Capitolo 14
A Nathan ci vollero solo alcuni secondi per rendersi conto di non essere da solo nel proprio letto, stava usando Liam come cuscino. Ci mise invece diversi minuti per ricordarsi come mai fossero lì entrambi completamente nudi.
Si sentì un grandissimo bastardo per essersi approfittato dell'amico, forse si poteva dire che entrambi avevano sfruttato la situazione; sarebbe stato così se Nathan non avesse sentito le due paroline che Liam gli aveva detto quando pensava che lui stesse già dormendo.
Nathan non sapeva come comportarsi, avrebbe tanto voluto poter ricambiare i suoi sentimenti; Liam era un ragazzo fantastico: simpatico, divertente, gentile, sapeva capirlo al volo, perché no anche molto bello e un perfetto amante in entrambi i ruoli. Cosa chiedere di più?
Ma Nathan purtroppo sapeva di non esserne innamorato, anche se quella notte aveva cercato di fingere il contrario ... forse con il tempo ci sarebbe riuscito, ma prima doveva riuscire a tagliare il suo maledetto legame con Evan.
Gli veniva da piangere: per colpa di quel bastardo forse avrebbe perso anche Liam.
Provò a togliersi dal suo petto, perché pensare a ciò che avevano fatto gli aveva provocato un evidente risveglio nelle parti basse, ma Liam lo strinse forte a sé "Dove scappi?"
Nathan si girò per nascondere la sua erezione e per poterlo guardare in viso, il sorriso di Liam riuscì come sempre a trasmettergli calore.
"Volevo stiracchiarmi, sono tutto indolenzito"
Liam fece una smorfia "A chi lo dici, ho male ovunque, soprattutto in fondo alla schiena e al culo. Non ricordavo che farsi scopare lasciasse così tanti dolori."
"Non fare la principessa sul pisello ... anch'io mi sono fatto scopare"
"Sì, ma io sono un gentleman. Tu sei un animale"
Nathan si mise a ridere, era inutile Liam era sempre Liam.
Forse c'era la possibilità che avesse capito male o che lo avesse sognato visto quanto era ubriaco e poi quelle due parole dette da lui suonavano proprio strane, Liam era un libertino, uno che si vantava di non essersi mai innamorato, uno che non dava importanza ai sentimenti, ma solo alla parte fisica del rapporto.
Se era così sarebbe stato tutto più semplice.
Provò a sondare il terreno.
Si alzò a sedere appoggiando la schiena alla testiera del letto, coprendosi con il lenzuolo.
"Comunque perché abbiamo scopato?"
Liam lo guardò alzando un sopracciglio "Perché ne avevamo voglia?"
Nathan sorrise "Perché eravamo ubriachi?"
"Sì anche, ma più perché mi andava e ora ho voglia di fare questo"
E senza aggiungere altro il più grande si infilò completamente sotto le coperte e mettendosi fra le gambe dell'altro prese a fargli una pompa.
Nathan colto di sorpresa e soprattutto visto che ne aveva bisogno, non riuscì a far altro che godersi il trattamento, portò le mani fra i capelli dell'amico per incitarlo a continuare.
Venne nella bocca di Liam mordendosi il labbro per non farsi sentire da Percy.
Liam si tirò su e si godette la visione di Nathan completamente nudo ansimante e soddisfatto.
Nathan cercò di riprendere fiato "Perché l'hai fatto?"
"Avevi un'evidente erezione mattutina"
"Non farlo più"
"Perché?"
"Perché ci stiamo spingendo ben oltre il fingere di essere fidanzati"
"E allora? Qual è il problema?"
"Crystal ad esempio"
"Lei non è un problema. Se lo diventa può andare a quel paese. Se devo scegliere preferisco scopare con te"
Nathan scosse la testa "Ho paura che questo gioco possa spingersi troppo oltre. Se tu iniziassi a provare qualcosa per me finirei per perderti, perché io non riuscirei a ricambiarti. Non potrò darti ciò che meriti finché non riuscirò a tagliare quello stupido legame e a cancellare Evan dalla mia vita"
Nathan si aspettava che Liam ribadisse l'assurdità di una tale eventualità data la sua impossibilità ad innamorarsi, invece la sua domanda lo sorprese "Lo ami così tanto?"
Nathan si rabbuiò "Non lo vorrei. Odio ciò che sento per lui, il potere che lui ha ancora su di me. Vorrei tanto non provare più niente, riuscire a tagliare questo maledetto legame. Non vorrei odiarlo, vorrei semplicemente dimenticare e soprattutto che uscisse per sempre dalla mia vita, ma non c'è la faccio. Quando sono vicino a lui divento ciò che odio di più: una persona debole, disposta a farsi trattare da puttana."
