tu lavorerai con loro. >>
Mio padre mi sta spiegando il loro progetto, come se fosse la cosa più normale è ovvia della terra, na perla in modo fiero ed è pieno di orgoglio.
<< Come hai potuto? Dopo tutto quello che mi ha fatto.>> Gli urlo in faccia, non nascondendo il mio disprezzo .
<< Simone, sono solo affari questi!. Quello che è successo tra di voi sono cose vostre. Non penserai che i vostri problemi di cuori possano mettere a rischio in operazione economica vantaggiosa per entrambe le famiglie!.>>
Riccardo, mio padre, sembra anche seccato, mi parla come si fa ad un bambino che fa capricci perché non vuole andare a scuola.
Il suo modo di trattarmi mi mando sui nervi.
<< Io allora lascio lo studio! Non c'è posto per entrambi!>> dico al limite della rabbia e sbattendo le mani sul grosso tavolo.
<< Fai l UOMO! Lavinia non ha nessun problema a lavorare con noi! Lei ha messo da parte il passato e in questi mesi si è comportata con grande professionalità! Si è rivelata molto competente.
CRESCI Simone!!! >>
Il tono di mio padre forte e autoritario, mi urla in faccia le sue parole dando un pugno sul tavolo.
Vorrei ribattere subito, ma Olga ci interrompe dicendo  che sono arrivati i clienti.
Lui si aggiusta il suo bel completo e prende posto a capo del grosso tavolo di legno pregiato, lo stesso fa Lavinia, io sono ancora indeciso se sedermi o girarmi sui tacchi e andarmene.
I loro occhi sono puntati su di me, aspettano una mia mossa.

Le parole di mio padre mi rimbombano nelle orecchie, mi fanno male, mi hanno offeso e colpito nella mia dignità.
Morale della favola mi considera un bambino capriccioso e non un professionista. Ma se pensa questo di me si sbaglia di grosso!.
Mi siedo, lontano da loro e apro personalmente la trattativa con i clienti.
Ogni volta che Lavinia cerca di parlare la zittisco, oppure quando dice qualcosa la contraddico.
La tensione tra di noi è palpabile, mi sento carico di adrenalina, come un leone pronto a sbranare chiunque mi si avvicina. 
Ad un certo punto mio padre propone una pausa.

Lei si alza con gli occhi pieni di lacrime e lascia la stanza.
Io raggiungo il mio studio e mi chiudo la porta alle spalle.
" Meno male che era matura .... " dico ad alta voce.

La porta si apre di colpo e Lavinia con occhi rossi di fuoco entra.
<< Non si usa bussare...>> il mio tono è sarcastico.
Ho voglia di fargli male con le parole e di umiliarla.
<< Perché lo fai? Mi odi ancora? >> sta urlando e piangendo contemporaneamente.
Dovrei provare pietà, invece sto godendo a vederla così!
Un detto milanese dice:
"Dòna che la piang e cavall che süda hinn fals me Giuda.." ovvero: "non fidarti di una donna che piange...." ed io non mi fido più di lei.
<< No! Non ti odio! Non provo nessun tipo di sentimento per te.>>
Non la amo più e non voglio neanche odiarla perché non voglio provare niente per lei.
<<La sento l'indifferenza che provi verso di me. Mi fa male! Preferire che tu mi urlassi contro il tuo disprezzo, il tuo odio. Tutto sarebbe meglio, anche uno schiaffo, ma non questo modo di fare così malefico! Il mio Simone non si comporterebbe mai così!>>

Non posso credere alle mie orecchie. "Il mio Simone."
Dopo quello che mi ha fatto, ha ancora il coraggio di pensare a me come una cosa sua! Non ci vedo più dalla rabbia.
<< Quel Simone non esiste più! Tu lo hai distrutto, lo hai umiliato, li hai tradito....- mi avvicino minaccioso- non ti azzardare mai più a dire il "mio Simone" non sono più tuo.
Da mesi ormai appartengo a un altra!. >> esco dalla stanza completamente fuori di me.

La trattativa viene conclusa da mio padre che dopo qualche ora mi fa i complimenti dicendo che ho tirato fuori gli attributi perché non mi sono fatto mettere sotto da Lavinia, pertanto decide di affidare il caso a me.
Esco dalla doccia, è ormai sera tardi, prendo il cellulare e mando la buona notte a Giusy.
"Buona notte piccola peste!!! "
Domai è venerdì ho già prenotato un volo per la sera, raggiungerò Giusy, voglio solo andare dove mi porta il mio cuore, soffrirò ancora ma ne varrà la pena!.

Buona sera !!! Scusate la lunga attesa! Spero che vi piaccia il capitolo aspetto le vostre impressioni.
La storia comincia a prendere forma, però ho bisogno di capire se vi sta prendendo, perché ultimamente sono piena di dubbi e molto insicura 😐!

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