2.Due.Deux.Two.Schwei.


Mi svegliai, nel tepore del mio sacco a pelo. Faceva caldo. Troppo caldo per essere Gennaio. Mi ricordai di non avere un sacco a pelo nel momento in cui il barbone che lo stava occupando con me mi sorrise coi suoi tre denti. Saltai fuori, terrorizzato, aggiustandomi il tanga per assicurarmi che il foro imperiale non fosse stato teatro di alcuna attività profana. Lo guardai. Continuava d ammiccarmi inebetito. 

Mi ricordai lampantemente della mia esperienza nei boy scout e delle buone azioni di solidarietà per i più poveri: fu per questo che presi una tanica di diesel dal mio zaino e cominciai a svuotargliela addosso. Raccolsi i miei fiammiferi, ma dovetti sprecarne ben 5, perché il tizio aveva cominciato a saltare in giro per il binario, ancora nel sacco a pelo. 

Finalmente, una prodigiosa fiammata si levò  dal tessuto e ben presto il povero clochard divenne la torcia dei Fantastici 4. Saltava, dalla gioia, ancora a piedi uniti, a destra e sinistra, finché non inciampò cadendo sulle rotaie proprio mentre il Frecciarossa per Salerno stava transitando.

'Ora non soffrirai più il freddo, mio piccolo amico che puzza di pesce del mercato di Wuhan.' dissi, ma niente, nemmeno un grazie o un cenno di riconoscenza. Non esiste più la gratitudine in questo mondo. Un capannello di gente si formò attorno a me,  ma li licenziai. 'E' tutto finito, oramai'.

Tiziano era più allupato del solito, oggi. Quando entrai mi accolse con un bel "Benvenutio Quadratioooo, indovina indovinello, sai chi è appena venuto qui, oltre a te??". Mi rifiutai di rispondere e mi diressi verso la vetrinetta dei panificati da colazione. Poi, la vidi.

Era lì, alla terza sedia del tavolo sotto la quarta finestra da Nord, precisamente nel punto di coordinate 45.025870879448846N 7.65648070543421E. Quelle polpose cosce piene e succose. Quella pelliccia a puntino. Quella magnifica lingua, che penzolava dolcemente dalla bocca semichiusa. Era la cagna più bella che avessi mai visto in vita mia. Rimasi a bocca aperta, cadendo a terra in ginocchio come Heisenberg nel meme di Breaking Bad. Tiziano mi inciampò addosso, volando di testa sul fornello acceso su cui stava scaldandosi la moka col caffè vegano. 

La cagna si levò, guardandomi apprensiva e mi corse incontro. "ODDIO! Tutto bene?"

'Sì, mi sono solo perso l'equilibrio.'

Cucciolotta urlò dall'altro capo della stanza.

"Vieni, alzati, ti aiuto io" e mi sostenne mentre mi provavo a sollevare, lasciando che mi appoggiassi alla sua spalla. 

'Grazie'

"Prego" rispose lei

'Io no, sono ateo' risposi a mia volta

"AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA" continuò ad urlare Tiziano, col cuoio capelluto mezzo combusto. L'alllarme antincendio entrò in azione, e una fitta pioggia cominciò a saturare l'aria del caffè.

"Oddio, sono tutta bagnata" disse la puntinata canide.

"ANCH'IO AMAAA AAAAAAAAAAAAA LA TESTAAAA" aggiunse il contuso barista

'Non badare a lui, starà bene' la rassicurai. 'Comunque piacere, io mi chiamo Luca, ma puoi chiamarmi Quadrato. Sono un'artista, sai?'

"Piacere, Pimpa, io invece ho una mansione che mi permette di vivere." era affascinantissima. Sentii uno sciame di farfalle salirmi dallo stomaco. Aprii la bocca e mi uscirono davvero. Cazzo,  il cornetto non era di nuovo vegano. 

"Comunque questo è il mio numero" disse, allungandomi un biglietto.

Lo lessi: SALUMERIA, 64. Incredulo, alzai lo sguardo per chiedere spiegazioni, ma la magnifica doggy era scomparsa.

Girai il biglietto. Dietro, una nota a penna: "Ho i tabulati delle chiamate di Andreotti"

 Capii subito cosa volessi, dovevo assolutamente ritrovare quella bellissima cagna, la volevo. la mia vita aveva di nuovo uno scopo. Abbandonai subito il Figlio di Soia e mi preparai per la mia nuova missione.


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