Capitolo 16

Evan arrivò agli allenamenti con un buon anticipo. L'incontro con Nathan lo aveva messo di buon umore e si sentiva particolarmente eccitato, aveva bisogno di scaricare.

Credeva che niente avrebbe rovinato quella giornata che finalmente poteva considerare un passo avanti, si rese conti di quanto si fosse sbagliato appena entrò nello spogliatoio e vide la faccia trionfante di Miles "Ho saputo che continui a frequentare quel frocetto. Oggi vi hanno visti insieme in caffetteria."

Evan iniziò a prepararsi senza rispondergli sapeva che era inutile discutere con lui, Miles cercava solo lo scontro.

Vedendosi ignorato il più grande decise di rincarare la dose "Toglimi una curiosità: com'è fotterlo? Ho sentito dire in giro che è una vera puttana, che si fa sfondare il culo da chiunque glielo chieda."

In un attimo Evan gli fu addosso sbattendolo contro il muro e sovrastandolo, se voleva farlo incazzare ci era riuscito "Non ti azzardare a dire un'altra parola su di lui"

Miles sorrise "Come ti scaldi per la tua principessina"

"Della mia vita privata non te ne deve fregare un cazzo se non vuoi rimpiangerlo"

"E invece deve fregarmi. Non voglio dovermi preoccupare se giro nudo per lo spogliatoio o dovermi sempre parare il culo"

Evan lo guardò schifato e si allontanò "Piuttosto che toccarti mi fare tagliare il cazzo"

Aprì la sua borsa e iniziò a prepararsi, Miles però non era ancora soddisfatto "Lo capisci o non che non lo voglio un finocchio nella mia squadra!?"

Evan si girò ad affrontarlo nuovamente "Non è la tua squadra. Giochi solo perché tuo padre finanzia l'università altrimenti non riscalderesti nemmeno la panchina!"

Miles strinse i pugni "Non sarò bravo quanto te, ma almeno mi scopo le ragazze. Non sono un succhiacazzi. Cosa pensi diranno gli altri? Ti accetteranno solo perché sai giocare? Diventeremo lo zimbello di tutta la lega!"

Evan ghignò "Tu sei già lo zimbello di tutta la lega: sei una mezza sega a hockey e un cazzo moscio a letto. Non sei riuscito neanche a soddisfare una facile come Bonny. E' corsa da me per avere un orgasmo come si deve"

Miles cercò di colpire Evan che lo bloccò senza fatica, era più alto e molto più forte. Miles gli urlò contro "Ti farò buttare fuori!"

In quel momento entrarono negli spogliatoi gli altri giocatori della squadra.

Isaac cercò subito di dividerli "Cosa succede qui?"

Miles sfidò Evan "Perché non lo dici anche a loro?"

"Io non ho niente da dire"

"Allora lo faccio io per te. Hanno diritto di sapere che sei diventato un finocchio del cazzo"

Gli altri lo guardarono stupiti. Nolan gli si avvicinò "È vero Evan?"

Evan lo guardò sicuro "Io non sono finocchio. I maschi non mi fanno nessun effetto, non mi scoperei mai nessuno di voi, questo è certo. Mi fa ribrezzo solo l'idea. Mi faccio castrare piuttosto, senza offesa ragazzi"

Scoppiarono tutti a ridere "Nessuna offesa"

Miles sentì la rabbia assalirlo "Stai mentendo! Ti hanno visto tutti parlare con quel frocetto biondo"

"Questo non vuol dire niente. Stavamo solo parlando. E poi Nathan mi piace come persona, non certo perché è un maschio"

Evan si rese conto dopo aver formulato quella frase che aveva appena ammesso ai suoi amici i suoi sentimenti per Nathan, fortunatamente poteva essere interpretato come una frase innocente.

L'arrivo dell'allenatore Bradley interruppe quella discussione "Vi volete muovere. Sembrate delle amebe."

Tutti iniziarono a prepararsi dimenticando la questione. Tutti tranne Miles che prima di scendere in campo si avvicinò a Evan

"A me non la dai a bere. Sono sicuro che ti scopi quella troietta bionda e quando avrò le prove ti farò buttare fuori dalla squadra"

Evan si stupì di non aver mai smentito la cosa durante tutto il loro diverbio. Era la prima volta che succedeva, forse stava iniziando a considerare Nathan più importante dell'opinione degli altri?