Liam fece una strana smorfia "Lo odio. Non merita ciò che provi per lui, non merita di averti. Lo odio perché non capisce che cosa ha, non sa apprezzarlo. Lo odio perché ha ciò che vorrei io e nemmeno se ne rende conto".
Liam afferrò i suoi vestiti sotto lo sguardo sorpreso di Nathan, prima di uscire continuò "Comunque hai ragione, non avremmo mai dovuto iniziare questo gioco. Siamo già andati troppo oltre. E' già troppo tardi"
Nathan guardò l'amico andarsene senza riuscire a dire una parola.
Liam gli aveva appena confessato di provare qualcosa per lui con un'espressione seria che non gli aveva mai visto.
Si sentì terribilmente in colpa, aveva appena incasinato il loro rapporto e forse anche la vita di Liam. Poteva solo sperare che gli passasse in fretta e che nel frattempo non soffrisse troppo a causa sua.
Perché non poteva innamorarsi di lui invece che di Evan? Perché non era Liam il ragazzo che il suo cuore desiderava?
Sperava veramente di non perdere la sua amicizia, perché non lo avrebbe sopportato. Sapeva che era un egoista e un insensibile ad avere quel desiderio, ma non poteva farci niente Liam era troppo importante.
Liam si lasciò cadere sul suo letto freddo sentendo un grosso buco nel petto, aveva sperato in qualcosa di più.
In quei giorni, stando vicino a Nathan, i suoi sentimenti per lui erano cambiati e ed erano cresciuti esponenzialmente. Quando quella notte Nathan aveva accettato di fare sesso si era illuso potesse essere qualcosa di più di una semplice scopata fra amici. Non aveva mai sperimento niente del genere per nessuno.
Però ripensandoci era stato un idiota, aveva voluto illudersi, perché i sentimenti di Nathan per il suo amico d'infanzia erano più che evidenti.
Evan era un vero coglione a non apprezzare ciò che aveva, a lasciarsi scappare un ragazzo come Nathan solo per delle convinzioni stupide e antiquate. Solo per la paura di essere etichettato come diverso.
Le cose migliori capitavano sempre a chi non le sapeva apprezzare.
Per la frustrazione scagliò il cuscino dall'altra parte della stanza.
Adesso gli serviva del tempo per metabolizzare la delusione, ma sicuramente non avrebbe permesso a niente e a nessuno di rovinare la sua amicizia con Nathan, nemmeno a quell'assurdo sentimento chiamato amore.
Evan stava rientrando dagli allenamenti ripensando ancora a quello che era successo il giorno prima con Nathan. Aveva perso la pazienza, ma lui lo faceva uscire fuori di testa, non voleva ascoltarlo, non voleva dargli un'altra occasione.
Va bene, era l'ennesima occasione che gli chiedeva, ma non poteva non concedergliela; possibile non sentisse quel legame, quel filo rosso che li univa?
E poi era arrivato il suo ragazzo e glielo aveva portarlo via, non era giusto!
Nathan era prima di tutto suo amico, erano stati migliori amici quando ancora non sapevano andare in bici e nemmeno pattinare, avevano imparato insieme, insieme si erano sbucciati le ginocchia.
E adesso non poteva e non voleva rimanesse solo un ricordo.
Non aveva nessuna voglia di salire in camera, così decise di andare direttamente nella sala comune ad attendere i suoi amici.
Era nell'ingresso a depositare il suo borsone quando si sentì chiamare:
"Fratellino finalmente! Mi ero proprio rotto di aspettarti"
Evan sentì la rabbia assalirlo che accidenti ci faceva Morgan nuovamente lì?
"Che cazzo ci fai tu qui?"
Morgan sorrise "Sono passato a salutarti. La trasferta è finita. Così prima di partire volevo vedere come stava il mio caro fratellino"
Evan lo guardò male "Risparmiami le tue stronzate. Non te né mai fregato un cazzo di salutarmi e adesso ti fai vivo due volte nel giro di pochi giorni. Cosa c'è sotto?"
"Niente. Ne ho approfittato anche per andare a salutare il mio vecchio coach e i miei vecchi compagni. Niente di losco"
Evan notando che Morgan continuava a guardarsi intorno e a controllare ogni ragazzo entrasse ebbe un'illuminazione: Nathan! Aveva scoperto che Nathan frequenta quella università e adesso era lì per lui.
Sentì la rabbia aumentare esponenzialmente "Sei qui per lui! Non ti azzardare ad avvicinarti nuovamente a Nathan!"
Morgan scoppiò a ridere "Cosa sei il suo fidanzato geloso? Sei diventato anche tu una checca?"
"E' mio amico, sono solo preoccupato per lui"
"Da quando in qua ti preoccupi con chi scopano i tuoi amici? Saranno fatti loro"
"Nathan non vuole scopare con te e poi cos'è adesso ti piacciono i maschi?"
"A me? Ma fammi il piacere. A me piace la figa, non il cazzo, però un buco è un buco, basta metterlo a novanta e tappargli la bocca. Faccio solo un favore a lui"
"Un favore un par di palle! Lo stavi per violentare"
"Esagerato, non mi sembra mi abbia respinto. A quelli come lui piace fare le vittime, interpretare la verginella indifesa. Credimi un frocio come lui non vede l'ora di farsi sfondare il culo da un cazzo grosso come il mio"
Evan non ci vide più dalla rabbia e in un attimo gli fu addosso e afferrandolo per il collo lo sbatté contro il muro "Non ti azzardare a dire un'altra parola. Sei solo un pervertito e un depravato. Vatti a scopare qualche puttana a pagamento se non trovi nessuna che te la dia, non provare ad avvicinarti a Nathan se non vuoi finire male. Non sono più un ragazzino che crede ad ogni tua stronzata!"
Morgan sorrise per niente intimorito "Perché non glielo chiedi? Perché non gli chiedi come mai non mi ha respinto l'altro giorno? O quanto gli è piaciuto 5 anni fa? Gliel'ho sverginato io quel bel culetto"
Evan si avvicinò ancora di più continuando a tenerlo fermo per il collo "Non sei mai riuscito ad averlo ed è questo che ti rode"
Morgan notando il sorriso compiaciuto di Evan intuì come stavano le cose. Spinse via Evan e lo guardò con disgusto "Ci sei andato a letto. No, peggio! Sei diventato il suo fidanzatino. Te lo fai mettere anche tu in culo? Cosa ne pensano i tuoi compagni? Non credo siano felici di avere un frocio nella loro squadra? E' meglio che stiano attenti nello spogliatoio. Aspetta che lo sappia nostro padre ..."
"Brutto bastardo. Io ti ammazzo"
Fece per scagliarsi nuovamente contro suo fratello, ma venne bloccato da Nolan "Evan calmati. Vuoi farti buttare fuori dalla squadra?"
Evan guardò male Morgan "Se gli spacco quella faccia da cazzo ne sarà valsa la pena"
Arrivarono anche altri ragazzi che si fermarono a guardare cosa stava succedendo.
Morgan sorrise "E' arrivato il pubblico, meglio che me ne vada. Non voglio rovinare il buon nome dei McCarthy solo per darti una lezione, a quello ci pensi già tu principessina"
Evan si liberò dalla presa di Nolan e guardò suo fratello andarsene; non aveva più voglia di restare lì, afferrò il so borsone e salì in camera.
Steso nel suo letto Evan non riuscì a non pensare alle parole di Morgan, perché Nathan non si era difeso?
Se l'era già posta quella domanda. Possibile volesse davvero farsi scopare da Morgan?
Sentì la gelosia prendere forma, non avrebbe mai permesso a Nathan di andare a letto con suo fratello, nemmeno se fosse consenziente.
Già faticava ad accettare facesse sesso con quel suo nuovo fidanzato, ma Morgan proprio no!
Quei pensieri riportarono alla mente di Evan un'altra frase di suoi fratello: "Da quando in qua ti preoccupi con chi scopano i tuoi amici?"
Morgan aveva ragione a lui non interessava con chi facessero sesso Nolan, Joey o Isaac sia che fossero uomini o donne, ma allora perché con Nathan era tutto diverso?
Evan era geloso di chiunque posasse le sue mani su di lui, sia quando stava con quel bestione, sia ora che lo sapeva con quel damerino.
E poi non aveva mai desiderato fare sesso con i suoi amici, solo con Nathan era diverso, si comportava quasi come un fidanzato geloso che lo voleva tutto per sé.
Sapeva di volere solo il bene di Nathan, ma anche che non sopportava che altri prendessero il posto vicino a lui che era suo di diritto.
Si sentiva in contraddizione continua con se stesso, una lotta senza fine fra ciò che desiderava e ciò che credeva giusto o meglio fra ciò che gli avevano inculcato lo fosse.
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