Nathan era steso sul suo letto a rimuginare su quello che era successo con Evan.

Non sapeva cosa pensare, si era lasciato convincere a concedergli un appuntamento, però era riuscito a strappargli la promessa di non provare a portarselo a letto.

Dopo poco sentì sbattere la porta, uno dei suoi coinquilino doveva essere rientrato. Sperò fosse Liam aveva bisogno di parlarci.

Il suo desiderio fu esaurito perché l'amico entrò nella sua camera.

"Ciao Nathan. Posso entrare?"

Nathan si tirò su a sedere "Si vieni pure. Stavo proprio pensando a te. Dobbiamo parlare"

Liam annuì e andò a sedersi alla scrivania. Nathan lo guardò sorpreso e Liam sorrise "Meglio se resto qua per il momento, altrimenti penserei tutto il tempo a cosa abbiamo fatto in quel letto e non sono certo di riuscire a resistere ... finirei per saltarti addosso"

Nathan gli sorrise grato, se Liam ci avesse provato non era certo di cosa avrebbe risposto lui, probabilmente non l'avrebbe respinto. Liam gli piaceva davvero e sapeva scopare divinamente, un perfetto diversivo per alleviare i suoi problemi.

Liam lo guardò serio, sembrava dispiaciuto "Ho incontrato il tuo amico Evan"

"Lo so, me lo ha detto"

"Sei arrabbiato?"

Nathan scosse la testa "No. Però avrei preferito saperlo..."

Liam abbassò lo sguardo "Scusa. Hai ragione, ma non l'avevo programmato. Mi ha visto con Crystal e si è infuriato perché credeva ti stessi tradendo. Ho pensato fosse giusto dirglielo, tanto non avremmo comunque potuto continuare ancora."

Nathan notando la sua tristezza si alzò da letto e gli si accovacciò davanti per poterlo guardare negli occhi "Liam mi dispiace. Scusami. Non avrei mai dovuto chiedertelo. Non avremmo mai dovuto spingerci tanto in là"

Liam alzò lo sguardo "Di quello non mi pento. È stato fantastico fare sesso con te. Eri il mio sogno proibito, mi hai sempre eccitato da morire." La vicinanza dell'amico gli riportò alla mente le immagini di quella notte e una scarica di eccitazione e desiderio lo invase cancellando in un attimo le sue buone intenzioni. Così senza aggiungere altro si sporse in avanti congiungendo le loro labbra.

Nathan sorpreso da quel gesto non rispose, così Liam lo spinse a terra e gli fu subito sopra trasformando quel semplice bacio in qualcosa di più passionale.

Nathan avvertì l'eccitazione corrergli sulla pelle e non riuscì a non farsi coinvolgere anche se una vocina nella sua testa gli diceva di fermarsi. Gemette sentendo la mano di Liam insinuarsi nelle sue mutande e afferrare il suo sesso per stimolarlo.

Appena si staccarono dal bacio Nathan cercò di ascoltare la sua coscienza anche se era terribilmente difficile, era sempre stato troppo dipendente dal sesso, come quando era rimasto con Connor nonostante lo trattasse come una puttana.

Aveva già 19 anni, ma a volte si sentiva come un adolescente in balia dei propri ormoni impazziti.

"Liam fermati... ti prego ..."

L'amico lo guardò indeciso "Sei impegnato?"

"No..."

Liam sorrise "Allora non faremo del male a nessuno" e scese ad occuparsi del suo collo mentre la sua mano continuava a dargli piacere.

Nathan si morse il labbro per non cedere alla lussuria, in quel momento il desiderio di lasciarsi andare stava diventando irrefrenabile "Alla nostra amicizia ... sì... tu sei troppo importante per me"

Liam si sollevò per guardarlo negli occhi "Anche tu lo sei Nate. Un'ultima volta. Ti chiedo un'ultima volta e poi basta. Non ero venuto qui con queste intenzioni, ma non ho resistito, i ricordi mi hanno travolto e ora ti desidero da morire"

Nathan sentiva chiaramente l'elezione dell'altro contro la propria gamba.

Cosa doveva fare?

Avevano già fatto sesso una volta, un'altra sarebbe stata così disastrosa?

Liam interpretando il silenzio di Nathan come consenso gli abbassò la tuta insieme all'intimo e si posizionò fra le sue gambe per farlo eccitare maggiormente con un bel pompino e farlo arrivare al punto di non ritorno.

Conosceva bene Nathan e sapeva quanto fosse preda delle proprie pulsioni, quando il sangue gli pompava in basso, il cervello andava a dormire.

Afferrò la sua asta e prese a leccarla mentre Nathan si lasciava sfuggire un gemito di approvazione.

Stava per prenderlo in bocca quando sentirono un urlo "E no ragazzi! Questo è troppo!"

Si voltarono entrambi sorpresi e videro Percy fermò sulla porta che li guardava sbigottito.

"E che cazzo! Almeno chiudete la porta e scriveteci sopra "Stiamo scopando"! Adesso mi dovrò lavare gli occhi con la candeggina e guardarmi 6 ore di film porno per riprendermi. E poi mi toccherà andare in analisi, chissà quante ore di psicologo mi costerete. E molla il cazzo di Nathan Liam, porca puttana!"

Liam mollò la presa rendendosi conto di stare ancora stingendo il sesso dell'altro.

Percy se ne andò continuando a protestare "Ho capito qui per scopare come i ricci devo cambiare sponda anch'io. Impossibile mi piace troppo leccare la figa, e poi come si fa ad avere in bocca un cazzo? Mi strozzerei sicuramente al primo tentativo. Ti immagini ragazzo morto soffocato da un pene"

Liam e Nathan si guardarono ancora a bocca aperta e poi scoppiarono a ridere. L'idiozia di Percy era da Guinness dei primati.

Nathan si tirò su i pantaloni e si mise a sedere, il momento era passato e adesso riusciva nuovamente a ragionare "Liam è meglio se ci fermiamo. Prendiamoci qualche giorno per pensare."

Liam si rimise in piedi "Penso che andrò di là a soffocare Percy con un cuscino, dopo essermi fatto una sega naturalmente"

Nathan sorrise "Beh, la colpa è nostra: abbiamo lasciato la porta spalancata" ringraziò mentalmente quel dettaglio altrimenti in quel momento sarebbero ancora sul pavimento a scopare come ricci.

"Ciò non toglie che a causa della sua interruzione ore mi devo accontentare di una sega, sempre se non vuoi riprendere"

Nathan scosse la testa "È meglio di no. Domani mi vedo con Evan per chiarirci e probabilmente per chiudere questa storia una volta per tutte. Dopo sarò più libero mentalmente e non solo."

Nathan era sicuro che Evan si sarebbe tirato indietro nuovamente e questa volta si sarebbe assicurato lo facesse per sempre, non gli avrebbe concesso un'altra possibilità. A tutto c'era un limite

Liam sorrise triste, non credeva andasse così, se Evan non era idiota del tutto non si sarebbe fatto sfuggire quell'ultima occasione; aveva visto quanto tenesse a lui da come si era infuriato credendo che lui lo stesse tradendo.

Evan stava rientrando nella propria camera dopo gli allenamenti quando trovò Bonny nell'ingresso del dormitorio ad aspettarlo.

Lei lo salutò entusiasta "Ciao tesoro. Oggi non mi hai chiamato"

Evan non era dell'umore per sopportare anche lei dopo il litigio con Miles "Bonny lascia perdere, non è aria"

"Hai litigato nuovamente con Miles? Quando la smetterete di fare i bambini?"

"Ti ho detto: lascia perdere"

Bonny gli si avvinghiò addosso "Io so come farti passare l'incazzatura. Andiamo di sopra e ti farò divertire"

Evan si liberò di lei con poca grazia "Smettila! Non ne ho voglia"

Bonny lo guardò furiosa "È colpa di quel frocetto biondo. Vi ho visti in caffetteria da soli allo stesso tavolo. Ti ha fatto il lavaggio del cervello!"

"Lascia stare Nathan. Lui non c'entra. Sono stanco e non ho voglia di scopare con te. Punto. Mi sembra molto semplice. E adesso scusami devo ancora cenare"

Lei lo guardò con odio "Vorrà dire che cercherò qualcun altro"

Evan alzò le spalle "Non sei la mia ragazza, puoi fare ciò che vuoi. Noi ci siamo solo divertiti, io non ho mai voluto l'esclusiva"

"Evan sei uno stronzo" e sbattendo la porta se ne andò.

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